Pergamena e carta · I + 118 + I ff. · 21.5 x 16 cm · sefardita · XIV secolo
Miscellanea aritmetica, astronomia ed etica
Questo manoscritto è costituito da quattro testi: un trattato di aritmetica ed astronomia anonimo, un commento anonimo al Sefer ha-Mispar di R. Abraham Ibn Ezra (c. 1092-1167), il trattato She’elot Tiviot (Problemata Physica) attribuito allo pseudo-Aristotele e il poema a carattere etico e didattico di R. Hai ben Sherira Gaon (c. 939-1038) Musar Haskel. Le She’elot Tiviot, tradotte dall'arabo all'ebraico ad opera di Moïse Ibn Tibbon (morto c. 1283) sono particolarmente interessanti perché il Ms. heb. 10 contiene una versione in quattro capitoli. Non esistono che tre altri manoscritti che contengano questi quattro capitoli, su un totale di sette manoscritti conosciuti e conservati nel mondo dei She’elot Tiviot. (iss)
Pergamena e carta · II + 103 + III ff. · 21.4 x 14.8-15 cm · sefardita · fine XIII- inizio XIV secolo
Logica Aben Resched
Questo manoscritto contiene una parafrasi ebraica anonima dei cinque primi libri del Commentaire Moyen di Averroè (Abu al Walid Muhammed Ibn Rushd, c.1126-1198) all'Organon attribuito ad Aristotele. A partire dal XIII secolo degli intellettuali ebrei della Provenza quali Jacob Anatolio Abba Mari (c.1194-1256), produssero delle parafrasi e delle compilazioni ebraiche di alcuni libri dell'Organon, della cui opera si sono conservati più di cinquanta manoscritti. La parafrasi anonima che si trova nel Ms. heb. 12 della biblioteca di Ginevra si inscrive dunque in questa stessa serie. (iss)
Pergamena · I-II + 239 + III-IV ff. · 28.3 x 20.8 cm · regione renana · secondo quarto del sec. IX
I quattro Vangeli latini
Prodotto nella regione renana nel sec. IX, questo importante manoscritto contiene il testo dei quattro Vangeli nella versione latina, ed è scritto in minuscola carolina. E' abbellito, tra l'altro, da due grandi iniziali decorate a intrecci e da Canoni di concordanza presentati in arcate decorate con colori vivaci. (jeg)
Realizzate nell’ambiente dei domenicani di Saint-Jacques a Parigi, le concordanze verbali della bibbia costituiscono delle opere autonome che permettono il reperimento di tutte le occorrenze di un termine nella bibbia. Disposte secondo l’ordine alfabetico, ogni parola è rinviata alla parola abbreviata del libro biblico nel quale appare, seguita dal numero del capitolo – la divisione in capitoli fu stabilita definitivamente intorno al 1200 – e da una lettera compresa tra la A e la G (ogni capitolo essendo arbitrariamente diviso in sette parti in un’epoca nella quale la numerazione dei versetti non esisteva ancora). L’esemplare della Biblioteca di Ginevra appartiene alla quarta versione delle concordanze domenicane, una versione che suddivide i capitoli in quattro parti (dalla A alla D) invece che in sette. Datata al 1308, questa copia è stata offerta al convento dei domenicani di Plainpalais a Ginevra all’inizio del XV secolo (c. 394v). (rou)
Una annotazione in latino sul primo foglio del manoscritto, contemporanea alla realizzazione del manoscritto avvenuta nel corso del XII secolo, elenca i sei testi contenuti nel volume. Identifica quattro trattati di S. Agostino De doctrina christiana, Contra Felicianum arrianum, Explanatio epistolae ad Galatas, De consensu quatuor evangelistarum – e annuncia di non sapere «nescitur» quale sia l’autore degli altri due testi. La critica moderna vi ha riconosciuto il De vita christiana attribuito a Fastidius (IV-V secolo) e un trattato sulla trinità, identificato poi come il Pro fide catholica attribuito a Fulgenzio di Ruspe (467-532). Questa copia è stata eseguita accuratamente, il testo rivisto e corretto e le principali divisioni del testo sono indicate da eleganti iniziali ornamentali in rosso e blu. La provenienza del codice è sconosciuta prima della sua apparizione nel 1620 nel catalogo dei libri a stampa e dei manoscritti della Biblioteca di Ginevra. (rou)
Papiro e pergamena · 4 + 53 + 2 ff. · 32 x 22 cm · Luxeuil (Francia, Haute Saône) ou Lyon (Francia, Rhône) · sec. VII/VIII
Sermoni di S. Agostino
Questo manoscritto contiene delle prediche di Agostino in scrittura onciale, redatte da una mano del tardo sec. VII, inizio del sec. VIII. Il foglio esterno di ogni fascicolo (quinioni) è costituito da un foglio di pergamena, mentre i rimanenti fogli sono in papiro. I 53 fogli (8 fascicoli) sono stati staccati da un manoscritto che originariamente contava 30 fascicoli (tra 304 e 308 fogli). Altri 63 fogli, rispettivamente 8 fascicoli, si conservano a Parigi (Parigi, BnF, lat. 11641). Un altro foglio, che va collocato nel manoscritto di Parigi tra il f. 26 e 27, si conserva a S. Pietroburgo, NLR, Lat.F.papyr.I.1; tutti gli altri sono scomparsi. Nel sec. IX il manoscritto appartenne alla biblioteca di Floro di Lione, che vi aggiunse di sua mano numerose annotazioni marginali. (flu)
Carta · 7 + 425 + 1 ff. · 27 x 19.7 cm · sec. XV o XVI
Isidoro da Siviglia. s. Gerolamo. Esebio di Cesarea et al.
Questo manoscritto del sec. XV o XVI raggruppa, in un volume che sembra omogeneo dal punto di vista codicologico, dei testi di diversi autori: Isidoro di Siviglia, S. Gerolamo, Eusebio di Cesarea tradotto da Rufino di Aquileia, Paolo Orosio e S. Bernardo. (jeg)
Questo manoscritto del XV secolo contiene 137 lettere di papa Gregorio Magno, noto soprattutto nel Medioevo per i suoi Moralia in Job. Queste lettere, scritte durante il suo pontificato (590-604), costituiscono una fonte importante per la storia dell'Alto Medioevo e vengono copiate senza interruzione per tutto il periodo medievale. Presente nei fondi della Biblioteca di Ginevra alla fine del XVII secolo, questa copia cartacea, accuratamente trascritta in una piccola corsiva, è rimasta incompiuta, come dimostrano il fatto che le grandi iniziali che aprono ciascuna delle lettere non sono state eseguite, e i dieci fogli bianchi finali. (rou)
Pergamena · (I-III) + 175 + (IV-VI) ff. · 28 x 21 cm · abbazia di Murbach (Francia, Alto Reno) · intorno all'830
Commento di Rabano Mauro ai libri di Giuditta, Ester e dei Maccabei
Questo manoscritto, copiato nell'abbazia di Murbach (Francia, Alto Reno) intorno all’830, contiene il commento biblico redatto da Rabano Mauro ai libri di Giuditta, Ester e dei Maccabei. Oltre alla sua antichità, il manoscritto è impreziosito dalla presenza di un calligramma, inserito nel commento al libro di Giuditta, raffigurante l’imperatrice Giuditta, sposa di Luigi il Pio, benedetta dalla mano di Dio. (jeg)
Pergamena · I + 119 + I ff. · 21.7 x 15 cm · intorno al 1100
Messale di Tarantasia
Copiato all’inizio del XII secolo, nel priorato di Mont-Saint-Michel in Tarantasia, il messale segue un modello di Mont-Saint-Michel in Normandia. Il calendario comprende quasi tutti i santi venerati in Normandia, e l’ordinario della messa segue la tradizione di Mont-Saint-Michel. Il messale sembra essere stato in uso almeno fino al 1233, al momento dell’aggiunta dell’ultima menzione necrologica nel calendario. Fu acquistato dall’abate Claude Vittoz, curato di La Giettaz (Savoia), che lo cedette alla Biblioteca di Ginevra nel 1750. (rou)
Pergamena · I + 161 ff. · 41.2 x 29.5 cm · Ginevra (?) · XIV sec.
Messale all’uso di Ginevra
Secondo il calendario e il santorale, il messale è destinato all'uso della cattedrale di San Pietro a Ginevra. Realizzato nel XIV secolo, il manoscritto è stato restaurato e vi è stata una aggiunta di alcuni fogli intorno al 1500, segno che era ancora in uso a quel tempo. Inoltre, nella pagina che presenta tra l’altro una Crocifissione ed una iniziale istoriata con la Pentecoste (c. 95r) – entrambe originali – è stato dipinto, su una più antica miniatura nel margine, un riquadro raffigurante degli angeli che reggono lo stemma di Ginevra. In seguito alla Riforma, il messale fu conservato insieme agli altri libri del capitolo della cattedrale presso il municipio (Hôtel de Ville), per poi essere trasferito definitivamente alla Biblioteca di Ginevra nel 1714. (rou)
Pergamena · I + 162 + I ff. · 32 x 23.5 cm · Ginevra (?) · XV sec.
