Il manoscritto, che comprende 182 fogli, può essere datato all'ultimo quarto del XV secolo e localmente collocato nella zona tra Ulm e Memmingen (livello linguistico svevo). È rilegato in pelle su di piatti in legno con gancio di chiusura, realizzato da un legatore che lavorava a Memmingen. I tre trattati provengono dal campo della farmacologia/scienza medica: il «Büchlein der Ordnung der Pestilenz» (2r-47v) di Heinrich Steinhöwel la Ulmer Wundarznei (50r-144r) e il «Von den gebrannten Wässern» di Michael Puff (147r-179v). Il testo è completato da disegni degli apparecchi (96v, 97r, 98v, 99r, 148v). Magnus Bengger (come si identifica a c. 179v), è da considerarsi lo scriba. Ha copiato anche il manoscritto Schaffhausen Gen. 9, che contiene anche opere mediche, e che utilizza una corsiva libraria. In diversi punti, da singole lettere nella prima riga di ogni lettera nascono delle drôleries sotto forma di volti (per es. 45v, 50r). I titoli dei capitoli, le iniziali che introducono un capitolo, i puntini a metà altezza e singole parole – per lo più latine – nel testo, sono di solito rubricate. Lessemi introduttivi sono invece sovente introdotti da iniziali in rosso. Il carattere di libro di medicina casalingo, il cui testo può essere integrato da prescrizioni proprie, è evidenziato dalla presenza di aggiunte di altre quattro mani (prevalentemente tra, o dopo, i trattati, per es. 48r, 145r, 180r).
Online dal: 04.10.2018
Il Mss 12 è un codice composito realizzato da più mani tra il 1553 e il 1653. La prima e più ampia parte - Mss 12,1 (pp. 1-147) - descrive le ordinanze per l'industria mineraria emanate nella Bassa Austria a metà del XVI secolo. Si tratta di una copia della stampa ufficiale del «Bergk Ordnung», che fu scritta alla corte dell'Arciduca d'Austria e stampata nel 1553 da Hans Syngriener (Johann Singriener d. J. [? - 1562]) a Vienna (esemplare della Eisenbibliothek: EM/Cr 48). Il nome di Syngriener è menzionato nella sezione dopo l'indice alla fine del manoscritto (p. 147). Il codice inizia con una dichiarazione che sancisce l'autorità di Ferdinando d'Asburgo [1503-1564], l'allora arciduca d'Austria (pp. 1-2). Seguono 208 articoli numerati che trattano una vasta gamma di argomenti, dal modo in cui devono essere disposti le miniere e i pozzi, al trattamento delle gallerie più vecchie, fino all'impiego di lavoratori qualificati (pp. 2-133). Questo manoscritto si conclude con una dichiarazione finale (pp. 133-134) e un elenco completo degli argomenti (pp. 135-147). La seconda parte - Mss 12,2 - contiene un esempio che descrive la storia e il funzionamento dell'estrazione e della produzione del ferro nell'Alta Stiria. L'aggiunta a questo rapporto presenta delle annotazioni marginali in una scrittura chiaramente diversa e offre dei commenti aggiuntivi. Il manoscritto è stato acquistato a Vienna nel 1956.
Online dal: 18.06.2020
Questo manoscritto di brevetto contiene i dettagli delle disposizioni emanate nel 1553 per l'amministrazione delle attività dell'industria mineraria e forestale nella regione della Carinzia. Essa inizia con una dichiarazione che sancisce l'autorità di Ferdinando d'Asburgo [1503-1564], che governava sull'Arciducato d'Austria e che aveva ordinato la compilazione di questo regolamento (ff. 1r-2v). Seguono 208 articoli numerati. Questi considerano una moltitudine di aspetti relativi al modo in cui sono state create le miniere, ma anche ai diritti di pesca e di caccia sui terreni utilizzati per l'estrazione mineraria e la silvicoltura (f. 4v) e delle disposizioni per la lavorazione di prodotti minerari di valore come l'argento (f. 81r). Il manoscritto si conclude con una dichiarazione finale (f. 85v) e una lista di riferimento completa degli argomenti (ff. 86r-91v). Il manoscritto è stato acquistato a Roma nel 1952.
Online dal: 18.06.2020
Questo manoscritto costituisce una raccolta di appunti compilati da Hermann Wedding (1834-1908) - che in seguito divenne professore di metallurgia alla Accademia mineraria di Berlino - durante le sue visite agli stabilimenti metallurgici di Freiberg (Sassonia) negli anni 1856/57. Gli appunti sono stati presi nel corso dei suoi studi presso l'Accademia mineraria di Freiberg. Le annotazioni includono le sue personali osservazioni sui processi in varie fonderie di argento e piombo nell'area di Freiberg. Le note contengono inoltre copie delle pubblicazioni scientifiche relative ai processi metallurgici utilizzati a Freiberg.
Online dal: 14.12.2017
Questo diario di viaggio fu tenuto da Hermann Wedding (1834-1908), più tardi professore di metallurgia, durante un viaggio di studio nell'agosto e settembre del 1858. All'epoca era studente presso l'Accademia mineraria di Freiberg e Berlino. L'obiettivo del viaggio era quello di visitare i centri dell'industria mineraria e metallurgica, in particolare la regione della Ruhr e del bacino della Saar, che erano stati creati a metà del XIX secolo. Le annotazioni quotidiane di Wedding documentano le sue visite alle miniere di carbone, agli impianti metallurgici e agli impianti di lavorazione del metallo. Egli vi ha descritto sia gli impianti che i processi di produzione degli stabilimenti da lui visitati. Nel diario si rispecchia un ampio interesse naturalistico per le condizioni geologiche nelle quali sono inseriti gli impianti da lui descritti.
Online dal: 14.12.2017
Il manoscritto documenta diversi viaggi in Gran Bretagna negli anni 1860 e 1862 di Hermann Wedding (1834-1908), più tardi professore di metallurgia. Wedding intraprese i viaggi come referendario dell'amministrazione delle miniere prussiana. Nel corso del suo viaggio verso l'Inghilterra attraverso il Belgio egli mise per iscritto giornalmente le sue osservazioni sugli impianti e sui processi di produzione negli impianti metallurgici e minerari. Tra gli stabilimenti descritti vi sono l'acciaieria di Seraing (Belgio), gli impianti metallurgici nel Galles meridionale, considerati a metà del XIX secolo particolarmente avanzati, e le prime acciaierie ad utilizzare il procedimento di Bessemer. Le annotazioni del diario riflettono anche la rete di contatti che Wedding intratteneva con gli specialisti del settore suoi contemporanei.
Online dal: 14.12.2017
Questo manoscritto, scritto nel 1661 o personalmente o a nome di Johann Nikolaus Freiherr von Grandmont [?-1689] (p. 11), riassume le disposizioni stabilite per l'estrazione del ferro nella valle del Fricktal tra il Reno e il Giura, allora parte dell'Austria anteriore (oggi Canton Argovia). Descrive la forma e la portata del funzionamento di un'attività economica industriale altamente specializzata in un'area che nei decenni precedenti era stata devastata a causa della Guerra dei Trent'anni. Il documento si concentra su otto ordinanze entrate in vigore tra il 1629 e il 1649, e si riferisce anche ai regolamenti del luglio 1653; contiene un elenco riassuntivo delle ordinanze con le date di attuazione (pp. 27-28). Il manoscritto fu donato alla Eisenbibliothek nel 1952 dal Prof. Dr. K. Schib (Sciaffusa).
