La Regola di S. Benedetto in latino e antico alto-tedesco; uno dei più antichi monumenti dell'antico alto-tedesco.
Online dal: 14.09.2005
Manoscritto miscellaneo dal contenuto in prevalenza storico, trascritto in latino e in tedesco per lo più dal monaco itinerante sangallese Kemli († circa 1481). Contiene, oltre a numerosi altri testi, una Regula Benedicti, degli enigmi e dei proverbi in latino e tedesco, una Rappresentazione della Passione (nell'unica versione conservata) nel tedesco del Medio Reno del XIV secolo e una sorta di curriculum vitae dello scriba Kemli.
Online dal: 23.12.2008
Il volume in-quarto raccoglie vari testi, per lo più brevi. L'accento è posto sulle riflessioni spirituali e sulle preghiere, tra cui un trattato sulla Passione (pp. 4-38), preghiere per la Passione (pp. 68-84), per le ore del giorno (pp. 88-91), un trattato sul peccato originale (pp. 92-107) e un altro sulle quattuor gemitus turturis (pp. 112-159); una Biblia pauperum raccoglie, per numerosi santi, le situazioni di emergenza in cui possono essere invocati (pp. 160-193). Tra i testi spirituali ve ne sono anche alcuni in tedesco (per es. pp. 218-220, 238). Due lettere riguardano S. Gallo: una è indirizzata all'abate Eglolf (pp. 40-43), l'altra ai monaci fuggiti a S. Gallo (pp. 85-88). Altri testi trattano del concilio di Costanza e delle riforme monastiche; anche in questo caso con riferimenti a S. Gallo (pp. 239-250). L'ultimo fascicolo è in pergamena e potrebbe risalire al XIV secolo; contiene una grammatica e testi di medicina (pp. 251-266). La legatura è costituita da una copertina floscia. Quali brachette è stato utilizzato un documento pergamenaceo in tedesco, nel quale si leggono ancora la data 1415 e il nome di un ulrichen leman burger ze arbon.
Online dal: 22.09.2022
Il manoscritto contiene come testo principale (pp. 1-199) la cosiddetta Waldregel, una traduzione in lingua alto-tedesca protomoderna della Regula solitariorum (regola per eremiti), che il monaco Grimlaicus, probabilmente originario della Lorena, aveva scritto nel IX o X secolo. La Waldregel è integrata da ulteriori testi sul tema della vita eremitica e della povertà: pp. 199-256 Hie vachet an ain ander buoch ainsidelliches lebens und von siner bewaerung ...., inc. Die muoter der hailigen cristenhait hat zwayer hand gaistlicer lüt; pp. 256-326 Das ander buoch von bewärung der armuot, inc. Gelobet sy got vnser herr iesus cristus; pp. 326-334 Hie nach ain bredige, inc. Fünf stuk sint dar inn begriffen. Secondo l'explicit a p. 335 questi quattro testi sono riassunti sotto il titolo Waldregel, ma solo la prima parte fino a p. 199 si rifà alla Regula solitariorum. Segue, alle pp. 337-419, uno Spiegel der geistlichen Zucht. Si tratta qui di una traduzione del libretto per novizi del francescano Davide di Augusta († 1272). Alle pp. 420-422 trovano posto delle preghiere. Il codice è stato scritto in gran parte da p. Johannes Hertenstein (OSB) ed era in possesso dell'eremo nello Steinertobel, non lontano da San Gallo. Una copia dei primi quattro testi si trova nel Cod. Sang. 931.
Online dal: 14.12.2018
Il manoscritto contiene quale testo principale (pp. 1-180) la cosiddetta Waldregel, una traduzione in lingua alto-tedesca protomoderna della Regula solitariorum (regola per eremiti), che il monaco Grimlaicus, probabilmente originario della Lorena, aveva scritto nel IX o X secolo. La Waldregel è integrata da ulteriori testi sul tema della vita eremitica e della povertà: pp. 180–222 Hie fachet an ein ander buoch von der bewerung einsidliches lebens …, inc. Die muoter der heilge kristenheit het zweyerhand geistlicher lüte; pp. 222–277 Dz ander buoch von bewerung armuot, inc. Gelobet sy got vnser herre vnd got iesus cristus; pp. 277–284 [predica] Inc. Fünf stuk sind dar inne begriffen. Alle pp. 285-289 trovano posto delle preghiere. La decorazione è costituita da semplici iniziali rosse, alle pp. 1 e 3 con filigrana verde. Il manoscritto è una copia, tranne che per le preghiere, del Cod. Sang. 930. Era in possesso dell'eremo della chiesa di San Giorgio di fronte alle mura di San Gallo. Tre donne ecclesiastiche che vi abitavano negli anni '30 del XV secolo sono rappresentate sulla controguardia posteriore in semplici disegni a penna.
