Orselina, Convento della Madonna del Sasso, Codice II
Titolo del codice: Antiphonarium de tempore (I)
Luogo di origine: Italia settentrionale
Datazione: XIV sec. (primi decenni)
Supporto materiale: Pergamena
Dimensioni:
I-II + 162 + III
(carte di guardia moderne, applicate durante l’ultimo restauro)
Formato: 540 x 384 (c. 11)
Numerazione delle pagine:
- Deboli e sporadiche traccie di una cartulazione antica, a inchiostro marrone, nell’angolo inferiore destro, spesso scomparsa a causa della rifilatura o dell’usura (in parte rilevabile unicamente grazie all’esame con raggi UV, v. Rapporto di restauro Giovannini, p. 5).
- Cartulazione moderna a matita nell’angolo superiore esterno, sbagliata a partire dalla c. 66 indicata come 64; in occasione dell’ultimo restauro la stessa è stata corretta.
- La segnatura dei fascicoli si trova al centro del margine inferiore del recto del primo foglio, a inchiostro rosso, ed è costituita da una lettera scritta con inchiostro rosso tra due puntini.
Composizione dei fascicoli: 6 IV
48
+ III
54
+ 13 IV
158
+ II
162
.
I fascicoli iniziano col lato carne, la regola di Gregory (alternanza tra lato pelo e lato carne) è rispettata.
I fascicoli iniziano col lato carne, la regola di Gregory (alternanza tra lato pelo e lato carne) è rispettata.
Condizione:
- Alcune carte, o parti di esse, sono state da tempo ritagliate ed asportate:
- c. 18 (margine inferiore), c. 19 (margine inferiore).
- Mancano alcune iniziali miniate, asportate ritagliandole dal foglio, con conseguente perdita di testo (v. sotto Decorazione).
- Il codice è stato restaurato nel 1997 nel laboratorio di restauro di Andrea Giovannini a Lumino (v. Rapporto di restauro).
Disposizione della pagina:
a piena pagina, 8 linee di testo e 8 tetragrammi.
Nel margine superiore e inferiore visibili i fori per le linee verticali, nel margine esterno quelli per la rigatura; non ci sono i fori per i righi della notazione musicale (per la tecnica di esecuzione v. Giovannini, Rapporto di restauro, p. 3-4).
Rigatura per il testo eseguita con mina di piombo, quella per la musica ad inchiostro rosso; specchio di scrittura 360 x 250 (c. 11).
Le righe verticali sono doppie, così come quelle che definiscono lo spazio che deve contenere la scrittura.
Nel margine superiore e inferiore visibili i fori per le linee verticali, nel margine esterno quelli per la rigatura; non ci sono i fori per i righi della notazione musicale (per la tecnica di esecuzione v. Giovannini, Rapporto di restauro, p. 3-4).
Rigatura per il testo eseguita con mina di piombo, quella per la musica ad inchiostro rosso; specchio di scrittura 360 x 250 (c. 11).
Le righe verticali sono doppie, così come quelle che definiscono lo spazio che deve contenere la scrittura.
Tipo di scrittura e mani:
scrittura gotica corale.
Notazione musicale: Notazione musicale quadrata a inchiostro nero su tetragramma a inchiostro rosso.
Decorazione:
- iniziali ritoccate in giallo
- rubriche ed indicazioni liturgiche in rosso. Sulle cc. 11v, 12r, 19v, 53v nel margine esterno ancora visibili le indicazioni per il rubricatore
- iniziali filigranate:
- picccole alternate rosse e blu all’inizio dei versetti
- Iniziali miniate fitomorfe e fitozoomorfe:
- piccole: c. 21v , c. 32v, c. 36v, c. 44r, c. 49r, c. 51v.
- medie: c. 24v, c. 53r (con figurina umana), c. 60r, c. 65v, c. 70r, c. 77r, c. 84v (con Annunciazione), c. 103v, c. 129r, c. 136v, c. 144r, c. 151v.
- Iniziali miniate asportate:
- c. 2r Prima domenica di Avvento, tagliata e asportata l’iniziale con perdita di testo, sicuramente prima del 1936, forse già prima del 1889 (v. Simona 1945, p. 845). Non esistono riproduzioni fotografiche.
- c. 14r Seconda domenica di Avvento, tagliata e asportata l’iniziale miniata sicuramente prima del 1936, forse già prima del 1889 (v. Simona 1945, p. 845). Non esistono riproduzioni fotografiche.
Aggiunte:
- Alla c. 36v il testo della prima riga è stato corretto tramite la sovrapposizione di una striscia di pergamena; l’intervento sembra essere stato eseguito nello scriptorium originario.
- c. 102r: nel margine superiore è stata aggiunta una parte del testo iniziale, su di una striscia di pergamena sovrapposta a quella originale.
