Hugo, de Sancto Caro († 1263)
Il manoscritto è stato vergato dal produttivo copista e in seguito priore del convento domenicano di Basilea Albert Löffler nel 1445, poco prima del suo ingresso nell'ordine. Il suo contenuto illustra l'educazione accademica e religiosa di Löffler: contiene testi latini a carattere spirituale, come lo Speculum artis bene moriendi, oggi attribuito a Nikolaus von Dinkelsbühl, il Pilgerbuch der Seele zu Gott di Bonaventura di Hugo e lo Speculum ecclesiae di Ugo di Santo Caro, accanto al popolarissimo Liber de ludo scacchorum di Jacobo da Cessole, uno dei primi trattati in latino sugli scacchi. Sono inclusi anche due testi in tedesco: un trattato sulla perfezione e un catalogo di domande per verificare se all'anima di un malato spetti, dopo la morte, la vita eterna.
Online dal: 14.12.2018
- Hugo, de Sancto Caro: Speculum ecclesiae (133r-145v)
Incipit: Dicit appostolus ad Epheseos c. VI. Induite vos armaturam
Explicit: in presencia angelorum assistencium divine maiestati. Et hec dicta sufficiant.
Trovato in:
Descrizione standard
- Aegidius, Romanus (Autore) | Albertus, Loeffler, OP (Copista) | Arnulfus, de Boeriis (Autore) | Augustinus, Aurelius (Autore) | Bitz, Wilhelm (Restauratore) | Bonaventura, Sanctus (Autore) | Caesarius, Arelatensis (Autore) | Dinkelspuhel, Nicolaus de (Autore) | Heinrich, von Bitterfeld (Autore) | Hieronymus, Sophronius Eusebius (Autore) | Hugo, de Sancto Caro (Autore) | Jacobus, de Cessolis (Autore) | Johannes, Chrysostomus (Autore) | Thomas, de Aquino (Autore) Trovato in: Descrizione standard
Il manoscritto composito fu riunito da Friedrich von Amberg (guardiano a Friburgo, † 1432) a partire da varie compilazioni precedenti e frammenti di testi. Il volume è diviso in otto parti e contiene un'ampia raccolta di exempla (parte 1), nonché estratti dalle Gesta Romanorum (parti 3, 4, 5 e 6) e dal De cognicione sui di Hélinand di Froidmont (parte 2), dalle Moralitates di Robert Holcot (parte 6), dal De avibus di Ugo de Fouilloy (parte 7) e dal Liber de exemplis Sacrae scripturae di Nicolaus de Hanapis (parte 8). Il folio di guardia e la controguardia posteriori sono costituiti dalla gran parte di un documento friburghese. La legatura del volume, originariamente catenato, e rivestita di pelle bianca, è stata restaurata da Carole Jeanneret nel 2021.
Online dal: 20.12.2023
- Hugo, de Sancto Caro (Autore) Trovato in: Descrizione standard
- Caesarius, Heisterbacensis (Autore) | Fridericus, de Amberg (Annotatore) | Fridericus, de Amberg (Precedente possessore) | Gregorius I, Papa (Autore) | Hélinant, de Froidmont (Autore) | Hugo, de Folieto (Autore) | Hugo, de Sancto Caro (Autore) | Nicolaus, de Hanapis (Autore) | Robertus, Holcot (Autore) Trovato in: Descrizione standard
Prodotto nella regione renana nel sec. IX, questo importante manoscritto contiene il testo dei quattro Vangeli nella versione latina, ed è scritto in minuscola carolina. E' abbellito, tra l'altro, da due grandi iniziali decorate a intrecci e da Canoni di concordanza presentati in arcate decorate con colori vivaci.
