Documenti: 949, Mostrati: 681 - 700

Progetto: e-codices 2017-2020

Gennaio 2017 - Dicembre 2020

Status: Concluso

Finanziato da: swissuniversities

Descrizione del progetto: Il costante sostegno del programma «Informazione scientifica» di swissuniversities rende possibile la stabilizzazione e la trasformazione da un progetto ad un servizio stabile. In seguito dovrà essere migliorata ulteriormente l'infrastruttura tecnica. Questo ulteriore sviluppo si rende necessario per poter sostenere i sostanziali sviluppi tecnici dei prossimi anni nel campo della interoperabilità. Infine vengono avviati nuovi progetti parziali per pubblicare online, entro il 2020, i manoscritti svizzeri più ricerca dal punto di vista attuale della ricerca.

Tutte le biblioteche e collezioni

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Romont, Abbaye de la Fille-Dieu Romont, Ms. liturg. FiD 5
Pergamena · I + 127 ff. · 34 x 24 cm · tra il 1246 e il 1255
Graduale cistercense

Questo graduale completo (notazione quadrata) contiene il temporale (cc. 1r-70v), il sanctorale ed il comune dei santi (cc. 70v-103v), messe votive (cc. 103v-107v), il kiriale e le litanie (cc. 107v-111v), antifone e responsori per le processioni (cc. 112r-113v), i tropi per il kirie Cunctipotens e Fons bonitatis (cc. 113v-115r) ed alcune aggiunte del sec. XIV (cc. 115r-127v). Sulla base dell'analisi del calendario questa copia potrebbe risalire alla metà del sec. XIII, tra il 1246 (menzione di s. Lamberto di prima mano, c. 100r) e il 1255 (nessuna menzione della messa per s. Domenico il 5 di agosto, c. 95r). Al contrario di quanto lascerebbero supporre le etichette (dorso e interno coperta anteriore), il codice fu copiato prima della fine degli anni 60 del XIII secolo, poiché la messa per s. Antonio (c. 75v) è stata annotata da una seconda mano. La c. 98v inoltre non contiene nessuna menzione di un'ottava di s. Bernardo, che solitamente si trova nei manoscritti cistercensi a partire dal 1295. Un'analisi del contenuto musicale e liturgico mostra che il codice FiD 5, che costituisce una copia fedele dell'antico graduale dell'ordine (Abbazia Tre Fontane 47, intorno al 1140/1143) forse proviene dall'abbazia di Hautcrêt (Oron VD), che fino al 1536 era l'abbazia madre della Fille-Dieu. (sca)

Online dal: 22.03.2018

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Romont, Abbaye de la Fille-Dieu Romont, Ms. liturg. FiD 7
Pergamena · 48 ff. · 26 x 18.5 cm · XIV secolo
Collettario-rituale cistercense

Il manoscritto FiD7 (notazione musicale quadrata; rubriche in latino e antico francese) inizia con i capitoli e le collette del santorale (la c. 1 inizia in mezzo al capitolo della terza per la natività di Giovanni Battista). Contiene poi diversi rituali dei quali quelli per i defunti (ufficio con notazione musicale ai cc. 40r-46v), e quello della professione monastica e dell'assunzione dell'abito di una monaca (cc. 24v-26r). L'atto di professione Ego soror ill. promitto (c. 24v) potrebbe designare la Fille-Dieu come monastero di destinazione. Ma il libro contiene altrove delle rubriche e delle orazioni di prima mano al maschile, adattate al femminile nell'interlinea, da una mano contemporanea alla copia del libro (c. 20r, 27v, 30v-39v). FiD 7 è dunque verosimilmente stato prodotto in uno scriptorium maschile, probabilmente quello dei cistercensi di Hautcrêt (Oron, VD) o di Hauterive (FR). (sca)

Online dal: 22.03.2018

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Saint-Imier, Mémoires d'Ici, FER 2
Carta · V + 730 pp. · 36 x 22 cm · Tavannes (Berna) · XVIII sec.
Documenti riuniti dal pastore Rémy Frêne de Tavannes

