Documenti: 2918, Mostrati: 1501 - 1600

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Porrentruy, Bibliothèque cantonale jurassienne, A2626-2
Carta · 344 ff. · 33 x 11 cm · 1754-1771
Diarium Seminarii Bruntruti 1754-1771

Agenda completata con notizie giornaliere relative alla vita del Seminario dei Gesuiti di Porrentry tra il 1754 e il 1771. (rer)

Online dal: 13.10.2016

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Porrentruy, Bibliothèque cantonale jurassienne, A2626bis-1
Carta · 512 ff. · 21 x 16 cm · 1657-1670
Diarium Collegii Bruntrutani Soc. Jesu ab anno 1657

Agenda completata con notizie giornaliere relative alla vita del Seminario dei Gesuiti di Porrentry tra il 1657 e il 1670. (rer)

Online dal: 13.10.2016

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Porrentruy, Bibliothèque cantonale jurassienne, A2626bis-2
Carta · 366 ff. · 21 x 16 cm · 1671-1680
Diarium Collegii Bruntrutani Soc. Jesu ab anno 1671

Agenda completata con notizie giornaliere relative alla vita del Seminario dei Gesuiti di Porrentry tra il 1671 e il 1680. (rer)

Online dal: 13.10.2016

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Porrentruy, Bibliothèque cantonale jurassienne, A3714
Carta · 282 pp. · 15 x 11 cm · Friburgo in Brisgovia, Porrentruy · 1620-1880
Armoriale della famiglia Vest-Grandvillers

Iniziata nel 1620 da Jean Henri Vest quando si stabilì a Friburgo in Brisgovia (iniziali a pag. 1), la raccolta fu originariamente concepita come uno Stammbuch (libro di famiglia) che registrava la genealogia e le alleanze della famiglia Vest, con i relativi stemmi. Lo stemma «aumentato» concesso a titolo onorifico dall'imperatore Rodolfo II nel 1582 al conte palatino Jean Vest, padre di Jean Henri, vi è ripetuto più volte. La raccolta, portata a Porrentruy nel 1667 da Humbert Henri Vest, passò nelle mani dei Grandvillers a seguito del matrimonio di sua figlia Marie Hélène Vest (1693-1761), ultima rappresentante del ramo locale, con Frédéric François Ignace Xavier Grandvillers (1690-1727) nel 1716. I Grandvillers lo completano con i loro stemmi e quelli delle famiglie imparentate (pp. 51-85 e 138-139 ecc.). Nato e morto a Delémont, l'avvocato Conrad de Grandvillers (1813-1880), pronipote di Marie Hélène Vest e ultimo a portarne il nome, fu anche l'ultimo della sua famiglia a possedere questa raccolta, come indica la firma «de Grandvillers avocat» (p. 1). È forse a lui che si deve l'aggiunta, nel XIX secolo, di alcuni altri stemmi privi di legami familiari (pp. 277-281), forse con lo scopo di trasformare la collezione in un liber amicorum o, più in generale, in un Armorial jurassien, titolo aggiunto alla legatura, probabilmente nel XIX secolo. Il fatto che alcuni stemmi associati alla famiglia Vest siano stati ritagliati e rincollati su altre pagine (pp. 89-95) suggerisce una rielaborazione piuttosto significativa della raccolta in data sconosciuta. (ver)

Online dal: 06.09.2023

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Porrentruy, Bibliothèque cantonale jurassienne, A3754
Carta · 196 ff. · 28 x 25 cm · Delémont · 1877-1880
Armoriale dell’antico vescovado di Basilea

Louis Philippe, imbianchino e tappezziere di Delémont, realizzò due versioni dello stesso progetto di Armorial de l’ancien évêché de Bâle – questa e una seconda versione posteriore (N.C.6) – entrambe conservate presso la Bibliothèque cantonale jurassienne. In entrambi i casi, la raccolta è costituita principalmente da stemmi dipinti dall'autore. Questo esemplare doveva originariamente essere suddiviso in grandi libri, i primi tre dei quali sarebbero stati dedicati rispettivamente ai vescovi, agli Stati e alla nobiltà feudale. Tuttavia, con lo scorrere delle pagine la raccolta ha perso rapidamente la sua coerenza e sono stati aggiunti altri stemmi, la maggior parte dei quali incollati dall'autore in base alle fonti a cui aveva accesso (cfr. c. 176v) e allo spazio disponibile. Egli inserì anche fotografie, ricalchi e persino firme e sigilli originali tratti da documenti d'archivio o da materiale a stampa. Fu chiaramente la natura composita dell'insieme che spinse Philippe a iniziare la compilazione di una seconda raccolta più coerente (N.C.6). (ver)

Online dal: 06.09.2023

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Porrentruy, Bibliothèque cantonale jurassienne, A5328
Carta · II + 179 + II pp. · 21 x 17 cm · 1756-1789
Osservazioni medico-chirurgiche tratte dal Journal de Pratique de Monsieur Nicolas Godin

Il manoscritto cartaceo, paginato da 108 a 286, costituisce una delle quattro copie rimanenti degli scritti di Nicolas Godin (Besançon, 1727 – Porrentruy, 1805), chirurgo dei quattro principi-vescovi di Basilea. Le sue 24 «observations» medico-chirurgiche sono seguite da un’ultima che consiste in una «description abrégée» del principato di Basilea, con una topografia medica e delle osservazioni metereologiche (pp. 236-283). (rou)

Online dal: 04.10.2018

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Porrentruy, Bibliothèque cantonale jurassienne, MP 2 / A2616
Carta · 418 ff. · 34 x 22 cm · 1796
Raccolta di notizie storiche relative alla regione di Porrentruy

Notizie storiche raccolte da Henri Joseph Comman, maestro di scuola a Courgenay. Il titolo esatto è Recueil de notes historiques sur le Pays de Pourrentruy ou Evêché de Bâle. Da quello che si legge nella premessa, H. J. Comman ha raccolto queste notizie con lo scopo di trasmettere una storia oggettiva della regione e di sopperire alla mancanza di documentazione su questo soggetto. La storia è molto dettagliata fino al 1782. (rer)

Online dal: 13.10.2016

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Porrentruy, Bibliothèque cantonale jurassienne, MP 4-1
Carta · 100 pp. · 16.5 x 10.5 cm · fine del XVIII secolo
Estratti dagli Annali del collegio di Porrentury

Il volume contiene «année après année tout ce qui s’est passé de remarquable dans cet établissement depuis 1588 à 1771» («anno dopo anno tutto ciò che di notevole è accaduto in questo istituto [il collegio di Porrentruy] dal 1588 al 1771») (p. 1). Queste sono le parole riportate sul frontespizio di questo manoscritto cartaceo, che fornisce anche informazioni sulla sua provenienza. Appartenuto al gesuita padre Voisard (1749-1818), fu lasciato in eredità alla sua morte a Henri Joliat (1803-1859), che lo depositò nel 1856 nella biblioteca del collegio di Porrentruy. Il testo inizia nel 1588, con la fondazione del collegio gestito dai gesuiti, e termina, in questo volume, nel 1661. Gli anni successivi sono trattati in un secondo volume, MP 4-2. Questi estratti dagli annali sono probabilmente la traduzione francese e il riassunto del volume latino conservato nella biblioteca cantonale giurassiana (A2597). (rou)

Online dal: 14.12.2022

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Porrentruy, Bibliothèque cantonale jurassienne, MP 4-2
Carta · 92 pp. · 16.5 x 10.5 cm · fine del XVIII secolo
Estratti dagli Annali del collegio di Porrentury

Il manoscritto cartaceo contiene la continuazione degli «Extraits des annales du Collège de Porrentruy» (MP 4-1). Inizia nel 1662 e termina nel 1762. Si conclude quindi un po' prima di quanto annunciato nel frontespizio del primo volume (MP 4-1, p. 1). (rou)

Online dal: 14.12.2022

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Porrentruy, Bibliothèque cantonale jurassienne, MP 5 / A2718
Carta · 586 pp. · 18 x 11 cm · 1855
Note sull’antico vescovado di Basilea e Annali del monastero di Reichenau

Sebbene sul frontespizio di questo manoscritto cartaceo si legga «Éphémérides de la ville de Porrentruy, commencées en janvier 1855, Vautrey prêtre» (p. V3), questo titolo si riferisce solo alle prime otto pagine di questo corposo volume (pp. 1-8). La parte più consistente contiene le « Notes sur l’ancien Évêché de Bâle » (pp. 9-473), seguite da estratti degli «Annales du monastère d'Augiae divitis» (Reichenau) riprese da un manoscritto in latino appartenente ai benedettini di Delle (pp. 476-502). L'autore di questo volume, Louis Vautrey (1829 Porrentruy - 1886 Delémont), oltre alle sue varie funzioni ecclesiastiche, svolse un importante lavoro di storico, come testimonia, ad esempio, la pubblicazione della Histoire des évêques de Bâle in due volumi (1884-1886), che si basa, almeno in parte, su questo manoscritto. (rou)

Online dal: 14.12.2022

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Porrentruy, Bibliothèque cantonale jurassienne, MP 6 / A1330
Carta · 376 pp. · 19.5 x 15 cm · fine del XVII secolo
Diario

Descritto da Gustave Amweg come Mémoires d’un Jurassien, questo manoscritto cartaceo, appartenuto alla scuola cantonale di Porrentruy, comprende due parti distinte. La prima contiene dei conti in tedesco dal 1670 al 1672, suddivisi per mese (pp. 1-177). La seconda (pp. 181-358), scritta in francese, è il diario di un uomo – non identificato – scritto in prima persona, che riporta le sue attività quotidiane (il tempo dedicato allo studio, copie di lettere, poesie ecc.), oltre al resoconto di un viaggio dalla Francia all'Italia. (rou)

Online dal: 14.12.2022

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Porrentruy, Bibliothèque cantonale jurassienne, MP 8 / A2678
Carta · 88 pp. · 35 x 22.5 cm · prima metä del XIX secolo
Diario di Jean Jacques Joseph Nicol

Jean Jacques Joseph Nicol, calzolaio di Porrentruy (1733-1822), è l'autore di questo diario diviso in due parti, la prima dal 1760 al 1771 (pp. 7-71), la seconda dal 1795 al 1809 (pp. 73-88), due periodi completamente distinti dal punto di vista politico (appartenenza al vescovato di Basilea e periodo francese). L'interesse di questo diario risiede nella professione artigianale di Nicol, che ci permette di vedere, accanto ai grandi eventi storici, altri più quotidiani. Questo manoscritto è una copia del diario di Nicol realizzata da Joseph Trouillat (1815-1863), come indica l'etichetta sulla copertina. Trouillat era professore al collegio di Porrentruy e responsabile della biblioteca. È probabilmente nell'ambito delle sue ricerche storiche che egli ha copiato questo diario, di cui esiste un’edizione apparsa con il titolo Notes et remarques de Jean-Jacques-Joseph Nicol (Porrentruy, Société typographique, 1900). (rou)

Online dal: 14.12.2022

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Porrentruy, Bibliothèque cantonale jurassienne, MP 9 / A1450
Carta · 162 pp. · 34.5 x 21 cm · 1792-1793
Marcel Moreau, Memorie sulla Rivoluzione nell’antico vescovado di Basilea