Online dal: 18.06.2020
L'autore del manoscritto si identifica all'inizio (p. 3) come Wok Pňovsky von Eulenberg (ceco Vok Pňovický ze Sovince), e proveniva dalla famiglia nobile von Eulenberg (ceco ze Sovince) della Moravia, il cui stemma è raffigurato nel manoscritto (p. 130). Wok è attestato tra il 1499 e il 1531, ricoprì dal 1518 al 1525 la carica di Alto Giudice della Moravia. Nel 1526 realizzò, con questo manoscritto, un precoce esemplare di un libro di prove. Vi sono trattati diversi procedimenti per l'analisi e la successiva lavorazione di diversi minerali e metalli. La prima parte del manoscritto si suddivide in 40 capitoli (pp. 4-130), nella seconda parte i capitoli non sono numerati (pp. 133-420). Alla fine è rilegato un indice (p. 429-444) del contenuto redatto in un secondo tempo (XVII sec.?) che offre un breve riassunto dei capitoli. L'arte della sperimentazione rivestiva una grande importanza per la pratica dell'industria metallurgica e mineraria nelle sue prime fasi. Nei pressi di Eulenburg (ceco hrad Sovinec), la sede della casata nella Moravia del nord, lo stesso Wolk si impegnò nella estrazione di metalli nobili (Papajík 2005, S. 198-200). Nella persona di Wok si trovarono riuniti l'imprenditore in miniera e lo sperimentatore. Prima del 1924 il manoscritto apparteneva al fondo della biblioteca del museo del ginnasio (ceco Knihovna gymnazijního muzea) di Troppau (ceco Opava), l'istituzione che precedette la odierna biblioteca del Museo della Slesia (ceco Knihovna Slezského zemského muzea). A partire dal 1924 si ritenne che il manoscritto fosse perduto. A causa di un devastante incendio avvenuto nella primavera del 1945, durante il quale andarono persi tutti i registri delle accessioni, oggigiorno non esiste più nella biblioteca del museo alcuna documentazione relativa al manoscritto (informazione del 16.7.2015). L'attuale stato delle conoscenze della ricerca in Cechia è riassunto da David Papajík: "Vok si occupò anche degli aspetti teorici dell'industria mineraria. Nel 1526 redasse sull'argomento una voluminosa opera in tedesco di 420 pagine, che fino ad un recente passato si era conservata nella biblioteca del museo di Opava, ma che nel 1924 era già scomparsa. Ne conosciamo solamente una descrizione, realizzata nel 1881 da Josef Zukal [...]. E' immensamente deplorevole che questo documento unico, riguardante la situazione dell'industria mineraria dell'epoca, non si sia conservato fino a noi." (Papajík 2005, S. 200). La descrizione del 1881, qui ricordata, offre inoltre le seguenti informazioni: "Ms. chart., sec. XVI. Kl. Oct. rilegato senza decorazione in cuoio nero, 420 pagine [...]. I dintorni di Eulenberg possedevano nel XV e XVI secolo una vivace industria mineraria; quest'opera è quindi dovuta a dei bisogni pratici. Si tratta senza dubbio del manoscritto originale di Wok e permette di gettare uno sguardo interessante nell'allora stato della metallurgia. L'indice, aggiunto in un secondo tempo, si deve ad un'altra mano di epoca molto più tarda; questa circostanza, così come l'intenso uso, mostrano che il libro venne utilizzato a lungo" (Zukal 1881, p. 15s.) Il manoscritto è stato acquisito nel 1955 a New York.
Online dal: 17.03.2016
Allo stesso tempo racconto di viaggio e libro di geografia, i Voyages di Jean de Mandeville, composti probabilmente intorno al 1355-1357, incontrarono un grande successo nel Medio Evo. Le numerose copie manoscritte permettono di distinguere tre versioni diverse del testo francese, da cui discendono le traduzioni in latino e nelle lingue volgari. In tedesco, la traduzione più antica, che rimonterebbe al 1393-1399 ca., è quella di Michel Velser, un membro della famiglia von Völs (Fiè, Alto Adige). L'esemplare S 94, della biblioteca del vescovo di Sion Walter Supersaxo (ca. 1402-1482) e del figlio Giorgio (ca. 1450-1529), presenta numerose iniziali ornate, talvolta zoomorfe o antropomorfe; i fogli di guardia, con annotazioni, sono di pergamena. Sulla base della lingua utilizzata, il manoscritto dovrebbe provenire dalla Svizzera nordalpina. La nota di possesso a c. 120v menziona uno zio «G» che potrebbe rimandare allo stesso Giorgio Supersaxo. Nella legatura si trovava un frammento di un atto pontificio, databile senza dubbio alla metà del XIII secolo, indirizzato da un papa Innocenzo all'abate di Kempten. Il codice S 94 va confrontato con un altro manoscritto della biblioteca Supersaxo, il S 99, che contiene una versione francese dei Viaggi.
Online dal: 14.12.2017
Questo manoscritto della biblioteca del vescovo di Sion Walter Supersaxo (ca. 1402-1482) e del figlio Georg (ca. 1450-1529), rilegato con un foglio in pergamena, si divide in varie parti. Quella principale (cc. 2r-43r) è consacrata agli statuti del Vallese (Statuten der Landschaft Wallis), preceduti da un indice delle materie, in una versione che si avvicina agli statuti (Landrecht) degli anni 1511-1514, emanati dal vescovo di Sion e cardinale Matteo Schiner, ma con un diverso ordine degli articoli, e con delle modifiche e aggiunte importanti. Il medesimo copista ha ricopiato sulle cc. 65r-69v gli statuti (Kürzerung des Rechten) promulgati nel 1525, segnatamente da Georg Supersaxo, e confermati nel 1550. Questo manoscritto della biblioteca Supersaxo non costituisce dunque che una versione preliminare degli Statuta del 1571. Ed è infatti il manoscritto del 1571 che si ritrova nell'Archivio di Stato del Vallese (AV 62/4) - che esiste anche in versione tedesca e francese - che costituisce la referenza normativa di base fino alla promulgazione del codice civile vallesano nel 1852. Tra queste due redazioni degli statuti, alle cc. 51r-54v si ritrova il testamento di Johannes Grölin (Groely), borghese e antico castellano di Sion (civis et olim castellani dominorum civium Sedunensium), redatto l'8 gennaio 1585 a Sion dal notaio Martin Guntern (1538-1588). Diverse notizie degli anni 1555-1590 figurano all'inizio e alla fine del manoscritto (sulla controguardia anteriore e la c. 1; alle cc. 70v-77v e sulla controguardia posteriore); si tratta di frammenti di conti e di lavori, di varie mani tra le quali quella di Martin Guntern, così come di notizie relative alla nascita dei figli di Bartolomäus Supersaxo (morto nel 1591), nipote di Georg Supersaxo. Martin Guntern fu non solamente un notaio ma anche una personalità politica (precisamente segretario di stato dal 1570 alla morte) che giocò un ruolo importante nella redazione e traduzione degli statuti del Vallese del 1571. Per quanto riguarda Bartolomäus Supersaxo, che nel 1565 lasciò una nota di possesso nella controguardia anteriore dell'S 95, fu governatore di Monthey (1565-1567), castellano di Sion (1574) e vice balivo (1579-1585); nel 1573 sposò in seconde nozze Juliana, figlia di Johannes Groely.