Il volume contiene le copie di svariati documenti accuratamente riuniti dal pastore di Tavannes Théophile Rémy Frêne (1727-1804) sull’arco di più decenni ed in particolar modo nel corso dell’ultimo terzo del secolo XVIII. Raccoglie pertanto saggi, lettere, numerosi atti o elenchi che rivelano la multiforme attività erudita del pastore soprattutto nel campo della storia, della geografia o della politica, permettendo così di cogliere gli interessi più personali del religioso. Gli scritti, organizzati in serie tematiche, riguardano essenzialmente il Principato di Basilea e la regione di Neuchâtel. Il volume riflette probabilmente un vasto progetto d’elaborazione di una descrizione del Principato che Frêne per finire non pubblicò. Ciononostante, molte delle informazioni da lui radunate confluirono nell’Abrégé de l’histoire et de la statistique du ci-devant Eveché de Bâle (Strasburgo, 1813) redatto dal pastore Charles-Ferdinand Morel, a riprova del fatto che nella seconda metà del Settecento i pastori svolsero un fondamentale ruolo in quanto promotori di forme di sapere regionali. (bal)

Online dal: 14.12.2018

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Samedan, Chesa Planta Samedan, Ab 31
Carta · 44 pp. · 15 x 10 cm · 1639
[La chianzun da la guerra dalg Chiaste da Müs] (La canzone della guerra del castello di Musso)

Si tratta della copia più antica copia superstite di un resoconto epico in versi di Gian Travers sugli avvenimenti della guerra del castello di Musso del 1525/1526, scritto nel 1527. Questa cronaca costituisce il testo più lungo conosciuto in lingua romancia. Quale copista si firma Johan Schucan di Zuoz, all'epoca della copia prete protestante a Zernez. (dar)

Online dal: 14.12.2017

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Samedan, Chesa Planta Samedan, Ab 47
Carta · III + 16 ff. · 15 x 10 cm · 1567
[La histoargia da Joseph] (La storia di Giuseppe)

Si tratta del più antico manoscritto contenente il dramma «Joseph» di Gian Travers, messo in scena nel 1534 a Zuoz. E' stato scritto tre anni dopo la morte di Travers in una ortografia non più in uso al momento della trascrizione. Il copista è Conradin Planta, probabilmente un parente; Gian Travers era sposato con Anna Planta. Il manoscritto non è rilegato correttamente: il testo inizia con i ff. 9-13, poi manca un foglio, poi f. 14, f. 1, f. 5, f. 3, f. 4, f. 6, f. 2, f. 15, manca un foglio, f. 7, f. 16. Il f. 8r, originariamente l'ultimo, contiene una poesia di avvertimento; il f. 8v era bianco. Le carte di guardia anteriori sono costituite da un grande foglio in pergamena, originariamente proveniente da un manoscritto pergamenaceo del XII sec. con un testo di Costantino l'Africano, De febribus, cap. 3-5. (dar)

Online dal: 14.12.2017

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Samedan, Chesa Planta Samedan, Ad 109
Carta · 80 ff. · 15 x 10 cm · 1649
Joseph da Iacobb (La storia di Giuseppe)

Contiene il testo di una versione bassoengadinese di una storia di Giuseppe (ff. 1-74) che si rifà al dramma pubblicato a Zurigo nel 1540 «Ein hüpsch nüwes Spil von Josephen (…)», attribuito a Jacob Ruf. Indicazioni convergenti, come le affermazioni di Chiampell (Placidus Plattner, Ulrici Campelli Historia retica, Basel Schneider, T. 2 1890, 353), l'ortografia e il linguaggio della trascrizione, suggeriscono di avere qui a che fare con l'unica copia conservata del dramma dello stesso Chiampell, messo in scena nel 1564 a Susch. Alla fine si legge un dialogo tra un prete protestante e un malato (ff. 75-77), e alcune preghiere (ff. 78-80), tradotte dal tedesco dal copista stesso del testo, Baltasar Valantin. (dar)