Marcel Moreau (Delémont 1735-1804), autore di questo manoscritto, entrò nel 1755 nell'abbazia cistercense di Lucelle, dove insegnò teologia, poi a Hauterive e a Neubourg (in Alsazia). Avendo rifiutato di prestare il giuramento costituzionale all'epoca della Rivoluzione (1791), si rifugiò a Hauterive e fu poi nominato direttore delle bernardine di La Maigrauge. Nel corso di quegli anni scrisse delle memorie su avvenimenti contemporanei, come testimonia questo manoscritto, che descrive quanto accaduto tra il 21 aprile 1792 (p. 5) e il 27 gennaio 1793 (p. 138). L'indice finale (pp. 139-150-s2), organizzato cronologicamente, stabilisce la corrispondenza tra le date e gli eventi raccontati e rimanda alle rispettive pagine del manoscritto. (rou)

Online dal: 14.12.2022

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Porrentruy, Bibliothèque cantonale jurassienne, MP 10 / A3269
Carta · 462 pp. · 17 x 11 cm · Porrentruy · 1781
Abrégé de l’histoire des évêques de Basle depuis l’établissement de l’Evêché jusqu’à nos jours composé par le P. Voisard 1781

Come si legge nella prefazione (pp. 5-8), con l'Abrégé il gesuita François-Humbert Voisard (1749-1818) scrisse la prima storia in francese sui vescovi di Basilea, che egli dedicò ai suoi studenti. Interamente incentrato sulla storia ecclesiastica di Basilea e Porrentruy, il testo rivela il suo carattere pedagogico nella sua struttura: ogni capitolo è introdotto da una breve domanda, alla quale viene risposto più o meno esaustivamente nel testo immediatamente successivo. Secondo la Bibliographie du Jura bernois di Gustave Amweg, esistono cinque copie del compendio di Voisard, tuttora inedito. Il presente manoscritto è corretto, annotato e si conclude con un indice dei vescovi e delle istituzioni clericali del vescovato di Basilea (pp. 459-460). La sua provenienza è documentata dalle note di possesso scritte all’interno della coperta anteriore: «Ce livre appartient à Henri Joliat, étudiant en rhétorique. Porrentruy, le 3 mai 1819 / Et / Schwartzlin Père / et /à l’abbé Vautrey à qui il a été remis par M. l’abbé Marquis en 1813». (rou)

Online dal: 14.12.2022

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Porrentruy, Bibliothèque cantonale jurassienne, MP 11 / A3269
Carta · 386 pp. · 17 x 10 cm · dopo il 1781
Abrégé de l’histoire des évêques de Basle depuis l’établissement de l’Evêché jusqu’en 1781 par le P. Voisard professeur au collège de Porrentruy

Si tratta di una delle cinque copie dell'Abrégé de l'histoire des évêques de Bâle del gesuita François-Humbert Voisard (1749-1818), un manuale di storia a domande e risposte datato 1781. Ad eccezione del destinatario della dedica, la prefazione di questo volume utilizza quasi gli stessi termini di una seconda copia appartenente anch'essa alla Biblioteca cantonale giurassiana (MP 10 / A 3269). Si differenzia, tuttavia, per l'assenza di annotazioni e correzioni. Inoltre, la copia è incompleta, in quanto si interrompe bruscamente all'inizio della quarta parte, dedicata ai vescovi di Basilea e Porrentruy (p. 360). Prima di entrare a far parte, nel 1842, del fondo della biblioteca del collegio di Porrentruy, il manoscritto apparteneva a un certo Quiquerez (interno della coperta anteriore), probabilmente Jean-Georges, sindaco e notaio di Porrentruy, e poi a suo figlio Auguste (1801-1882), ingegnere, storico, archeologo e geologo giurassiano, come indicato dal suo ex-libris (p. V1). (rou)

Online dal: 14.12.2022

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Porrentruy, Bibliothèque cantonale jurassienne, MP 15 / A1451-1
Carta · 190 pp. · 18.5 x 22 cm · 1791-1793
François-Joseph Guélat, Memorie sulla rivoluzione (I volume)

L'avvocato di Porrentruy François-Joseph Guélat (1736-1825) è uno dei più noti cronisti ad aver descritto la vita nel Giura all'epoca della Rivoluzione. Suddiviso in tre volumi manoscritti, il testo è stato pubblicato nel 1906 da B. Boéchat et Fils a Delémont, con il titolo Journal de François-Joseph Guélat 1791-1802. Il primo di questi tre volumi inizia nel 1791 e va fino al 1793 (28 luglio). L'anno è indicato nel margine laterale sinistro nella parte superiore di ogni pagina, dove sono menzionati i giorni e gli avvenimenti descritti nel testo a fianco. (rou)

Online dal: 14.12.2022

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Porrentruy, Bibliothèque cantonale jurassienne, MP 15 / A1451-2
Carta · 164 pp. · 18 x 22 cm · 1793-1795
François-Joseph Guélat, Memorie sulla rivoluzione (II volume)

L'avvocato di Porrentruy François-Joseph Guélat (1736-1825) è uno dei più noti cronisti ad aver descritto la vita nel Giura all'epoca della Rivoluzione. Suddiviso in tre volumi manoscritti, il testo è stato pubblicato nel 1906 da B. Boéchat et Fils a Delémont, con il titolo Journal de François-Joseph Guélat 1791-1802. Il secondo di questi tre volumi inizia nel 1793 e va fino alla fine di dicembre del 1795. Egli adotta la stessa impaginazione del volume precedente, il che non sorprende visto che in origine erano uniti, come dimostra la vecchia paginazione continua. Allo stesso modo, il lungo indice delle materie finale si riferisce a entrambi i volumi (pp. 125-163). (rou)

Online dal: 14.12.2022

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Porrentruy, Bibliothèque cantonale jurassienne, MP 15 / A1451-3
Carta · 196 pp. · 18 x 22 cm · 1796-1802
François-Joseph Guélat, Memorie sulla rivoluzione (III volume)

L'avvocato di Porrentruy François-Joseph Guélat (1736-1825) è uno dei più noti cronisti ad aver descritto la vita nel Giura all'epoca della Rivoluzione. Suddiviso in tre volumi manoscritti, il testo è stato pubblicato nel 1906 da B. Boéchat et Fils a Delémont, con il titolo Journal de François-Joseph Guélat 1791-1802. Il terzo volume va dal 1796 al 1802 e si conclude, come il precedente (MP 15 / A1451-2) con un indice delle materie (pp. 159-177). (rou)

Online dal: 14.12.2022

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Porrentruy, Bibliothèque cantonale jurassienne, MP 16
Carta · 172 pp. · 22 x 18.5 cm · dopo il 1838
François-Joseph Guélat, Notizie storiche sul vescovado di Basilea

Autore del testo di questo manoscritto è il borghese e notaio di Porrentruy François-Joseph Guélat (1736-1825), noto soprattutto per le sue memorie sulla vita giurassiana durante il periodo rivoluzionario (cfr. MP 15 / A1451-1-3). Secondo l'antica paginazione di quest'opera, e l'indice aggiunto probabilmente al momento della rilegatura (p. 169-170), essa è incompleta. La copia è molto accurata, il testo su una colonna è delimitato da una cornice tracciata a matita e i titoli dei capitoli, elegantemente calligrafici, a inchiostro. Non si tratta del manoscritto autografo di Guélat, ma di una copia posteriore, realizzata dopo il 1838, come suggerisce la data associata al nome di Charles Roedel (il copista?) scritti in una piramide rovesciata dopo l'elenco dei vescovi di Basilea (p. 148). (rou)

Online dal: 14.12.2022

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Porrentruy, Bibliothèque cantonale jurassienne, MP 40 / A6052
Carta · 392 ff. · 23 x 18 cm · 1898
Vocabolario del patois (dialetto) dell'Ajoie

Antoine Biétrix (1817-1904) ha redatto numerosi testi in patois (dialetto), specialmente La lettre de Bonfol. Originario di Fregiécourt, egli si interessa al patois parlato nella sua regione, l'Ajoie, e i termini del suo vocabolario sono utilizzati nel distretto di Porrentruy. Si presenta sotto forma di dizionario in due colonne, a sinistra il patois e a destra il francese. (rer)

Online dal: 13.10.2016

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Porrentruy, Bibliothèque cantonale jurassienne, MP 41
Carta · II + 149 pp. · 13 x 18 cm · 1898
Canti popolari del Pays d'Ajoie

Libro dei canti popolari della Ajoie raccolti da Antoine Biétrix. (rer)

Online dal: 23.06.2016

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Porrentruy, Bibliothèque cantonale jurassienne, MP 42 / A6054
Carta · IV + 78 pp. · 28 x 22 cm · 1880
Lai latre de Bonfô, qui contient les plus belles hichetoires…

Manoscritto autografo di Antoine Biétrix, contenente delle storielle in dialetto raccolte messe per iscritto da Antoine Biétrix. I brevi racconti attribuiscono alla gente di Bonfol una reputazione meschina. Nonostante il fatto che le storie non concernano direttamente la gente di Bonfol, le sono state attribuite, certamente a causa del nome del villaggio che a ciò si presta. (rer)

Online dal: 23.06.2016

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Porrentruy, Bibliothèque cantonale jurassienne, MP 43 / A6086
Carta · 680 + 11 pp. · 18 x 12 cm · intorno al 1820
Dialetto (patois) dell'Ajoie

Manoscritto autografo (?) di François-Joseph Guélat proveniente da Adrien Kohler. L'opera è una vera enciclopedia del dialetto, la cui parte essenziale è costituita dai due grandi dizionari francese-patois e patois-francese. Per redigere il manoscritto F.-J. Guélat, originario di Ajoie, si basa sul dialetto della sua regione. (rer)

Online dal: 23.06.2016

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Porrentruy, Bibliothèque cantonale jurassienne, MP 44 / A6096
Carta · 54 ff. · 21 x 17 cm · prima del 1762
Dizionario di patois (dialetto)

Dizionario su due colonne redatto da Ferdinand Raspieler, curato di Courroux (? – 1762). Un avviso collocato all'inizio del dizionario indica che è stato composto per servire alla giustizia e al clero del Giura bernese, che erano limitati nelle loro funzioni per il fatto di non conoscere il patois. (rer)

Online dal: 13.10.2016

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Porrentruy, Bibliothèque cantonale jurassienne, MP 45 / A6095
Carta · 99 pp. · 20 x 16 cm · 1814
Dictionnaire ou explication en français, quelques fois en Latin et en allemand, des termes patois les plus singuliers en usage dans la vallée de Delémont et dans le païs d’Ajoye…

Manoscritto di Jean-Jacques Quiquerez, che fa da complemento al Dictionnaire patois de Ferdinand Raspieler, e comprendente alcune modifiche. Il dizionario contiene delle traduzioni in latino e in tedesco, più rare verso la fine. L'opera è stata utilizzata per l'edizione dei Paniers di Xavier Kohler e Ferdinand Feusier nel 1849. (rer)

Online dal: 23.06.2016

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Porrentruy, Bibliothèque cantonale jurassienne, N.C.1
Carta · I + 121 pp. · 18 x 12 cm · 1846
Le Véritable Dragon rouge, seguito da La poule noire

Il manoscritto comprende due grimorii, il Dragon rouge (pp. 4-100) e la Poule noire (pp. 101-108), che sono stati copiati nel 1846, da una versione originale del 1521. Il Dragon rouge «ou l’art de commander les esprits célestes, aériens, terrestres et infernaux» (p. 2) è una compilazione di testi redatti in francese, italiano e latino. Quanto alla Poule noire, si tratta di un rituale per comandare gli spiriti. Alcuni goffi disegni arricchiscono l'opera e rappresentano per esempio il diavolo (p. 33, 55), o dei diagrammi cabalistici (p. 19, 54). (rou)

