Quinto, Archivio parrocchiale, s. n.
Titolo del codice: Martirologio-calendario della chiesa dei SS. Pietro e Paolo di Quinto
Luogo di origine: Quinto
Datazione: 1547
Supporto materiale: pergamena
Dimensioni:
I + 62 + II ff.
Formato: 337 x 240 mm
Numerazione delle pagine: tracce della foliazione originale con cifre arabe nell’angolo superiore esterno, a inchiostro rosso da 1 a 62, che si rifà ad una a inchiostro marrone, sempre nell’angolo superiore esterno, entrambe solo parzialmente visibili. Foliazione moderna a matita nell’angolo superiore esterno.
Condizione: complessivamente buono. La c. 1r è macchiata e ormai quasi completamente illeggibile, ciò fa pensare che in origine, e per lungo tempo, il codice sia rimasto privo di copertina. Asportata la metà inferiore della c. 50, con conseguente perdita di testo (21-22 e 24-25 ottobre); asportato il terzo inferiore della c. 61, senza apparente perdita di testo. Le rubriche in rosso sono spesso sbiadite.
Il manoscritto è stato restaurato (XX sec.).
Disposizione della pagina:
rigatura a penna, la pagina è organizzata secondo le esigenze del particolare tipo di testo che doveva contenere, e strutturata per accogliere tre giorni.
Nel margine sinistro tre linee verticali suddividono il margine in due colonne: la prima è lasciata in bianco, nella seconda figurano i giorni del mese in cifre arabe, in rosso, nella seconda le lettere dei giorni della settimana dalla A alla G, la A in rosso. Una quarta linea verticale nel margine destro delimita il testo. Per indicare il giorno del mese viene utilizzato il calendario romano, suddiviso in none, idi e calende. Nel margine superiore viene ripetuto, a inchiostro rosso, il nome del mese.
Specchio di rigatura 285 x 200
Tipo di scrittura e mani:
una prima mano, del prete Ambrogio Rossi di Chironico (vedi Origine del manoscritto), scrive in gotica rotonda le indicazioni dei giorni, il calendario romano e le feste o dei santi da venerare. In una corsiva di modulo minore riporta poi le prime registrazioni degli annuali dei defunti, dei donatori e dei beneficiari, probabilmente ricopiandole dall’esemplare più antico.
Decorazione: le indicazioni del calendario (nomi dei mesi, calende, none, idi) e le feste più importanti sono in rosso. Alcune iniziali sono decorate con sottili filigrane eseguite a penna. Ovunque è possibile leggere in caratteri minuscoli e in corsiva le indicazioni per la parte da rubricare.
Aggiunte: annotazioni più tarde in scrittura corsiva di varie mani (XVI-XVIII sec.), in parte datate tra il 1566 e il 1707.
Legatura:
legatura costituita da due assi di cartone (345 x 252 mm); il dorso, una parte dei piatti e gli angoli esterni sono ricoperti di finta pelle marrone, il resto in carta decorata (XX sec.).
Lingua principale: latino per le registrazioni originali (metà XVI secolo) e quelle appena successive; le altre (XVII-XVIII secolo) in italiano.
Contenuto:
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1r-61v
Martirologio-calendario
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Calendario
Il calendario, che non è pieno, è di tipo ambrosiano (la parrocchia di Quinto appartenne alla diocesi di Milano fino al 1884).
