St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 105
Beschreibstoff: volume membranaceo
Umfang:
di pp. 212
Seitennummerierung: num. rec.
Zustand: composto di due manoscritti di formato affine, ma distinti per età e per materia.
Spätere Ergänzungen: Nell'interno è una nota del Kolb col sommario del contenuto.
Einband:
Legatura antica in assi e in pelle marrone chiaro; sul dorso si legge il titolo moderno, riguardante il primo manoscritto: Sulpicii Severi vita S. Martini.
Bibliographie:
- Haenel, 672: sec. IX.
- (Scherrer) Verzeichniss, 40: sec. X.
- Cassii Felicis de medicina ex graecis logicae sectae auctoribus liber ed. Rose, VIII.
- Steinmeyer e Sievers, Die althochdeutschen Glossen, IV, 442-43, n° 156.
- von Steinmeyer, Die kleineren althochdeutschen Sprachdenkmäler, 401.
- Bruckner, Scriptoria medii aevi Helvetica, II, 60: sec. X.
- Bertil Junel, In Cassium Felicem studia, 1.
Kodikologische Einheit:
pp. 167-212
Format: costituito di fogli disuguali, circa 260 x 197
Zustand:
- dallo stato delle pagine esterne sembra abbia un tempo fatto parte a sè.
- mutilo in fine e con varie lacune nel mezzo.
Seiteneinrichtung:
a linee piene.
Schrift und Hände:
Minuscola del principio del secolo XI,
Buchschmuck: con titoli e iniziali in rosso.
Spätere Ergänzungen: Qualche glossa interlineare di mano contemporanea.
Inhaltsangabe:
Alla medicina si riferisce il secondo manoscritto, pp. 167-212.
Comprende:
Comprende:
- pp. 167-208 De medicina liber Cum diuturno tempore sedulus mecum volvendo, carissime fili, de medicina tractassem …–… et honorabile et necessarium sensus hominis domicilium. Poi: >I. De cephalea< Ad tardum sive inveteratum capitis dolorem, quem graeci cephaleam appellant …–… >Ad oculorum dolorem< facit ad ipopia idest livores palpebrarum ll mutilo.
- Segue nelle due carte successive un trattatello sulle forme grammaticali a domande e risposte.
- La p. 212 è vuota.
Entstehung der Handschrift: Il Rose (l. c.) lo aveva detto opera di compilatore e di correttore germanico. Il Brukner (l. c.) lo pone fra i prodotti dello scrittorio di San Gallo. Pur non escludendo la possibilità di tale ipotesi, rileviamo che, accanto agli elementi altotedeschi delle postille in margine alle pp. 202 e 204 (cfr.
K. Muellenhoff, Ein Vers aus SanGallen in Zeitschrift für deutsches Alterthum, Berlino, XVIII, 1875, 261-262) e di alcune delle glosse accennate (ed. Steinmeyer e Sievers, III, 600, n° MXLVI), in altre glosse della stessa mano ne emergono altri di evidente colorazione romanza ed anzi italiana, ad es. p. 173: poligonis] idest corrigiolae; p. 178: adianton] idest barba Iovis, idest etahon, que vulgo semperviva dicitur. A p. 167 di grafia settecentesca: Liber medicinalis.