Online dal: 04.10.2018

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Porrentruy, Bibliothèque cantonale jurassienne, N.C.6
Carta · 198 ff. · 22 x 19 cm · Delémont · 1880-1888
Armoriale dell’antico vescovado di Basilea

La raccolta è il risultato di una selezione ordinata del materiale raccolto nella versione precedente (A3754). È costituita da stemmi, la maggior parte dei quali accuratamente dipinti direttamente nella raccolta o incollati, integrati da riproduzioni ottenute con vari procedimenti (fotografie, litografie, ricalchi ecc.), e anche da alcuni originali (firme). L'armoriale era originariamente concepito per essere suddiviso in più libri: i vescovi (2r-29v), gli Stati (30r-35v) e la nobiltà feudale (da c. 36r). Tuttavia, da c. 103r in avanti la coerenza tende a perdersi con l'aggiunta degli stemmi di famiglie borghesi di Delémont, poi di stemmi religiosi legati alle abbazie di Bellelay (117r-122v) e Lucelle (123r-127v). Da c. 134r in avanti, l'armoriale è dedicato ai sigilli: dei vescovi (134r-143v), dei religiosi (144r-146v), delle città e delle signorie (148r-151v e 155r), della nobiltà (152r-154v), a cui si aggiungono monete e medaglie (156r-157v). Si conclude con una serie di annotazioni (162r-198v) e commenti ai documenti riprodotti nelle sezioni precedenti. (ver)

Online dal: 06.09.2023

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Porrentruy, Bibliothèque cantonale jurassienne, N.C.11
Carta · 231 pp. · 29 x 23 cm · Porrentruy · (1905)-1907
Armoriale di Porrentruy

Ritiratosi per motivi di salute nel 1905, l'abate Daucourt (1849-1926), stabilitosi a Delémont, iniziò nello stesso anno a lavorare a un Armorial de Porrentruy. Completata nel 1907, la raccolta era destinata alla biblioteca della città, di cui era cittadino. Interamente dipinta, questa collezione di 118 tavole costituisce una raccolta di stemmi, soprattutto nobiliari, legati alla storia locale. Include anche riproduzioni di sigilli, bandiere e firme. Poco affidabile scientificamente, questo armoriale testimonia soprattutto il rinnovato interesse per l'araldica sviluppatosi nel XX secolo, sullo sfondo dell'affermazione dell'identità giurassiana, di cui l’abate Daucourt fu uno degli esponenti di punta. (ver)

Online dal: 06.09.2023

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Quinto, Archivio parrocchiale, s. n.
Pergamena · I + 62 + II ff. · 33.7 x 24 cm · Quinto · 1547
Martirologio-calendario della chiesa dei SS. Pietro e Paolo di Quinto

Martirologio-calendario della chiesa dei SS. Pietro e Paolo di Quinto, scritto dal prete Ambrogio Rossi di Chironico che ricopia un martirologio più antico, probabilmente rovinato o senza più spazio. Nel calendario, di tipo ambrosiano, sono riportate le fondazioni per messe annuali od anniversari e le solennità, le indulgenze e le menzioni di voto per la parrocchia e per tutta la valle. Il 28 dicembre, giorno dei ss. Innocenti, è registrata la memoria della battaglia dei Sassi Grossi di Giornico (1479). (ber)

Online dal: 23.06.2016

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Romont, Abbaye de la Fille-Dieu Romont, Ms. liturg. FiD 1
Pergamena · I + 9 + I ff. · 30 x 20.5 cm · fine del XII sec. (dopo il 1174). Le carte di guardia risalgono al 1136/1140)
Ufficio della ss. Trinità e di s. Bernardo

La prima biblioteca liturgica delle monache della Fille-Dieu, ora in parte dispersa in Europa, riveste una importanza capitale per la storia dell'ordine cistercense. L'opuscolo FiD 1 (notazione musicale francese) contiene i più antichi uffici di s. Bernardo e della Trinità introdotti nell'ordine intorno al 1175 o poco dopo. Le carte di guardia rivestono anche una certa importanza. Esse costituiscono, con FiD 2, i residui di antifonari copiati intorno al 1136/1140 comprendenti la liturgia cistercense primitiva ricopiata a Metz poco dopo il 1108 dai monaci emissari dell'abate Étienne Harding. Questa liturgia fu corretta in seguito alla riforma di Bernardo di Clairvaux terminata agli inizi degli anni 1140. L'esistenza di bozze bernardiniane era finora nota dall'antifonario 12A-B conservato presso l'abbazia di Westmalle (Belgio) e da quello dell'abbazia di Tamié 6 (Savoia). Le analisi codicologiche delle carte di guardia di FiD1 e dei frammenti FiD 2 rivelano che l'insieme dei documenti proviene dal monastero svizzero della Fille-Dieu; condividono uno statuto identico e delle caratteristiche comuni, indipendentemente dall'attuale luogo di conservazione. Rivelano le medesime prime mani e mani correttrici, le stesse ornamentazioni e gli stessi ritocchi tardivi realizzati al più presto nel XVI secolo, probabilmente dalle monache o dai monaci dell'abbazia di Hautcrêt (Oron, VD) che fu, fino al 1536, abbazia madre della Fille-Dieu. (sca)

Online dal: 22.03.2018

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Romont, Abbaye de la Fille-Dieu Romont, Ms. liturg. FiD 2
Pergamena · 4 pp. · 36 x 24.5 cm · intorno al 1136/1140
Frammenti di antifonari cistercensi primitivi

Questi frammenti di antifonari, copiati intorno al 1136/1140, grattati e corretti intorno al 1140/1143, costituiscono una copertina vuota. Questi pezzi di pergamena di diversi formati sono senza dubbio stati incollati gli uni agli altri dalle monache della Fille-Dieu per ricoprire un formulario liturgico oggi scomparso. FiD 2 costituisce, con FiD 1, i residui di antifonari contenenti la liturgia cistercense primitiva. Questa è stata definita da Fr. Kovacs («Fragments du chant cistercien primitif», ASOC 6 [1950], p. 140–150) e Chr. Waddell (The Primitive Cistercian Breviary, Fribourg, 2007 [Spicilegium Friburgense 44]) come la liturgia riformata da Étienne Harding poco dopo il 1108. In occasione di questa riforma, l'abate di Cîteaux impose all'ordine di adottare l'antifonario di Metz. Questo fu in vigore nell'ordine fino all'epoca della seconda riforma, affidata a Bernardo di Clairvaux. Fu conclusa agli inizi degli anni 1140. L'esistenza di bozze bernardiniane era finora nota dall'antifonario 12A-B conservato presso l'abbazia di Westmalle (Belgio) e da quello dell'abbazia di Tamié 6 (Savoia). Le analisi codicologiche delle carte di guardia di FiD1 e dei frammenti FiD 2 rivelano che l'insieme dei documenti proviene dal monastero svizzero della Fille-Dieu; condividono uno statuto identico e delle caratteristiche comuni, indipendentemente dall'attuale luogo di conservazione. Rivelano le medesime prime mani e mani correttrici, le stesse ornamentazioni e gli stessi ritocchi tardivi realizzati al più presto nel XVI secolo, probabilmente dalle monache o dai monaci dell'abbazia di Hautcrêt (Oron, VD) che fu, fino al 1536, abbazia madre della Fille-Dieu. (sca)

Online dal: 22.03.2018

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Romont, Abbaye de la Fille-Dieu Romont, Ms. liturg. FiD 5
Pergamena · I + 127 ff. · 34 x 24 cm · tra il 1246 e il 1255
Graduale cistercense

Questo graduale completo (notazione quadrata) contiene il temporale (cc. 1r-70v), il sanctorale ed il comune dei santi (cc. 70v-103v), messe votive (cc. 103v-107v), il kiriale e le litanie (cc. 107v-111v), antifone e responsori per le processioni (cc. 112r-113v), i tropi per il kirie Cunctipotens e Fons bonitatis (cc. 113v-115r) ed alcune aggiunte del sec. XIV (cc. 115r-127v). Sulla base dell'analisi del calendario questa copia potrebbe risalire alla metà del sec. XIII, tra il 1246 (menzione di s. Lamberto di prima mano, c. 100r) e il 1255 (nessuna menzione della messa per s. Domenico il 5 di agosto, c. 95r). Al contrario di quanto lascerebbero supporre le etichette (dorso e interno coperta anteriore), il codice fu copiato prima della fine degli anni 60 del XIII secolo, poiché la messa per s. Antonio (c. 75v) è stata annotata da una seconda mano. La c. 98v inoltre non contiene nessuna menzione di un'ottava di s. Bernardo, che solitamente si trova nei manoscritti cistercensi a partire dal 1295. Un'analisi del contenuto musicale e liturgico mostra che il codice FiD 5, che costituisce una copia fedele dell'antico graduale dell'ordine (Abbazia Tre Fontane 47, intorno al 1140/1143) forse proviene dall'abbazia di Hautcrêt (Oron VD), che fino al 1536 era l'abbazia madre della Fille-Dieu. (sca)

Online dal: 22.03.2018

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Romont, Abbaye de la Fille-Dieu Romont, Ms. liturg. FiD 7
Pergamena · 48 ff. · 26 x 18.5 cm · XIV secolo
Collettario-rituale cistercense

Il manoscritto FiD7 (notazione musicale quadrata; rubriche in latino e antico francese) inizia con i capitoli e le collette del santorale (la c. 1 inizia in mezzo al capitolo della terza per la natività di Giovanni Battista). Contiene poi diversi rituali dei quali quelli per i defunti (ufficio con notazione musicale ai cc. 40r-46v), e quello della professione monastica e dell'assunzione dell'abito di una monaca (cc. 24v-26r). L'atto di professione Ego soror ill. promitto (c. 24v) potrebbe designare la Fille-Dieu come monastero di destinazione. Ma il libro contiene altrove delle rubriche e delle orazioni di prima mano al maschile, adattate al femminile nell'interlinea, da una mano contemporanea alla copia del libro (c. 20r, 27v, 30v-39v). FiD 7 è dunque verosimilmente stato prodotto in uno scriptorium maschile, probabilmente quello dei cistercensi di Hautcrêt (Oron, VD) o di Hauterive (FR). (sca)

Online dal: 22.03.2018

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Saint-Imier, Mémoires d'Ici, FER 1
Carta · IV + 330 + IV pp. · 33.5 x 21 cm · Diesse (Berna) · XVII secolo
Raccolta di processi e confessioni per fatti di stregoneria

Testimone eccezionale della vasta caccia alle streghe abbattutasi sull'Europa del XVII sec., questo volume contiene i fascicoli di 67 processi di stregoneria intentati e giudicati sulla Montagne de Diesse, nel Giura bernese, tra il 1611 e il 1667. Le confessioni di 56 donne e 11 uomini, trascritte in forma definitiva da parte di cancellieri di giustizia, venivano rilette all'accusato al momento del giudizio affinché questi confessasse pubblicamente. (mai)

Online dal: 17.12.2015

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Saint-Imier, Mémoires d'Ici, FER 2
Carta · V + 730 pp. · 36 x 22 cm · Tavannes (Berna) · XVIII sec.
Documenti riuniti dal pastore Rémy Frêne de Tavannes

