Codice miscellaneo del sec. XV di carattere ascetico-spirituale. Contiene massime, esortazioni e sermoni di santi e dottori della Chiesa sui sacramenti e sul Padre nostro (tra gli autori Meister Eckhart, Davide d'Asburgo, Bertoldo di Regensburg, il predicatore di Engelberg); contiene anche il cosiddetto Mistero di Natale, detto di S. Gallo (conosciuto anche come Mistero dell'infanzia di Gesù) e il commento al Libro di Daniele di Niccolò di Lira.
Online dal: 12.12.2006
Il manoscritto composito, scritto per la comunità religiosa femminile di San Giorgio sopra S. Gallo (si veda la nota di possesso a p. 3), contiene numerosi testi più brevi e più lunghi di Marquard von Lindau, e di altri autori conosciuti per nome, e di autori anonimi, tra gli altri: pp. 5-13: Marquard von Lindau, Deutsche Predigt; pp. 25-46 e 51-69: Marquard von Lindau, Von der Geduld; pp. 76-102: trattato catechistico anonimo Von einem christlichen Leben; pp. 149-260: Rulman Merswin, Neunfelsenbuch; pp. 261-262: Volmar, Sermone; pp. 262-263: Stimulus amoris, ted. (estratto); pp. 268-379: Marquard von Lindau, Auszug der Kinder Israel; pp. 381-404: Marquard von Lindau, De fide, ted., Heinrich von St. Gallen, Ciclo di prediche sulle Acht Seligkeiten. Circa un terzo delle pagine furono scritte dal monaco riformatore Friedrich Kölner (o Colner), proveniente dal monastero di Hersfeld in Assia, attivo nel monastero di San Gallo dal 1430 al 1436 e confessore delle suore di San Giorgio. Le parti rimanenti sono state scritte da diverse altre mani nel XV secolo.
Online dal: 08.10.2020
Il manoscritto, senza decorazione, in lingua sveva-alemanna, è scritto da due mani e contiene numerosi testi a carattere ascetico-mistico in lingua tedesca, tra i quali il trattato De contemptu mundi (pp. 3−6), varie prediche (pp. 7-33), saluti a Maria, preghiere, exempla e sentenze da autorità dottrinali ecclesiastiche (pp. 33-46), la legenda di s. Giorgio (pp. 69-105), le prime otto favole dal racconto Edelstein di Ulrich Boner (pp. 116−129), il trattato Die besessene Schwester Agnes (pp. 131−215) e una menzione dei dieci comandamenti accompagnata da scherzosi versetti in rima (p. 108). Probabilmente venne realizzato nel convento delle terziarie cappuccine di Wonnenstein presso Teufen e giunse nel 1728 (cf. Cod. Sang. 1285, p. 12) nella biblioteca del monastero di S. Gallo.
Online dal: 08.10.2015
Il codice, scritto dalle sorelle del Terz'ordine di s. Francesco di Wonnenstein presso Teufen, non lontano da S. Gallo, intorno al 1500, contiene quale introduzione un elenco redatto intorno al 1500 delle opere manoscritte ed a stampa della biblioteca del convento (pp. 1−9), con in totale 110 registrazioni. La maggior parte è costituita da trattati a carattere ascetico-edificante. Tra questi si trova la traduzione in tedesco della Regula novitiorum di Bonaventura (pp. 15−107) del frate Conrad Nater, la versione tedesca dell'opera De exterioris et interioris hominis compositione di Davide di Augsburg (pp. 109−188), la Ermahnung zu einem wahren klösterlichen Leben del frate francescano Heinrich Vigilis di Weissenburg (pp. 190−223), il trattato Die besessene Nonne Agnes (pp. 225−404), un trattato sulla passione attribuito a Bernardino da Siena (Lernung das lyden unsers lieben heren zu betrachten; pp. 406−475), le rivelazioni delle mistiche Gertrud von Hefta e Christine Ebner (pp. 476−486), l'opera Soliloquium di Bonaventura in una versione abbreviata in lingua tedesca (pp. 496−713) ed il trattato Vom Reuer, Wirker und Schauer del cosiddetto Kuttenmann (pp. 717−727). L'11 febbraio 1782 il bibliotecario del monastero di S. Gallo Johann Nepomuk Hauntinger (1756-1823) ricevette il manoscritto unitamente a quattro altri codici (oggi Cod. Sang. 972A, Cod. Sang. 976, Cod. Sang. 977 e Cod. Sang. 991) dalla comunità delle cappuccine di Wonnenstein.