Online dal: 14.12.2017

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Samedan, Chesa Planta Samedan, Statuten 1619
Carta · 300 ff. · 30 x 21 cm · 1619
Ledschas et stratüts civils dalg cumoen d’Engiadina zura sur Punt Hota (Leggi e statuti civili del comune dell'Alta Engadina riguardanti Punt Ota)

Il manoscritto contiene all'inizio la traduzione degli statuti in latino del circolo dell'Alta Engadina del 1563, con le aggiunte fino al 1618, nella scrittura di Peider Curtin (ff. 1-245a). Le aggiunte degli anni 1624-1654 sono di altra mano o, come ai ff. 245b-254a, aggiunte in seguito. Seguono le traduzioni di altri importanti testi a carattere giuridico dal tedesco nella scrittura di Peider Curtin: la Charta da la Lia del 1524 (ff. 262-267), gli articoli di Coira del 1523, poi di Ilanz del 1524 (ff. 268-271), gli Artichels da cumoenas Trais Lias del 1527 (ff. 272-278), un trattato della Lega Caddea cun l’s sett chantuns Schwizers del 1498 (ff. 279-282) e il «Erbeinigungsvertrag» del 1518 tra l'imperatore Massimilano ed il vescovo di Coira, riguardante l'Engadina (ff. 283-289). Seguono l'indice degli Statuti (ff. 291-295) di mano di Curtin e l'indice delle aggiunte (f. 296) della seconda mano. Copista è Peider Curtin; secondo una affermazione sulla pagina del titolo gli statuti sarebbero però opera del noto prete protestante e notaio Lüci Papa. (dar)

Online dal: 14.12.2017

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Schaffhausen, Konzernarchiv Georg Fischer AG, GFA 1/144.4
Carta · 136 pp. · 17 x 10 cm · 1826-1842
Johann Conrad Fischer, Meine Unterredungen mit Fürsten; ausgezogen aus meinen Tagebüchern (vol. II)

Questo poco appariscente manoscritto cartaceo con una copertina di cartone verde, contiene diversi estratti manoscritti dai diari di viaggio austriaci di Johann Conrad Fischer (1773-1854). L'imprenditore e metallurgista Fischer di Sciaffusa descrive i suoi incontri con l'arciduca Giovanni d'Austria (1782-1859), che si svolsero tra il 4 febbraio 1826 [p. 1] e il 25 giugno 1842 [p. 125]. Gli diari di viaggio stessi non sono più conservati. Dopo che l'arciduca ebbe letto i suoi diari di viaggio in inglese di Johann Fischer, volle incontrare personalmente l'autore e gli mandò un invito tramite suo figlio [p. 3]. Dopo questa primo incontro nel febbraio 1826, se ne svolsero altri sei nell'arco di cinque anni: il 13 settembre 1826 [p. 15], il 24 giugno 1827 [p. 21], il 5 ottobre 1828 [p. 50], il 17 settembre 1829 [p. 58], il 18 settembre 1829 [p. 77] e il 17 settembre 1830 [p. 87]. Dopo una pausa di dieci anni, seguirono gli ultimi tre incontri: il 25 giugno 1840 [p. 101], il 24 giugno 1842 [p. 124] e il 25 giugno 1842 [p. 125]. In 136 pagine Fischer riporta sostanzialmente le conversazioni tra i due uomini. Da questi racconti è possibile comprendere meglio gli interessi commerciali di Fischer e le sue attività in Austria. Il contenuto dei colloqui e le circostanze delle visite ci fanno intravedere il loro mondo comune nel contesto di tensione tra Svizzera e Austria, tra vecchi ordini politici e modernizzazione economica. Le registrazioni sono ordinate cronologicamente, e seguite da quattordici pagine bianche. La paginazione risale all'epoca di realizzazione dell’album. Il libretto è stato rinvenuto a sorpresa nell’ottobre 2018 in una fattoria a Löhningen (SH). Oggi è conservato nell'archivio dell’impresa Georg Fischer AG di Sciaffusa. (egg)