Il volume contiene le copie di svariati documenti accuratamente riuniti dal pastore di Tavannes Théophile Rémy Frêne (1727-1804) sull’arco di più decenni ed in particolar modo nel corso dell’ultimo terzo del secolo XVIII. Raccoglie pertanto saggi, lettere, numerosi atti o elenchi che rivelano la multiforme attività erudita del pastore soprattutto nel campo della storia, della geografia o della politica, permettendo così di cogliere gli interessi più personali del religioso. Gli scritti, organizzati in serie tematiche, riguardano essenzialmente il Principato di Basilea e la regione di Neuchâtel. Il volume riflette probabilmente un vasto progetto d’elaborazione di una descrizione del Principato che Frêne per finire non pubblicò. Ciononostante, molte delle informazioni da lui radunate confluirono nell’Abrégé de l’histoire et de la statistique du ci-devant Eveché de Bâle (Strasburgo, 1813) redatto dal pastore Charles-Ferdinand Morel, a riprova del fatto che nella seconda metà del Settecento i pastori svolsero un fondamentale ruolo in quanto promotori di forme di sapere regionali. (bal)

Online dal: 14.12.2018

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Saint-Maurice, Abbaye de Saint-Maurice, DIV 3/0/40
Pergamena e carta · 184 ff. · 21.5 x 14 cm · XV secolo
Codex Rubeæ Vallis

Questo manoscritto proviene dall'abbazia di Rodendael presso Bruxelles. Giunto nelle mani del conte Paul Riant, questi lo cedette alla fine del XIX secolo all'abbazia di Saint-Maurice. E' composto di 24 testi di diversa lunghezza appartenenti per la maggior parte alla corrente spirituale detta nel Paesi Bassi della devotio moderna. Contiene in particolare degli exempla di Jacques Vitry, l'Imitazione di Gesù Cristo o il Liber floretus, quest'ultimo porta la data 1416. Raccolta fittizia del XV secolo. (hau)

Online dal: 13.10.2016

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Samedan, Chesa Planta Samedan, Ab 31
Carta · 44 pp. · 15 x 10 cm · 1639
[La chianzun da la guerra dalg Chiaste da Müs] (La canzone della guerra del castello di Musso)

Si tratta della copia più antica copia superstite di un resoconto epico in versi di Gian Travers sugli avvenimenti della guerra del castello di Musso del 1525/1526, scritto nel 1527. Questa cronaca costituisce il testo più lungo conosciuto in lingua romancia. Quale copista si firma Johan Schucan di Zuoz, all'epoca della copia prete protestante a Zernez. (dar)

Online dal: 14.12.2017

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Samedan, Chesa Planta Samedan, Ab 47
Carta · III + 16 ff. · 15 x 10 cm · 1567
[La histoargia da Joseph] (La storia di Giuseppe)

Si tratta del più antico manoscritto contenente il dramma «Joseph» di Gian Travers, messo in scena nel 1534 a Zuoz. E' stato scritto tre anni dopo la morte di Travers in una ortografia non più in uso al momento della trascrizione. Il copista è Conradin Planta, probabilmente un parente; Gian Travers era sposato con Anna Planta. Il manoscritto non è rilegato correttamente: il testo inizia con i ff. 9-13, poi manca un foglio, poi f. 14, f. 1, f. 5, f. 3, f. 4, f. 6, f. 2, f. 15, manca un foglio, f. 7, f. 16. Il f. 8r, originariamente l'ultimo, contiene una poesia di avvertimento; il f. 8v era bianco. Le carte di guardia anteriori sono costituite da un grande foglio in pergamena, originariamente proveniente da un manoscritto pergamenaceo del XII sec. con un testo di Costantino l'Africano, De febribus, cap. 3-5. (dar)

Online dal: 14.12.2017

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Samedan, Chesa Planta Samedan, Ad 109
Carta · 80 ff. · 15 x 10 cm · 1649
Joseph da Iacobb (La storia di Giuseppe)

Contiene il testo di una versione bassoengadinese di una storia di Giuseppe (ff. 1-74) che si rifà al dramma pubblicato a Zurigo nel 1540 «Ein hüpsch nüwes Spil von Josephen (…)», attribuito a Jacob Ruf. Indicazioni convergenti, come le affermazioni di Chiampell (Placidus Plattner, Ulrici Campelli Historia retica, Basel Schneider, T. 2 1890, 353), l'ortografia e il linguaggio della trascrizione, suggeriscono di avere qui a che fare con l'unica copia conservata del dramma dello stesso Chiampell, messo in scena nel 1564 a Susch. Alla fine si legge un dialogo tra un prete protestante e un malato (ff. 75-77), e alcune preghiere (ff. 78-80), tradotte dal tedesco dal copista stesso del testo, Baltasar Valantin. (dar)

Online dal: 14.12.2017

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Samedan, Chesa Planta Samedan, Statuten 1619
Carta · 300 ff. · 30 x 21 cm · 1619
Ledschas et stratüts civils dalg cumoen d’Engiadina zura sur Punt Hota (Leggi e statuti civili del comune dell'Alta Engadina riguardanti Punt Ota)

Il manoscritto contiene all'inizio la traduzione degli statuti in latino del circolo dell'Alta Engadina del 1563, con le aggiunte fino al 1618, nella scrittura di Peider Curtin (ff. 1-245a). Le aggiunte degli anni 1624-1654 sono di altra mano o, come ai ff. 245b-254a, aggiunte in seguito. Seguono le traduzioni di altri importanti testi a carattere giuridico dal tedesco nella scrittura di Peider Curtin: la Charta da la Lia del 1524 (ff. 262-267), gli articoli di Coira del 1523, poi di Ilanz del 1524 (ff. 268-271), gli Artichels da cumoenas Trais Lias del 1527 (ff. 272-278), un trattato della Lega Caddea cun l’s sett chantuns Schwizers del 1498 (ff. 279-282) e il «Erbeinigungsvertrag» del 1518 tra l'imperatore Massimilano ed il vescovo di Coira, riguardante l'Engadina (ff. 283-289). Seguono l'indice degli Statuti (ff. 291-295) di mano di Curtin e l'indice delle aggiunte (f. 296) della seconda mano. Copista è Peider Curtin; secondo una affermazione sulla pagina del titolo gli statuti sarebbero però opera del noto prete protestante e notaio Lüci Papa. (dar)

Online dal: 14.12.2017

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Sarnen, Benediktinerkollegium, Cod. chart. 518
Carta · 39 ff. · 10.5 x 6.5 cm · Germania sudoccidentale · 1478
Ufficio per la Madonna

L'Officium parvum BMV è stato copiato da Johannes Höfflin ed è datato 9 giugno 1478. (szu)

Online dal: 08.10.2015

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Sarnen, Benediktinerkollegium, Cod. chart. 536
Carta · 171 ff. · 11 x 15 cm · 1480
Salterio, innario

L'opera, proveniente da ambiente domenicano, contiene salmi e inni. Agli Inizi in latino fa seguito la traduzione completa in tedesco. Il primo copista inserisce la data 26 marzo 1480. Il copista principale si nomina Wendelin Fräger. (szu)

Online dal: 08.10.2015

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Sarnen, Benediktinerkollegium, Fragm. I. 1
Pergamena · 4 pp. · 15.5 x 10.5 cm · intorno all'840
Liber traditionum fuldensis

Questo bifoglio mutilo in minuscola anglosassone e carolingia rappresenta l'unico resto rimastoci del cartolario turingense di Fulda. Questo costituiva a sua volta una parte di un cartulario in otto volumi del monastero di Fulda ordinati per regioni, che furono redatti nel secondo quarto del IX secolo all'epoca di Rabano Mauro. Oltre ad un volume completo che si conserva nello Staatsarchiv di Marburg (K 424), altri testimoni dell'opera completa si conservano sotto forma di frammenti nello Stadtarchiv di Leutkirch im Allgäu e nella Universitätsbibliothek di Tübingen (Mm I 7). (stb)

Online dal: 08.10.2015

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Sarnen, Benediktinerkollegium, Cod. membr. 7
Pergamena · 291 ff. · 33 x 23.5 cm · Germania meridionale · seconda metà del XIII secolo / prima metà del XV secolo
Graduale, Sacramentarium, Lectionarium

Il messale proviene dalla chiesa di Glatt an der Glatt, nella Germania meridionale, un possedimento del monastero di Muri. E' stato realizzato nella seconda metà del XIII secolo. Numerose annotazioni marginali dei secoli XIV-XV attestano un uso intensivo. (szu)

Online dal: 20.12.2016

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Sarnen, Benediktinerkollegium, Cod. membr. 8
Pergamena e carta · 92 ff. · 31 x 23.5 cm · 1427
Speculum Humanae Salvationis

Scritto nel 1427 forse da frate Thomas de Austria ordinis sancti Johannis. Nello Speculum humanae salvationis vengono stabiliti dei rapporti, sia nel testo che nelle miniature, tra le storie del Vecchio e del Nuovo Testamento. Riccamente ornato di disegni a penna, costituisce uno dei più bei manoscritti della biblioteca di Muri, nel cui elenco dei manoscritti del 1744 è elencato. (ber)

Online dal: 22.06.2010

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Sarnen, Benediktinerkollegium, Cod. membr. 10
Pergamena · 160 ff. · 30.5 x 22.5 cm · Engelberg (?) · intorno al 1175
Chronicon murense

Manoscritto redatto intorno al 1175 forse nel monastero di Engelberg, come sembrerebbe attestare il tipo di scrittura e una nota nel contenuto (8va), con aggiunte e annotazioni redatte intorno al 1400. Quale testo principale contiene una copia della cosiddetta Reichenauer Kaiserchronik di Hermannus Augiensis (o Hermannus Contractus) e degli Excerpta dalla continuazione della cronaca di Bertholdus Augiensis. Tra le notizie aggiunte nella prima metà del sec. XIV vi è quella che testimonia il trasferimento della sede episcopale da Windisch a Costanza all'epoca del re Dagoberto (29v). Conteneva sull'ultima pagina notizie riguardanti la storia del monastero di Muri del XIV e XV sec. che sono probabilmente state asportate nel XIX sec. E' elencato nella lista dei manoscritti di Muri del 1744 ma probabilmente già intorno al 1500 era in possesso del monastero. (ber)

Online dal: 23.04.2013

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Sarnen, Benediktinerkollegium, Cod. membr. 12
Pergamena · 69 ff. · 27 x 19 cm · Muri (?) · 1333
Missale speciale

Il Missale speciale venne allestito nel 1333, probabilmente nel monastero di Muri, per la cappella di S. Lorenzo a Wallenschwil. Contiene i testi per quelle messe che venivano celebrate in questa cappella nel corso dell'anno. (szu)

Online dal: 20.12.2016

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Sarnen, Benediktinerkollegium, Cod. membr. 64
Pergamena · 119 ff. · 10.5 x 8 cm · Baviera · ultimo quarto del XV, primo quarto del XVI secolo
Libro d'ore OFM

Il libro d'ore proviene da un convento femminile francescano bavarese. Contiene l'ufficio della Madonna, i salmi penitenziali e l'ufficio per i morti. La sua presenza a Muri è attestata dal 1790. (szu)

Online dal: 08.10.2015

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Sarnen, Benediktinerkollegium, Cod. membr. 69
Pergamena · 98 ff. · 9 x 6.5 cm · XII secolo
Libro di preghiere

Il piccolo libro di preghiere del sec. XII, il più antico in lingua tedesca, è stato scritto per una donna. Contiene numerose preghiere latine e tedesche tra le quali spicca la famosa „Mariensequenz aus Muri“, la più antica riproduzione conosciuta in lingua tedesca della sequenza in latino Ave praeclara maris stella. Nel sec. XIX il manoscritto venne ritenuto in qualche modo collegato alla regine Agnese (1281 ca-1364) che visse nel monastero di Königsfelden. Elencato nella lista dei manoscritti posseduti dal monastero di Muri del 1790. (ber)