Online dal: 14.12.2018
Manoscritto costituito da quattro unità con raccolta di testi in tedesco: regole monastiche (tra cui la Regola di S. Benedetto), preghiere e brevi testi a carattere spirituale. Un confronto della scrittura permette di attribuire le unità I, II e IV alla mano del benedettino Friedrich Kölner (Köllner, Cölner, Colner), che soggiornò nel monastero di S. Gallo tra il 1429/30 e il 1439. L'unità III, o il suo modello, era stato dedicato, come si deduce da una nota in un secondo momento cancellata, ad Anna Vogelweider, suora cistercense nel monastero di Magdenau nel Basso Toggenburgo. Questa Anna era probabilmente la zia, come si deduce da una nota di donazione, di una suora Els (Elsbeth?) del convento di suore di S. Giorgio a S. Gallo.
Online dal: 31.03.2011
Il codice, scritto da diversi copisti, è composto da sette parti, interrotte da fogli bianchi, e raccoglie scritti teologici a carattere molto diverso. Parte I: pp. 1-14 indice e pp. 17-124 testo del De decem praeceptis di Henricus de Frimaria, a p. 124 i Septem dona sancti spiritus contra septem peccata mortalia, alle pp. 125-139 il Tractatus de confessione et de peccatis mortalibus et venialibus, a p. 139 il Quid sit vera poenitentia et confessio, alle pp. 139-140 un appunto a carattere teologico e ulteriori annotazioni a p. 142, alle pp. 143-173 il trattato De proprietate ad canonicos regulares religiosa del teologo, astronomo e attore della politica ecclesiastica Heinrich Heinbuche von Langenstein (1325-1397) e alle pp. 177-186 un frammento della Expositio regulae S. Augustini. La parte II comprende alle pp. 187-199 un frammento del De sacramento ordinis, alle pp. 199-257 i Notabilia super Cantica Canticorum di fr. Johannes, seguito alle pp. 258-260 dal sermone Omnia parata sunt venite ad nuptias. Le parti III (pp. 261-284), IV (pp. 285-316) e V (pp. 317-340) contengono altri sermoni. La parte VI è composta dalle Sibyllenweissagungen in tedesco del XIV e XV sec. (Von Kung Salomo wishait, pp. 341–361) e da una lettera frammentaria (pp. 361-362). La parte VII contiene alle pp. 365-376 moralizzazioni dalla Historia septem sapientium. In una nota a p. 379, il bibliotecario del monastero Ildefons v. Arx riferisce della malattia e della morte del precedente bibliotecario del monastero Johann Nepomuk Hauntinger nel 1823. Un'annotazione nel margine superiore di p. 1 testimonia che il manoscritto si trovava già nel monastero di San Gallo nel XV secolo.
Online dal: 14.12.2018
Il volume contiene quale unico testo un'interpretazione del Cantico dei cantici in tedesco, di cui si conoscono ad oggi 25 manoscritti. La struttura dell'ampio testo, che probabilmente non ha un modello latino, è via via meno sistematica. Pur basandosi su passi del Cantico dei cantici, non offre un vero e proprio commento ma è diviso in tre libri: una dottrina della fede (Libro 1, pp. 8-241), una dottrina monastica sulla virtù (Libro 2, pp. 241-431) e riflessioni sui peccati, sul pentimento, ecc. (Libro 3, pp. 443-512). Il testo è preceduto da un dettagliato indice (pp. 5-7). Un colophon alla fine del secondo libro (p. 431) menziona l'anno 1497 come data di completamento di questa parte. L'intero manoscritto è scritto e rubricato da una sola mano. Secondo una annotazione a p. 1, proviene da un convento di Friburgo (Liber S. Galli Emptus 1699 Friburgi), Scarpatetti ipotizza Adelhausen (domenicane). Su un foglietto inserito figura una annotazione sulla professione di fede delle suore Margret Boshartin, Kattrin Ferberin e Anna Branwartin di Costanza nel 1511 e 1514; sul verso un frammento di lettera (?). La legatura in mezza pelle, con decorazioni a filetti, ferri e fermagli, è contemporanea. Un segnalibro intrecciato e bicolore è attaccato al capitello.