Online dal: 12.12.2019

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Schaffhausen, Konzernarchiv Georg Fischer AG, GFA 1/144.25
Carta · 190 pp. · 22.5 x 17.5 cm · 1811-1817
Corrispondenza di Johann Conrad Fischer

Il manoscritto cartaceo contiene copie, bozze e liste della corrispondenza commerciale francese, inglese e tedesca di Johann Conrad Fischer (1773-1854) di Sciaffusa, per gli anni dal 1811 al 1817, per la maggior parte in ordine cronologico. Le prime cinquanta pagine coprono il periodo dal 1811 al 1815 e contengono principalmente bozze di lettere - riconoscibili dalle regolari correzioni del testo - a partner commerciali della Svizzera romanda e del Giura francese. Alle pagine da 58 a 165 è riportata la corrispondenza degli anni 1816 e 1817 indirizzata a destinatari in Germania, Austria, Inghilterra, Francia e Svizzera. Alla fine del manoscritto sono incollati tre fogli vari con ulteriori bozze di lettere. (egg)

Online dal: 12.12.2019

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Schaffhausen, Konzernarchiv Georg Fischer AG, GFA 1/144.32
Carta · [4] + 218 pp. · 18 x 10.5 cm · 1743-1820
Album di ricordi di Christoph Fischer - Gedenk und Stamm-Buch, worinnen gute Freunde und Gönner mich, Christoph Fischer, von Schaffhausen, mit ihren beliebigen inscriptionen, sinnreichen Anbildungen, curiosen Gemählden und andern denkwürdigen Sprüchen be-ehren wollen. Angefangen den 18ten Iulij 1743.

Questo album, rilegato in pelle, contiene circa 35 dediche e disegni di persone con le quali il ramaio e commerciante di vini sciaffusano Christoph Fischer (1691-1770) mantenne dei contatti nel corso della sua vita. Dalle annotazioni in latino, tedesco, francese e inglese, è possibile ricostruire due viaggi di Fischer a Londra, periodo al quale risalgono la maggior parte delle dediche: dal 1747 al 1750 via Ginevra, Lione, Parigi verso Londra e nel 1758 via Strasburgo, Francoforte, Amsterdam verso Londra. Alcune annotazioni risalgono a membri della famiglia sciaffusana Schalch, con la quale Fischer era imparentato, e tra queste vi è un acquerello non datato dell'artista Johann Jakob Schalch (1723-1789) (p. 122), che tra il 1754 e il 1773 visse a Londra e all'Aia. Dopo la morte di Fischer l'album fu continuato: annotazioni del 1773 (p. 65) e 1820 (p. 215). Nel manoscritto cartaceo sono rilegate numerose pagine di pergamena (pp. 1-2, 19-20, 47-48, 115-116, 181-182) e in un secondo momento sono stati incollati alcuni fogli di carta (pp. 39a-b, 55a-b, 147a-b), rispettivamente sovraincollate le pagine con le illustrazioni (p. 43, p. 125, p. 127). Le annotazioni non sono ordinate cronologicamente e si alternano a numerose pagine bianche. (egg)

Online dal: 22.06.2017

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Schaffhausen, Konzernarchiv Georg Fischer AG, GFA 1/144.35
Carta · [2] + 178 pp. · 19.5 x 12 cm · 1791-1841
Album di ricordi di Johann Conrad Fischer