Online dal: 22.06.2010

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Sarnen, Benediktinerkollegium, Cod. membr. 83
Pergamena · 8 ff. · 21 x 16 cm · Muri (?) · prima metà del sec. XII
Ciclo di miniature

Questo ciclo di miniature della prima metà del sec. XII è opera di due artisti. A giudicare dalle incisioni previste per l’inserimento in un fascicolo, il ciclo era dapprima rilegato in un manoscritto; forse era anteposto ad un salterio. (bre)

Online dal: 22.06.2010

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Sarnen, Staatsarchiv Obwalden, Sig. A.02.CHR.0003
Carta · 508 pp. · 30–30.5 x 21–22 cm · Sarnen · 1470–1607
Il „Libro bianco di Sarnen“

Il «Libro bianco di Sarnen» venne scritto dal cancelliere di Obwaldo Hans Schriber (1436-1478). Viene chiamato «Libro bianco» perchè originariamente conservato in una rilegatura di pelle di maiale di colore biancastro. Contiene le trascrizioni dei privilegi, dei patto e delle più importanti decisioni del tribunale arbitrale della Landsgemeinde dal 1316, e venne scritto nella sua parte principale negli anni 1470/71. Quale importante libro di copia della cancelleria di Obwaldo del tardo medioevo viene ancora oggi conservato nell’Archivio di Stato. Il libro è soprattutto famoso perchè contiene la più antica descrizione della leggenda della fondazione della Confederazione, su solamente 25 pagine (p. 441-465). Qui viene raccontata la storia di Guglielmo Tell e del famoso tiro alla mela: («Libro bianco», p. 447: Nu was der Tall gar ein güt Schütz er hat oüch hübsche kind die beschigt der herre zü imm / vnd twang den Tallen mit sinen knechten / das der Tall eim sim kind ein öpfel ab dem höupt müst schiessen …). (sch)

Online dal: 22.03.2012

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Schaffhausen, Konzernarchiv Georg Fischer AG, GFA 1/144.4
Carta · 136 pp. · 17 x 10 cm · 1826-1842
Johann Conrad Fischer, Meine Unterredungen mit Fürsten; ausgezogen aus meinen Tagebüchern (vol. II)

Questo poco appariscente manoscritto cartaceo con una copertina di cartone verde, contiene diversi estratti manoscritti dai diari di viaggio austriaci di Johann Conrad Fischer (1773-1854). L'imprenditore e metallurgista Fischer di Sciaffusa descrive i suoi incontri con l'arciduca Giovanni d'Austria (1782-1859), che si svolsero tra il 4 febbraio 1826 [p. 1] e il 25 giugno 1842 [p. 125]. Gli diari di viaggio stessi non sono più conservati. Dopo che l'arciduca ebbe letto i suoi diari di viaggio in inglese di Johann Fischer, volle incontrare personalmente l'autore e gli mandò un invito tramite suo figlio [p. 3]. Dopo questa primo incontro nel febbraio 1826, se ne svolsero altri sei nell'arco di cinque anni: il 13 settembre 1826 [p. 15], il 24 giugno 1827 [p. 21], il 5 ottobre 1828 [p. 50], il 17 settembre 1829 [p. 58], il 18 settembre 1829 [p. 77] e il 17 settembre 1830 [p. 87]. Dopo una pausa di dieci anni, seguirono gli ultimi tre incontri: il 25 giugno 1840 [p. 101], il 24 giugno 1842 [p. 124] e il 25 giugno 1842 [p. 125]. In 136 pagine Fischer riporta sostanzialmente le conversazioni tra i due uomini. Da questi racconti è possibile comprendere meglio gli interessi commerciali di Fischer e le sue attività in Austria. Il contenuto dei colloqui e le circostanze delle visite ci fanno intravedere il loro mondo comune nel contesto di tensione tra Svizzera e Austria, tra vecchi ordini politici e modernizzazione economica. Le registrazioni sono ordinate cronologicamente, e seguite da quattordici pagine bianche. La paginazione risale all'epoca di realizzazione dell’album. Il libretto è stato rinvenuto a sorpresa nell’ottobre 2018 in una fattoria a Löhningen (SH). Oggi è conservato nell'archivio dell’impresa Georg Fischer AG di Sciaffusa. (egg)

Online dal: 12.12.2019

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Schaffhausen, Konzernarchiv Georg Fischer AG, GFA 1/144.25
Carta · 190 pp. · 22.5 x 17.5 cm · 1811-1817
Corrispondenza di Johann Conrad Fischer

Il manoscritto cartaceo contiene copie, bozze e liste della corrispondenza commerciale francese, inglese e tedesca di Johann Conrad Fischer (1773-1854) di Sciaffusa, per gli anni dal 1811 al 1817, per la maggior parte in ordine cronologico. Le prime cinquanta pagine coprono il periodo dal 1811 al 1815 e contengono principalmente bozze di lettere - riconoscibili dalle regolari correzioni del testo - a partner commerciali della Svizzera romanda e del Giura francese. Alle pagine da 58 a 165 è riportata la corrispondenza degli anni 1816 e 1817 indirizzata a destinatari in Germania, Austria, Inghilterra, Francia e Svizzera. Alla fine del manoscritto sono incollati tre fogli vari con ulteriori bozze di lettere. (egg)

Online dal: 12.12.2019

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Schaffhausen, Konzernarchiv Georg Fischer AG, GFA 1/144.32
Carta · [4] + 218 pp. · 18 x 10.5 cm · 1743-1820
Album di ricordi di Christoph Fischer - Gedenk und Stamm-Buch, worinnen gute Freunde und Gönner mich, Christoph Fischer, von Schaffhausen, mit ihren beliebigen inscriptionen, sinnreichen Anbildungen, curiosen Gemählden und andern denkwürdigen Sprüchen be-ehren wollen. Angefangen den 18ten Iulij 1743.

Questo album, rilegato in pelle, contiene circa 35 dediche e disegni di persone con le quali il ramaio e commerciante di vini sciaffusano Christoph Fischer (1691-1770) mantenne dei contatti nel corso della sua vita. Dalle annotazioni in latino, tedesco, francese e inglese, è possibile ricostruire due viaggi di Fischer a Londra, periodo al quale risalgono la maggior parte delle dediche: dal 1747 al 1750 via Ginevra, Lione, Parigi verso Londra e nel 1758 via Strasburgo, Francoforte, Amsterdam verso Londra. Alcune annotazioni risalgono a membri della famiglia sciaffusana Schalch, con la quale Fischer era imparentato, e tra queste vi è un acquerello non datato dell'artista Johann Jakob Schalch (1723-1789) (p. 122), che tra il 1754 e il 1773 visse a Londra e all'Aia. Dopo la morte di Fischer l'album fu continuato: annotazioni del 1773 (p. 65) e 1820 (p. 215). Nel manoscritto cartaceo sono rilegate numerose pagine di pergamena (pp. 1-2, 19-20, 47-48, 115-116, 181-182) e in un secondo momento sono stati incollati alcuni fogli di carta (pp. 39a-b, 55a-b, 147a-b), rispettivamente sovraincollate le pagine con le illustrazioni (p. 43, p. 125, p. 127). Le annotazioni non sono ordinate cronologicamente e si alternano a numerose pagine bianche. (egg)

Online dal: 22.06.2017

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Schaffhausen, Konzernarchiv Georg Fischer AG, GFA 1/144.35
Carta · [2] + 178 pp. · 19.5 x 12 cm · 1791-1841
Album di ricordi di Johann Conrad Fischer

Questo manoscritto cartaceo rilegato in pelle con incisioni dorate (la data 1791 nei quattro gli angoli) costituisce l'album di ricordi di Johann Conrad Fischer (1773-1854), ramaio, metallurgo, imprenditore e politico di Sciaffusa. Dalla sua fabbrica di acciaio colato, fondata nel 1802, si sviluppò l'odierna Georg Fischer SA. L'album contiene dediche e disegni di circa 70 persone con le quali il Fischer mantenne dei contatti nel corso della sua vita, tra i quali il suo docente di matematica Melchior Hurter (1735-1811) (p. 1), il professore Johann Georg Müller (1759-1819) (p. 49), il medico zurighese Johann Balthasar Zwingli (1764-1817) (p. 164), lo scrittore Heinrich Zschokke (1771-1848) (p. 175), il prozio di Fischer Lorenz Spengler (1720-1807), capo della Camera Reale delle Arti danese a Copenhagen (p. 43), e il figlio di questi Johann Conrad Spengler (1767-1839) (p. 105). La maggior parte delle annotazioni in tedesco, francese, inglese e danese, risale al suo anno itinerante quale membro della compagnia dei ramaioli, quando egli viaggiò, via Francoforte, Chemnitz, Dresda, verso Copenhagen, e poi verso Londra. Seguono poi alcune sporadiche annotazioni fino al 1841. Le annotazioni non sono in ordine cronologico e si alternano a fogli incollati (p. 3a-b, 48a, 111a-d) e numerose pagine bianche. La paginazione risale all'epoca di origine dell'album. (egg)

Online dal: 22.06.2017

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Schaffhausen, Konzernarchiv Georg Fischer AG, GFA 1/144.36
Carta · 175 pp. · 18 x 11 cm · 1818-1820
Albo di ricordi di Eduard Fischer, studente di medicina

Questo manoscritto cartaceo rilegato in pelle verde costituisce l'album commemorativo di Eduard Fischer (1801-1859) di Sciaffusa e contiene annotazioni di familiari e amici. Eduard Fischer era figlio del metallurgista e imprenditore di Sciaffusa Johann Conrad Fischer (1773-1854). Il libro contiene registrazioni dal 1818 al 1820. La prima è di mano del padre, Johann Conrad Fischer: «Experientia est optima Magistra! Zum Andenken von deinem dich liebenden Vatter Johann Conrad Fischer, Oberst Lieut: der Art: und Mitglied der helv: Gesellschaft für die gesamten Naturwissenschaften. Schaffhausen, dem 21ten Märtz 1819» [p. 3]. Le altre annotazioni in tedesco, latino e greco antico si concentrano da p. 13 a p. 91 con diverse pagine intermedie bianche. Tra queste si trovano le dediche dei fratelli Georg Fischer (1804-1888) [p. 44] e Berthold Fischer (1807-1879) [p. 73] e di sua sorella C. Fischer [p. 59]. Le annotazioni non sono ordinate cronologicamente. Le pagine da 92 a 175 sono bianche. (egg)

Online dal: 12.12.2019

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Schaffhausen, Staatsarchiv, Allerheiligen F 2
Carta · 43 ff. · 22.5 x 15.5 cm · Sciaffusa · 1467
Libro dei donatori del monastero di Allerheiligen di Sciaffusa

Questo manoscritto, realizzato nel 1467, costituisce la parte centrale di un codice composito al quale appartengono il Lucidarius (Zurigo, Zentralbibliothek C 215) e il Weltgerichtsspiel di Sciaffusa (Zurigo, Zentralbibliothek C 216). Scritto da Johannes Trechsel, contiene narrazioni leggendarie sulla vita e le opere dei conti di Nellenburg nel sec. XII, fondatori del monastero di Allerheiligen. Contiene inoltre racconti riguardanti la riforma attuata con successo nel convento. (rue)

Online dal: 31.03.2011

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Schaffhausen, Staatsarchiv, Fragment 1
Pergamena · 2 ff. · 18-20 x 20 cm · secondo quarto del sec. IX
Versus de mensibus

Il bifoglio contiene un frammento del Versus de Mensibus e serviva da copertina alla Geometria practica di Daniel Schwenter. Il frammento è databile nel secondo quarto del sec. IX. (rue)