Online dal: 22.03.2018
Questo manoscritto composito in lingua tedesca è stato realizzato all'inizio del XV secolo probabilmente nel convento zurighese delle domenicane di Oetenbach. Contiene, oltre al salterio liturgico (per la preghiera monastica, Psalterium feriatum), anche i Cantica del breviario e le litanie dei santi in lingua tedesca, così come una preghiera. Al più tardi dal XVII sec. si trova in possesso della collegiata di Sankt Ursen di Soletta.
Online dal: 17.03.2016
Questo manuale di spiritualità contiene numerosi testi in tedesco: la traduzione del vangelo di Niccodemo, una preghiera della comunione per la messa dei morti domenicana e testi mistici sulla Passione di Cristo. Il manoscritto è stato prodotto nel terzo quarto del sec. XV nell'area dell'Alto Reno e proviene dal convento delle domenicane di Berna (convento di S. Michele all'Isola). Nel sec. XVI, in seguito alla Riforma, giunse nella biblioteca municipale di Soletta (Bibliotheca civitatis).
Online dal: 21.12.2009
Questa raccolta di testi medici della Germania del sud contiene, oltre al libro di medicina di Ortolf di Baierland ed estratti dal Thesaurus pauperum di Pietro Ispano, una serie di altri testi di guarigione come il Corpus della medicina monastica, diverse versioni del Trattato sul ginepro, estratti da Bartholomäus, dall' Antidotarium Nicolai e molto ancora. I testi sono stati raccolti tra il 1463 e il 1466 dal medico di Ravensburg Hans Stoll. Il manoscritto è elencato nel primo catalogo della biblioteca cittadina di Soletta del 1766/1771.
Online dal: 21.12.2009
Questo manoscritto composito fu redatto intorno al 1560 ad Obwalden, da un copista che dichiara chiamarsi Hans Werb. Contiene, oltre a dei testi medievali a carattere mistico (Rulman Merswin, Neunfelsenbuch; Enrico Suso, Büchlein der ewigen Weisheit) altri testi spirituali come preghiere, riflessioni, profezie, leggende (tra le altre su Nicolao della Flüe), e varie altre trascrizioni da fogli volanti contemporanei.
Online dal: 17.03.2016
Il Leggendario di Soletta è il più antico esempio di una collezione di leggende in lingua tedesca. Il manoscritto fu realizzato durante il secondo quarto del XIV secolo in un convento domenicano, probabilmente a Töss (vicino a Winterthur) o a Oetenbach (Zurigo). Il manoscritto fu acquisito da Soletta nel XVII secolo.
Online dal: 31.07.2009
Il volumetto, che contiene la traduzione tedesca della regola francescana («Augsburger Drittordensregel»), proviene dal convento francescano di Soletta ed è probabilmente collegato alle terziarie o al beghinaggio «zum Lämmli» di Soletta, la cui cura spirituale era affidata ai francescani.
Online dal: 06.09.2023
Questo libro per la meditazione e la preghiera in tedesco proviene dal convento delle domenicane di S. Michele all'Isola a Berna. Contiene, tra l'altro, numerosi estratti dagli scritti di Gertrud von Helfta, rispettivamente Mechthilds von Hackeborn. La maggior parte del codice è stata scritta dalla suora Luzia von Moos nel 1507. Dal sec. XVII ne è attestato il possesso da parte della famiglia solettese Gugger; all'inizio del sec. XIX è giunto nella biblioteca cittadina di Soletta.
Online dal: 21.12.2009
La Küchenmeisterei è uno dei più diffusi libri di cucina in lingua tedesca. Nel caso del manoscritto solettese della Küchenmeisterei si tratta della trascrizione di un'edizione a stampa realizzata non prima del 1487.
Online dal: 25.06.2015
La più antica cronaca di Soletta rimastaci, di Anton Haffner (ca. 1535-ca. 1608), è tramandata in varie versioni manoscritte. Questa è stata trascritta su carta da Anton Haffner stesso intorno al 1577. Vi si trovano anche osservazioni di mano del pronipote, Franz Haffner (1609-1671), autore della nota cronaca di Soletta a stampa del 1666.
Online dal: 08.10.2015
Questo manoscritto è stato realizzato nel terzo quarto del XV secolo probabilmente in area alto-renana, rispettivamente in Svizzera, come mostra anche la legatura originale, decorata a secco con numerosi ferri singoli. Oltre alla traduzione con commento dei salmi, un tempo attribuita a Heinrich von Mügeln, il manoscritto contiene anche i Cantica del breviario in tedesco. Non è possibile stabilire le circostanze dell'arrivo del volume a Soletta.
Online dal: 17.03.2016
Manoscritto composito contenente soprattutto trattati a carattere computistico e astrologico (Jakob Twinger von Königshofen, Johannes Münzinger, Johannes de Sacrobosco e altri). È stato scritto tra il 1388 e il 1398 a Strasburgo, rispettivamente a Rottweil am Neckar (Württemberg) da Konrad Justinger, rispettivamente Werner Mardersberger. Werner Mardersberger fu direttore della scuola della collegiata di Soletta. Dalla sua eredità il volume giunse nel 1504 in possesso della biblioteca della collegiata di Soletta.
Online dal: 21.12.2009
Compilato nel 1593 da Felix Schmid di Stein am Rhein, questo manoscritto composito contiene tra gli altri il trattato Splendor solis riccamente illustrato, numerose opere di Paracelso e Leonhard Thurneisser zum Thurn e altri scritti alchimistici. Da notare la legatura di Hans Ludwig Brem di Lindau sul lago bodanico.
Online dal: 08.10.2015
Il cantatorio costituisce un estratto del graduale; contiene i canti solistici della messa riservati al cantore. Questo manoscritto del tardo sec. XV proviene dalla collegiata di S. Ursen di Soletta; saltuariamente fu in uso nella parrocchia di Biberist. Di particolare valore le versioni tedesche di due inni.
Online dal: 21.12.2009
Questa «Historienbibel» di Soletta fu allestita nel 1460 nell'atelier di Diebold Lauber a Hagenau (Alsazia). Questa prestigiosa opera è stata forse commissionata dal cancelliere della città di Soletta Hans vom Staal (1419-1499). Nel 1763 il libro fu acquistato dalla biblioteca della città di Soletta in quanto parte della biblioteca della famiglia von Staal.
Online dal: 31.07.2009
Negli anni 1529-1531 l'umanista, riformatore e politico Joachim Vadiano ha redatto una storia del monastero e della città di S. Gallo nel medioevo e tardo medioevo (1199-1491) che ricevette il titolo di Grössere Chronik der Äbte. Vadiano vi descrisse il cambiamento dal nucleo incentrato intorno al monastero verso una città libera imperiale sicura di sè, arricchitasi con il commercio dei tessili. L'opera storica è nello stesso tempo un vivace e riformatore scritto polemico che condanna apertamente, e spesso commenta in maniera pungente, il progressivo processo di corruzione dei dignitari e delle istituzioni ecclesiastiche, soprattutto dell'abate e del monastero di S. Gallo, a partire dalla guerra delle investiture.