Messale all’uso di Ginevra
Il messale è destinato all'uso della cattedrale di San Pietro a Ginevra come indicato dall'incipit del temporale (c. 1r: Incipit missale secundum usum maioris ecclesie gebennensis). Senza calendario né santorale, né comune dei santi – ad eccezione di una colonna depennata (c. 145v) – questa copia molto accurata è probabilmente stata realizzata a Ginevra nel corso del XV secolo. Secondo Huot, si tratta del più antico manoscritto liturgico ad essere entrato nella collezione della Biblioteca di Ginevra alla fine del XVII secolo. (rou)
Pergamena · VII + 6 + 288 + I ff. · 36 x 27 cm · Ginevra · intorno al 1460
Missale di Urbano Bonivardo, priore di Saint-Victor a Ginevra
Questo missale fu allestito a Ginevra intorno all’anno 1460 per Urbano Bonivardo, priore di San Vittore di Ginevra dal 1458 al 1483. L’uso liturgico è quello di Cluny; le miniature sono l’opera di Janin Luysel e Guillaume Coquin. Al momento della Riforma, questo manoscritto scomparve da Ginevra e vi ritornò solo nel 1912, quando fu acquistato dalla città durante un’asta a Monaco. (jeg)
Pergamena · I + 220 + I ff. · 18.5 x 13.2 cm · Paris, atelier del Maître de Coëtivy (identificato con Colin d’Amiens) · metà del XV sec.
Libro d’ore all’uso di Parigi
Il libro d’ore di piccolo formato all’uso di Parigi, comprende, oltre alle solite funzioni, alcuni testi in francese (una preghiera a san Rocco, Les quinze joys de Notre-Dame e Les sept requêtes à Notre Seigneur). La ricca decorazione è costituita da miniature a piena pagina e più piccole, attribuite (Gagnebin, 1976) alla bottega del Maître di Coëtivy (identificato con Colin d'Amiens). Anche se alcune miniature sono leggermente danneggiate, testimoniano dell'alta qualità di esecuzione, specialmente nei suffragi dei santi (ff. 201r-220v). Queste ore erano destinate ad un uomo (indirizzi di preghiera al maschile, f. 21r e 25v), forse un certo Jean Novelli, la cui legatura settecentesca ricorda il nome associato alla data 1460. (rou)
Pergamena · 244 ff. · 16 x 11.5 cm · Francia · XV secolo
Psalterium et liber horarum
Questo libro d'ore all'uso di Parigi, databile al XV secolo, contiene anche un salterio biblico completo. Le miniature sono state attribuite all'atelier del duca di Bedford nella sua fase finale (intorno al 1435-1460). Ogni mese del calendario è preceduto da un verso latino in esametri che indica i due giorni nefasti del mese (primo e 25 gennaio, 4 e 26 febbraio, primo e 28 marzo, 10 e 20 aprile, 3 e 25 maggio, 10 e 16 giugno, 13 e 22 luglio, primo e 30 agosto, 3 e 21 settembre, 3 e 22 ottobre, 5 e 28 novembre, 7 e 22 dicembre). Entrato nella "collection Petau", costituita dai due consiglieri al parlamento di Parigi, Paul Petau († 1614) e il figlio Alexandre Petau († 1672), questo manoscritto fu acquisito nel 1720 dal ginevrino Ami Lullin (1695-1756) e lasciato in eredità alla Biblioteca di Ginevra dopo il suo decesso. (jeg)
Pergamena · I + 92 + I ff. · 19.1 x 14 cm · Ginevra (?) · intorno al 1450
Libro d’ore all’uso di Roma
Il libro d’ore all’uso di Roma presenta nel calendario delle devozioni a san Clarus (2 gennaio) o alla dedicazione della chiesa di San Pietro a Ginevra (8 ottobre) che sono specifiche per la diocesi di questa città. Il manoscritto ha subito, in un momento imprecisato, numerosi danni: strappo e lacerazione di pagine, taglio di iniziali miniate. Delle cinque miniature presenti in origine ne rimangono solo due, poste rispettivamente all’inizio delle ore della Croce (c. 15r) e dei salmi penitenziali (c. 74v), che sono probabilmente state eseguite a Ginevra, o nei suoi immediati dintorni, intorno alla metà del XV secolo. (rou)
Pergamena · I + 187 + II ff. · 13.5 x 9.5 cm · Atelier situato nell'ovest della Francia, probabilmente a Nantes (Francia, Loire-Atlantique) · terzo quarto del sec. XV
Libro d'ore
Questo libro d'ore all'uso di Parigi, riccamente illustrato, è stato prodotto per la diocesi di Nantes nel terzo quarto del XV secolo. Proprietà della famiglia Petau nel XVII secolo, il manoscritto fu acquisito nel 1720 dal ginevrino Ami Lullin che lo lasciò in eredità alla Biblioteca di Ginevra. (jeg)
Pergamena · 126 ff. · 16.5 x 10.8 cm · atelier dell'abbazia di S. Martino di Tours (Francia, Indre e Loira) (cf. F. Huot) · seconda metà del XV secolo (cf. F. Huot)
Libro d'ore ad uso dell'abbazia di S. Martino di Tours
Questo manoscritto della seconda metà del XV secolo è un libro d’ore ad uso dell’abbazia di S. Martino di Tours. Contiene sei grandi miniature, due relative alla vita di Cristo, due consacrate all’Annunciazione, una a s. Giuseppe e l’altra a s. Barbara. Il calendario segnala i tredici giorni nefasti (dies eger) dell’anno. Con la sua legatura antica in velluto cremisi, la decorazione dipinta e la scrittura accurata, prima di giungere a Ginevra questo manoscritto arricchiva la collezione della famiglia Petau. (jeg)
Pergamena · III + 184 + V ff. · 17 x 11.7 cm · Bourges, atelier di Jean Colombe · ultimo quarto del XV secolo
Libro d'ore
Il piccolo ed elegante libro d’ore miniato, all’uso di Roma, è probabilmente stato prodotto nell’atelier di Jean Colombe, il celebre miniatore di Bourges, attivo nel corso dell’ultimo terzo del XV secolo. Alcune delle 14 miniature che lo decorano si ritrovano in effetti in altri libri d’ore da lui illustrati, così come il cordoncino collocato nei margini decorati che inquadrano le miniature (Parigi, BnF, n.a. lat. 3181). Quest’ultimo motivo è stato diversamente interpretato, sia come segno di appartenenza all’ordine dei terziari francescani, sia come segno di vedovanza, nel qual caso il destinatario sarebbe una donna, cosa che però è contraddetta dal fatto che le preghiere sono indirizzate al maschile. Questo manoscritto appartenne in seguito a Paul Petau, e raggiunse nel 1756 le collezioni della Biblioteca di Ginevra con il legato della collezione Ami Lullin. (rou)
Pergamena · 62 ff. · 28 x 19.5 cm · atelier veneziano · seconda metà del XV secolo
Rituale romano
Miniato in un atelier veneziano, questo Rituale romano è stato allestito per l'arcivescovo Philippe de Lévis nella seconda metà del XV secolo. Contiene le parole pronunciate secondo l'uso della Curia romana nelle diverse cerimonie quali il battesimo, la purificazione, il matrimonio, la comunione degli ammalati, l'estrema unzione, i funerali. Accuratamente scritto, ornato di bordure floreali dai colori vivaci e da fini miniature, e arricchito di oro in foglia, il manoscritto si presenta di una grande qualità. (jeg)
Pergamena · II + 88 + II ff. · 31.5 x 15 cm · San Gallo · inizio del sec. X (cf. A. von Euw)
Lezionario di San Gallo (o più esattamente: Epistolario di San Gallo)
Allestito nell’abbazia di San Gallo, questo epistolario era utilizzato durante la messa per la lettura della lettera del giorno. Scritto in minuscola carolina ed ornato con iniziali dipinte in oro, argento e minio, è stato probabilmente copiato e miniato da Sintram all’inizio del X secolo. Una volta era ricoperto con due placche di avorio scolpito. Si ignora il percorso che ha portato questo manoscritto da San Gallo a Ginevra: si suppone che abbia lasciato l’abbazia alla fine del XVIII secolo, dopo essere stato messo in vendita; riappare poi negli anni 1863-1864 quando fu affidato alla Biblioteca di Ginevra dagli eredi del medico ginevrino Jean-Jacques de Roches-Lombard. (jeg)
Pergamena · II + 43 + II ff. · 31.2 x 21 cm · Parigi e Ginevra · XIII sec. (+ aggiunte XIV e XVI sec.)
Evangelistario festivo della cattedrale di San Pietro di Ginevra
Il manoscritto contiene diversi testi copiati tra il XIII e il XVI secolo. Il più antico è l’evangelistario festivo della cattedrale di San Pietro a Ginevra (cc. 5-28v), probabilmente prodotto - a giudicare dalla sua decorazione miniata (in particolare la c. 5r) - a Parigi, anche se le pericopi corrispondono alle feste proprie di Ginevra. Seguono poi estratti dai vangeli cantati con notazione musicale, risalenti al XIV e XV secolo, tra cui un'interessante testimonianza liturgica della fine del XV secolo per la festa dell'Epifania (cc. 37v-40r). (rou)
Pergamena · I + 39 ff. · 17 x 13.5 cm · Francia (Normandia?) · terzo quarto del XII sec.