Online dal: 31.03.2011

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Schaffhausen, Staatsarchiv, Fragment 2
Pergamena · 2 ff. · 27 x 21.5 cm · Germania occidentale o Est della Francia · fine del sec. IX
Collectio canonum Dionysio-Hadriana

Questo frammento della Collectio canonum Dionysio-Hadriana, un bifoglio della fine del sec. IX, serviva da copertina all’inventario dei beni della chiesa di Barzheim (Canton Sciaffusa) del 1636. (rue)

Online dal: 31.03.2011

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Schaffhausen, Staatsarchiv, Fragment 3
Pergamena · 2 ff. · 21.5 x 17.5 cm · prima metà del sec. XIV
Rudolf von Ems

Il bifoglio contiene due pezzi del Barlaam und Josaphat di Rudolf von Ems ed è stato staccato dalla coperta anteriore del libro dei conti di Allerheiligen, Entrate 1545/46 (Allerheiligen AA 1/1545-1546). Nel 1225 ca. Rudolf von Ems aveva scritto, ispirandosi ad un modello latino, il romanzo Barlaam und Josaphat costituito da 16’244 versi, indirizzato ad un pubblico cortese, e che nel tardo medioevo riscosse un notevole successo. (rue)

Online dal: 31.03.2011

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Schaffhausen, Staatsarchiv, Urk. 238
Pergamena · 29 ff. · 22 x 13.5 cm · Sciaffusa · intorno al 1300
«Richterbrief» di Sciaffusa

Il «Richterbrief», databile intorno al 1300, è il più antico manoscritto originario di Sciaffusa e non proveniente da un convento. Contiene leggi riguardanti la protezione dei singoli e la regolamentazione degli affari e dei commerci, una serie di dettami relativi alla salvaguardia dell’autonomia della città e leggi sulla costituzione di Sciaffusa. Probabilmente la sua origine è una conseguenza della politica di alleanze di Sciaffusa con Zurigo, Costanza e S. Gallo. Per questo motivo la prima parte del manoscritto si rifà ad un modello di Costanza mentre la seconda ad uno di Zurigo. (rue)

Online dal: 31.03.2011

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Gen. 1
Pergamena · 71 pp. · 29 x 22.5 cm · Irlanda · tra il 688 e il 713
Adamnanus de Iona, Vita Columbae

Il manoscritto del monastero scozzese dell’Isola di Iona (o Hy) contiene, nella migliore e più antica versione, la Vita del santo irlandese Colombano, composta tra il 608 e il 704. Adamnan, il nono abate di Iona, vi racconta la vita del fondatore del monastero Colombano (Columcille in antico irlandese), che visse dal 519/522 al 597. Il manoscritto è databile al tempo che separa la creazione del testo e la morte dell’abate (o vescovo) di Iona, Dorbbene, nel 713. È il più antico codice che contenga una biografia isolata in latino ed esso fa parte dei rari scritti insulari databili al VII e VIII secolo. Tuttora non è ancora stato chiarito come e in quale momento questo manoscritto sia giunto nella regione del Bodensee. (spe)

Online dal: 09.12.2008

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Gen. 8
Pergamena · 335 ff. · 38 x 27.5 cm · Austria · intorno al 1340
Klosterneuburger Evangelienwerk

Questo manoscritto di grande formato del XIV secolo contiene, nella versione più antica, una copia illustrata del “Klosterneuburger Evangelienwerk”, una traduzione tedesca in prosa dei Vangeli, la quale comprende pure gli Atti degli Apostoli e diversi apocrifi neotestamentari. Più di 400 disegni diluiti a penna accompagnano il testo, rappresentando i racconti nel loro ordine. I disegni sono disseminati per tutto il manoscritto secondo diverse proporzioni. (spe)

Online dal: 09.12.2008

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Gen. 20
Carta · I + 148 + I ff. · 15 x 10.5 cm · Germania sudoccidentale · secondo quarto del XV secolo
Marquard von Lindau, Trattato sull'eucaristia

Questo agile manoscritto cartaceo contiene il trattato sull’eucaristia del francescano Marquard von Lindau. È stato scritto nel secondo quarto del XV secolo da Nicolaus Sinister, che si nomina a c. 137r. Potrebbe trattarsi della forma latinizzata del nome di Nikolaus Linck, a quell’epoca sacerdote a Owingen e Urnau, sulla sponda settentrionale del lago di Costanza. Sui fogli originariamente liberi del primo e dell'ultimo fascicolo sono stati aggiunti da mani successive ulteriori testi mistici, tra cui un sermone tramandato unicamente in questo manoscritto e in precedenza attribuito a Meister Eckhart (cc. 1v-6v), un canto spirituale di Heinrich Laufenberg del circolo dei «Gottesfreunde» (cc. 6v-7v) e la leggenda in rima «Das zwölfjährige Mönchlein» (cc. 139r-148r). Il volume, in corsiva libraria, presenta delle lombarde rosse di due o tre righe all'inizio dei capitoli. Eichenberger data la mano che copia il supplemento A al terzo quarto del XV secolo; nel caso della mano del supplemento B riconosce analogie con il manoscritto Colmar, Bibliothèque de la ville, Ms. 305, proveniente dall’atelier di Diebold Lauber e databile al 1459. (bos)

Online dal: 14.12.2022

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Gen. 25
Carta · I + 386 ff. · 40.5 x 29.5 cm · Germania sudoccidentale · terzo quarto del XV secolo
Salterio con commento ai salmi di Niccolò di Lira (in tedesco)

Il manoscritto cartaceo di grande formato, con la traduzione in tedesco del commento ai Salmi (Postilla super Psalterium) del francescano Niccolò di Lira, fu donato alla Stadtbibliothek nel 1646 da Sebastian Grübel (nota di donazione f. 2r). Contrariamente a quanto finora ritenuto, non fu Heinrich von Mügeln il responsabile della traduzione, ma un anonimo cui è stato attribuito il nome di «Österreichischer Bibelübersetzer», considerato anche l'autore del «Klosterneuburger Evangelienwerk» (cfr. Stadtbibliothek Schaffhausen, Gen. 8). Il manoscritto, scritto in alemanno alto nord-orientale, è stato probabilmente redatto nel terzo quarto del XV secolo nella Germania sud-occidentale da almeno due mani in una libraria corsiva. La decorazione si limita a delle lombarde rosse, in parte con filigrana (f. 178v), e a un'iniziale di cinque righe con foglie e fiori verdi (f. 2r). (bos)

Online dal: 14.12.2022

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Gen. 26
Carta · 182 ff. · 21.5 x 15.5 cm · Germania sudoccidentale · ultimo quarto del XV sec.
Heinrich Steinhöwel, Büchlein der Ordnung der Pestilenz; Ulmer Wundarznei; Michael Puff, Von den gebrannten Wässern

Il manoscritto, che comprende 182 fogli, può essere datato all'ultimo quarto del XV secolo e localmente collocato nella zona tra Ulm e Memmingen (livello linguistico svevo). È rilegato in pelle su di piatti in legno con gancio di chiusura, realizzato da un legatore che lavorava a Memmingen. I tre trattati provengono dal campo della farmacologia/scienza medica: il «Büchlein der Ordnung der Pestilenz» (2r-47v) di Heinrich Steinhöwel la Ulmer Wundarznei (50r-144r) e il «Von den gebrannten Wässern» di Michael Puff (147r-179v). Il testo è completato da disegni degli apparecchi (96v, 97r, 98v, 99r, 148v). Magnus Bengger (come si identifica a c. 179v), è da considerarsi lo scriba. Ha copiato anche il manoscritto Schaffhausen Gen. 9, che contiene anche opere mediche, e che utilizza una corsiva libraria. In diversi punti, da singole lettere nella prima riga di ogni lettera nascono delle drôleries sotto forma di volti (per es. 45v, 50r). I titoli dei capitoli, le iniziali che introducono un capitolo, i puntini a metà altezza e singole parole – per lo più latine – nel testo, sono di solito rubricate. Lessemi introduttivi sono invece sovente introdotti da iniziali in rosso. Il carattere di libro di medicina casalingo, il cui testo può essere integrato da prescrizioni proprie, è evidenziato dalla presenza di aggiunte di altre quattro mani (prevalentemente tra, o dopo, i trattati, per es. 48r, 145r, 180r). (wen)

Online dal: 04.10.2018

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 2
Pergamena · 261 ff. · 36 x 25.5 cm · Sciaffusa · 1080-1096
Bibliorum sacrorum pars secunda

Parte della bibbia completa in quattro tomi elencata nell'inventario dei libri del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), dei quali se ne sono conservati tre (Min. 2, Min. 3, Min. 4). Contiene Samuele, Libro dei Re, Cronache. Su due colonne, vergato da una mano, con numerose correzioni su rasura. L'iniziale I della pagina dell'incipit (f. 7v), corrispondente a 24 linee, la F della pagina iniziale (f. 10v) corrispondente a 22 linee e le iniziali con tralci all'inizio dei singoli libri e dei prologhi, sono realizzati a penna con l'inchiostro rosso; si stagliano su dei fondi di colore blu e verde pallido che si distinguono dai colori pastosi presenti nel Min. 3 e Min. 4. I segni di usura e di scoloramento dei ff. 1r e 261v lasciano supporre che il manoscritto rimase slegato fino al XV secolo, quando ricevette la legatura attuale. Quale copertura degli assi di legno venne usata una pelle di Cordova marrone nella quale sono impressi motivi di animali e di piante; gli stessi decorano anche la piattaforma traforata delle due borchie centrali di ottone. (spe)

Online dal: 22.06.2017

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 3
Pergamena · 284 ff. · 36 x 26 cm · Sciaffusa · 1080-1096
Bibliorum sacrorum pars tertia

Parte della Bibbia completa in quattro tomi elencata nell'inventario dei libri del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), dei quali se ne sono conservati tre (Min. 2, Min. 3, Min. 4). Contiene i libri poetici (Proverbi fino a Siracide), Tobia, Giuditta, Ester, Esra, Maccabei. Su due colonne, vergato da una mano, con molte correzioni contemporanee. Annotazioni marginali più tarde e glosse di varie mani rivelano un uso intensivo del manoscritto fino al sec. XIV. L'iniziale P corrispondente a 15 linee nella pagina di apertura decorata (f. 7v) e le iniziali con tralci all'inizio dei singoli libri e prologhi, sono realizzate a penna con inchiostro rosso. Analogamente al Min. 4, i fondi delle lettere presentano un verde e un blu pastoso che si distingue dai colori più pallidi del Min. 2. Legatura romanica del sec. XII, con linee decorative e due ganci di chiusura. (spe)

Online dal: 22.06.2017

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 4
Pergamena · 330 ff. · 35.5 x 25 cm · Allerheiligen, Sciaffusa · 1080-1096
Bibliorum sacrorum pars prima

Parte di una bibbia latina in quattro volumi in pergamena, realizzata poco dopo il 1080 nello scriptorium del convento di Allerheiligen a Sciaffusa. Presenta numerose iniziali con tralci, una pagina ornata con oro, colori e un’iniziale V (visione di Isaia), e una iniziale V a racemi dorati istoriata (chiamata di Geremia), che lasciano riconoscere l’influsso della miniatura dei manoscritti di Reichenau. Con il ms. Min. 18, il Min. 4 appartiene al gruppo dei più importanti codici del periodo di fioritura di Allerheiligen, quando il monastero, fondato nel 1049, all’epoca dell’abate Siegfried (morto nel 1096) appoggiò la riforma di Hirsau ed a questo scopo fondò una biblioteca. (spe)