Online dal: 19.12.2011
Il manoscritto, un autografo, oggi noto come «Kleinere Chronik der Äbte von St. Gallen» (Cronaca minore degli abati di San Gallo), descrive la storia del monastero di San Gallo dai suoi inizi sotto l'abate Othmar intorno al 720, fino al 1532, cioè fino al periodo della Riforma. Il tema iniziale è dapprima la storia del monastero, a partire dal XIII secolo appare anche la città di San Gallo, che riuscì ad imporre la sua indipendenza e la Riforma.
Online dal: 14.12.2018
Il manoscritto, un autografo, comprende la descrizione storico-topografica del «Turgöuw» rispettivamente della Svizzera orientale (pp. 1-3) e dell'«Oberbodensee» (pp. 201-227), ovvero i villaggi e le zone della riva settentrionale (da Bregenz a Überlingen) e meridionale (da Rheineck a Kreuzlingen), oltre a una panoramica storica dell'evoluzione del sistema monastico, delle istituzioni ecclesiastiche e del loro processo di decadenza (pp. 3-138), una storia di san Gallo e del monastero di San Gallo (pp. 138-193) e la storia degli imperatori romani da Giulio Cesare a Caligola (pp. 229-323).
Online dal: 14.12.2018
Il manoscritto, un autografo, comprende vari scritti sullo stile di vita monastica e sul monachesimo nel passato e nel presente. Ci sono traduzioni di lettere di san Girolamo e di sermoni di Bernardo di Chiaravalle. Si tratta di strumenti di argomentazione per le dispute con i sostenitori dei monasteri maschili e femminili.
Online dal: 14.12.2018
Questa cronaca della Riforma, un autografo illustrato con numerose xilografie, comprende sette ‘libri': il primo libro tratta di Cristo e del Papa e Kessler racconta come era la vecchia chiesa. Nel secondo libro egli descrive l'avvento di Lutero e della nuova religione. I libri dal III al VII raccontano in dettaglio l'inizio e il corso della Riforma a San Gallo e nell'area del principato abbaziale adiacente, nella Confederazione Svizzera e nell'Impero tedesco. In termini di ampiezza e di dettagli, gli avvenimenti di San Gallo e della Svizzera orientale occupano la parte più importante. I meriti di Vadiano sono più volte ricordati e lodati. Kessler chiamò la sua opera «Sabbata» perché l'aveva scritta «an den Sabbaten, das sind an den Fyrtagen und Fyrabendstunden».
Online dal: 14.12.2018
Manoscritto di Rudolf von Ems riconducibile alla stessa area di Zurigo ove fu prodotto il «Codex Manesse» (Manessische Liederhandschrift). Costituisce uno degli esempi più compiuti della decorazione libraria sviluppatasi in Germania meridionale nel periodo intorno al 1300. Si vedano, ad esempio, le straordinarie miniature che illustrano la «Cronaca del mondo» di Rudolf von Ems e il poema epico che Stricker dedicò a Carlomagno e alla sua campagna militare in Spagna.
Online dal: 20.05.2009
Manoscritto composito poco appariscente, risultante dall'aggregazione di sei opere di origine e contenuto diversi, realizzata sotto gli auspici del bibliotecario di San Gallo intorno al 1460. Le singole parti, indipendenti l'una dall'altra, risalgono al IX o al X secolo. Alcune mancano dell'inizio, della fine o di entrambi. Ciò nonostante, il codice ha suscitato interesse da subito per i testi che alcune sue sezioni trasmettono. È l'unico testimone alto-medievale della cronaca dei Longobardi di Andrea di Bergamo e della «Vita» del santo irlandese Findan . L'“Admonitio ad filium“ del Padre della Chiesa greco Basilio e la „Visio Pauli“, una visione ultraterrena del primo cristianesimo, sono tra i più antichi testimoni nella trasmissione dei testi.
Online dal: 20.05.2009
«Historienbibel» in due volumi di grande formato, completamente miniato, nello stile artistico caratteristico dell'atelier di Diebold Lauber ad Hagenau. La sua presenza è attestata a Costanza nel terzo quarto del XV secolo. Alcune sue imperfezioni furono riparate a San Gallo nei primi anni del XVII secolo: è uno tra i primi impegni di conservazione libraria che vennero intrapresi a San Gallo.
Online dal: 20.05.2009
«Historienbibel» in due volumi di grande formato, completamente miniato nello stile artistico caratteristico dell'atelier di Diebold Lauber ad Hagenau. La sua presenza è attestata a Costanza nel terzo quarto del XV secolo. Alcune sue imperfezioni furono riparate a San Gallo nei primi anni del XVII secolo: è uno tra i primi impegni di conservazione libraria che vennero intrapresi a San Gallo.
Online dal: 20.05.2009
Lo Speculum humanae salvations è un'opera costituita da testo e illustrazioni a contenuto biblico. Ogni doppia pagina del libro aperto mostra quattro immagini nelle quali di norma vengono rappresentate una scena dalla Vita di Cristo e di fronte tre prefigurazioni dal Vecchio Testamento. In questo manoscritto questo schema delle immagini non viene seguito in modo coerente. Il modello del testo latino è stato trasposto in versi in tedesco. Questi vennero in origine falsamente attribuiti a Konrad von Helmsdorf. Lo Speculum è conservato in un volume miscellaneo costituito da manoscritti e da opera a stampa; all'inizio mancano alcune pagine.
Online dal: 23.06.2016
Questo manoscritto cartaceo contiene una serie di scritti alchemici attribuiti al francescano catalano Raimondo Lullo ed è stato vergato dal copista Johannes de Sancta Maria. Il testo è corredato da un ciclo di immagini che comprende 20 tavole colorate che illustrano il procedimento alchemico che porta al processo di trasformazione da metalli comuni a metalli nobili. Il codice fa parte di un gruppo di opere di contenuto alchemico appartenuto al sangallese Bartlome Schobinger (1500-1585), commerciante di successo, collezionista di libri e membro del consiglio di S. Gallo (Ratsherr), che vi inserì le sue annotazioni. Schobinger è considerato un promotore dell'alchemia e dei suoi studi, un interesse che completava la sua attività di commerciante di metalli.
Online dal: 08.10.2020
La collezione di testi si è formata nel terzo quarto del sec. XV sotto influsso del primo umanesimo in una città della Germania sudoccidentale. Contiene testi del tardo medioevo in latino ed in tedesco, di cui alcuni con glosse marginali ed interlineari. Le più recenti opere dei nuovi autori umanistici sono di Francesco Petrarca, Enea Silvio Piccolomini (più tardi papa Pio II), Gerolamo de Vallibus e Antonio Barzizza.
Online dal: 04.11.2010
L'opera «Blumen der Tugend» di Heinrich Schlüsselfelders, una raccolta di racconti corti a carattere istruttivo, deriva da un modello italiano. Nel 1468 il compilatore, originario di Norimberga, lo traspose in Italia in tedesco. La carta è di origine italiana, le iniziali, i ferri della legatura ed i resti della chiusura, presentano delle forme italiane. Quale decorazione lo Schlüsselfelder utilizzò le prime incisioni in rame italiane raffiguranti le virtù cardinali ed un unicorno; poco più tardi egli stesso, od un lettore, illustrarono il testo nei margini con dei disegni a penna colorati.