Online dal: 25.06.2015
Il manoscritto fu copiato nel 1499 (cfr. le datazioni alle pp. 174 e 519) da una sorella del terzo ordine di s. Francesco di Wonnenstein presso Teufen, non lontano da San Gallo. Contiene una copia dello Schürebrand, un trattato spirituale del XIV secolo della cerchia degli Amici di Dio di Strasburgo (pp. 2-174), la prima e la terza parte del trattato Von dreierlei Abgründen (pp. 176-313) attribuito a s. Bonaventura, e il trattato sulla Passione Extendit manum di Heinrich von St. Gallen (pp. 315-519). La copista invoca un'Ave Maria a p. 519. Nel 1782 il bibliotecario del monastero di San Gallo P. Johann Nepomuk Hauntinger (1756-1823) acquistò il manoscritto insieme ad altri quattro (oggi Cod. Sang. 972a, Cod. Sang. 973, Cod. Sang. 977 e Cod. Sang. 991) dalla comunità delle cappuccine di Wonnenstein.
Online dal: 08.10.2020
I due testi principali di questo libro di preghiere, probabilmente aggiunti continuativamente da una sola mano, sono un trattato dell'ufficio divino (pp. 34-224) e un successivo ufficio di Maria (versione tedesca dell'Officium parvum Beatae Mariae Virginis, pp. 225-343). Sono accompagnati da sermoni e da trattati più brevi: all'inizio vi sono delle riflessioni sulle sofferenze di Cristo, strutturate secondo le sette richieste del Padre nostro (pp. 1-33, manca il primo foglio); alla fine il breve trattato mistico Von der seligen Dorfmagd (pp. 344-346), un trattato frammentario sulle dodici virtù del sacramento (pp. 347-352), un sermone di Johannes Nider (pp. 352-362), un altro sermone (In unser Capel die erst bredig von gehorsami, pp. 363-384), seguiti da testi più brevi e frammenti di testo (pp. 385-396). Una annotazione tardomedievale a p. 390 menziona un nome (das buch hadt hanns petris auch ze len). La legatura, rivestita in pelle rossa, con borchie staccate e fermagli mancanti, risale al XV secolo; i fogli di guardia in carta marmorizzata a mano testimoniano un restauro moderno.
Online dal: 22.09.2022
Questo manoscritto cartaceo, proveniente del convento femminile presso la chiesa di S. Leonardo di S. Gallo (p. 4), riproduce due opere di Riccardo di San Vittore (1110 ca. - 1173) considerate precorritrici della «mistica speculativa» del XIV secolo. La prima è il Benjamin maior, noto anche come De contemplatione [eiusque commendatione], come indica l'etichetta incollata sul dorso del codice (pp. 4a-97a). Ognuno dei suoi cinque libri è introdotto da un'iniziale dipinta, più grande di quelle che segnano i paragrafi, e con estensioni marginali. Segue, dello stesso autore il Benjamin Minor (pp. 97a-144a). Il volume è stato copiato da un unico scriba che, pur non lasciando il proprio nome, ha riportato un colophon comune a molti manoscritti: Explicit iste liber sit scriptor crimine liber. Le ultime due colonne del volume (pp. 144b-145a) sono di un'altra mano, che trascrive due capitoli del De spiritu et anima (inc.: Nobilis creatura est anima... , PL 40, col. 807-809), un testo a lungo attribuito ad Agostino, ma che risale al XII secolo. La legatura gotica risale al XIV o XV secolo. Gil assi di legno sono coperti con pezzi di cuoio riutilizzati.
Online dal: 31.05.2024
Al momento della stesura dei Die 24 Alten terminata intorno al 1386, il francescano Otto di Passau era membro del convento dei Minoriti di Basilea. L'opera, una sorta di guida alla vita cristiana, trovò larga diffusione nei conventi femminili quale lettura ad alta voce durante i pasti. Questo esemplare venne scritto nel 1464 da swester Endlin, forse nel convento di francescane di S. Leonardo a S. Gallo.