Online dal: 04.10.2011

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 6
Pergamena · 399 ff. · 34 x 25.5 cm · Sud-ovest della Germania · primo quarto del sec. XIV
Biblia sacra

Bibbia latina completa su pergamenta fine e molto bianca, scritta e miniata nell’area del lago bodanico nel primo quarto del sec. XIV. I prologhi ed i libri biblici sono introdotti da iniziali di 2-8 righe di testo, incorniciate, la più parte con figure, con colori e oro. All’inizio presenta due pagine illustrate con ciascuna sei medaglioni (disegni a penna colorati) nei quali sono raffigurati episodi dalla storia della creazione fino alla cacciata dal paradiso, l’arca di Noé ed il sacrificio di Isacco. La presenza del manoscritto è attestata a Sciaffusa fin dal sec. XV. Il codice Min. 6 è uno dei più bei manoscritti della Biblioteca ministeriale nel quale pergamena, scrittura e decorazione rappresentano un insieme. (spe)

Online dal: 04.10.2011

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 8
Pergamena · 194 ff. · 23.5 x 16 cm · Halberstadt (?) · X secolo
Evangeliario

Evangeliario in pergamena, ralizzato nel sec. X, probabilmente ad Halberstadt. Contiene tavole dei canoni incorniciate da colonne ed archi rossi e raffigurazioni a piena pagina degli evangelisti con i loro simboli disegnati a penna. Il codice Min. 8 è uno dei più antichi manoscritti della Biblioteca ministeriale; la sua presenza è attestata nella biblioteca del monastero di Allerheiligen sin dal 1357. (spe)

Online dal: 04.10.2011

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 11
Pergamena · 208 ff. · 34.5 x 24.5 cm · Ognissanti, Sciaffusa · inizio del sec. XII
Hieronymus, Expositio in 12 prophetas minores, pars prima

Trascrizione su pergamena della prima parte del Commento di Gerolamo ai profeti minori. Il manoscritto ha avuto origine nello scriptorium del monastero di Allerheiligen di Sciaffusa dopo il 1100 e vi ha operato anche un artista non documentabile altrove. Sono opera sua l’iniziale I in oro e colori a tempera nella pagina iniziale (1v): tra racemi drappeggiati con viticci si muovono un orso, due uccelli rapaci e due cani; un leone azzanna un coniglio, un gallo ed una volpe si gustano dei grappoli di uva ed un cacciatore uccide un cinghiale. L’inizio del testo (4r) è stato ornato dallo stesso artista con una iniziale V nella quale quatto animali (un drago, un cane, un uccello rapace ed un capriolo) sono artisticamente intrecciati tra racemi dorati. (spe)

Online dal: 19.12.2011

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 14
Pergamena · 154 ff. · 32 x 22.5 cm · Allerheiligen, Sciaffusa · intorno al 1100
Hieronymus

Questo manoscritto contenente 59 lettere di Gerolamo, realizzato nello scriptorium del convento di Allerheiligen di Sciaffusa, è ricordato tra le aggiunte nell'elenco dei libri del monastero di Sciaffusa (Min. 17, f. 306v). Per una datazione intorno al 1100 parlano anche la legatura romanica e lo stile delle iniziali vegetali. Una nota di possesso del 1356 del monastero, e una nota di prestito del frater Jacobus Winkelshan dello stesso anno, attestano un utilizzo del codice nel tardo medioevo. (spe)

Online dal: 13.12.2013

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 15
Pergamena · 203 ff. · 39 x 27 cm · Sciaffusa · intorno al 1100
Augustinus

Esemplare su due colonne delle Enarrationes in psalmos 1-50 di Agostino, elencato nelle aggiunte all'elenco dei libri del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), e che, con il Min. 16, completa il più antico Min. 17. Bella pergamena, con la medesima impaginazione a larghi margini del Min. 16, varie mani. Le iniziali con tralci sono piuttosto piccole e spesso non sono state completate. La capitale decorativa arabescata della pagina con l'incipit (f. 1v) conferma la realizzazione più tarda. La legatura in pelle, a quanto si può giudicare dalla forma, di epoca romanica, venne completata nel XIV/XV secolo con cinque borchie a cappello per parte e con dei ganci di chiusura. Risalgono alla medesima epoca certamente la nota di possesso manoscritta all'interno della coperta anteriore e l'etichetta con il titolo sulla coperta posteriore. (spe)

Online dal: 26.09.2017

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 16
Pergamena · 308 ff. · 38.5-39 x 27.5-28 cm · Sciaffusa · intorno al 1100
Augustinus

Esemplare su due colonne delle Enarrationes in psalmos 51-100 di Agostino, elencato nelle aggiunte all'elenco dei libri del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), e che, con il Min. 15, completa il più antico Min. 17. Bella pergamena, con la medesima impaginazione a larghi margini del Min. 15, varie mani. La I della pagina di incipit (f. 1r) e la Q della pagina iniziale (f. 3v) sono realizzate in oro e con colori e sono protette da una stoffa cucita sul foglio. La legatura, risalente al sec. XII, fu storicizzata nel sec. XIX. (spe)

Online dal: 26.09.2017

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 17
Pergamena · 309 ff. · 38 x 27.5 cm · Sciaffusa · 1080-1096
Augustinus

Esemplare su due colonne delle Enarrationes in psalmos 101-150 di Agostino, alla cui stesura collaborarono diverse mani. Nonostante si tratti del terzo di tre tomi, il Min. 17 è più antico dei Min. 15 e Min. 16 che lo completano. La I della pagina dell'incipit (f. 1r), la E della pagina iniziale (f. 2v) e la iniziale E con tralci del f. 1v sono disegnate con l'inchiostro rosso il cui fondo è riempito con dei colori blu e verde pallido. Introduce ogni salmo una iniziale a tralci corrispondente a 12-15 righe ad inchiostro rosso. La legatura risale probabilmente al XIX sec. Scolorimenti e rinforzi dei ff. 1r e 307v lasciano supporre che il manoscritto rimase a lungo senza legatura, cosa che forse spiega la perdita di un fascicolo dopo il f. 199. La grande importanza del Min. 17 è data dal fatto di contenere un elenco dei volumi del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (f. 306v), che vennero procurati o realizzati nello scriptorium stesso all'epoca dell'abate Siegfried (morto 1094) e nei primi anni dopo la sua morte, incluso il presente. (spe)

Online dal: 26.09.2017

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 18
Pergamena · 265 ff. · 36 x 25.5 cm · Sciaffusa · 1080-1096
Augustinus, In Johannis evangelium tractatus

Copia in pergamena del trattato di Agostino sul vangelo di Giovanni, realizzato poco dopo il 1080 nello scriptorium del monastero di Allerheiligen a Sciaffusa. Presenta numerose iniziali con tralci, una pagina ornata con oro, colori, un’iniziale I nel margine ed una iniziale istoriata C con oro (Ultima cena) che lasciano riconoscere l’influsso della miniatura dei manoscritti di Reichenau. Con il codice Min. 4, il Min. 18 appartiene al gruppo dei più importanti codici del periodo di fioritura di Allerheiligen, quando il monastero, fondato nel 1049 all’epoca dell’abate Siegfried (morto nel 1096) appoggiò la riforma di Hirsau ed a questo scopo fondò una biblioteca. (spe)

Online dal: 04.10.2011

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 19
Pergamena · 294 ff. · 34 x 24 cm · intorno al 1100
Augustinus

Esemplare in due colonne del De civitate Dei di Agostino, menzionato nell'elenco di libri del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), vergato da varie mani, con molte correzioni. Varianti e monogrammi per Nota nei margini. Il volume si apre con una pagina di incipit e una pagina iniziale che presenta una lettera E arabescata, disegnata a penna con inchiostro rosso su un fondo di colore verde pallido. L'inizio di ogni libro è introdotto da iniziali con tralci corrispondenti a 10-12 linee. Tra i ff. 137/138 e 193/194 è andato perduto rispettivamente un fascicolo prima che il codice, come numerosi altri, ricevesse nel XV secolo una nuova legatura in pelle con borchie in metallo, due ganci di chiusura e un titolo sulla coperta anteriore; quali controguardie e carte di guardia (f. 292, 293) vennero usati, così come per il Min. 20, Min. 24, Min. 40, Min. 53, Min. 55, Min. 104, frammenti di un obituario del monastero di Allerheiligen del XIV secolo. (spe)

Online dal: 26.09.2017

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 20
Pergamena · 103 ff. · 33.5 x 23.5 cm · Sciaffusa, Allerheiligen · 1080-1096
Augustinus

Accurato esemplare a piena pagine contenente il De trinitate di Agostino, con una pagina di apertura e una pagina con un'iniziale decorata, così come diverse iniziali a tralci vegetali all'inizio dei singoli libri di varie grandezze. Il manoscritto figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con borchie in metallo e due fermagli; quali controguardie e carte di guardia vennero usati, così come per il Min. 24‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬ e Min. 40‬‬‬‬‬‬‬‬‬, frammenti di un obituario del monastero di Ognissanti del XIV secolo. (spe)

Online dal: 23.06.2016

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 24
Pergamena · 104 ff. · 24.5-25 x 17-17.5 cm · Sciaffusa, Allerheiligen · 1080-1096
Augustinus

Esemplare contenente una raccolta di prediche originali o spurie di Agostino, a piena pagina e non decorato tranne una iniziale con tralci vegetali; figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con borchie in metallo e due fermagli; quali controguardie vennero usati frammenti di un obituario del XIV secolo. (spe)

Online dal: 25.06.2015

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 25
Pergamena · 80 ff. · 24 x 17.5 cm · Sciaffusa, Allerheiligen · 1080-1096
Augustinus

Esemplare contenente la raccolta di prediche originali o spurie di Agostino Collectio quinquaginta homiliarum e una predica di Haimo di Halberstadt, a piena pagina e non decorato tranne una iniziale con tralci vegetali; figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con borchie in metallo e un fermaglio, così come un'etichetta (Ir). Nel XX secolo fu scoperto e staccato un piccolo frammento di un manoscritto irlandese, usato come brachetta. (spe)

Online dal: 25.06.2015

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 27
Pergamena · 104 ff. · 21.5 x 14.5 cm · Sciaffusa, Allerheiligen · 1080-1096
Augustinus

Esemplare a piena pagina contenente una raccolta dell'opera di Agostino De doctrina christiana , vergato da un solo copista, con una bella pagina iniziale e l'explicit in scrittura distintiva; figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con una scritta sul piatto anteriore, borchie in metallo e un fermaglio, così come un'etichetta con il titolo (1r). (spe)

Online dal: 25.06.2015

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 28
Pergamena · 78 ff. · 24.5 x 17.5 cm · Sciaffusa, Allerheiligen · 1080-1096
Augustinus

Esemplare contenente vari scritti di Agostino, a piena pagina, vergato da un solo copista, con una bella pagina iniziale con l'indicazione del contenuto e una iniziale miniata con tralci vegetali; figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con una scritta sul piatto anteriore, borchie in metallo e un fermaglio, così come un'etichetta con il titolo (1r). (spe)

Online dal: 25.06.2015

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 29
Pergamena · 83 ff. · 22 x 16 cm · Sciaffusa. Allerheiligen · 1080-1096
Augustinus