Questo manoscritto cartaceo rilegato in pelle con incisioni dorate (la data 1791 nei quattro gli angoli) costituisce l'album di ricordi di Johann Conrad Fischer (1773-1854), ramaio, metallurgo, imprenditore e politico di Sciaffusa. Dalla sua fabbrica di acciaio colato, fondata nel 1802, si sviluppò l'odierna Georg Fischer SA. L'album contiene dediche e disegni di circa 70 persone con le quali il Fischer mantenne dei contatti nel corso della sua vita, tra i quali il suo docente di matematica Melchior Hurter (1735-1811) (p. 1), il professore Johann Georg Müller (1759-1819) (p. 49), il medico zurighese Johann Balthasar Zwingli (1764-1817) (p. 164), lo scrittore Heinrich Zschokke (1771-1848) (p. 175), il prozio di Fischer Lorenz Spengler (1720-1807), capo della Camera Reale delle Arti danese a Copenhagen (p. 43), e il figlio di questi Johann Conrad Spengler (1767-1839) (p. 105). La maggior parte delle annotazioni in tedesco, francese, inglese e danese, risale al suo anno itinerante quale membro della compagnia dei ramaioli, quando egli viaggiò, via Francoforte, Chemnitz, Dresda, verso Copenhagen, e poi verso Londra. Seguono poi alcune sporadiche annotazioni fino al 1841. Le annotazioni non sono in ordine cronologico e si alternano a fogli incollati (p. 3a-b, 48a, 111a-d) e numerose pagine bianche. La paginazione risale all'epoca di origine dell'album. (egg)

Online dal: 22.06.2017

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Schaffhausen, Konzernarchiv Georg Fischer AG, GFA 1/144.36
Carta · 175 pp. · 18 x 11 cm · 1818-1820
Albo di ricordi di Eduard Fischer, studente di medicina

Questo manoscritto cartaceo rilegato in pelle verde costituisce l'album commemorativo di Eduard Fischer (1801-1859) di Sciaffusa e contiene annotazioni di familiari e amici. Eduard Fischer era figlio del metallurgista e imprenditore di Sciaffusa Johann Conrad Fischer (1773-1854). Il libro contiene registrazioni dal 1818 al 1820. La prima è di mano del padre, Johann Conrad Fischer: «Experientia est optima Magistra! Zum Andenken von deinem dich liebenden Vatter Johann Conrad Fischer, Oberst Lieut: der Art: und Mitglied der helv: Gesellschaft für die gesamten Naturwissenschaften. Schaffhausen, dem 21ten Märtz 1819» [p. 3]. Le altre annotazioni in tedesco, latino e greco antico si concentrano da p. 13 a p. 91 con diverse pagine intermedie bianche. Tra queste si trovano le dediche dei fratelli Georg Fischer (1804-1888) [p. 44] e Berthold Fischer (1807-1879) [p. 73] e di sua sorella C. Fischer [p. 59]. Le annotazioni non sono ordinate cronologicamente. Le pagine da 92 a 175 sono bianche. (egg)

Online dal: 12.12.2019

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Gen. 26
Carta · 182 ff. · 21.5 x 15.5 cm · Germania sudoccidentale · ultimo quarto del XV sec.
Heinrich Steinhöwel, Büchlein der Ordnung der Pestilenz; Ulmer Wundarznei; Michael Puff, Von den gebrannten Wässern

Il manoscritto, che comprende 182 fogli, può essere datato all'ultimo quarto del XV secolo e localmente collocato nella zona tra Ulm e Memmingen (livello linguistico svevo). È rilegato in pelle su di piatti in legno con gancio di chiusura, realizzato da un legatore che lavorava a Memmingen. I tre trattati provengono dal campo della farmacologia/scienza medica: il «Büchlein der Ordnung der Pestilenz» (2r-47v) di Heinrich Steinhöwel la Ulmer Wundarznei (50r-144r) e il «Von den gebrannten Wässern» di Michael Puff (147r-179v). Il testo è completato da disegni degli apparecchi (96v, 97r, 98v, 99r, 148v). Magnus Bengger (come si identifica a c. 179v), è da considerarsi lo scriba. Ha copiato anche il manoscritto Schaffhausen Gen. 9, che contiene anche opere mediche, e che utilizza una corsiva libraria. In diversi punti, da singole lettere nella prima riga di ogni lettera nascono delle drôleries sotto forma di volti (per es. 45v, 50r). I titoli dei capitoli, le iniziali che introducono un capitolo, i puntini a metà altezza e singole parole – per lo più latine – nel testo, sono di solito rubricate. Lessemi introduttivi sono invece sovente introdotti da iniziali in rosso. Il carattere di libro di medicina casalingo, il cui testo può essere integrato da prescrizioni proprie, è evidenziato dalla presenza di aggiunte di altre quattro mani (prevalentemente tra, o dopo, i trattati, per es. 48r, 145r, 180r). (wen)