Tra le feste più importanti si segnalano: s. Antonio abate in rosso (17 gennaio); s. Sebastiano festum venerabile cum reliquiarum (20 gennaio); s. Vincenzo levita, festum venerabile causa reliquiarum (22 gennaio); Conversio sancti Pauli festum venerabile (25 gennaio); s. Giulio Festum venerabile illis de Scruencho (31 gennaio); s. Abbondio (2 aprile); deposizione di s. Ambrogio (5 aprile); s. Giorgio martire Votum in rosso (24 aprile); s. Pietro martire, festum venerabile causa reliquiarum (28 aprile); s. Gottardo Votum in rosso (4 maggio); s. Vittore (8 maggio); s. Pellegrino (16 maggio); Translatio S. Syri (17 maggio); s. Bernardino (20 maggio); s. Dioniso arcivescovo di Milano (25 maggio); s. Barnaba apostolo (11 giugno); s. Antonio da Padova (13 giugno); Conversio S. Bernardi abbatis. Votum (15 giugno); vigilia dei ss. Protasio e Gervasio in rosso (18 giugno); ss. Protasio e Gervasio in rosso (19 giugno); s. Placido (11 luglio); s. Maria Maddalena, Festum venerabile (22 luglio); ss. Nazario e Celso in rosso (28 luglio); s. Eusebio Votum, in rosso (1 agosto); invenzione di s. Stefano e s. Gaudenzio, Votum, in rosso (3 agosto); s. Rocco e s. Teodoro (16 agosto); ss. Cornelio e Cipriano in rosso (16 settembre); Dedicatio ecclesie Mediolani in rosso (15 ottobre); s. Caterina in rosso (25 novembre); ordinazione di s. Ambrogio in rosso (7 dicembre). -
Scelta di annotazioni che riguardano specificamente la parrocchia di Quinto
- (3v) 16 gennaio: 1645, appunto riguardante la celebrazione della festa di s. Antonio Abate da parte dei vicini
- (6r) 1 febbraio: nella prima domenica del mese si celebra la dedicazione della chiesa dei ss. Pietro e Paolo
- (7v) 9 febbraio, s. Apollonia: consacrazione della chiesa di S. Martino
- (7v) 10 febbraio, s. Scolastica: consacrazione della chiesa dei SS. Cornelio e Cipriano di Altanca
- (20r) 24 aprile: nel 1707 la vicinanza di Quinto ha deciso di festeggiare per i prossimi dieci anni la festa di s. Giorgio martire per ottenere il perdono dalle proprie colpe
- (20r) 25 aprile, s. Marco, litanie maggiori: ogni fuoco della vicinanza è tenuta a donare un mezzo denaro alla croce di Segno
- (28r) 15 giugno, s. Antonio da Padova: voto fatto nel 1678 dalla vicinanza di Quinto
- (31v) 1 luglio, Visitazione, in rosso: memoria dell'altare fatto costruire nel 1505, in occasione della peste che dilagava a Scruengo e Ambrì, presso S. Cristoforo appena fuori Quinto in onore della Vergine Maria, di s. Cristoforo, Rocco e Francesco
- (33r) 11 luglio, s. Placido: nel 1566 si stabilisce che la festa di s. Placido sia considerata una festa solenne, che si faccia la processione intorno alla chiesa, e che venga multato chi lavori o faccia lavorare altri
- (34v) 22 luglio, s. Maria Maddalena: prescrizioni riguardanti la processione da effettuare al S. Gottardo
- (36v) 1 agosto, ss. Maccabei e s. Eusebio: consacrazione della cappella di Ambrì Sopra
- (36v) 3 agosto, invenzione di s. Stefano e s. Gaudenzio: consacrazione della chiesa di S. Ambrogio di Catto
- (42r) 4 settembre: Consacrazione della chiesa di S. Giulio (Scruengo)
- (43r) 8 settembre, Natività di Maria: festa dell'oratorio della Beata Maria Vergine di Giof sul monte. I curati di Quinto sono tenuti a recarvisi due volte a celebrare messa
- (46v) 29 settembre, s. Michele: benedizione dell'oratorio di S. Maria Immacolata di Lurengo
- (49r) 14 ottobre: memoria della decisione presa nel 1542 di fare una processione con le croci nel territorio di Quinto e di Arnorengo per grazia ricevuta in tempo di peste
- (52v) 4 novembre: festa di s. Carlo Borromeo, morto il 4 nov. 1584 a 46 anni e canonizzato nel 1610 da Paolo V, da festeggiare solennemente, come da decisione presa il 15 giugno 1612 dalla vicinanza di Quinto
- (53v) 10 novembre: memoria della consacrazione della chiesa parrocchiale di Biasca edificata a nuovo, avvenuta nel 1680
- (56r) 25 novembre, s. Caterina: festa a Deggio
- (61v) 28 dicembre, ss. Innocenti: ricordo dell'anniversario della battaglia di Giornico: M.CCCC.LXXVIIII (in rosso), inditione XIa die lune XXVIIIIa mensis decembris super die sanctorum Innocentium (in rosso) facta fuit maxima pugna per magnificos Dominos nostros Uranienses una cum illis de Suizio, de Zurico, de Lucerna et de Leventina super terretorium vicinantie de Zornico contra exercitum Ducis Mediolani et interfecti fuerunt centenaria XIIII (entrambi in rosso) de Lombardis. Et statutum fuit quod omni anno super suprascriptam diem Innocentium fiat specialis commemoratio pro suprascriptis defunctis.