Il manoscritto a piena pagina, contenente cinque testi di Agostino in parte lacunosi, consta di due parti che si distinguono chiaramente ma che costituivano una sola unità già prima del 1100, come si deduce dall'iscrizione nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Mentre la seconda parte (69 ss.) non è decorata, la prima parte presenta una pagina con l'Incipit ed una iniziale con tralci vegetali. Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con una scritta sul piatto anteriore, borchie in metallo e un fermaglio, così come un'etichetta con il titolo (1r); quale controguardia anteriore venne utilizzato un frammento di messale con neumi del XII secolo. (spe)

Online dal: 25.06.2015

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 31
Pergamena · 92 ff. · 20.5 x 14.5 cm · Sciaffusa, Ognissanti · 1080-1096
Augustinus

Esemplare contenente cinque testi di Agostino, a piena pagina, senza decorazione tranne un’iniziale con tralci vegetali; figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Ognissanti del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Il codice fu nuovamente rilegato nel XIX secolo riutilizzando gli assi di legno originali di epoca romanica. (spe)

Online dal: 25.06.2015

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 32
Pergamena · 151 ff. · 21 x 14 cm · Sciaffusa, Ognissanti · 1080-1096
Augustinus

Esemplare contenente due testi di Agostino, a piena pagina, in gran parte senza decorazione ma di esecuzione molto accurata; figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Ognissanti del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Da rilevare in particolare la legatura originale romanica risalente all'epoca di origine del manoscritto; nel XIX secolo, unicamente sul dorso, è stata incollata della pergamena, così come nel caso del Min. 34. (spe)

Online dal: 25.06.2015

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 33
Pergamena · 110 ff. · 18.5 x 12.5 cm · Sciaffusa, Allerheiligen · intorno al 1100
Augustinus, Alcuinus

Manoscritto a piena pagina contenente, oltre a due scritti di Agostino, l’unica copia di un’opera di Alcuino (Commento alla Genesi) che figura nella biblioteca di Allerheiligen; figura nell'inventario della biblioteca del 1100 ca. quale aggiunta (Min. 17, f. 306v). Sia la scrittura distintiva all’inizio, che le tre iniziali con tralci vegetali e la pagina con l’incipit del Commento alla Genesi, rimandano stilisticamente a un’origine più tarda. Da segnalare in particolare la legatura romanica contemporanea; solo l’etichetta sul dorso costituisce un’aggiunta posteriore. (spe)

Online dal: 25.06.2015

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 34
Pergamena · 95 ff. · 22.5 x 17 cm · Tours · metà del IX secolo
Augustinus

Le carte 1r e 88v, che si presentano molto logore e sporche, fanno supporre che questo manoscritto, in gran parte senza decorazione, prodotto nel sec. IX a Tours e contenente l’Enchiridion di Agostino, sia stato a lungo usato senza legatura. Probabilmente ricevette la sua prima legatura a Sciaffusa nel sec. XII e in quell’occasione la parte finale mancante del testo fu aggiunta su un bifoglio rilegato alla fine (89-90). Questo unico manoscritto di Tours presente nella biblioteca del monastero di Allerheiligen è elencato nell'inventario della biblioteca del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Conserva in gran parte la legatura romanica; unicamente le controguardie e le carte di guardia furono rinnovate nel XIX secolo ed il dorso, come per il Min. 32, ricoperto con pergamena. (spe)

Online dal: 25.06.2015

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 35
Pergamena · 126 ff. · 22 x 15 cm · Sciaffusa, Ognissanti · 1080-1096
Augustinus

Esemplare contenente testi e lettere di Agostino, a piena pagina, senza decorazione tranne due iniziali con tralci vegetali; figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Ognissanti del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). L’indice (1r), contemporaneo, conferma l’unitarietà del manoscritto, alla cui realizzazione parteciparono numerose mani. Da segnalare in particolare la legatura romanica, che si è conservata senza tarde manomissioni. (spe)

Online dal: 25.06.2015

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 36
Pergamena · 128 ff. · 22.5 x 16.5 cm · Sciaffusa, Allerheiligen · 1080-1096
Augustinus, Isidorus

Furono molte le mani che collaborarono alla realizzazione di questo manoscritto a piena pagina contenente testi di Agostino ed Isidoro di Siviglia, senza decorazione e destinato all’uso; quale materiale pergamene di diversa qualità, di cui alcune riutilizzate. Il manoscritto figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Nel XV secolo il codice, così come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con borchie metalliche e due fermagli; quale controguardia posteriore venne utilizzato il frammento di un messale con neumi del XII secolo. (spe)

Online dal: 25.06.2015

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 39
Pergamena · 126 ff. · 27 x 21 cm · Sciaffusa, Allerheiligen · 1080-1096
Augustinus

Manoscritto a piena pagina, senza decorazione tranne una iniziale in una pagina ornata, contenente il De Genesi ad literam di Agostino. Il manoscritto figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con borchie in metallo e due fermagli. Quale foglio di guardia anteriore venne usato, così come nel Min. 44‬‬‬‬‬‬‬‬‬, il frammento di un manoscritto del XIII secolo; all'inizio vi si trova inoltre rilegato un bifoglio da Cassiodors Historia ecclesiastica. (spe)

Online dal: 23.06.2016

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 40
Pergamena · 97 ff. · 24.5 x 17 cm · Sciaffusa, Allerheiligen · 1080-1096
Ambrosius, Augustinus

Come attesta l'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), nel sec. XI le due parti che costituiscono questo manoscritto erano già unite. Mentre la prima parte (Ambrosius, De excessu fratrum) non presenta decorazione, la seconda parte, che contiene cinque testi di Agostino, inizia con una pagina d'apertura che nello stesso tempo funge da indice del contenuto. Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con borchie in metallo e due fermagli. Quali carte di guardia vennero usati, così come per il Min. 20‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬ e il Min. 24‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬, frammenti di un obituario del monastero di Ognissanti del XIV secolo. (spe)

Online dal: 23.06.2016

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 43
Pergamena · 198 ff. · 23 x 16 cm · Reichenau · X/XI secolo
Isidorus Hispalensis, Etymologiarum sive Originum libri 12-20.

Trascrizione realizzata a Reichenau dei libri 12-20 delle Etimologie di Isidoro. Questo volume è menzionato nel registro dei libri del convento di Allerheiligen (Ognissanti) già dal 1096 (Min. 17, f. 306v). (spe)

Online dal: 31.07.2009

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 44
Pergamena · 193 ff. · 24.5 x 17.5 cm · Sciaffusa, Allerheiligen · 1080-1096
Hilarius

Accurato esemplare a piena pagina del De fide sive de trinitate di Ilario con una ‬pagina iniziale‬‬‬‬‬‬‬‬‬ decorata. Il manoscritto figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova ‬‬‬legatura‬‬ in pelle con borchie in metallo e due fermagli. Così come nel Min. 39‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬, quali ‬carte di guardia vennero usati frammenti da un manoscritto del XIII sec. Inoltre vi venne rilegato all'inizio un ‬‬bifoglio‬‬‬‬‬‬ da una manoscritto con preghiere. (spe)

Online dal: 23.06.2016

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 45
Pergamena · 124 ff. · 24.5 x 17 cm · Reichenau? · VIII secolo / XI secolo
Gregorius I. Papa, Homiliae in Ezechielem, liber 1, hom. 1-12.

Trascrizione, presumibilmente realizzata a Reichenau, del primo libro delle Omelie di Gregorio su Ezechiele. Questo volume fu menzionato nel registro dei libri del convento di Allerheiligen (Ognissanti) già dal 1096 (Min. 17, f. 306v). La legatura è essenzialmente contemporanea alla produzione del manoscritto. (spe)

Online dal: 31.07.2009

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 46
Pergamena · 112 ff. · 24 x 16.5 cm · Sciaffusa, Allerheiligen · 1080-1096
Gregorius I. Papa

Esemplare a piena pagina, per la gran parte senza decorazione, del secondo libro di Gregorio Homeliae in Ezechielem. Il manoscritto figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Sul verso del primo foglio e sul recto dell'ultimo, forse inizialmente pensati come carte di guardia, vennero più tardi copiati dei documenti del sec. XII. Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con borchie in metallo e due fermagli. (spe)

Online dal: 23.06.2016

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 47
Pergamena · 122 ff. · 24.5 x 18.5 cm · X secolo
Gregorius I. Papa

Esemplare a piena pagina, senza decorazione, dei Dialoghi di Gregorio, a cui collaborarono molte mani, e che mostra numerose lacune, così come rasure e correzioni più tarde. Il manoscritto figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v) il quale tuttavia, tranne una aggiunta del sec. XII (58 r/v), non è stato scritto a Sciaffusa. Rimane da appurare se sia stato usato da solo, o con altri, quale modello per il Min. 48. Le tracce d'uso sul primo (f 1r) e sull'ultimo foglio (f 121v) lasciano pensare che il manoscritto rimase, così come numerosi altri, senza legatura fino al XV secolo, quando ricevette una coperta in pelle con borchie metalliche e due ganci di chiusura. (spe)

Online dal: 13.10.2016

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 48
Pergamena · 134 ff. · 31.5 x 22 cm · Sciaffusa · intorno al 1100
Gregorius I. Papa

Questo manoscritto, che figura nelle aggiunte fatte all'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), è costituito di due parti. La prima contiene una versione a piena pagina dei Dialoghi di Gregorio, tramandati anche nel Min. 47, con una pagina iniziale decorata (1r) e un ritratto dell'autore (1v). Specialmente rimarchevoli sono la vita di Benedetto nel Libro 2 (23r) e l'inizio del Libro 3 (38r) e 4 (69r), che presentano un'iniziale con tralci. La legatura è romanica; non è chiaro se il fascicolo V tra la c. 32v e la c. 33r è andato perso sin dall'inizio o in occasione di un restauro in epoca moderna. La seconda parte (da 104r, fascicoli XV fino a XVIII) contiene una copia senza decorazione della Vita di Giovanni l'Elemosiniere di Leonzio di Napoli. (spe)

Online dal: 13.10.2016

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 50
Pergamena · 132 ff. · 26.5 x 19.5 cm · Sciaffusa · 1080-1096
Gregorius I. Papa

Prima parte di un esemplare in sei volumi dei Moralia in Job di Gregorio (Min. 50-55), elencato nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, 306v), e che contiene i libri da 1 a 5. A piena pagina e senza decorazione tranne la pagina con l'Incipit (1r) e una iniziale con tralci vegetali (1v). A c. 129 segue un Sermo di Oddone di Cluny. Scolorimenti e tracce di uso sulla prima (1r) e sull'ultima carta (132v) lasciano supporre che il manoscritto sia rimasto senza legatura fino a quando, nel XV secolo, come molti altri codici ricevette una legatura in pelle con borchie di metallo e due ganci di chiusura. Quali fogli di guardia vennero utilizzate due carte dal Min. 110 (seconda metà del XII secolo). (spe)

Online dal: 13.10.2016

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Schaffhausen, Stadtbibliothek, Ministerialbibliothek, Min. 51
Pergamena · 110 ff. · 27 x 19 cm · Sciaffusa · 1080-1096
Gregorius I. Papa

Seconda parte di un esemplare in sei volumi dei Moralia in Job di Gregorio (Min. 50-55), elencato nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), denominato sul f. 1r quale secunda pars e che contiene i libri da 6 a 10. A piena pagina e senza decorazione tranne la pagina con l'Incipit in capitale rustica allungata (1r) e una iniziale con tralci vegetali solo disegnata (1v). Interessante la tavola computistica a c. 110r/v. Nel XV secolo il codice ricevette, come molti altri, una legatura in pelle con borchie di metallo e due ganci di chiusura. (spe)

Online dal: 13.10.2016

Documenti: 2918, Mostrati: 1501 - 1600