Online dal: 04.11.2010
Il modello originale, la «Kleinere Chronik der Äbte» di Vadiano (1544-46) (VadSlg Ms. 44), venne redatta su ispirazione di Heinrich Bullinger e Johannes Stumpf, che volevano utilizzare le conoscenze di Vadiano della storia di San Gallo per la Eidgenössische Chronik (1547/48), che apparve sotto il nome di Stumpf. La cronaca comprende tre parti: la prima parte riguarda Gallo, la seconda la storia del monastero e della città di San Gallo, la terza fornisce una descrizione storico-topografica della città di San Gallo e del lago di Costanza. Wolfgang Fechter ne fece due copie nel 1549. Le illustrazioni sono di Caspar Hagenbuch.
Online dal: 14.12.2018
Calendario, graduale e sacramentario dalla chiesa parrocchiale di S. Evort di Pfäfers, conservato dal XVII/XVIII sec. nella biblioteca del monastero di Pfäfers. Presenta iniziali, una ricca decorazione e, a c. 59r, un'immagine del Canone a piena pagina. A c. 173v, aggiunto da una mano del sec. XIII, si legge un Alemannischer Glauben und Beichte.
Online dal: 14.06.2018
Manoscritto realizzato prima del 1020 ca. nel monastero di Pfäfers, contenente i Dialoghi di Gregorio I papa. Quale foglio di guardia anteriore era stato utilizzato un frammento contenente un'importante „Passionsspiel“ (Rappresentazione della Passione) in lingua tedesca dell'inizio del sec. XIV, poi staccato in occasione di un recente restauro.
Online dal: 22.03.2012
Manoscritto cartaceo proveniente dalla biblioteca dell'abbazia di Pfäfers, dissoltasi nel 1838. Contiene la traduzione tedesca dei Viaggi di Giovanni di Mandeville eseguita da Otto di Diemeringen, largamente diffusa nel tardo Medioevo. Corredato di numerose illustrazioni colorate a penna e disegni a inchiostro.
Online dal: 15.10.2007
Le registrazioni di Ardüser iniziano nell'anno 1572 e finiscono nel 1614. La cronaca costituisce una importante fonte per la vita politica e sociale nell'allora «Alt Fry Rätien». La «Rätische Chronik» di Hans Ardüser venne scoperta solo negli anni '70 dell'Ottocento dall'allora responsabile del liceo cantonale grigionese J. Bott e dato alle stampe. Una gran parte della Cronaca è composta da relazioni riguardanti gli avvenimenti politici della fine del XVI secolo e dell'inizio del XVII secolo. Nella sua opera Ardüser ricorda anche i delitti, l'esecuzione di streghe e riferisce inoltre su degli eventi meteorologici eccezionali e i conseguenti cattivi raccolti. Dalle sue annotazioni autobiografiche, parimenti riportate nella «Rätische Chronik», risulta che Ardüser era un lettore dotato. Si può dedurre che le sue conoscenze su tutti questi svariati temi gli venissero da fonti scritte quali registri parrocchiali, notiziari che circolavano, scritti ufficiali e contatti personali con funzionari, mercenari di ritorno o commercianti di passaggio.
Online dal: 22.06.2017
Il libro genealogico dello studente di Feldkirch Jakob Hygel, iniziato a Dillingen nel 1598, è stato poi continuato sul Lago di Costanza e nei Grigioni. Le voci contengono stemmi colorati con iscrizioni in forma di poesia e prosa, in alcuni casi anche miniature a piena pagina. Tra il 1622 e il 1645 furono inserite le registrazioni per il parroco di Ragaz Petrus Higelius, un parente (fratello?) di Jakob Hygel. A livello locale il libretto di famiglia è considerato un pezzo da esposizione storico-culturale di prima qualità («erstrangiges kulturgeschichtliches Schaustück») (Burmeister).
Online dal: 10.12.2020
Il Liber Aureus, il Libro d'oro di Pfäfers, fu allestito come evangelistario intorno al 1080-1090 e fu ornato con rappresentazioni artistiche dei quattro evangelisti. A partire dal XIV secolo, gli spazi lasciati liberi tra le letture furono utilizzati per trascrivervi sentenze giudiziali.
Online dal: 02.06.2010
Contiene i libri biblici Tobia (pp. 2–73), Giuditta (pp. 74–164), Ester (p. 165–247), Canticum Canticorum (pp. 248–261), scritti da varie mani, che mostrano in parte influenze insulari. Nelle pp. 264–318 si trova un glossario biblico difettoso all'inizio, ordinato secondo i libri della bibbia (dalla Genesi al Libro del Siracide). Tra le spiegazioni dei termini, prevalentemente in latino, si trovano anche 178 glosse in antico tedesco. In alcune pagine (pp. 101–104) vi sono delle parti mancanti su cui sono stati incollati dei frammenti in corsiva merovingica (grafia a-b di Corbie) che appartengono al Cod. Sang. 214.
Online dal: 25.06.2015
Manoscritto liturgico miscellaneo contenente testi databili nell'arco cronologico compreso tra il IX e il XII secolo ed un disegno dell'orologio astronomico di Pacifico da Verona.
Online dal: 31.12.2005
Traduzione dei 150 salmi dell'Antico Testamento con commento, in antico alto-tedesco, databile all'incirca all'anno 1000. Ne è autore il monaco Notkero il Germanico di San Gallo. Trascrizione proveniente dall'abbazia di Einsiedeln. Unica copia esistente.
Online dal: 12.06.2006
Il manoscritto è difettoso all'inizio e alla fine; il salterio inizia con il Salmo 4,5. Ai Salmi fanno seguito, alle pp. 203-218, i cantici dell'Antico Testamento per le lodi (senza Canticum Moysis I) e due cantici del Nuovo Testamento: il Benedictus e il Magnificat. Il Pater noster, che segue a p. 218, si interrompe a metà del testo. Il salterio di piccolo formato è scritto su pergamena di poca qualità. Le pagine sono molto usurate e spesso danneggiate.
Online dal: 08.10.2020
Breve salterio dell'inizio del XIV secolo, trascritto nell'abbazia di Malmesbury (oggi soppressa), nell'Inghilterra occidentale. Il codice contiene un calendario e una litania per tutti i santi ed è decorato con iniziali e con bordature con diversi motivi ornamentali (fogliette, fiori, pròtomi, faccette). Presente nell'abbazia di San Gallo al più tardi dal 1500 e qui «completato» con delle ricette mediche.
Online dal: 23.12.2008
Trascrizioni di libri del Vecchio Testamento risalenti al tempo di Wolfcoz, monaco e maestro dello scrittorio.
Online dal: 14.09.2005
Manoscritto di San Gallo databile all'incirca all'800, con le trascrizioni di tre libri dell'Antico Testamento (Libro dei Proverbi, Libro del Predicatore, Cantico dei Cantici). Sul primo foglio, come schizzo a penna, si trova il verso satirico di San Gallo, celebre per i germanisti: Liubene ersazta sine gruz unde kab sina tohter zu...
Online dal: 23.12.2008
Trascrizioni di libri del Vecchio Testamento risalenti al tempo di Wolfcoz (820-840 circa), monaco e maestro dello scrittorio.
Online dal: 14.09.2005
Trascrizioni di libri del Vecchio Testamento, dono del vescovo Giovanni di Costanza (760-782) al monastero di San Gallo. Compendio di 27 trattati medici e ricettari di autori del IX secolo, conosciuti e non.
Online dal: 14.09.2005
Evangeliario dall'abbazia di S. Gallo, scritto nella seconda metà del sec. IX da vari copisti in minuscola carolingia. Accanto ai testi dei Vangeli poche glosse in latino e antico tedesco; sull'ultima pagina prove di penna.
