Manoscritto contenente la cronaca bizantina scritta in neogreco conosciuta sotto il nome di Anonymum Byzantinum chronicon, ancora inedita. Alla fine del XIX sec. Karl Praechter (1858-1933), insegnante ed in seguito professore all'Università di Berna dal 1889 al 1907, utilizzò questo codice per far uscire dall'ombra questa cronaca.
Online dal: 12.08.2010
l manoscritto, di piccolo formato, inizia con la descrizione dei festeggiamenti per la traslazione delle reliquie dei santi Otmaro e Notkero Balbulo nella rinnovata chiesa di Sant'Otmaro nel 1628 (pp. 4-46). Seguono le poesie, scritte per questa festa (pp. 47-630), principalmente dai giovani monaci Athanasius Gugger, Basilius Renner e Chrysostomus Stipplin, tutti professi nel 1626, nonché dall'allievo del monastero Placidus Bridler (professo nel 1630). La maggior parte delle poesie sono redatte in latino, alcune anche in tedesco o in greco. Di norma, più poesie insieme formano un emblema, ciascuno dei quali termina con una spiegazione delle immagini in prosa, in latino e in tedesco. Diversi emblemi sono raggruppati insieme come una cosiddetta affixio su un tema; una affixio è spesso seguita da un'appendice con logogrifi (indovinelli di lettere) o altri indovinelli. Le immagini delle Affixiones del 1628 non sono sopravvissute, ma dalla descrizione delle celebrazioni per la traslazione risulta che 976 fogli di grande formato con immagini, versi e spiegazioni, erano stati appesi nel chiostro del monastero (pp. 31-32). Alle pp. 631-727 seguono altri emblemi e discorsi pronunciati dagli stessi autori in varie occasioni nel 1631.
Online dal: 25.04.2023
Gli scritti per l'abate di S. Gallo Joseph von Rudolphi (1666-1740, abate 1717-1740), portano il titolo Novus Hercules in divi Galli requie exsuscitatus. Gli allievi della scuola del monastero (Musae Sangallenses) glielo consegnarono nel 1739 in occasione dell'onomastico. In riferimento alle dodici imprese di Ercole vengono lodate dodici straordinarie realizzazioni del monastero nei dodici secoli della sua esistenza. Ad ogni secolo fa da sfondo una Storia di due pagine, seguita da una rappresentazione emblematica e da un Elogio su due pagine che si riferisce all'emblema. L'opera si conclude con tre poesie di lode all'abate in latino, greco ed ebraico.
Online dal: 04.10.2018