Online dal: 04.10.2018

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 2
Pergamena · 261 ff. · 36 x 25.5 cm · Sciaffusa · 1080-1096
Bibliorum sacrorum pars secunda

Parte della bibbia completa in quattro tomi elencata nell'inventario dei libri del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), dei quali se ne sono conservati tre (Min. 2, Min. 3, Min. 4). Contiene Samuele, Libro dei Re, Cronache. Su due colonne, vergato da una mano, con numerose correzioni su rasura. L'iniziale I della pagina dell'incipit (f. 7v), corrispondente a 24 linee, la F della pagina iniziale (f. 10v) corrispondente a 22 linee e le iniziali con tralci all'inizio dei singoli libri e dei prologhi, sono realizzati a penna con l'inchiostro rosso; si stagliano su dei fondi di colore blu e verde pallido che si distinguono dai colori pastosi presenti nel Min. 3 e Min. 4. I segni di usura e di scoloramento dei ff. 1r e 261v lasciano supporre che il manoscritto rimase slegato fino al XV secolo, quando ricevette la legatura attuale. Quale copertura degli assi di legno venne usata una pelle di Cordova marrone nella quale sono impressi motivi di animali e di piante; gli stessi decorano anche la piattaforma traforata delle due borchie centrali di ottone. (spe)

Online dal: 22.06.2017

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 3
Pergamena · 284 ff. · 36 x 26 cm · Sciaffusa · 1080-1096
Bibliorum sacrorum pars tertia

Parte della Bibbia completa in quattro tomi elencata nell'inventario dei libri del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), dei quali se ne sono conservati tre (Min. 2, Min. 3, Min. 4). Contiene i libri poetici (Proverbi fino a Siracide), Tobia, Giuditta, Ester, Esra, Maccabei. Su due colonne, vergato da una mano, con molte correzioni contemporanee. Annotazioni marginali più tarde e glosse di varie mani rivelano un uso intensivo del manoscritto fino al sec. XIV. L'iniziale P corrispondente a 15 linee nella pagina di apertura decorata (f. 7v) e le iniziali con tralci all'inizio dei singoli libri e prologhi, sono realizzate a penna con inchiostro rosso. Analogamente al Min. 4, i fondi delle lettere presentano un verde e un blu pastoso che si distingue dai colori più pallidi del Min. 2. Legatura romanica del sec. XII, con linee decorative e due ganci di chiusura. (spe)

Online dal: 22.06.2017

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 15
Pergamena · 203 ff. · 39 x 27 cm · Sciaffusa · intorno al 1100
Augustinus

Esemplare su due colonne delle Enarrationes in psalmos 1-50 di Agostino, elencato nelle aggiunte all'elenco dei libri del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), e che, con il Min. 16, completa il più antico Min. 17. Bella pergamena, con la medesima impaginazione a larghi margini del Min. 16, varie mani. Le iniziali con tralci sono piuttosto piccole e spesso non sono state completate. La capitale decorativa arabescata della pagina con l'incipit (f. 1v) conferma la realizzazione più tarda. La legatura in pelle, a quanto si può giudicare dalla forma, di epoca romanica, venne completata nel XIV/XV secolo con cinque borchie a cappello per parte e con dei ganci di chiusura. Risalgono alla medesima epoca certamente la nota di possesso manoscritta all'interno della coperta anteriore e l'etichetta con il titolo sulla coperta posteriore. (spe)

Online dal: 26.09.2017

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 16
Pergamena · 308 ff. · 38.5-39 x 27.5-28 cm · Sciaffusa · intorno al 1100
Augustinus