Online dal: 21.12.2009
Il codice "Tatiano", in latino e alto-tedesco antico. Comprende la vita di Gesù come testo continuo, alla cui compilazione concorrono i vangeli di Matteo, Marco, Luca, nonché gli Atti degli Apostoli. È il testo più ampio del periodo antico alto-tedesco. Tradotto nel monastero di Fulda su ordine dell'abbazia di San Gallo, è lo scritto fondante della grammatica dell'alto-tedesco antico.
Online dal: 12.06.2006
Contiene le Lettere dell'Apostolo Paolo, gli Atti degli Apostoli, le Lettere cattoliche (3 Lettere di Giovanni, 2 Lettere di Pietro, la Lettera di Giacomo, la Lettera di Giuda) e l'Apocalisse; scritto intorno alla fine del sec. IX o all'inizio del sec. X probabilmente nell'abbazia di S. Gallo. Sui due contropiatti sono visibili a rovescio le tracce, speculari, lasciate da frammenti del Virgilio Sangallese (Cod. Sang. 1394) e della Vulgata dei Vangeli (Cod. Sang. 1395).
Online dal: 21.12.2009
Trascrizione delle Lettere paoline di Winithar – Discorso di Winithar ai suoi confratelli.
Online dal: 14.09.2005
Copia di alta qualità delle opere De spiritu sancto e De incarnationis dominicae sacramento di Ambrogio, De laude sanctorum del vescovo Victricio di Rouen. Trascritta nell'abbazia di San Gallo nella seconda metà del IX secolo, contiene alcune glosse del monaco Eccardo IV, databili alla prima metà dell'XI secolo.
Online dal: 09.12.2008
Manoscritto composito dall'abbazia di S. Gallo costituito principalmente da due parti. La prima contiene la vita di s. Martino di Tours scritta da Sulpicio Severo dopo il 400 d. C. Questa versione, interrotta da cinque pagine contenenti un frammento dalla Historia Francorum di Gregorio di Tours, venne scritta in due tappe: la prima nella prima metà del sec. IX nella cerchia del copista Wolfcoz e l'altra nella seconda metà del sec. IX. La seconda parte, scritta nel sec. X nell'abbazia di S. Gallo, contiene un frammento del trattato di medicina De medicina ex Graecis logicae sectae auctoribus del medico tardoantico Cassius Felix (intorno al 450) molto importante per la storia del testo.
Online dal: 21.12.2009
Manoscritto composito costituito da due parti distinte: 1) copia eseguita a S. Gallo nel sec. IX del commento di Gerolamo ai libri veterotestamentari Kohelet e del commento del vescovo Giusto da Seu de Urgel (Urgelitanus) al Cantico dei Cantici, 2) manoscritto composito di contenuto prevalentemente patristico, con compendi dalle opere di Gerolamo, Benedetto, Eucherio e Agostino. Il manoscritto, che conserva ancora la legatura originale carolingia, viene chiamato anche Codice di Egino e dovrebbe essere stato realizzato da un gruppo di copisti veronesi intorno all'800 nel monastero della Reichenau, dove si erano ritirati con Egino loro vescovo (796-799) dopo che questi aveva rinunciato alla sua carica.
Online dal: 21.12.2009
Copia dei commenti del padre della Chiesa Gerolamo († 420) ai capitoli 14-18 del libro del Vecchio Testamento di Isaia, scritto nel monastero di S. Gallo nel sec. IX. Sulla prima e sull'ultima pagina prove di penna dall'XI al XV sec., tra le quali tre proverbi in alto tedesco dal compendio di dialettica De partibus logicae del monaco ed erudito di S. Gallo Notkero il Tedesco, una benedizione per i maiali ed una ricetta per la produzione di inchiostro. All'interno delle coperte anteriore e posteriore impronta di parti del testo dell'Edictum Rothari (Cod. Sang. 730), precedentemente incollato alla coperta di legno di questo manoscritto.
Online dal: 22.06.2010
Copia delle esegesi del Padre della Chiesa Gerolamo († 420) dei libri veterotestamentari dei profeti Gioele e Michea. Il codice venne copiato nel sec. IX nel monastero di S. Gallo e si presenta ancora nella originale rilegatura di epoca carolingia.
Online dal: 04.10.2011
Copia dell'esegesi del Padre della Chiesa Gerolamo († 420) del libro veterotestamentario del profeta Daniele. All'inizio il codice contiene inoltre alcuni versi dall'Opus paschale di Sedulio, e alla fine il frammento di un testo esegetico.
Online dal: 04.10.2011
Copia dell'esegesi del Padre della Chiesa Gerolamo († 420) del Vangelo di Matteo. Il codice, scritto nella seconda metà del sec. VIII nel monastero di S. Gallo parzialmente in minuscola insulare, contiene all'inizio (p. 3 e p. 6) una antifona (?) con neumi, il Padrenostro in latino e cinque alfabeti latini; sull'utima pagina vi è una prova di penna con dei neumi. Correzioni ed aggiunte al testo si trovano su strisce di pergamena inserite nei fascicoli.
Online dal: 04.10.2011
Trascrizioni, allestite nell'abbazia di San Gallo all'inizio del IX secolo, dei commentari di Girolamo ai Vangeli di Matteo e Marco. Il fatto che esse siano corredate di numerose glosse in latino e antico tedesco indica che il testo era oggetto di un intenso studio. Alla fine del commento al Vangelo di Matteo compare, in scrittura runica, il nome di un monaco (?) Ratgar o Radgaer.
Online dal: 31.07.2009
Manoscritto composito comprendente tre parti originariamente indipendenti. La prima è una copia, databile all'incirca al 900, del Cathemerinon (fino al libro X) e del Peristephanon (Libri I e V) di Aurelio Prudenzio Clemente; nel mezzo, un commento latino al Perihermeneias di Aristotele del XIII/XIV secolo; infine, una copia del periodo attorno all'anno 1000 delle opere De trinitate, De divinitate, De substantiis e Contra Nestorium di Boezio. Il codice è annotato con un gran numero di glosse in latino e in antico tedesco.
Online dal: 09.12.2008
Manoscritto miscellaneo dell'XI secolo. Tramanda una versione della Psychomachia di Prudenzio, illustrata con disegni a penna.
Online dal: 31.12.2005
Questa trascrizione di diverse opere di Prudenzio (348 – dopo il 405) è stata allestita nella metà del IX secolo nell'abbazia di San Gallo. Significativa da un punto di vista storico-testuale, essa include i testi Kathemerinon, Peristephanon, Apotheosis, Hamartigenia, Psychomachia, Libri contra Symmachum ed alcune opere trasmesse non integralmente. Contiene numerose glosse in latino ed antico tedesco.
Online dal: 31.07.2009
Manoscritto composito privo di decorazione contenente numerosi corti testi ed estratti dagli scritti tra gli altri di Agostino, Giovanni Crisostomo e Ambrogio Autperto († 784) e l'opera De moribus all'epoca attribuita a Seneca (145 sentenze morali probabilmente scritte da un cristiano vissuto in Gallia). Il codice è stato scritto intorno al 900 in minuscola carolingia, probabilmente nel Nord della Francia e contiene, nel breve estratto dai Moralia in Iob di Gregorio Magno, un corto glossario latino-altotedesco.
