Michelangelo, Buonarroti (1475-1564)
Michelangelo indirizzò questo sonetto ed il suo testo di dedica ad una delle sue più care amiche, la poetessa Vittoria Colonna (1492-1547), marchesa di Pescara. Il pittore, solitamente economo nell'uso della carta, utilizzò per apporre queste poche frasi un grande pezzo di carta in-folio, piegato in due e incollato (per creare uno spessore maggiore). Adottando una scrittura umanistica vicino alla calligrafia, egli si prese una cura particolare nella impaginazione, inserendo dei salti e dei rientri di riga che sottolineano l'architettura solita del sonetto. Il tono è tra i più rispettosi: Michelangelo saluta sì un'amica ma anche una grande signora che gli ha appena fatto un grande regalo. Questo dono, che avrebbe dovuto portare il suo destinatario "in paradiso", era senza dubbio il manoscritto dei Sonetti spirituali della poetessa (che in generale si mostrava molto discreta e restìa nel mostrare i suoi versi).
Online dal: 17.12.2015
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