Online dal: 04.11.2010
Questo manoscritto del 1467, che appartenne al monastero delle clarisse di Freiburg in Brisgovia prima di venire acquisito dal monastero di S. Gallo nel 1699, contiene oltre a pochi testi in latino, numerosi trattati spirituali edificanti in traduzione tedesca, tra i quali una Ars moriendi, il Cordiale de quattuor novissimis di Gerard van Vliederhoven, le cosiddette Lettere di Gerolamo tradotte da Giovanni di Neumarkt (ca. 1315-1356), lo „Spiegelbuch“ – un testo in forma di dialogo in rima sulla corretta condotta di vita, tentativi di vita secolare e di punizioni dell'aldilà con venti disegni a penna colorati – e Le gesta dei tre beatissimi re nella versione di Giovanni di Hildesheim (1310/1320-1375). Nel manoscritto si trovano alcuni altri disegni a penna: un unicorno (p. 87), due figuri di apostoli (p. 107; Paolo e Giovanni?), un uomo ed una donna in vestiti secolari, un cervo ed un cinghiale (p. 513). Nelle carte di guardia anteriori e posteriori si riconoscono tracce di minuscola carolingia (carta posteriore: Rabano Mauro, De computo).
Online dal: 04.10.2011
Il manoscritto contiene tre voluminosi trattati in lingua tedesca. All'inizio si trova la vita dell'arcivescovo Johannes di Alessandria (pp. 5−83), redatta da Atanasio bibliotecario. Seguono il trattato edificatorio Die vierundzwanzig Alten oder der goldene Thron der minnenden Seele di Otto von Passau (pp. 87−544) e la leggenda dei tre Magi Historia trium regum) di Johannes von Hildesheim (p. 546−602). Il trattato di Otto di Passau è illustrato con 25 disegni a penna colorati e incorniciati in rosso della larghezza della colonna. La leggenda dei tre magi inizia con una miniatura a piena pagina (p. 546) che mostra i tre magi in visita a Gesù Bambino. Il copista e gli illustratori di questo codice, creato probabilmente nell'ambiente della comunità dei frati conversi di S. Gallo, sono sconosciuti; le caratteristiche stilistiche ricordano la miniatura di Costanza di Rudolf Stahel. Il manoscritto è datato in tre diversi punti all'anno 1454 (p. 93 quale iscrizione nell'immagine; p. 544; p. 602). Nel XV secolo si trovava in possesso dei frati conversi (che non conoscevano il latino) del monastero di S. Gallo; nel 1618 si trovava ancora nella biblioteca della casa dei fratelli conversi. Al più tardi nel 1755 la sua presenza è attestata nella biblioteca principale del monastero di S. Gallo.
Online dal: 25.06.2015
Il manoscritto, allestito nel convento delle domenicane di S. Caterina a S. Gallo negli anni 1521 e 1522 dalle copiste del luogo Regina Sattler, Dorothea von Hertenstein e Elisabeth Schaigenwiler, è l'unico a trasmettere l'opera spirituale del domenicano di Pforzheim Wendelin Fabri (intorno al 1465-dopo il 1533). I testi a carattere spirituale vennero da lui redatti nella sua funzione di spirituale del convento delle domenicane di Zoffingen a Costanza tra il 1510 e il 1518 per la lettura a tavola, cioè per il sacramento dell'altare, per i cinque pani d'orzo dei religiosi e sui frutti della santa messa, le collazioni sulle sette Antifone O e i trattati Villicatorius e Prudentia simplex religiosorum. Il manoscritto giunse tra il 1780 e il 1782 nella biblioteca del monastero di S. Gallo; alla fine del XVI sec. si trovava ancora nel monastero delle domenicane di Wil.
Online dal: 13.12.2013
Il manoscritto in-folio contiene come unico testo la Gemahelschaft Christi mit der gläubigen Seele (versione Es spricht ain haidischer maister es sy besser und nützer), un voluminoso e inedito libro di edificazione per monaci. L'autore anonimo potrebbe essere un eremita agostiniano e l'opera fu letta soprattutto nelle comunità spirituali femminili. Anche il presente manoscritto proviene da una comunità di questo tipo; dal confronto della scrittura risulta essere stato scritto e datato da Angela Varnbühler, cronista e per molti anni priora del convento di S. Caterina a San Gallo (colophon a pp. 842/843). Nell'imminenza della Riforma, la bibliotecaria Regula Keller inviò il manoscritto, insieme a un altro ora perduto, alla casa delle suore di Appenzello, come riportato nella lettera che ne accompagna la spedizione incollata a p. 2. Da lì il codice passò al convento di Wonnenstein e nel 1782 alla biblioteca dell'abbazia (nota di possesso di P. Pius Kolb a p. 4). Due annotazioni del 1584 ricordano che un certo Hans Bart ha das Buoch gelernet (p. 1 e p. 845). Il manoscritto è scritto su due colonne ed è interamente rubricato. Vi si trovano inseriti un segnalibro e un foglio singolo dalla cinquecentina di un breviario stampato da Erhard Ratdolt di Augusta. Tra p. 839 e p. 840 sono state rimosse alcune pagine (con perdita di testo). La legatura, in pelle senza decorazione con due fermagli (uno perduto) è coeva. Sulle assi in legno sono visibili le impronte di due atti in lingua tedesca.