Online dal: 15.04.2010
Trascrizione dell'opera di S. Agostino De genesi contra manichaeos, scritto in minuscola carolina nel primo terzo del sec. IX nel monastero di S. Gallo. Le numerose glosse latine risalgono al sec. XI; la spesso avanzata attribuzione al monaco di S. Gallo Ekkehart IV sembra dubbia. Alla fine del testo un copista chiede scusa per la sua inesperienza. Rilegatura originale di epoca carolingia.
Online dal: 02.06.2010
Manoscritto composito proveniente dal monastero di S. Gallo, costituito da tre parti originariamente indipendenti e contenente: 1) una copia del sec. X della interpretazione di Agostino alle lettere ai Romani ed ai Galati; 2) una copia del sec. XII dell'opera Contra haeresim cuiusdam Berengarii dell'arcivescovo Lanfranco di Canterbury († 1079), così come 3) una copia del "Pastore di Erma" Liber pastoris di S. Erma (II sec. d.C.), scritto nella seconda metà del sec. IX o nella prima metà del sec. X.
Online dal: 20.12.2012
Copia di 40 lettere di Girolamo, realizzata all'abbazia di San Gallo da diverse mani in minuscola carolina, nella metà del IX secolo. Nell'XI secolo fu annotata con ricchi commenti interlineari e marginali dal monaco Eccardo IV († verso 1060). Il codice contiene anche le omelie di Origene sul Cantico dei Cantici - nella traduzione latina di Girolamo - e il De anima di Cassiodoro.
Online dal: 09.12.2008
Primo di originariamente sei volumi del commento ai Salmi di Agostino. In questo volume l'interpretazione dei Salmi 1-35, scritto da numerose mani al tempo dell'abate Grimaldo (841-872) nell'abbazia di S. Gallo. Contiene numerose glosse, tra le quali alcune in alto tedesco della mano del monaco Eccardo IV, di poco posteriori al 1000.
Online dal: 04.11.2010
Quinto degli originariamente sei volumi, ma il sesto manca già dal 1461, con il commento ai Salmi di Agostino. Con alcune annotazioni del monaco di S. Gallo Ekkehardo IV, di cui due in alto tedesco.
Online dal: 22.06.2010
Codice contenente innanzitutto una copia dei sermoni di Agostino sul Vangelo di Giovanni, allestita dopo l'anno 800 . La precede la versione latina, annotata con neumi, del canto - andato perduto - di Gallo in antico tedesco, composta dal monaco Ratperto prima dell'anno 900. La traduzione latina è stata completata dal monaco Eccardo IV nella prima metà dell'XI secolo. Segue un poema di Eccardo IV sulle pitture del cammino della croce presenti nel chiostro romanicoo di San Gallo. Con glosse di Eccardo IV.
Online dal: 09.12.2008
Il codice contiene innanzitutto copie di lettere di Agostino († 430) probabilmente trascritte a Magonza nella seconda metà del IX secolo. Il breve indice e le ultime pagine furono aggiunti nell'XI secolo, al tempo di Eccardo IV († verso 1060) nell'abbazia di San Gallo. Segue la traduzione latina di Eccardo IV del Canto di Gallo in antico tedesco (composto dal monaco sangallese Ratperto) e diversi estratti dal contenuto matematico o astronomico.
Online dal: 09.12.2008
Copia realizzata a S. Gallo dell'opera De trinitate libri XV di Agostino. La sua lettera ad Aurelio (Lettera 174) è anteposta all'opera quale prologo. Il codice si presenta ancora nella sua legatura originale e contiene alcune correzioni del monaco sangallese Ekkehart IV del sec. XI. A p. 356 si trova un disegno a penna di un uomo con una spada ed uno scudo; una figura quasi identica si vede anche nel Cod. Sang. 276, p. 271 (qui incisa con uno stilo).
Online dal: 20.12.2012
Copia celebre nel Medioevo di estratti di Eugippio († dopo 533) tratti dalle opere di Agostino, trascritta nell'abbazia di San Gallo nella metà del IX secolo. Nella prima metà dell'XI secolo, il monaco Eccardo IV studiò meticolosamente il testo e vi aggiunse un gran numero di note. Nel contropiatto posteriore del libro è disegnato un recipiente per bere simile a una caraffa e sono trascritti tre corti poemi su un confratello incline al bere, tale Crimalt o Crimolt. L'uno e gli altri sono opera di Eccardo.
Online dal: 09.12.2008
Codice databile agli anni di attività di Wolfcoz (820-840); contiene il De constitutione coenobiorum di Cassiano.
Online dal: 31.12.2005
Manoscritto dell'abbazia di San Gallo composto di due parti: la prima contiene il commento ai salmi (Expositio psalmorum 100-150) di Prospero d'Aquitania, in una copia della seconda metà del IX secolo; la seconda, oltre a estratti da opere di Agostino e alla parte iniziale del penitenziale di Aligerio di Cambrai, contiene principalmente testi computistici ed astronomici, schemi, tavole e un glossario ordinato per argomenti. Al foglio 242 compare il disegno di una piccola carta T-O molto semplice.
Online dal: 09.12.2008
Codice palinsesto di grande effetto (con fogli contenenti i due testi); tramanda le più antiche trascrizioni conosciute dei libri veterotestamentari di Ezechiele, Daniele e dei Profeti minori. Il livello in superficie è stato scritto intorno all'800 in una minuscola retica del periodo (della Rezia o di San Gallo): tra i testi trascritti i sermoni di Cesario di Arles (470/71-542), omelie, sermoni, trattati, orazioni e lezioni. Il livello sottostante, talvolta leggibile con difficoltà, è in una semionciale romana del nord Italia: comprende frammenti in latino dei libri veterotestamentari di Ezechiele, Daniele e dei Profeti minori.
Online dal: 09.12.2008
Manoscritto di scuola proveniente dal monastero di San Gallo, realizzato nel secondo terzo del IX secolo. Contiene innanzitutto i Carmina del poeta merovingio Venanzio Fortunato († 600); degni di nota i quattro carmi figurati aventi per oggetto la croce. Preserva anche una copia degli Aenigmata di Simposio.
Online dal: 09.12.2008
Manoscritto miscellaneo, importante da un punto di vista storico-testuale, un tempo in quattro parti. Trascritto nei secoli IX-X in gran parte all'abbazia di San Gallo, contiene, tra le altre, le seguenti opere: il romanzo latino sulla guerra di Troia (Ephemeris belli Troiani, che rappresenta il punto di vista greco sulla guerra) divulgato sotto lo pseudonimo di Dictys Cretensis, il romanzo di Troia composto nel V secolo sotto lo pseudonimo di Darete Frigio (Historia de excidio Troiae), una copia del De spiritalis historiae gestis di Avito di Vienne, dei poemi dell'abate e vescovo di San Gallo, Salomone (890-920) a Dado di Vienne e il Carmen paschale del poeta latino cristiano Sedulio (V secolo). Al foglio 122 è disegnato il Labirinto del Minotauro a Cnosso, nell'isola di Creta.
Online dal: 23.12.2008
Trascrizione, realizzata nel X secolo nell'abbazia di San Gallo (?), delle opere Libelli de spiritalis historiae gestis e Versus de consolatoria castitatis laude di Alcimo Avito di Vienne († 518). Include prove di penna come pure glosse in latino e antico tedesco.