Hugo d’Amiens, Super fide catholica e Super oratione dominica
Hugo d’Amiens, arcivescovo di Rouen (1130-1164), è l’autore dei due trattati teologici Sur la foi catholique e Sur l’oraison dominicale, copiati in questo manoscritto. A detta dell’annotazione che figura sulla carta di guardia anteriore, è stato offerto alla cattedrale di Rouen dall’arcivescovo Rotrou de Warwick, immediato successore di Hugo d’Amiens alla testa dell’arcivescovado (1165-1183). Prima di raggiungere le collezioni della Biblioteca di Ginevra appartenne ad Alexandre Petau, come testimonia una annotazione sulla prima carta del manoscritto (c. 1r). (rou)
Pergamena · 126 ff. · 31 x 22 cm · Padova o Venezia · intorno al 1480
Cronaca di Eusebio di Cesarea
Sontuoso manoscritto contenente la Cronaca di Eusebio di Cesarea tradotta da S. Gerolamo, presentata in colonne e con la continuazione di S. Gerolamo e di Prospero di Aquitania. Realizzato intorno al 1480 a Padova o Venezia, venne miniato da Petrus V… che ha creato una maestosa decorazione a piena pagina sul f. 10r. Un errore di assemblaggio nuoce purtroppo al bell’aspetto del volume: il primo fascicolo dovrebbe essere al posto del secondo, e viceversa. (jeg)
Pergamena · I + 174 + II-IV ff. · 31.5 x 21 cm · Abbazia di Massay (Francia, Cher, nei pressi di Bourges) · intorno all'825
Raccolta di testi di Beda il Venerabile relativi al calcolo del tempo . Annales Petaviani e annali dell'abbazia di Massay
"Venerabile" è l'attributo che si impone per designare questo manoscritto. In effetti, si può considerarlo come 'venerabile' a causa della sua antichità, poichè data dell'825 circa. Inoltre l'autore dei principali testi che vi sono trasmessi è Beda Venerabilis Beda il Venerabile (672/674, † 735), che fu monaco nel monastero di Jarrow in Inghilterra. Copiato nell'abbazia benedettina di Massay (France, Cher, nei pressi di Bourges), questo manoscritto contiene varie opere scientifiche di Beda il Venerabile come i cicli pasquali detti cicli di Beda, il De natura rerum, il De temporibus e il De temporum ratione. Sono stati inoltre inseriti diversi altri testi: gli Annales Petaviani e gli annali dell'abbazia di Massay, dei calendari, dei frammenti relativi al computo, delle lettere. (jeg)
Pergamena · II + 136 + III ff. · 29.8 x 21.5 cm · Rouen (?) o Parigi (?) · fine del XV secolo
Guido de Columnis, Historia destructionis Troiae
Il manoscritto contiene la traduzione latina del Roman de Troie di Benoît de Sainte-Maure realizzata nel 1287 da Guido de Columnis. Il testo si suddivide in 35 libri, dei quali nove solamente sono introdotti da una miniatura, per la maggior parte a piena pagina (cc. 1r, 5v, 16v, 46r, 72v, 83v, 89v, 107v, 124v). Inserite in un riquadro rinascimentale, le pitture illustrano diversi momenti della distruzione della città di Troia. Il manoscritto appartenne alla collezione di Paul e Alexandre Petau, prima di entrare in possesso di Ami Lullin, pastore e teologo ginevrino che ne fece dono alla Biblioteca di Ginevra nel 1756. (rou)
Pergamena · II + 80 ff. · 31.5 x 22 cm · intorno al 1420
"La congiura di Catilina" e "La guerra di Giugurta", di Sallustio
Questo codice trascritto intorno all’anno 1420 è un manoscritto di storia romana contenente due opere di Sallustio: la «Congiura di Catilina» e la «Guerra di Giugurta”. Fu miniato dal Maestro del duca di Bedford e dal suo atelier; degne di nota le miniature in grisaille, per la loro bellezza e per essere state realizzate secondo i dettami di Jean Lebèque, autore di una "Guida" (1417) sulle modalità d'illustrazione delle scene a contenuto storico di queste due opere. Proprietà della famiglia Petau nel XVII secolo, il manoscritto fu acquistato nel 1720 dal ginevrino Ami Lullin che lo lasciò in eredità alla Biblioteca di Ginevra. (jeg)
Legno e cera · 4 + 6 + 2 ff. · 35.8/36 x 15.7/15.8 cm · Francia · 1306-1309
Conti relativi alle spese dell'Hôtel di Filippo IV il Bello re di Francia, concernenti gli anni 1306-1309, annotate su tavolette di cera
Il Ms. Lat. 55 della Bibliothèque de Genève costituisce un documento eccezionale poiché si tratta di sei tavolette di cera sulle quali sono stati annotati i conti della casa del re di Francia Filippo IV il Bello, concernenti le spese degli anni 1306-1309. Nel corso del tempo la cera è diventata nera e si è indurita. La lettura ne risulta difficoltosa ma le immagini delle tavolette sono accompagnate dalla trascrizione e dal facsimile realizzato negli anni 1720-1742 dal ginevrino Gabriel Cramer. Conservato sotto la segnatura “Ms. lat. 55 bis”, questo lavoro manoscritto permette di accedere al contenuto delle tavolette e permette di constatare la perdita di parti di cera tra lo stato degli anni 1720-1742 e lo stato attuale. (jeg)
Carta · 8 + 6 ff. · 39.3 x 24.8 cm · Ginevra · 1720-1742
Trascrizione e facsimile del Ms. lat. 55 della Bibliothèque de Genève
Il Ms. lat. 55 della Bibliothèque de Genève costituisce un documento eccezionale poiché si tratta di sei tavolette di cera sulle quali sono stati annotati i conti della casa del re di Francia Filippo IV il Bello, concernenti le spese degli anni 1306-1309. Nel corso del tempo la cera è diventata nera e si è indurita. La lettura ne risulta difficoltosa ma le immagini delle tavolette sono accompagnate dalla trascrizione e dal facsimile realizzato negli anni 1720-1742 dal ginevrino Gabriel Cramer. Conservato sotto la segnatura “Ms. lat. 55 bis”, questo lavoro manoscritto permette di accedere al contenuto delle tavolette e permette di constatare la perdita di parti di cera tra lo stato degli anni 1720-1742 e lo stato attuale. (jeg)
Pergamena · 98 ff. · 20.2 x 14.5 cm · abbazia di Saint-Denis (vicino a Parigi)? · 1452
Gautier Burley (attr.), Liber de vita et moribus philosophorum veterum
Le «vite dei filosofi» costituiscono una sottocategoria del genere antico, rivisitato fin dal XII secolo, delle «Vite di uomini illustri». Il testo latino di questo manoscritto, attribuito a Gautier Burley (in effetti un autore anonimo italiano dei primi del XIV secolo), il Liber de vita et moribus philosophorum veterum, è una raccolta di massime morali di diversi filosofi, i cui nomi sono indicizzati alla fine del libro (ff. 93r-94r). Questa copia, datata al 1452, potrebbe provenire dall'abbazia di Saint-Denis, e successivamente appartenne a Paul e Alexandre Petau, prima di entrare a far parte della collezione della Biblioteca di Ginevra, in occasione del lascito di Ami Lullin (1756). (rou)
Pergamena · II + 342 + II ff. · 47.5 x 30 cm · Bologna, Maestro del 1346 e Illustratore · intorno al 1346
Decreto di Graziano con glossa di Bartolomeo da Brescia
Il manoscritto contiene il Decretum Gratiani con la glossa di Bartolomeo da Brescia. Si tratta di un testimone caratteristico della virtuosa impaginazione dei testi di contenuto giuridico, nei quali il testo principale è inquadrato, in generale su tutti i lati, dal commento. Il manoscritto è firmato dal copista, frate Adigherio (c. 341v). Il codice è sontuosamente decorato da grandi miniature che introducono le parti principali del testo, cioè le diverse cause, così che da molte iniziali istoriate, sovente molto raffinate (per es. c. 2r, 127v), e da iniziali figurate. Due miniatori bolognesi, il Maestro del 1346 e l’Illustratore, sono gli autori della decorazione realizzata intorno agli anni 1340. Il Decreto di Graziano entrò nel 1756 alla Biblioteca di Ginevra in occasione del legato di Ami Lullin, che aveva acquistato questa copia dalla collezione Paul e Alexandre Petau. (rou)
Pergamena · 16 ff. · 34.6 x 27 cm · Ginevra · 1483-1490
Statuta et ordinationes ecclesie Gebennensis (Statuti e ordini della Chiesa di Ginevra)
Accuratamente scritto su pergamena negli anni 1483-1490, questo documento contiene i 148 articoli che costituiscono gli statuti della Chiesa di Ginevra quali furono approvati da papa Innocenzo VIII nel 1484. Vi si trovano le prescrizioni concernenti il rituale delle cerimonie religiose celebrate dai canonici nella cattedrale di S. Pietro di Ginevra, così come le prescrizioni relative alla loro vita canonicale. (jeg)
Pergamena · I + 110 ff. · 21.5 x 14.3 cm · Parigi · metà del sec. XIII
Digestum vetus
Prodotto in un atelier parigino alla metà del sec. XIII, questo manoscritto contiene i libri I-XVIII del Digestum Vetus di Giustiniano, con un testo che offre delle varianti in confronto al testo corrente del Digesto. Una miniatura, sotto forma di banda verticale nel margine, presenta l’imperatore Giustiniano che sovrasta i cinque principali giuristi dell’inizio del sec. III, abbondantemente citati nel Digesto. (jeg)
Pergamena · IV + 80 + IV ff. · 23.7 x 16.5 cm · prima metà del XVI sec.
Lazare de Baïf, De re vestiaria
L'umanista Lazzaro di Baïf (1496-1547), ambasciatore di Francesco I, è l'autore del trattato latino De re vestiaria, che costituisce, nel 1526, la prima monografia sui costumi antichi. Partecipe del gusto antiquario, questo testo scritto in latino e inframmezzato da citazioni in greco – lingua che Baïf studiò a Roma con Giovanni Lascaris – conobbe una vasta diffusione attraverso edizioni stampate ad esempio a Basilea presso Froben (1537) o a Parigi presso Charles Estienne (1535). La copia manoscritta della Biblioteca di Ginevra presenta il testo completo del De re vestiaria, suddiviso in 21 capitoli, con numerose annotazioni marginali probabilmente di mano di Lazzaro de Baïf (c. 79v), e che ne fanno un testimone particolarmente prezioso. (rou)
Pergamena · I + 334 + I ff. · 30.8 x 21 cm · Parigi · fine del sec. XIII
Aristotele. Mosè Maimonide, De uno deo benedicto
Questo manoscritto, prodotto in un atelier parigino alla fine del sec. XIII, contiene la versione latina dei tredici trattari redatti da Aristotele, o considerati tali. Il volume termina con un frammento del De uno deo benedicto di Mosè Maimonide. Quaranta iniziali abbelliscono il testo, e una miniatura a piena pagina di Cristo in croce con Maria e Giovanni fu aggiunta sul verso dell’ultimo foglio. (jeg)
Pergamena · 315 + II ff. · 23 x 16.5 cm · XIII e fine del XIII-inizio XIV sec.