- Indicazioni di reliquie: di s. Maria Maddalena nell'altare di s. Antonio (34v); di s. Cristoforo nell'altare di s. Maria (35r).
- Accanto alla data figurano le registrazioni concernenti anniversari e obblighi. Ognuna di esse è strutturata secondo uno schema ricorrente. Oltre ai nomi della persona o delle persone cui devono essere celebrati gli anniversari, viene riportata la somma di denaro destinata posta a garanzia, più tardi figurano anche dei beni immobili, e i nomi dei possessori (si veda a c. 16r e 24r la menzione di un inventario). Le registrazioni originali sono probabilmente state riprese dal vecchio martirologio (c. 21r): Item obiit Jacobi Johannes et Caterine … heredes solvunt in suis annualibus prout in martilogio veteri e non sono datate. Le indicazioni datate vanno dal 1566 (33r) e si prolungano fino al 1707 (20r). In alcuni casi le prime registrazioni sembrano essere state erase per far posto a delle nuove (per es. c. 29v), o depennate (per es. 18v).
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Calendario
- 62r Colophon: Martirologium istud scriptum fuit per me presbiterum Ambrosium de Rubeis de Curonico vallis nostre Leventine et Zornici curatum in presenti anno MCCCCCXLVII. de mense januarii. In quo quidem annualia que in ipso continentur fideliter scripsi, prout suprascripti debitores vel heredum curatores comparverunt et coram me protestati fuerunt ac confessi que que in Martilogio veteri inventa fuerunt, et hoc de consensu totius vicinantie nostre de Quinto.
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62r-63v
trascrizione di una sentenza emanata il 1 giugno 1514 da Werni Leheman, Leonardo Arnoldo, legati degli Urani e da Corrado der Frowen, avvocato del comune di Leventina, a proposito di un un fitto che alcuni uomini di Fontana devono alla chiesa dei SS. Pietro e Paolo di Quinto. Il fitto è contenuto in un documento emanato il 18 novembre 1298 e che non si ritrova.
Seguono altre annotazioni molto sbiadite.
Origine del manoscritto: il martirologio, che ne sostituisce probabilmente uno più antico, rovinato o nel quale non vi era più spazio per nuove annotazioni, venne allestito nel 1547 dal parroco di Giornico Ambrogio del Rosso di Chironico, come da lui stesso dichiarato a c. 62r (vedi Contenuto).
Lo stesso parroco firma e data nel 1563 il martirologio della chiesa di S. Siro di Mairengo, e scrive probabilmente il martirologio della chiesa di S. Ambrogio di Chironico.
Acquisizione del manoscritto:
il martirologio si conserva tuttora nell'archivio della parrocchia di Quinto.
Bibliografia:
- Eduard Wymann, Das Schlachtjahrzeit von Giornico, in "Historisches Neujahrsblatt des Vereins für Geschichte und Altertümer von Uri", 33 (1927), pp. 95-96.
- Eugen Gruber, Die Gotteshäuser des alten Tessin, in "Zeitschrift für Schweizerische Kirchengeschichte" 33 (1939), p. 184.
- Piero Bianconi, Inventario delle cose d’arte e di antichità. I Le Tre Valli Superiori Leventina, Blenio, Riviera, Bellinzona 1949, p. 185.
- Vittorio F. Raschèr, Codici dell’archivio della chiesa di San Maurizio di Chironico, in "Archivio storico ticinese" 4 (1963), pp. 699-724: 703-718.
- Riccardo Quadri, I "Martirologi" delle nostre terre ambrosiane. Terminologia e problemi, in Scrinium. Studi e testimonianze pubblicati in occasione della 53.ma assemblea annuale dell’Associazione degli archivisti svizzeri, Lugano-Bellinzona, 23 e 24 settembre 1976, Locarno 1976, 213-225: 215-216.
- Rainer Hugener, Buchführung für die Ewigkeit. Torengedenken, Verschriftlichung und Traditionsbildung im Spätmittelalter, Zürich 2014, p. 359.