Online dal: 31.07.2009
Trascrizione delle omelie da 13 a 22 di papa Gregorio Magno sul libro vetero-testamentario di Ezechiele, scritta intorno alla fine del sec. VIII in una «gleichmässigen, breiten, gut proportionierten kalligraphischen älteren St. Galler Minuskel» (Bruckner) [una regolare, larga, ben proporzionata, calligrafica, antica minuscola di s. Gallo] nel monastero di S. Gallo. L'inizio delle singole omelie è decorato con piccole iniziali colorate.
Online dal: 20.12.2012
Manoscritto accuratamente vergato contenente i Dialogi di Gregorio Magno (2-417). A p. 1 si trova l'indice del contenuto e delle prove di penna con neumi. Iniziali decorate alle pp. 2, 78, 156, 279. Il manoscritto contiene quattro glosse testuali in alemannico. Il codice venne probabilmnete utilizzato per la lettura durante i pasti e di conseguenza mostra, soprattutto nel Libro II (vita di Benedetto), forti tracce d'uso.
Online dal: 13.12.2013
La Regula pastoralis di Gregorio Magno. Copia eseguita a San Gallo intorno all'800, rilegata con una sontuosa coperta in smalto di Limoges degli anni 1210/30.
Online dal: 31.12.2005
Codice miscellaneo databile a un periodo compreso tra la fine dell'VIII e l'inizio del IX secolo. Si apre con una copia dell'ultimo terzo dell'VIII secolo, la più antica conservata a San Gallo, della Regula pastoralis di Gregorio Magno; termina con un compendio medico-farmaceutico contenente, in parte mal rilegati, il manuale ripiegato e spiegazzato di un medico itinerante del nord dell'Italia, il cosiddetto Botanicus sangallese, e il Bestiario sangallese.
Online dal: 09.12.2008
Copia incompleta del diffuso testo della Regula pastoralis di papa Gregorio Magno (590-604), scritta da vari copisti in minuscola carolingia intorno alla fine del sec. IX, probabilmente nel monastero di S. Gallo. Vari fogli risultano mancanti già intorno al 1553/64. Il codice contiene numerose glosse in antico tedesco e alcune in latino, che furono inserite a S. Gallo. All'inizio, in una pagina con prove di penna, una abile mano del tardo sec. X ha trascritto l'inno Felix mater Constantia in onore del patrono di Costanza Pelagio.
Online dal: 13.12.2013
Trascrizione della Regula pastoralis di papa Gregorio Magno, eseguita nel monastero di S. Gallo intorno alla metà del sec. IX da una mano esperta ed accurata. Il manoscritto contiene un grande numero di glosse in lingua latina ed altotedesca eseguite con la penna o con lo stilo.
Online dal: 20.12.2012
Trascrizione della Regula pastoralis di papa Gregorio Magno, scritta da numerose mani nel sec. X in uno scriptorium non individuato, probabilmente non a S. Gallo. Nella prima metà del sec. XX dalla legatura del manoscritto sono stati tolti vari frammenti del sec. V.
Online dal: 20.12.2012
Manoscritto miscellaneo risalente alla seconda metà del sec. VIII, scritto e decorato con delle iniziali eccezionali forse in uno «Schweizer Zentrum unter burgundischem oder irischem Einfluss» (Bruckner) o piuttosto «im westlichen Alemannien oder im östlichen Burgund» (Bischoff), forse anche a Müstair. Il codice contiene per la maggior parte - ma non integralmente - le omelie di papa Gregorio Magno († 604) ai Vangeli (Homiliae in evangelia) ed estratti da opere autentiche o spurie di Agostino († 430), così come di Cesario di Arles († 542).
Online dal: 20.12.2012
Manoscritto miscellaneo patristico con passaggi scelti dalle opere di Isidoro di Siviglia († 636; Sententiae e De officiis), Gregorio il Grande († 604; Homiliae in evangelia) ed Agostino (Sermones, la cui maggior parte non effettivamente composta da Agostino, ma attribuita a lui), una lista di regioni e città dove giacciono le spoglie degli apostoli, come pure estratti da un commento anonimo ai quattro Vangeli (inclusi qui sono solo i commentari ai Vangeli di Matteo e Giovanni). Realizzato verso l'anno 800 o poco prima, non nell'abbazia di San Gallo, ma nell'Italia del Nord, probabilmente a Monza o a Verona.
Online dal: 31.07.2009
Copia dei libri XI-XX delle Etymologiae di Isidoro di Siviglia († 636), accuratamente realizzata nel monastero di S. Gallo poco prima dell'anno 900. Su un risguardo degli inizi del secolo XII il «St. Galler Glauben und Beichte I» con una breve confessione, una richiesta d'indulgenza, una formula del sacerdote per ottenere l'indulgenza e il Credo in antico alto-tedesco.
Online dal: 12.12.2006
Trascrizione dei libri XII-XX delle Etimologie di Isidoro di Siviglia, realizzata verso l'anno 800 nell'abbazia di San Gallo.
Online dal: 31.07.2009
Manoscritto scolastico proveniente dall'abbazia di San Gallo. Codice miscellaneo, con diversi testi scolastici del primo Medioevo (secoli VIII-XI), spesso glossati (Aenigmata di Aldelmo di Malmesbury, Carmen paschale di Sedulio). È anche l'unico testimone dell'inno a S. Stefano di Notkero Balbulo e di un trattato musicale in antico alto-tedesco di Notkero il Germanico.
Online dal: 12.12.2006
Trascrizione importante dal punto di vista del testo dei libri VI-X della Expositio in Apocalypsin del prete ed abate Ambrogio Autperto († 784), originario della Gallia meridionale ma attivo nel monastero di S. Vincenzo al Volturno nell'Italia meridionale. La trascrizione, eseguita da varie mani a partire da un manoscritto del sec. IX da Reichenau ora perso, venne eseguita nel monastero di S. Gallo. Presenta molte glosse di mano del monaco Ekkehart IV.
Online dal: 20.12.2012
Copia sangallese, databile al IX secolo, di diverse opere di Beda il Venerabile, concernenti le scienze naturali (De natura rerum; De temporum ratione; De temporibus, del quale é trascritta solo la sezione finale). Il codice contiene anche testi computistici, calendari, tavole e, in chiusura, una classificazione delle scienze e schizzi a penna.
Online dal: 23.12.2008
Trascrizione dei commentari di Beda il Venerabile († 735) agli Atti degli Apostoli e all'Apocalisse, con prove di penna, una nota che identifica gli scribi (Wichram e Hartpert) e numerose glosse (la maggior parte della mano del monaco Eccardo IV). Questa trascrizione fu allestita nella seconda metà del IX secolo nell'abbazia di San Gallo. Alla fine del manoscritto si trova un verso dello scriba della mano del monaco Wichram.
Online dal: 31.07.2009
Collezione di svariate opere poetiche dell'VIII e dell'inizio del IX secolo, allestita nella prima metà del IX secolo nell'abbazia di San Gallo. Questo volume contiene il Carmen de miraculis Sancti Cuthberti di Beda il Venerabile († 735), le opere De laude virginum e De octo principalibus vitiis di Aldelmo di Malmesbury († 709) e lettere in versi scambiate tra il vescovo Teodolfo di Orléans († 821) e il vescovo Modoino di Autun († 840/43 circa).
Online dal: 31.07.2009