Raccolta di testi a carattere medico
Il manoscritto comprende tre testi medici tradotti dall'arabo e dal greco in latino. Si inizia con una piccola enciclopedia medica in dieci libri, il Kitâb al-Mansuri di Rhazes (ff. 4-126) nella traduzione attribuita a Gerardo da Cremona (m. 1187); subito dopo un trattato sulle febbri (ff. 126-144v), ispirato a Johannitius, che è il nome latino del medico e traduttore di Baghdad Hunain ben Ishāq al-Ibādī (808-873). La raccolta termina con il testo del medico bizantino Alessandro di Tralles, I dodici libri di medicina, qui suddivisi in tre libri, seguiti dal Trattato sulle febbri (ff. 146-289v). E' abbondantemente annotato e presenta delle iniziali decorate con bellissimi prolungamenti a penna in rosso e blu nel margine inferiore. (rou)
Carta · (I-II) + 62 + (III) ff. · 28.5 x 20.5 cm · fine del XV o inizio del XVI sec.
Raccolta di dieci trattati di astronomia, fisica, meccanica ecc. (in latino e francese)
Questa raccolta, databile alla fine del XV o all'inizio del XVI secolo, contiene dieci trattati scientifici (astronomia, fisica, meccanica ecc.) annotati in latino o in francese e accompagnati da qualche disegno a carattere tecnico. Se quattro di questi testi rimangono anonimi, gli altri sono opera di Christianus de Prachaticz, Petrus Peregrinus, Franco de Polonia, Filone di Bisanzio, Marbodo di Rennes e Jean Fusoris. I soggetti trattati concernono diversi ambiti quali l'astrolabio, il magnetismo, le pietre preziose, il clavicordo ecc. (jeg)
Pergamena · 10 ff. · 28.8 x 20.5 cm · Ancona o Venezia · 1476
Andrea Benincasa, Atlante di carte marine
Opera di Andrea Benincasa, questo portolano è firmato e datato 1476 sull'ultima carta incollata alla guardia inferiore del manoscritto. Le cinque carte marine, che occupano ciascuna una doppia pagina dell'atlante, descrivono il Mediterraneo orientale e il Mar Nero (carta 1), le coste tra la Sicilia e il Mar Egeo (carta 2), il Mediterraneo da Gibilterra a Roma con la Corsica e la Sardegna (carta 3), le coste atlantiche tra l'Inghilterra e l'Irlanda fine allo stretto di Gibilterra (carta 4), e infine le coste atlantiche, tra Gibilterra e Capo Bojador, con le Isole Canarie e altre isole (carta 5). Le linee stellari dei rombi con rose del vento indicano le direzioni della bussola, mentre le scale graduate, qui iscritte agli angoli dei fogli, consentono di stimare le distanze. Il preciso trattato delle coste rinforzato con dei colori e l'eleganza della scrittura dei toponimi sono caratteristiche delle mappe della bottega dei Benincasa, oggetti per bibliofili e non destinati alla navigazione. Tra le numerose scritte presenti su queste carte, quelle riguardanti le isole atlantiche sono le più sorprendenti perché sembrano anticipare la scoperta dell'arcipelago americano come «Antilia», o l'isola del «Brasile», nomi che Cristoforo Colombo e i suoi successori adottarono per battezzare alcuni territori del Nuovo Mondo. (vag)
Pergamena · I-II + 44 f. + III-IV ff. · 25.8 x 23 cm · Fulda (?) · sec. IX
Nonio Marcello, De compendiosa doctrina, liber quartus
Questo manoscritto del sec. IX contiene il IV libro della De compendiosa doctrina di Nonio Marcello, un grammatico latino vissuto nel IV sec. d. C. Le correzioni che accompagnano il testo sono attribuite a Lupo di Ferrières. La presenza di un corto testo scritto in note tironiane, e di un catalogo di libri (lista di 21 titoli), ha indotto i primi studiosi a ritenere che questo manoscritto fosse originario di Fleury-sur-Loire, ma gli studi più recenti lo ricollegano al monastero di Fulda in Germania. (jeg)
Pergamena · (I-III) + 94 + (IV-V) ff. · 25 x 6.5 cm · IX secolo
Dizionario di note tironiane
Questo manoscritto è notevole sia per il suo contenuto che per la sua antichità. Si tratta in effetti di un dizionario di note tironiane copiato nel IX secolo. Di accesso enigmatico, questo dizionario si presenta sotto forma di una lista di segni, le "note tironiane", accompagnate dal loro significato in latino. Questo sistema di scrittura stenografica, ereditato dall'antichità, sarebbe sopravvissuto fino in epoca carolingia. (jeg)
Carta · II + 121 + II ff. · 28.5 x 21 cm · XV secolo
Cicero, De officiis
Il De officiis di Cicerone è un’opera politica che tratta dell’etica, ed è stata utilizzata durante tutto il medioevo, a partire da s. Agostino e in seguito dai compilatori di sentenze morali, fino a Christine de Pizan, nel suo Chemin de long estude. È stato oggetto di molti commentari, come testimonia questo manoscritto su carta del XV secolo. Sulla doppia pagina finale (cc. 120v-121r), uno schema delle virtù prolunga la tematica etica del testo ciceroniano. Questo manoscritto appartenne al reggente del Collège di Ginevra, Hugues Lejeune (1634-1707), che l’offrì alla biblioteca della sua città. (rou)
Pergamena · 327 ff. · 20.5 x 14.2 cm · Francia · fine del XV sec. (cf. A. Dufour) oppure verso il 1460 (cf. B. Gagnebin)
Policraticus (Il governo dello stato), di Giovanni di Salisbury
Dotato di una bella legatura alla “Du Seuil”, questo manoscritto del XV secolo contiene il Policraticus (Il governo della città), un’opera di riflessione sulle vanità dei cortigiani, redatta da Giovanni di Salisbury (1115/1120-1180). Copiato con una scrittura accurata, il testo è ornato da una grande miniatura raffigurante un autore che legge il suo testo al cospetto del re di Francia. (jeg)
Carta · I + 170 + I ff. · 30.2 x 21.8 cm · 1460-1480
Aegidius Romanus, De regimine principum. Esopo, Vita, Favole
Copiato negli anni 1460-1480, contiene il De regimine principum di Egidio Romano, ornato da una miniatura raffigurante l’offerta del libro al signore. Sugli ultimi fogli sono trascritte una Vita di Esopo e le Favole di questo autore, tradotte in latino da Rinuccio di Arezzo. Il manoscritto appartenne a François Bonivard († 1570) che fu priore del priorato cluniacense di S. Vittore a Ginevra. (jeg)
Pergamena · I + 33 + I ff. · 25.5 x 17.5 cm · inizio del sec. XVI
Raoul Bollart: sulla vittoria del re di Francia Luigi XII contro i Veneziani; Poema morale
Questo manoscritto dell’inizio del XVI secolo contiene due poemi di Raoul Bollart: un poema era destinato a celebrare la vittoria riportata nel 1509 dal re di Francia Luigi XII contro i Veneziani, mentre l’altro presenta, nell’ambito della morale, una richiesta di povera gente ad un uomo ricco. Le miniature, eseguite a Rouen, illustrano diverse scene e, quelle ornanti il poema morale, si succedono come in un fumetto moderno. Proprietà della famiglia Petau nel XVII secolo, questo manoscritto fu acquisito nel 1720 dal ginevrino Ami Lullin, che lo lasciò in eredità alla Biblioteca di Ginevra. (jeg)
Pergamena · I-III + 54 + IV-VI ff. · 21 x 12.5 cm · Francia: Champagne, Borgogna o Centre · 1170-1180
Alexandreis (poema epico che riferisce la storia di Alessandro Magno) di Gautier de Châtillon
Datato agli anni 1170-1180, questo manoscritto contiene il testo dell'Alexandreis, un'epopea latina in versi redatta da Gautier de Châtillon per raccontare la storia di Alessandro Magno. Dedicato all'arcivescovo di Reims, quest'opera conobbe rapidamente il successo e resta tuttora apprezzata come il "miglior poema epico della letteratura del medioevo". Inoltre, la versione conservata in questo manoscritto sarebbe una delle più antiche. (jeg)
Pergamena · 314 pp. · 20.7 x 14.1 cm · Firenze · fine del sec. XV (cf. H. Aubert et A. Dufour) o verso il 1478-1480 (cf. B. Gagnebin)
Amyris. Poema in onore del sultano Mehmet II, di Gian Mario Filelfo
Gian Maria Filelfo avrebbe composto l’Amyris negli anni 1471-1476 su richiesta dell’amico Othman Lillo Ferducci di Ancona. Con questo lungo poema latino si intendeva ringraziare il sultano Mehemt II per aver liberato il cognato di Ferducci, fatto prigioniero dai Turchi in occasione della presa di Costantinipoli nel 1453. Gian Mario Filelfo avrebbe fatto decorare il manoscritto a Firenze con una decorazione a „bianchi girari“, l’avrebbe fatto rilegare ad Urbino con una bella legatura rinascimentale italiana ed in seguito l’avrebbe offerto al duca di Urbino Federico da Montefeltro, presso la cui corte soggiornò dal 1477 al 1478. (jeg)
Pergamena · III + 290 ff. · 23.7 x 16 cm · Basilea (?) · secondo terzo del XV secolo