Esemplare su due colonne delle Enarrationes in psalmos 51-100 di Agostino, elencato nelle aggiunte all'elenco dei libri del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), e che, con il Min. 15, completa il più antico Min. 17. Bella pergamena, con la medesima impaginazione a larghi margini del Min. 15, varie mani. La I della pagina di incipit (f. 1r) e la Q della pagina iniziale (f. 3v) sono realizzate in oro e con colori e sono protette da una stoffa cucita sul foglio. La legatura, risalente al sec. XII, fu storicizzata nel sec. XIX. (spe)

Online dal: 26.09.2017

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 17
Pergamena · 309 ff. · 38 x 27.5 cm · Sciaffusa · 1080-1096
Augustinus

Esemplare su due colonne delle Enarrationes in psalmos 101-150 di Agostino, alla cui stesura collaborarono diverse mani. Nonostante si tratti del terzo di tre tomi, il Min. 17 è più antico dei Min. 15 e Min. 16 che lo completano. La I della pagina dell'incipit (f. 1r), la E della pagina iniziale (f. 2v) e la iniziale E con tralci del f. 1v sono disegnate con l'inchiostro rosso il cui fondo è riempito con dei colori blu e verde pallido. Introduce ogni salmo una iniziale a tralci corrispondente a 12-15 righe ad inchiostro rosso. La legatura risale probabilmente al XIX sec. Scolorimenti e rinforzi dei ff. 1r e 307v lasciano supporre che il manoscritto rimase a lungo senza legatura, cosa che forse spiega la perdita di un fascicolo dopo il f. 199. La grande importanza del Min. 17 è data dal fatto di contenere un elenco dei volumi del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (f. 306v), che vennero procurati o realizzati nello scriptorium stesso all'epoca dell'abate Siegfried (morto 1094) e nei primi anni dopo la sua morte, incluso il presente. (spe)

Online dal: 26.09.2017

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 19
Pergamena · 294 ff. · 34 x 24 cm · intorno al 1100
Augustinus

Esemplare in due colonne del De civitate Dei di Agostino, menzionato nell'elenco di libri del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), vergato da varie mani, con molte correzioni. Varianti e monogrammi per Nota nei margini. Il volume si apre con una pagina di incipit e una pagina iniziale che presenta una lettera E arabescata, disegnata a penna con inchiostro rosso su un fondo di colore verde pallido. L'inizio di ogni libro è introdotto da iniziali con tralci corrispondenti a 10-12 linee. Tra i ff. 137/138 e 193/194 è andato perduto rispettivamente un fascicolo prima che il codice, come numerosi altri, ricevesse nel XV secolo una nuova legatura in pelle con borchie in metallo, due ganci di chiusura e un titolo sulla coperta anteriore; quali controguardie e carte di guardia (f. 292, 293) vennero usati, così come per il Min. 20, Min. 24, Min. 40, Min. 53, Min. 55, Min. 104, frammenti di un obituario del monastero di Allerheiligen del XIV secolo. (spe)

Online dal: 26.09.2017

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 53
Pergamena · 168 ff. · 27 x 20 cm · Sciaffusa · 1080-1096
Gregorius I. Papa

Quarte parte di un esemplare in sei volumi, elencato nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), dei Moralia in Job di Gregorio Min. 50-55), che contiene i libri da 17 a 22, denominato a c. 1r quale IIII. pars. A piena pagina, accurato manoscritto senza decorazione, tranne una iniziale con tralci vegetali. Nel XV secolo il codice ricevette, come molti altri, una nuova legatura in pelle con borchie di metallo, due ganci di chiusura ed un'etichetta con il titolo (1r). Quali carte di guardia vennero utilizzati, come nei Min. 20, Min. 24, Min. 40 e Min. 55, frammenti di un obituario del monastero di Ognissanti del XIV sec. (c. 169r-v; la carta di guardia anteriore è andata persa). (spe)

Online dal: 22.03.2017

Documenti: 949, Mostrati: 681 - 700