ʿAlī, Kalif (600-661)
Nota raccolta di detti di saggezza attribuiti al califfo ʿAlī Ibn Abī Ṭālib (morto 661). Ogni detto arabo è seguito da una traduzione in persiano in versi Maṯnawī nel metro Ramal. Le frasi sono anche conosciute come Ṣad kalima o Miʾat kalima e sono state tradotte in persiano più volte. In questa versione il traduttore non è menzionato. La copia è stata realizzata da un noto calligrafo di Shiraz, Ḥusayn al-Faḫḫār, e completata nel mese di Rabīʿ II 952 h. (= giugno-luglio 1545). Il manoscritto proviene dall'eredità dello studioso di islamistica e specialista di turcologia Rudolf Tschudi (1884-1960).
Online dal: 13.06.2019
- Ḥusayn al-Faḫḫār aš-Šīrāzī (Copista) | Tschudi, Rudolf (Precedente possessore) | ʿAlī, Kalif (Autore) Trovato in: Descrizione standard
Questo manoscritto scritto in lingua persiana contiene una scelta dalle “Cento sentenze di Ali”, una raccolta di sentenze e proverbi che tradizionalmente sono attribuiti ad Ali ibn Abi Talib, il quarto dei califfi ben guidati e anche cugino e genero del profeta Maometto. Presso gli sciiti (da šīʿat ʿAlī, il "Partito di Ali") Ali assume un ruolo religioso importante quale primo imam. Il manoscritto fu redatto nel 1559 dal calligrafo Jalal ibn Muhammad a Bucara. Per il testo egli utilizzò la scrittura Nastaliq, uno stile calligrafico molto diffuso per l'alfabeto persiano-arabo, mentre per i titoli utilizzò la scrittura calligrafica comune araba Nasḫī. Le sei miniature a piena pagina, cui viene dato rilievo con l'uso dell'oro, vennero aggiunte nel secondo/terzo quarto del XVII secolo. Da osservare nell'immagine a p. 9, al centro del margine inferiore, la rara raffigurazione di una figura che volge la schiena all'osservatore e del quale si vede solo la schiena. Sulla stessa pagina, a sinistra, dietro a vari musicisti, vennero raffigurati anche due europei, riconoscibili dall'abbigliamento.
Online dal: 25.06.2015
- ʿAlī, Kalif (Autore)