Cicerone, Orazioni
Cicerone è senza dubbio uno degli autori antichi più conosciuti del medioevo. Alcuni dei suoi discorsi – le Orationes - sono state riscoperte dagli umanisti, come testimonia il presente esemplare. Questo manoscritto contiene ventisette discorsi di Cicerone, in scrittura umanistica rotonda italiana. Si apre con una miniatura rappresentante un gruppo di oratori intenti a discutere (c. 1r), dipinta da Péronet Lamy, un miniatore documentato dal 1432 al 1453, e che ha lavorato soprattutto per il duca di Savoia Amedeo VIII. È probabile che Péronet Lamy realizzò questa miniatura nel periodo in cui fu al seguito ducale presso il Concilio di Basilea, dove si trovava anche Martin le Franc (1408-1461), segretario ducale e autore del Champion des Dames e del Estrif de fortune et de vertu il quale, secondo una iscrizione erasa (c. 290r), entrò in possesso di questo manoscritto. L'esemplare appartenne in seguito a Germain Colladon (interno della coperta posteriore), un condiscepolo di Giovanni Calvino, che si rifugiò a Ginevra nel 1550. Intorno al 1615 poi, una delle sue nuore lo vendette, con il Ms. lat. 53, alla Biblioteca di Ginevra. (rou)
Plutarco, De tranquillitate animi, traduzione latina di Guillaume Budé
Manoscritto del sec. XVI contenente la traduzione latina del trattato di Plutarco intitolato De tranquillitate animi, realizzata dall’umanista francese Guillaume Budé nel 1505; è preceduta da una lettera di questi indirizzata al papa Giulio II, destinatario della traduzione. Il manoscritto è sprovvisto di decorazione ma la rilegatura del sec. XVI presenta due scene consacrate alla Vergine Maria: la sua assunzione e la sua benedizione da parte della Trinità. (jeg)
Pergamena · 197 ff. · 11.5 x 7 cm · Bourges · intorno al 1500
Libro d’ore all’uso di Roma
Il libro d’ore in miniatura (11.5 x 7 cm), all’uso di Roma, fu probabilmente realizzato a Bourges dal Maestro di Spencer 6 (attivo tra il 1490 e il 1510). Tutte le 35 miniature a piena pagina, incorniciate, presentano una composizione identica in cui la scena principale, rappresentata in primo piano, è completata da una predella contenente delle piccole figure. La famiglia ginevrina Naville, proprietaria di questo manoscritto (stemma a c. 1v), ne fece dono alla Biblioteca di Ginevra nel 1803. (rou)
Pergamena · 116 ff. · 27.5 x 18 cm · canonici regolari di S. Agostino, abbazia di Sixt (Alta Savoia) · intorno al 1200
Officium capituli abbatiae Sixti
Databile intorno al 1200, questo manoscritto contiene vari testi tra i quali il martirologio di Usuardo (monaco benedettino morto intorno all'875), un omeliario incompleto, la regola di S. Agostino ed il necrologio dell'abbazia di Sixt (Francia, Alta Savoia), completato da ulteriori aggiunte fino al XVII secolo. Secondo François Huot queste diverse parti erano probabilmente in origine separate, ma sembrano essere state riunite dall'inizio del XIII secolo. Sui fogli che erano rimasti bianchi sono stati aggiunti diversi testi, soprattutto nei secoli XIII e XIV, e tra questi le liste dei livelli dovuti all'abbazia, annotate sulle carte 75v e 99r. Proprietà dei canonici agostiniani dell'abbazia di Sixt, che lo usavano per celebrare Officium capituli, questo manoscritto è rimasto in loro possesso fino alla Rivoluzione francese. Nel XIX secolo fu acquistato dal ginevrino Auguste Turrettini (1818-1881). (jeg)
Pergamena · 108 + II ff. · 21.3 x 14 cm · Italia · metà o fine del sec. XV
Falaride, Diogene il Cinico, Bruto, Lettere (tradotte da Francesco d'Arezzo e Ranuccio d'Arezzo)
Realizzato in Italia alla metà o alla fine del sec. XV, il volume è una raccolta epistolare che raduna le lettere di Falaride, di Diogene il Cinico e di Bruto, considerati nel medioevo i veri autori di queste lettere. Furono tradotte in latino da Francesco Griffolini Aretino e da Ranuccio d’Arezzo. Una bordura ornamentale a bianchi girari accompagna l’inizio del testo di ciascun autore. Alla fine del volume sono trascritti due frammenti del De officiis ministrorum di S. Ambrogio. (jeg)
Pergamena · 245 ff. · 25 x 16 cm · Italia / Italia meridionale · XI e XII secolo
Le Istituzioni di Prisciano e il commento all'Apocalisse di Beato di Liébana
Questo manoscritto è stato depositato alla Biblioteca di Ginevra nel 2007 dai padri della Congregazione di San Francesco di Sales (Ginevra, Institut Florimont). Si tratta di un manoscritto composito che riunisce due testi un tempo separati: le Institutiones Grammaticae di Prisciano, trascritte in Italia nell'XI o XII secolo, e il Commento all'Apocalisse di Beato di Liébana. Quest'ultimo, illustrato da 65 miniature, fu trascritto nel XI secolo, verosimilmente nel sud Italia, a giudicare dalla scrittura beneventana e dalla minuscola carolina utilizzate dagli scribi. Sconosciuto agli specialisti, questo Beato scoperto a Ginevra si aggiunge ai 26 esemplari illuminati già recensiti. (hoc/jeg)
Pergamena · I-II + 203 + III-IV ff. · 20 x 14 cm · Maître de l’Entrée (de François Ier), Lione, e un collaboratore · inizio del XVI sec., dopo il 1511
Libro d'ore di Philibert de Viry, all'uso di Ginevra
Il manoscritto di Philibert de Viry è uno dei rari libri d'ore all'uso della diocesi di Ginevra che si sia conservato fino ai nostri giorni. Miniato a Lione dal Maître de l’Entrée de François Ier, contiene delle miniature che si ispirano molto direttamente a dei legni incisi della Petite Passion di Albrecht Dürer (1511), ciò che costituisce una testimonianza precoce della ricezione di questa serie in Francia, e un esempio degli influssi, sovente insospettati, della incisione sulla miniatura. (jeg/rou)
Pergamena · I + 123 + II ff. · 12.2 x 8 cm · Valli valdesi del Piemonte (Pellice, Germanasca, Chisone), Italia (?) · XV secolo
Raccolta di trattati e sermoni valdesi
Questo manoscritto fu probabilmente composto nelle valli valdesi del Piemonte (Italia) nel corso del XV secolo. Come buona parte dei restanti codici valdesi, oggi dispersi in varie biblioteche europee, esso è una raccolta miscellanea di trattati, sermoni e testi dottrinali o edificanti. Il manoscritto giunse a Ginevra probabilmente nel 1662, portatovi dal pastore valdese Jean Léger insieme ad altri codici. Classificato tra i mss. spagnoli da Jean Senebier nel 1779, esso verrà riconosciuto come valdese soltanto a partire dalla metà del XIX secolo. (gir)
Carta · 99 ff. · 10.5 x 14 cm · Valli valdesi del Piemonte (Pellice, Germanasca, Chisone), Italia (?) · XVI secolo
Raccolta di trattati e sermoni valdesi, in latino e occitano
Questo manoscritto fu probabilmente composto nelle valli valdesi del Piemonte (Italia) nel corso del XVI secolo. Come buona parte dei restanti codici valdesi, oggi dispersi in varie biblioteche europee, esso è una raccolta miscellanea di trattati, sermoni e testi dottrinali o edificanti, in parte in latino in parte in volgare. Il manoscritto giunse a Ginevra probabilmente nel 1662, portatovi dal pastore valdese Jean Léger insieme ad altri codici. Inizialmente classificato tra i manoscritti latini, verrà riconosciuto come appartenente ai codici valdesi soltanto a partire dal 1832. (gir)
Pergamena · V + 130 + V ff. · 28.5/28.8 x 20/20.3 cm · Milano · 1498
Luca Pacioli, De divina proportione
Il De Divina proportione è un trattato di matematica del francescano Luca Pacioli (1445-1517). Il testo, scritto in italiano, è seguito da 60 poliedri disegnati pieni o vuoti, di influsso leonardesco. Delle tre copie scritte quando l’autore era ancora in vita, non ne restano che due. Quella conservata alla Biblioteca di Ginevra è l’esemplare di dedica per il duca di Milano Ludovico Sforza, del cui stemma e imprese è ornato il manoscritto (fol. Ir e LXIIv). (hoc)
Genève, Conservatoire et Jardin botaniques de la Ville de Genève, Flore des Dames de Genève, vol. 1
Carta · II + 111 ff. · 45.1 x 30.2 cm · 1787-1803 e 1817
Flore du Mexique, ou Collection des Plantes rares ou peu connues observées au Mexique et dans la nouvelle Espagne par Messieurs de Sessé, Moçiño et D. Cervantes dessinées dans le pays par Messieurs Echeverria, Cerda, etc. copiées à Genève par une réunion des amateurs de Peinture et de Botanique, classées et nommées d’après les dessins et les descriptions originales par Mr de Candolle.