Online dal: 22.09.2022
Il copista principale di questo manoscritto cartaceo ha coperto quasi tutte le pagine con la sua scrittura piccola e serrata, moltiplicando le abbreviazioni e lasciando solo un sottile margine bianco (più di 50 righe continue per pagina). I fascicoli a volte variano di dimensione per lo stesso testo. Il primo di questi presenta i Sermones de tempore del maestro parigino Jean d'Abbeville (pp. 3-182). Segue un commento al decalogo del monaco agostiniano Enrico di Friemar, De decem praeceptis (pp. 183-233). Il resto del codice è occupato da una serie di sermoni anonimi, ad esempio su s. Bernardo (p. 239), sull'Assunzione (p. 253) o sulla decapitazione di Giovanni Battista (p. 288). Tra i sermoni si intercala un estratto dell'Elementarium logicae di Guglielmo di Ockham (inc.: [F]inis logici principalis est scire discernere...) (pp. 291-293). Il manoscritto appartene alla biblioteca dell'abbazia di S. Gallo al più tardi dall'epoca dell'abate Diethelm Blarer, come indica il timbro datato tra il 1553 e il 1564 (p. 300).
Online dal: 31.05.2024
Il manoscritto contiene l'opera Die 24 Alten oder der goldene Thron der minnenden Seele (completata intorno al 1386) del francescano Otto von Passau. Quest'opera, una sorta di insegnamento cristiano della vita in sentenze, è rivolta a laici, fratelli laici nei monasteri e monache. Il monaco riformatore Friedrich Kölner (o Colner), che proveniva dal monastero di Hersfeld in Assia e fu attivo nel monastero di S. Gallo tra il 1430 e il 1436, trascrisse, a detta del colophon a p. 512, il manoscritto per la comunità religiosa femminile di S. Giorgio sopra S. Gallo, di cui era il confessore.
Online dal: 18.06.2020
L'unico copista di questo manoscritto su carta ha lasciato due colofoni che indicano le date di completamento della sua copia nel maggio e nel giugno 1398 (pp. 187 e 448). La prima parte del volume (pp. 3-187) contiene una serie di sermoni anonimi su s. Giovanni Battista, la Vergine Maria, la dedicazione della chiesa, ecc. Le pagine successive contengono materiale per altri sermoni, di cui manca l'inizio (pp. 189-204), seguiti da una serie di pagine bianche (pp. 205-220). La seconda parte datata combina un trattato sui cinque sensi con vari sermoni, come notato nel primo explicit (p. 252), e altri sermoni, uno dei quali è scritto in tedesco (pp. 258-259). Il codice si trova nel monastero di S. Gallo almeno dal XV secolo, come suggerisce la nota di possesso (p. 1). Tra le numerose brachette che rinforzano i fascicoli, sedici frammenti provengono da un manoscritto in ebraico, in scrittura quadrata ashkenazita, di un testo talmudico risalente alla fine del XIII o all'inizio del XIV secolo (si veda la descrizione di Justine Isserles, Books within books, 2024). Gli altri frammenti in latino provengono da un documento del XIV secolo.