Online dal: 23.06.2014
- Hugo, de Sancto Caro (Autore) Trovato in: Descrizione standard
- Hugo, de Sancto Caro (Autore) Trovato in: Descrizione standard
- Hugo, de Sancto Caro (Autore) Trovato in: Descrizione standard
- Hugo, de Sancto Caro (Autore) Trovato in: Descrizione standard
- Hugo, de Sancto Caro (Autore) Trovato in: Descrizione standard
- Eusebius, Caesariensis (Autore) | Hieronymus, Sophronius Eusebius (Autore) | Hugo, de Sancto Caro (Autore) | Senebier, Jean (Bibliotecario) Trovato in: Descrizione standard
Manoscritto composito contenente prevalentemente dei testi a carattere teologico così come, quale parte preponderante, il Vocabularius Ex quo (pp. 61–212). I rimanenti testi sono un commento all'innario nel quale si alternano la strofa di un inno e la rispettiva spiegazione (pp. 1–56), il breve trattato De humani cordis instabilitate (pp. 57–60), Prediche (pp. 212–229, 240–268 e 268–273), la Vita di Alberto Siculo (pp. 230–239), lo Speculum humanae salvationis (pp. 274–335), un breve trattato sui vizi e le virtù chiamato Etymachia o Lumen animae (pp. 335–345), estratti da Gerolamo, Agostino e altri (pp. 346–368), così come lo Speculum ecclesiae di Ugo di S. Caro (pp. 370–391). L'ultimo testo è scritto su pergamena palinsesta, la cui scriptio inferior è una rotunda. Sono rimaste quattro iniziali filigranate in rosso e blu nell'ultimo testo (pp. 372, 373 e 375). Sulle ultime pagine responsori per Natale (Descendit de celis deus verus), la festa di s. Marco (Beatissimus Marcus discipulus) e Commune plurimum martyrum (Viri gloriosi sanguinem fuderunt), poi il tropo pasquale (Quem queritis), con melodie e notazione quadrata su quattro linee (pp. 392–394). Il manoscritto è costituito di pergamena e carta, mescolati talvolta addirittura all'interno di un fascicolo. Il codice si trova al più tardi dal 1553/64 nel monastero di S. Gallo (timbro della biblioteca p. 60).
Online dal: 23.06.2016
- Hugo, de Sancto Caro: Expositio hymnorum · Vocabularius ex quo · Speculum humanae salvationis · Etymachia · Hugo de S. Caro, Speculum ecclesie Trovato in: Descrizione standard
- Hugo, de Sancto Caro: Speculum ecclesie (370-391) Trovato in: Descrizione standard
- Arx, Ildefons von (Bibliotecario) | Hugo, de Sancto Caro (Autore) | Pater Pius Kolb (Bibliotecario) Trovato in: Descrizione standard
- Hugo, de Sancto Caro: Speculum ecclesiae Trovato in: Descrizione aggiuntiva
- Arx, Ildefons von (Bibliotecario) | Hugo, de Sancto Caro (Autore) | Pater Pius Kolb (Bibliotecario) Trovato in: Descrizione aggiuntiva
Questo manoscritto di piccolo formato, scritto da più mani, contiene per lo più sermoni (pp. 3-49). Sono numerati a margine da una mano più tarda (1-39), che ha scritto anche l'intestazione Sermones de tempore e la nota di possesso Liber s. Galli a p. 3. Secondo Schneyer, Repertorium der lateinischen Sermones des Mittelalters für die Zeit von 1150-1350, II.766 e IV.49, e Hamesse, Repertorium initiorum manuscriptorum latinorum medii aevi, n. 31477, tra gli autori dei sermoni figurano Lotario dei conti di Segni (futuro Papa Innocenzo III), Ugo di Santo Caro e Nicolaus de Gorra. Da p. 49 in poi si susseguono testi molto diversi tra loro: alle pp. 49-51 sette brevi lettere o formule epistolari (tra l'altro dall'abate di Isny all'abate di Blaubeuren, dal duca di Baviera a due siniscalchi, dai genitori al figlio all'epoca studente a Padova e dallo studente ai suoi genitori); a p. 51 versetti mnemonici sull'ostia, sui compiti di un confessore, sui sette sacramenti, ecc.; a p. 52 un altro sermone (di Luca di Bitonto; Schneyer, Repertorium, IV.56, n. 88); a p. 53 i Fünfzehn Vorzeichen des Jüngsten Gerichts; a p. 54 la Parabola De rustico et eius domino di Odo di Cheriton; alle pp. 55-62 un Tractatus naturalis, Inc. Cum alterius nature sit truncus, alterius surculus; alle pp. 63-77 un commento al De anima di Aristotele, Inc. Bonorum honorabilium noticiam [...] subiectum huius libri de anima est anima prout est coniuncta corpori. Il manoscritto, privo di ornamenti, presenta una legatura di cartone della prima età moderna, ricoperta da frammenti di un messale a stampa.
Online dal: 25.04.2023
- Aristoteles (Autore) | Hugo, de Sancto Caro (Autore) | Innocentius III, Papa (Autore) | Lucas, de Bitonto (Autore) | Nicolaus, de Gorra (Autore) | Odo, de Ceritona (Autore) Trovato in: Descrizione standard