- c. 127v margine esterno in rosso Dominica VI post epyphaniam ad Magnificat antiphona, nel margine inferiore due linee di testo e due di musica: Simile est regnum celorum fermento … - … fermentatum est totum. Io 8.
- c. 143r nello spazio lasciato libero nel testo: In primis vesperis purificationis B. M. Vis antiphona Admirabile comertium at in die circumcisionis domini.
- c. 150r della stessa mano, nello spazio lasciato libero nel testo: In secundis Vesperis. Simeon iustus, ut supra ad Laudes.
Legatura:
550 x 390 x 75.
Legatura in piena pelle marrone, quella del dorso è stata rinnovata in occasione dell’ultimo restauro. La coperta è rinforzata sui quattro lati da lamine di ottone, senza decorazione, applicate con molti chiodini pure di ottone. Agli angoli esterni (sul lato posteriore solo sui lati esterni) cantonali fissati con bulloni, due dei quali sono collocati anche al centro dei lati lunghi. Al centro dei piatti si trova una rosetta circolare con il bordo seghettato al cui centro è fissata una borchia. La chiusura attuale è costituita da due bindelle di pelle con asola in metallo, che si agganciano ai due tenoni applicati sulla coperta anteriore. Sul piatto anteriore si trova capovolta (perchè originariamente questo era il piatto posteriore, invertito in occasione di un antico restauro) un’etichetta antica cartacea con il titolo in inchiostro nero Ant(iphonarium) de adventum …
La legatura attuale è frutto dell’ultimo restauro; per una ricostruzione della situazione precedente e delle manomissioni subite nel corso dei secoli v. Rapporto di restauro Giovannini, pp. 6-11.
Legatura in piena pelle marrone, quella del dorso è stata rinnovata in occasione dell’ultimo restauro. La coperta è rinforzata sui quattro lati da lamine di ottone, senza decorazione, applicate con molti chiodini pure di ottone. Agli angoli esterni (sul lato posteriore solo sui lati esterni) cantonali fissati con bulloni, due dei quali sono collocati anche al centro dei lati lunghi. Al centro dei piatti si trova una rosetta circolare con il bordo seghettato al cui centro è fissata una borchia. La chiusura attuale è costituita da due bindelle di pelle con asola in metallo, che si agganciano ai due tenoni applicati sulla coperta anteriore. Sul piatto anteriore si trova capovolta (perchè originariamente questo era il piatto posteriore, invertito in occasione di un antico restauro) un’etichetta antica cartacea con il titolo in inchiostro nero Ant(iphonarium) de adventum …
La legatura attuale è frutto dell’ultimo restauro; per una ricostruzione della situazione precedente e delle manomissioni subite nel corso dei secoli v. Rapporto di restauro Giovannini, pp. 6-11.
Contenuto:
Antiphonarium de tempore (I). Contiene la prima parte dell'Antifonario (dalla vigilia della prima domenica di Avvento fino alla quinta domenica dopo l’Epifania) ed una scelta delle feste del Proprio dei Santi (dalla Vigilia di S. Andrea all'Annunciazione).
L'Ufficio per S. Lucia (cc. 21v-24r, cf. S. P. J. Van Dijk, Sources of the modern liturgy, The Ordinals by Haymo of Faversham and Related Documents (1243-1307), Leiden, vol. II (1963), 122-123) è inserito nel Proprium de Tempore.
L'Ufficio per S. Lucia (cc. 21v-24r, cf. S. P. J. Van Dijk, Sources of the modern liturgy, The Ordinals by Haymo of Faversham and Related Documents (1243-1307), Leiden, vol. II (1963), 122-123) è inserito nel Proprium de Tempore.
- 1.
1r- 128r
Antifonario de tempore
>In nomine domini (su un pezzetto di pergamena aggiunta?). Incipit antiphonarium fratrum minorum consuetudine romane curie. In primo sabbato de adventu ad vesperas capitulum.< Fratres scientes. 'Resp.' Deo gratias. Et sic respondetur in fine omnium capitulorum totius anni. Ymnus Conditor. Versus Rorate celi …–… 127v [Dominica quinta post epyphaniam] ad Magnificat antiphona Colligite primum … dicit dominus. Psalmus. Magnificat.
Cf. Van Dijk, 23-62. - 2.
128r-162r
Scelta di uffici dal Proprium de sanctis (tra questi S. Andrea, S. Agnese, Purificazione della Vergine, S. Agata e Annunciazione
[In vigilia S. Andree apostoli] Unus ex duobus …–… 159v [In annunciatione S. Marie] ad Magnificat antifona Gabriel angelus … fructus ventris tui. Psalmus. Magnificat.
Cf. Van Dijk, 121-133.
- 162v bianca. Originariamente la carta era incollata all'interno della coperta posteriore.
Origine del manoscritto:
Sicuramente l’antifonario è stato prodotto per un convento di francescani come denuncia la rubrica a c. 1r: Incipit antiphonarium fratrum minorum secundum consuetudinem romane curie. Non si può escludere però che questa rubrica sia stata eseguita in un secondo tempo su di un precedente testo eraso.