Raccolta di tredici volumi composta da disegni di piante provenienti dalla spedizione Sessé & Mociño, effettuata nella regione del Messico e dell'America Centrale dal 1787 fino al 1803. Dei 1.300 disegni contenuti in questi volumi, circa 300 sono gli originali dalla spedizione, gli altri 1.000 sono stati copiati a Ginevra nel 1817 da artisti e appassionati di botanica, soprattutto donne ginevrine. L'intera collezione è comunemente conosciuta come Flore des Dames de Genève. (bla)
Genève, Conservatoire et Jardin botaniques de la Ville de Genève, Flore des Dames de Genève, vol. 2
Carta · 107 ff. · 45.1 x 29.1 cm · 1787-1803 e 1817
Flore du Mexique, ou Collection des Plantes rares ou peu connues observées au Mexique et dans la nouvelle Espagne par Messieurs de Sessé, Moçiño et D. Cervantes dessinées dans le pays par Messieurs Echeverria, Cerda, etc. copiées à Genève par une réunion des amateurs de Peinture et de Botanique, classées et nommées d’après les dessins et les descriptions originales par Mr de Candolle.
Raccolta di tredici volumi composta da disegni di piante provenienti dalla spedizione Sessé & Mociño, effettuata nella regione del Messico e dell'America Centrale dal 1787 fino al 1803. Dei 1.300 disegni contenuti in questi volumi, circa 300 sono gli originali dalla spedizione, gli altri 1.000 sono stati copiati a Ginevra nel 1817 da artisti e appassionati di botanica, soprattutto donne ginevrine. L'intera collezione è comunemente conosciuta come Flore des Dames de Genève. (bla)
Genève, Conservatoire et Jardin botaniques de la Ville de Genève, Flore des Dames de Genève, vol. 3
Carta · 110 ff. · 45.3 x 29.4 cm · 1787-1803 e 1817
Flore du Mexique, ou Collection des Plantes rares ou peu connues observées au Mexique et dans la nouvelle Espagne par Messieurs de Sessé, Moçiño et D. Cervantes dessinées dans le pays par Messieurs Echeverria, Cerda, etc. copiées à Genève par une réunion des amateurs de Peinture et de Botanique, classées et nommées d’après les dessins et les descriptions originales par Mr de Candolle.
Raccolta di tredici volumi composta da disegni di piante provenienti dalla spedizione Sessé & Mociño, effettuata nella regione del Messico e dell'America Centrale dal 1787 fino al 1803. Dei 1.300 disegni contenuti in questi volumi, circa 300 sono gli originali dalla spedizione, gli altri 1.000 sono stati copiati a Ginevra nel 1817 da artisti e appassionati di botanica, soprattutto donne ginevrine. L'intera collezione è comunemente conosciuta come Flore des Dames de Genève. (bla)
Genève, Conservatoire et Jardin botaniques de la Ville de Genève, Flore des Dames de Genève, vol. 4
Carta · 111 ff. · 44.8 x 29.3 cm · 1787-1803 e 1817
Flore du Mexique, ou Collection des Plantes rares ou peu connues observées au Mexique et dans la nouvelle Espagne par Messieurs de Sessé, Moçiño et D. Cervantes dessinées dans le pays par Messieurs Echeverria, Cerda, etc. copiées à Genève par une réunion des amateurs de Peinture et de Botanique, classées et nommées d’après les dessins et les descriptions originales par Mr de Candolle.
Raccolta di tredici volumi composta da disegni di piante provenienti dalla spedizione Sessé & Mociño, effettuata nella regione del Messico e dell'America Centrale dal 1787 fino al 1803. Dei 1.300 disegni contenuti in questi volumi, circa 300 sono gli originali dalla spedizione, gli altri 1.000 sono stati copiati a Ginevra nel 1817 da artisti e appassionati di botanica, soprattutto donne ginevrine. L'intera collezione è comunemente conosciuta come Flore des Dames de Genève. (bla)
Genève, Conservatoire et Jardin botaniques de la Ville de Genève, Flore des Dames de Genève, vol. 5
Carta · 90 ff. · 44.8 x 30 cm · 1787-1803 e 1817
Flore du Mexique, ou Collection des Plantes rares ou peu connues observées au Mexique et dans la nouvelle Espagne par Messieurs de Sessé, Moçiño et D. Cervantes dessinées dans le pays par Messieurs Echeverria, Cerda, etc. copiées à Genève par une réunion des amateurs de Peinture et de Botanique, classées et nommées d’après les dessins et les descriptions originales par Mr de Candolle.
Raccolta di tredici volumi composta da disegni di piante provenienti dalla spedizione Sessé & Mociño, effettuata nella regione del Messico e dell'America Centrale dal 1787 fino al 1803. Dei 1.300 disegni contenuti in questi volumi, circa 300 sono gli originali dalla spedizione, gli altri 1.000 sono stati copiati a Ginevra nel 1817 da artisti e appassionati di botanica, soprattutto donne ginevrine. L'intera collezione è comunemente conosciuta come Flore des Dames de Genève. (bla)
Genève, Conservatoire et Jardin botaniques de la Ville de Genève, Flore des Dames de Genève, vol. 6
Carta · 107 ff. · 44.8 x 29.3 cm · 1787-1803 e 1817
Flore du Mexique, ou Collection des Plantes rares ou peu connues observées au Mexique et dans la nouvelle Espagne par Messieurs de Sessé, Moçiño et D. Cervantes dessinées dans le pays par Messieurs Echeverria, Cerda, etc. copiées à Genève par une réunion des amateurs de Peinture et de Botanique, classées et nommées d’après les dessins et les descriptions originales par Mr de Candolle.
Raccolta di tredici volumi composta da disegni di piante provenienti dalla spedizione Sessé & Mociño, effettuata nella regione del Messico e dell'America Centrale dal 1787 fino al 1803. Dei 1.300 disegni contenuti in questi volumi, circa 300 sono gli originali dalla spedizione, gli altri 1.000 sono stati copiati a Ginevra nel 1817 da artisti e appassionati di botanica, soprattutto donne ginevrine. L'intera collezione è comunemente conosciuta come Flore des Dames de Genève. (bla)
Genève, Conservatoire et Jardin botaniques de la Ville de Genève, Flore des Dames de Genève, vol. 7
Carta · 111 ff. · 45 x 30.2 cm · 1787-1803 e 1817
Flore du Mexique, ou Collection des Plantes rares ou peu connues observées au Mexique et dans la nouvelle Espagne par Messieurs de Sessé, Moçiño et D. Cervantes dessinées dans le pays par Messieurs Echeverria, Cerda, etc. copiées à Genève par une réunion des amateurs de Peinture et de Botanique, classées et nommées d’après les dessins et les descriptions originales par Mr de Candolle.
Raccolta di tredici volumi composta da disegni di piante provenienti dalla spedizione Sessé & Mociño, effettuata nella regione del Messico e dell'America Centrale dal 1787 fino al 1803. Dei 1.300 disegni contenuti in questi volumi, circa 300 sono gli originali dalla spedizione, gli altri 1.000 sono stati copiati a Ginevra nel 1817 da artisti e appassionati di botanica, soprattutto donne ginevrine. L'intera collezione è comunemente conosciuta come Flore des Dames de Genève. (bla)
Genève, Conservatoire et Jardin botaniques de la Ville de Genève, Flore des Dames de Genève, vol. 8
Carta · 104 ff. · 45.2 x 29.7 cm · 1787-1803 e 1817
Flore du Mexique, ou Collection des Plantes rares ou peu connues observées au Mexique et dans la nouvelle Espagne par Messieurs de Sessé, Moçiño et D. Cervantes dessinées dans le pays par Messieurs Echeverria, Cerda, etc. copiées à Genève par une réunion des amateurs de Peinture et de Botanique, classées et nommées d’après les dessins et les descriptions originales par Mr de Candolle.
Raccolta di tredici volumi composta da disegni di piante provenienti dalla spedizione Sessé & Mociño, effettuata nella regione del Messico e dell'America Centrale dal 1787 fino al 1803. Dei 1.300 disegni contenuti in questi volumi, circa 300 sono gli originali dalla spedizione, gli altri 1.000 sono stati copiati a Ginevra nel 1817 da artisti e appassionati di botanica, soprattutto donne ginevrine. L'intera collezione è comunemente conosciuta come Flore des Dames de Genève. (bla)
Genève, Conservatoire et Jardin botaniques de la Ville de Genève, Flore des Dames de Genève, vol. 9
Carta · 104 ff. · 45.3 x 29.7 cm · 1787-1803 e 1817
Flore du Mexique, ou Collection des Plantes rares ou peu connues observées au Mexique et dans la nouvelle Espagne par Messieurs de Sessé, Moçiño et D. Cervantes dessinées dans le pays par Messieurs Echeverria, Cerda, etc. copiées à Genève par une réunion des amateurs de Peinture et de Botanique, classées et nommées d’après les dessins et les descriptions originales par Mr de Candolle.
Raccolta di tredici volumi composta da disegni di piante provenienti dalla spedizione Sessé & Mociño, effettuata nella regione del Messico e dell'America Centrale dal 1787 fino al 1803. Dei 1.300 disegni contenuti in questi volumi, circa 300 sono gli originali dalla spedizione, gli altri 1.000 sono stati copiati a Ginevra nel 1817 da artisti e appassionati di botanica, soprattutto donne ginevrine. L'intera collezione è comunemente conosciuta come Flore des Dames de Genève. (bla)
Genève, Conservatoire et Jardin botaniques de la Ville de Genève, Flore des Dames de Genève, vol. 10
Carta · 107 ff. · 45.5 x 30.2 cm · 1787-1803 e 1817
Flore du Mexique, ou Collection des Plantes rares ou peu connues observées au Mexique et dans la nouvelle Espagne par Messieurs de Sessé, Moçiño et D. Cervantes dessinées dans le pays par Messieurs Echeverria, Cerda, etc. copiées à Genève par une réunion des amateurs de Peinture et de Botanique, classées et nommées d’après les dessins et les descriptions originales par Mr de Candolle.