Online dal: 31.05.2024
Il testo principale del manoscritto, che mostra forti tracce d'uso, è la Regola di Benedetto nella traduzione tedesca (pp. 3-107). Sulla base di un confronto con il Cod. Sang. 546 si deduce che questo testo è stato trascritto dal monaco sangallese p. Joachim Cuontz († 1515). Secondo la nota di possesso del 1504 a p. 1, il manoscritto apparteneva alla comunità religiosa femminile di S. Giorgio sopra S. Gallo. Alle pp. 120-121 c'è un ammonimento alle sorelle a rispettare la regola, ugualmente scritto da p. Joachim Cuontz. Nel mezzo e di seguito ci sono brevi testi di altre mani: pp. 108-112 un'istruzione su come recitare l'«Himmlische Rosenkranz» che segue alle pp. 112-117, un canto spirituale per la meditazione del rosario in 13 versetti con promessa di indulgenza (Inc. gott vater in dem höchsten tron), a p. 118 un ammonimento alle suore di essere vigili (secondo 1 Pt 5,8-9) e richieste di benedizioni, alle pp. 123-125 un motto e la preghiera in rima di Nicolao della Flüe (ain guotti hailsamy lerr von bruoder clausen in schwitz, Inc. bruoder klaus von underwalden, e bruoder klausen gewonliches betett, Inc. O min gott und min schöpfer nim mich und gib mich gantz zuo aigen). A p. 126 ci sono delle note di possesso (?), a p. 128 (secondo Paul Staerkle, Die Handschriften des ehemaligen Klosters Wiborada zu St. Georgen, in: Die hl. Wiborada, vol. 2: Die Verehrung der Heiligen, St. Gallen 1926, p. 84) un registro per il trasporto della sabbia del 1477-1487, che «fissa alcuni servizi della cava donata alla chiesa per la nuova costruzione della chiesa» («der einige Dienstleistungen aus dem der Kirche geschenkten Steinbruch zum neuen Kirchenbau festsetzt»).
Online dal: 18.06.2020
Il monaco Friedrich Kölner (anche Colner), originario del monastero di Hersfeld in Assia, fu attivo tra il 1430 ed il 1436 nel monastero di S. Gallo per introdurvi, con alcuni confratelli, delle riforme interne. Friedrich Kölner operò in questo periodo anche come confessore per la comunità a carattere monastico delle sorelle di S. Giorgio sopra S. Gallo. Per queste tradusse numerosi testi dal latino in tedesco. I testi contenuti nel Cod. Sang. 998 trattano prevalentemente di verginità e castità. Il volume contiene numerose sentenze dei Padri della Chiesa in alemanno con riflessi in medio alto tedesco; frequentemente compaiono testi di Bernardo di Clairvaux. Nel volume si trovano anche traduzioni dei libri I e II (pp. 67-139; pp. 141-187) della Imitatio Christi di Tommaso da Kempis, varie prediche e estratti tradotti in tedesco dal trattato per i novizi di David di Augsburg De exterioris et interioris hominis compositione secundum triplicem (p. 291−299 und p. 319−338).
Online dal: 08.10.2015
Il manoscritto contiene il trattato in tedesco sul Corpus Domini del Monaco di Heilsbronn, un monaco del monastero cistercense di Heilsbronn situato tra Norimberga e Ansbach, vissuto probabilmente nel XIV secolo. Il manoscritto di piccolo formato, con copertina floscia, proviene dalla comunità delle suore di s. Leonardo, vicino a San Gallo, e fu in seguito di proprietà della comunità religiosa femminile di S. Giorgio, sopra San Gallo.
Online dal: 08.10.2020
Il manoscritto, che a p. 3 presenta due note di possesso della comunità religiosa femminile di S. Giorgio sopra S. Gallo (probabilmente dell'epoca intorno al 1500), contiene due testi spirituali del XIII, rispettivamente XIV secolo. Si tratta di una trasposizione della introduzione del ministro generale domenicano Umberto di Romans († 1277) alla regola del suo ordine in tedesco (pp. 5–295) e dell'opera Die geistliche Hochzeit (Brulocht) del teologo fiammingo Jan von Ruusbroec († 1381) in una versione della Germania meridionale (pp. 296–482).
Online dal: 22.06.2017
Il manoscritto, redatto nel 1498, proviene dalla biblioteca della comunità regolare di sorelle delle terziarie francescane dell'eremo inferiore (Untere Klause) di S. Leonardo davanti alle porte della città di S. Gallo. La sconosciuta copista, che scrive fino a p. 536, prega a due diverse riprese le future lettrici di pronunciare in suo favore una Ave Maria (p. 201; p. 536). Il manoscritto contiene all'inizio un'importante versione del Schürebrand (pp. 10−201), nel mezzo (pp. 206−339) le parti 1 e 3 del trattato Von dreierlei Abgründen attribuito a S. Bonaventura ed alla fine (pp. 344−535) il trattato sulla Passione Extendit manum di Enrico di S. Gallo. Il saluto a Maria inserito alla fine del manoscritto (pp. 537−539) è di altra mano. Il manoscritto giunse dopo la Riforma e la secolarizzazione della comunità di suore di S. Leonardo nella biblioteca delle benedettine di S. Giorgio ed infine, nel 1780/82 nella biblioteca del monastero di S. Gallo.
Online dal: 25.06.2015