Lo stile delle iniziali miniate, i cui esempi più vicini si trovano nella miniatura padovana della fine del sec. XIII e della prima metà del sec. XIV (per es. il Ms. 328 di probabile origine padovana con iniziali miniate che presentano il motivo dei draghetti, databile agli inizi del XIV sec. (v. G. Abate - G. Luisetto, Codici e manoscritti della Biblioteca Antoniana, Vicenza 1975, vol. 2, 607, fig. 46), e le analogie con il graduale sia per quanto riguarda le caratteristiche paleografiche, codicologiche e stilistiche, confermano anche per questo manoscritto una datazione ai primi decenni del sec. XIV.
Per quanto riguarda la presunta esecuzione del manoscritto in un ipotetico scriptorium del convento di S. Francesco di Locarno, sostenuta dagli studiosi che si sono occupati precedentemente del codice, si veda quanto detto a proposito della provenienza del graduale.
Lo stile delle iniziali miniate, i cui esempi più vicini si trovano nella miniatura padovana della fine del sec. XIII e della prima metà del sec. XIV (per es. il Ms. 328 di probabile origine padovana con iniziali miniate che presentano il motivo dei draghetti, databile agli inizi del XIV sec. (v. G. Abate - G. Luisetto, Codici e manoscritti della Biblioteca Antoniana, Vicenza 1975, vol. 2, 607, fig. 46), e le analogie con il graduale sia per quanto riguarda le caratteristiche paleografiche, codicologiche e stilistiche, confermano anche per questo manoscritto una datazione ai primi decenni del sec. XIV.
Per quanto riguarda la presunta esecuzione del manoscritto in un ipotetico scriptorium del convento di S. Francesco di Locarno, sostenuta dagli studiosi che si sono occupati precedentemente del codice, si veda quanto detto a proposito della provenienza del graduale.
Provenienza del manoscritto: Unitamente al graduale ed agli antifonari III e IV il codice fu in uso al convento di S. Francesco di Locarno fino alla soppressione dello stesso avvenuta nel 1848.
Acquisizione del manoscritto: A seguito della soppressione del convento di S. Francesco di Locarno, avvenuta nel 1848, l'antifonario, unitamente al graduale ed agli antifonari III e IV fu probabilmente trasportato presso il convento della Madonna del Sasso di Orselina - affidato ai cappuccini - dove ricevette la segnatura "25-235 II" (etichetta cartacea moderna originariamente applicata sul dorso, dopo il restauro conservata separatamente).
Attualmente appartiene allo Stato del Canton Ticino e si trovano in deposito presso il convento dei cappuccini della Madonna del Sasso di Orselina.
Attualmente appartiene allo Stato del Canton Ticino e si trovano in deposito presso il convento dei cappuccini della Madonna del Sasso di Orselina.
Bibliografia:
- Monti S., L’esposizione di arte sacra in Bellinzona (settembre, 1903), in „Bollettino Storico della Svizzera italiana“ 26 (1904), 17-18;
- [Respini G.], Il Ticino liberale-conservatore giudicato dalle sue opere, in „Bollettino Storico della Svizzera italiana“, 11 (1936), 87;
- Simona L., L’Arte della miniatura nel Ticino, in „Rivista Storica Ticinese“ 6 (1943), 841-845;
- Hudig-Frey M., I codici corali trecenteschi dell’antica chiesa di S. Francesco dei Conventuali di Locarno, in „Archivio Storico Ticinese“ 12 (1971), 297-318;
- Ticinensia, Fonti per la storia dei monumenti di Locarno, Muralto, Orselina e Solduno, Serie IV. Supplemento dell’ „Archivio Storico Ticinese“, XLI-LII (1972), 306-308;
- Gilardoni V., I monumenti d’arte e di storia del Canton Ticino. Vol. I, Locarno e il suo circolo (Locarno, Solduno, Muralto e Orselina), Basilea 1972 (I monumenti d’arte e di storia della Svizzera, 60), 226-230;
- Huber R., Emilio Motta. Storico, archivista, biografo, Locarno 1992, 144
- AAVV, I libri corali trecenteschi di Locarno. Guida pratica alla loro lettura nel contesto storico, liturgico e musicale, Lugano 1999;
- Speroni L., I codici miniati della chiesa di S. Francesco a Locarno, in Pittura medievale e rinascimentale nella Svizzera italiana, Atti del Convegno, Lugano 28 marzo 1998, a cura di E. Agustoni, R. Cardani Vergani, E. Rüsch, Lugano 2000, 41-48;
- Speroni L., Le fasi di produzione dei codici miniati di S. Francesco a Locarno, in „Arte+Architettura“ 51 (2000/3), 14-20;
- Giovannini A., Rapporto di Restauro.