Raccolta di tredici volumi composta da disegni di piante provenienti dalla spedizione Sessé & Mociño, effettuata nella regione del Messico e dell'America Centrale dal 1787 fino al 1803. Dei 1.300 disegni contenuti in questi volumi, circa 300 sono gli originali dalla spedizione, gli altri 1.000 sono stati copiati a Ginevra nel 1817 da artisti e appassionati di botanica, soprattutto donne ginevrine. L'intera collezione è comunemente conosciuta come Flore des Dames de Genève. (bla)
Genève, Conservatoire et Jardin botaniques de la Ville de Genève, Flore des Dames de Genève, vol. 11
Carta · 109 ff. · 45.2 x 30.5 cm · 1787-1803 e 1817
Flore du Mexique, ou Collection des Plantes rares ou peu connues observées au Mexique et dans la nouvelle Espagne par Messieurs de Sessé, Moçiño et D. Cervantes dessinées dans le pays par Messieurs Echeverria, Cerda, etc. copiées à Genève par une réunion des amateurs de Peinture et de Botanique, classées et nommées d’après les dessins et les descriptions originales par Mr de Candolle.
Raccolta di tredici volumi composta da disegni di piante provenienti dalla spedizione Sessé & Mociño, effettuata nella regione del Messico e dell'America Centrale dal 1787 fino al 1803. Dei 1.300 disegni contenuti in questi volumi, circa 300 sono gli originali dalla spedizione, gli altri 1.000 sono stati copiati a Ginevra nel 1817 da artisti e appassionati di botanica, soprattutto donne ginevrine. L'intera collezione è comunemente conosciuta come Flore des Dames de Genève. (bla)
Genève, Conservatoire et Jardin botaniques de la Ville de Genève, Flore des Dames de Genève, vol. 12
Carta · 135 ff. · 45.3 x 30.2 cm · 1787-1803 e 1817
Flore du Mexique, ou Collection des Plantes rares ou peu connues observées au Mexique et dans la nouvelle Espagne par Messieurs de Sessé, Moçiño et D. Cervantes dessinées dans le pays par Messieurs Echeverria, Cerda, etc. copiées à Genève par une réunion des amateurs de Peinture et de Botanique, classées et nommées d’après les dessins et les descriptions originales par Mr de Candolle.
Raccolta di tredici volumi composta da disegni di piante provenienti dalla spedizione Sessé & Mociño, effettuata nella regione del Messico e dell'America Centrale dal 1787 fino al 1803. Dei 1.300 disegni contenuti in questi volumi, circa 300 sono gli originali dalla spedizione, gli altri 1.000 sono stati copiati a Ginevra nel 1817 da artisti e appassionati di botanica, soprattutto donne ginevrine. L'intera collezione è comunemente conosciuta come Flore des Dames de Genève. (bla)
Genève, Conservatoire et Jardin botaniques de la Ville de Genève, Flore des Dames de Genève, vol. 13
Carta · 150 ff. · 45.6 x 30.9 cm · 1787-1803 e 1817
Flore du Mexique, ou Collection des Plantes rares ou peu connues observées au Mexique et dans la nouvelle Espagne par Messieurs de Sessé, Moçiño et D. Cervantes dessinées dans le pays par Messieurs Echeverria, Cerda, etc. copiées à Genève par une réunion des amateurs de Peinture et de Botanique, classées et nommées d’après les dessins et les descriptions originales par Mr de Candolle.
Raccolta di tredici volumi composta da disegni di piante provenienti dalla spedizione Sessé & Mociño, effettuata nella regione del Messico e dell'America Centrale dal 1787 fino al 1803. Dei 1.300 disegni contenuti in questi volumi, circa 300 sono gli originali dalla spedizione, gli altri 1.000 sono stati copiati a Ginevra nel 1817 da artisti e appassionati di botanica, soprattutto donne ginevrine. L'intera collezione è comunemente conosciuta come Flore des Dames de Genève. (bla)
Genève, Fondation Barbier-Mueller pour l'étude de la poésie italienne de la Renaissance, DELRG 1
Carta · IV + 46 + XVII ff. · 16.5 × 11.3 cm · 1574?
Rime sacre di Gironimo del Riccio gentilhomo napolitano alla maestà del re christianissimo Henrigo III
Questo manoscritto contiene una raccolta di 46 sonetti con commento, organizzati in un breve canzoniere. E’ attribuito al misterioso poeta di origine napoletana Gironimo Del Riccio, a proposito del quale manca ogni informazione. Fu probabilmente offerto al re di Francia Enrico III in occasione delle sue nozze con Louise de Lorraine-Vaudémont e, come indica lo stemma sulla legatura, entrò a far parte della biblioteca reale. (rom)
Genève, Fondation Barbier-Mueller pour l'étude de la poésie italienne de la Renaissance, SIME 2
Carta · I + 124 + I ff. · 22.5 × 15.5 cm · Firenze · 1539 e 1565-1570
Gabriele Simeoni e Giovan Battista Strozzi, Raccolta di poesie
Manoscritto composito contenente: 1. la raccolta autografa del poeta fiorentino Gabriele Simeoni (Firenze, 1509 - Lione 1577?), dedicata a Cosimo de' Medici, Granduca di Toscana, composta da poesie in italiano e latino, illustrate dalla mano dell'autore; 2. la raccolta parzialmente autografa di Giovan Battista Strozzi (1489-1538), contenente i suoi madrigali, nonché composizioni di Leonardo Giustiniani (1388-1446) e di Anton Francesco Grazzini (1505-1584). (rom)
Genève, La Bibliothèque juive « Gérard Nordmann », HEB 0002
Carta · I + 186 + VI ff. · 20.7 x 17.3 cm · XVIII sec.
Opera astronomica e geografica
Quest’opera non esiste nel mondo che in sei altri esemplari manoscritti e in una antica edizione a stampa di 1743. Il suo autore è il celebre rabbino, astronomo e matematico boemo R. David ben Salomon Gans (1541-1613), discepolo di Maharal di Praga, R. Judah Loew (1525-1609) e di Rema, R. Moshe Isserles (1520-1572). Questa copia è stata chiamata Manuscrit de Genève da André Neher nel 1974 nella sua monografia su David Gans. Un colophon nel manoscritto indica la data 1613, ma uno studio recente sulla storia della trasmissione testuale di quest’opera suggerisce che si tratti di una copia del XVIII secolo. (iss)
Hermetschwil, Benediktinerinnenkloster, Cod. A 5a 1 (prima a Sarnen, Benediktinerkollegium)
Carta · 262 ff. · 15 x 10 cm · primo quarto del XVI secolo
Hortulus animae, Libro di preghiere
Il volume contiene, nella prima e più voluminosa parte, uno stampato: Hortulus animae, Lyon: Johannes Clein per Anton Koberger, 1513. Vi è poi stata aggiunta una raccolta di preghiere private. Il manoscritto proviene da un convento domenicano femminile. (szu)
Hermetschwil, Benediktinerinnenkloster, Cod. chart. 13 (prima a Sarnen, Benediktinerkollegium)
Carta · 60 ff. · 29 x 21 cm · 1461
Belial
Il manoscritto reca la data 1461. Contiene una versione in lingua alto alemanna del Belial di Giacomo da Teramo. E' presente nell'elenco dei libri del monastero di Hermetschwil. (szu)
Hermetschwil, Benediktinerinnenkloster, Cod. chart. 27 (prima a Sarnen, Benediktinerkollegium)
Carta · 94 ff. · 29-30 x 21-22 cm · intorno al 1400
Plenarium
Il manoscritto è stato scritto in un momento non meglio precisato da Johannes Künlin. Contiene gli Inizi in latino dei vangeli della domenica e le corrispondenti prediche in tedesco. A metà manoscritto si trova la Dekalogerklärung di Marquardo di Lindau. (szu)
Hermetschwil, Benediktinerinnenkloster, Cod. chart. 28 (prima a Sarnen, Benediktinerkollegium)
Carta · 187 ff. · 29 x 21-22 cm · ca. 1420
Plenario
Il manoscritto, un plenario, venne donato nel 1430 al monastero di Hermetschwil da Götz Vasnacht, beneficiario di Zufikon. Il volume è stato mutilato pesantemente, e forse appositamente, nella prima parte: alcuni fogli mancano, di alcune pagine manca la metà e molti fascicoli sono percorsi da un profondo taglio. (szu)
Hermetschwil, Benediktinerinnenkloster, Cod. chart. 57 (prima a Sarnen, Benediktinerkollegium)
Carta · 290 ff. · 21.5 x 14.5-15 cm · 1451
Vite dei Padri
Il manoscritto contiene una raccolta classica di descrizioni di vite monastiche tradotte in lingua alto alemanna. È stato scritto da Jos di Ulm. Questi datò il suo lavoro al 30 settembre 1451. (szu)
Hermetschwil, Benediktinerinnenkloster, Cod. chart. 58 (prima a Sarnen, Benediktinerkollegium)
Carta · 78 ff. · 21 x 14.5-15 cm · primo quarto del XV secolo
Johannes Hildesheimensis
Il manoscritto contiene la Historia trium regum di Giovanni di Hildesheim in una traduzione in lingua alto alemanna. Risale al primo quarto del XV secolo e conserva ancora la legatura originale. All'inizio e dopo il foglio 8 mancano delle parti del testo. (szu)
Hermetschwil, Benediktinerinnenkloster, Cod. chart. 84 (prima a Sarnen, Benediktinerkollegium)
Carta · 111 ff. · 21-21.5 x 14.5-15 cm · Winterthur · 1432
Evangelistario, tedesco
Il manoscritto venne copiato da Johannes Molitor di Winterthur e reca la data 2 dicembre 1432. Contiene una traduzione tedesca dei Vangeli per le domeniche e per le feste più importanti, Apparteneva a Veronika von Hettlingen, superiora del monastero di Hermetschwil dal 1498 al 1507. (szu)
Hermetschwil, Benediktinerinnenkloster, Cod. chart. 121 (prima a Sarnen, Benediktinerkollegium)
Carta · 28 ff. · 10.5 x 7.5 cm · XV secolo
Preghiere per l'Ave Maria
Il piccolo e sottile volumetto (28 fogli) contiene preghiere che si riferiscono alle singole parole dell'Ave Maria. Risale al XV secolo ed è redatto in lingua alto alemanna. (szu)
Hermetschwil, Benediktinerinnenkloster, Cod. chart. 124 (prima a Sarnen, Benediktinerkollegium)
Carta · 143 ff. · 15.5 x 10.5 cm · 1495
Trattato sulla passione
Contiene un trattato sulla passione in alto tedesco, compilato dai quattro vangeli, dal vangelo apocrifo di Giacomo e dallo Pseudo-Anselmo di Canterbury. Il codice è stato scritto nel 1494 da Barbara Grünenbächin, la cui origine è sconosciuta ma che non è attestata quale membro della comunità di monache di Hermetschwil. Figura nell’elenco dei manoscritti di Hermetschwil del 1697. (ber)
Hermetschwil, Benediktinerinnenkloster, Cod. chart. 125 (prima a Sarnen, Benediktinerkollegium)
Carta · 45 ff. · 15 x 10.5 cm · secondo terzo del XV secolo
Ps. Anselmo di Canterbury
Il piccolo fascicolo contiene il "Dialogo con Maria" attribuito ad Anselmo di Canterbury. Manca la fine. Il monastero di Hermetschwil possedeva due versioni di quest'opera (v. Cod. membr. 33). (szu)
Hermetschwil, Benediktinerinnenkloster, Cod. chart. 139 (prima a Sarnen, Benediktinerkollegium)
Carta · 139 ff. · 16 x 11-11.5 cm · Zurigo · ultimo quarto del XV secolo
Liber horarum
Il Libro d'ore apparteneva a Johannes Huber (†1500), cappellano al Grossmünster di Zurigo. Contiene parti delle orazioni legate alla liturgia delle ore per la vita quotidiana di un chierico. (szu)
Hermetschwil, Benediktinerinnenkloster, Cod. chart. 140 (prima a Sarnen, Benediktinerkollegium)
Carta · 117 ff. · 15 x 10.5 cm · primo quarto del XVI secolo
Liber horarum
Il Libro d'ore contiene in primo luogo l'Ufficio per i morti e l'Ufficio di Maria. Le iniziali si distinguono le une dalle altre per i colori che vivace il testo. (szu)
Hermetschwil, Benediktinerinnenkloster, Cod. chart. 150 (prima a Sarnen, Benediktinerkollegium)
Carta · 550 ff. · 21 x 15 cm · Zufikon presso Bremgarten oppure Hermetschwil · 1491
Breviarium monasticum
Il voluminoso breviario monastico reca la data 4 agosto 1491. Il suo copista è Heinrich Schlosser, plebano a Zufikon, che lo trascrisse per il vicino monastero di Hermetschwil. (szu)
Hermetschwil, Benediktinerinnenkloster, Cod. chart. 151 (prima a Sarnen, Benediktinerkollegium)
Carta · 411 ff. · 22 x 15.5 cm · seconda metà del XV secolo
Breviarium monasticum
Il breviario monastico era in uso nel monastero di Hermetschwil. Le rubriche sono per la maggior parte in tedesco. La legatura è opera dell'officina del dominus Valentinus. (szu)
Hermetschwil, Benediktinerinnenkloster, Cod. chart. 152 (prima a Sarnen, Benediktinerkollegium)
Carta · 281 ff. · 25.5-26 x 18.5 cm · Germania sudoccidentale · 1466
Breviarium monasticum
Johannes Brüsch di Pfullendorf copiò il breviario probabilmente su incarico del monastero di Muri e lo datò al 18 ottobre 1466. Più tardi fu in uso nel monastero di Hermetschwil. (szu)
Hermetschwil, Benediktinerinnenkloster, Cod. chart. 155 (prima a Sarnen, Benediktinerkollegium)
Carta · 79 ff. · 20.5 x 14.5 cm · primo quarto del XVI secolo
Hymni et cantica
Il manoscritto contiene inni e cantici per la preghiera del coro monastica. In origine probabilmente prodotto per il monastero di Muri, fu più tardi in uso nel monastero di Hermetschwil. (szu)
Hermetschwil, Benediktinerinnenkloster, Cod. chart. 161 (prima a Sarnen, Benediktinerkollegium)
Carta · 277 ff. · 21.5 x 15.5 cm · ultimo quarto del XV secolo
Graduale
Il graduale contiene i più importanti canti per la messa per l'anno liturgico e per i santi. Sono corredati di notazione quadrata. Il rapporto grafico tra il testo e la melodia non è sempre chiaro. (szu)
Hermetschwil, Benediktinerinnenkloster, Cod. chart. 169 (prima a Sarnen, Benediktinerkollegium)
Carta · 278 ff. · 20.5-21 x 14-14.5 cm · Argovia (?) · 1456
St. Georgener Prediger
Jakob Strub di Aarau, morto nel 1506, scrisse il volume per la sua parente Agnes Trüllerey, superiora a Hermetschwil, nel 1456. Contiene il St. Georgener Prediger. (szu)
Hermetschwil, Benediktinerinnenkloster, Cod. chart. 191 (prima a Sarnen, Benediktinerkollegium)
Carta · 156 ff. · 15 x 11 cm · 1466, terzo quarto del XV secolo
Libro di preghiere
Il manoscritto, nel quale si dichiarano due copisti (Konrad Wa, amministratore a Bremgarten, e Johannes Bürgler di Uri), contiene una raccolta di preghiere, per la maggior parte formulate per una devota. (szu)
Hermetschwil, Benediktinerinnenkloster, Cod. chart. 193 (prima a Sarnen, Benediktinerkollegium)
Carta · 136 ff. · 14 x 10 cm · primo quarto del XVI secolo
Libro di preghiere
Il libro di preghiere è probabilmente stato scritto da una suora. I testi sono in relazione con la comunione. Servono quale preparazione prima e quale ringraziamento poi, dopo aver ricevuto la comunione. (szu)
Hermetschwil, Benediktinerinnenkloster, Cod. chart. 195 (prima a Sarnen, Benediktinerkollegium)
Carta · 144 ff. · 13 x 9.5 cm · Germania sudoccidentale · secondo terzo del XV secolo
Liber horarum OSB
Il manoscritto contiene dei testi per la liturgia delle ore. E' stato probabilmente allestito nel monastero di Muri ed era destinato al monastero femminile di Hermetschwil. Sul f. 125v si trova una delle poche incisioni conservate con la tecnica "Teigdruck": Barbara con la palma del martirio e la torre. (szu)
Hermetschwil, Benediktinerinnenkloster, Cod. chart. 196 (prima a Sarnen, Benediktinerkollegium)
Carta · 53 ff. · 16-16.5 x 10.5-11 cm · seconda metà del XVI secolo, 1517
Libro di preghiere
Il manoscritto è costituito di due parti originariamente separate. La prima parte contiene diverse orazioni, la seconda parte, datata 16 novembre 1517, contiene la "grande preghiera dei Confederati". (szu)
Hermetschwil, Benediktinerinnenkloster, Cod. chart. 197 (prima a Sarnen, Benediktinerkollegium)
Carta · 89 ff. · 15 x 10.5 cm · fine del XIV / inizio del XV secolo
Libro di preghiere
Il libro, risalente agli anni intorno al 1400, contiene orazioni e trattati per la preghiera individuale. È rivestito con una legatura floscia di pelle rossa. (szu)
Hermetschwil, Benediktinerinnenkloster, Cod. chart. 207 (prima a Sarnen, Benediktinerkollegium)
Carta · 255 ff. · 13.5-14 x 10 cm · 1505
Libro di preghiere
La raccolta di preghiere, che fu in uso dal secolo XVII nel monastero femminile di Hermetschwil, è stata datata dalla seconda mano che vi opera al 20 maggio 1505. I proprietari precedenti erano Peter Affeldranngel e Elsbeth Lötter di Zugo. (szu)
Hermetschwil, Benediktinerinnenkloster, Cod. chart. 208 (prima a Sarnen, Benediktinerkollegium)
Carta · 102 ff. · 14.5 x 10.5 cm · primo quarto del sec. XV
Libro di preghiere
Libro di preghiere del primo quarto del sec. XV scritto in antico dialetto alemannico. Contiene tra gli altri il testo "Hundert Betrachtungen" di Enrico Susone ed un estratto dal trattato sull’Eucarestia di Marquard di Lindau. (bre)
Hermetschwil, Benediktinerinnenkloster, Cod. chart. 209 (prima a Sarnen, Benediktinerkollegium)
Carta · 59 ff. · 14 x 10.5 cm · seconda metà del XV secolo
Libro di preghiere
Il manoscritto contiene una raccolta di preghiere in lingua tedesca redatte per la maggior parte per una devota. La lingua usata è l'alto alemanno. (szu)