Online dal: 22.09.2022
Il manoscritto, che conserva la legatura floscia originale, contiene nella parte principale (pp. 1-88; indice p. 93) degli estratti in ordine alfabetico dagli scritti dei Padri della Chiesa in latino riguardanti vari concetti teologici (De abiectione – De voto). Seguono dei brevi testi: a p. 89 si trova un poco noto ritratto di popoli e tribù in versi in latino medievale (soprattutto dalla regione della Germania), che porta il titolo Versus de provinciis e che inizia con Roma potens, reverenda Ravenna, Britannia pauper. Alle pp. 90-92 è trascritta una lettera di un erudito universitario di Parigi (Epistola cuiusdam egregii magistri parisiensis) che disserta sul male rappresentato dalla proprietà, al quale fa seguito alle pp. 94-100 una interpretazione del Padre nostro in latino, così come altri testi a carattere spirituale-ascetico in latino e (pp. 106-112) lingua tedesca. L'indice del contenuto all'interno della coperta anteriore è stato scritto da p. Jodocus Metzler (1574-1639), che fu per lungo tempo bibliotecario del monastero.
Online dal: 23.09.2014
Questa raccolta di scritti dovrebbe provenire dalla regione Rheinfranken o dall'Oberrhein e giunse nel 1699 nel monastero di S. Gallo, probabilmente dal monastero delle Clarisse di Freiburg in Brisgovia (come per es. il Cod. Sang. 985). Contiene un grande numero di prediche varie e di testi mistici-ascetici, soprattutto del XIII e XIV secolo. Tra questi si trovano per esempio il trattato Von der Minne (pp. 7−19) attribuito a Johannes Hiltalingen di Basilea, la cosiddetta «sünde-Version» dell'opera dello pseudo Alberto Magno Paradisus animae (pp. 62−68 e pp. 195−196), dieci prediche tradite sotto il nome di Bertoldo di Regensburg (pp. 70−104), la interpretazione del Padre nostro Adonay, gewaltiger herre (p. 109−192) o la allegoria Es ist ein hoher Berg attribuita a Johannes Tauler (p. 211−250).
Online dal: 22.06.2017
Il manoscritto contiene la cosiddetta Reformatio Sigismundi, un testo sulla riforma della chiesa e dell'impero, scritto in forma anonima in tedesco nel 1439 durante il Concilio di Basilea da un autore che fino ad oggi non ha potuto essere identificato in modo affidabile. Il testo è stato stampato per la prima volta nel 1476. Il trattato formula proposte di riforma nelle quali si sottolinea l'importanza della cura pastorale e si propaga una liberazione del clero secolare dall'obbligo del celibato, e dei vescovi dall'esercizio del potere secolare. Egli riferisce inoltre di una presunta visione dell'imperatore Sigismondo, al quale sarebbe apparso un sacerdote-re Federico con dei piani di riforma. In una annotazione a p. 234 il copista si sottoscrive come Petrus Hamer von Weissenhorn, cappellano a Kirchberg. Egli introduce i capitoli con delle iniziali rosse e ne decora due con volti barbuti caricaturali (p. 158 e 212).
Online dal: 14.12.2018
Unica copia rimasta del racconto in prosa Frau Tugendreich, redatta da una autrice sconosciuta o da un autore sconosciuto nella cerchia dell'imperatore Massimiliano (1508-1519) nel secondo decennio del XVI secolo. Per quanto riguarda il testo, si tratta di un miscuglio tra romanzo d'epoca e un dibattito sopra il valore o l'inutilità della donna. In una cornice di racconto esterna dibattono un giovane ingabbiato nell'ideale di corte e il suo maestro, con maggiore esperienza, imprigionato nell'immagine tradizionale della donna, sul valore, il significato e il buon comportamento della donna. Purtroppo dopo la pagina 196 sono andate perse importanti parti del testo a causa della caduta di fogli. La copia, scritta da un copista A. S. (p. 219) in dialetto svevo dell'est, è datata al 1521.
Online dal: 23.09.2014
Il manoscritto, datato in due posti agli anni 1465 (p. 393) e 1467 (p. 181) e forse scritto da otto diverse mani, appartenne al monastero delle benedettine di S. Giorgio sopra S. Gallo, e giunse intorno al 1780/82 per scambio nella biblioteca del monastero di S. Gallo. Il codice, scritto interamente in tedesco, contiene la spiegazione del decalogo di Marquardo di Lindau (pp. 3−176), il canto Ain raine maid verborgen lag dallo Spiegelweise di Heinrich Frauenlob (pp. 177−181), una disposizione relativa all'attenzione nel pregare attribuita a Tommaso d'Aquino (pp. 182−186), il Büchlein der ewigen Weisheit di Enrico Susone (pp. 195−393), riflessioni sulla consacrazione (pp. 394−399) e per la domenica (pp. 399−402) così come un trattato anonimo sulla morte (pp. 405−422). Quali rinforzi dei fascicoli vennero utilizzate numerose strisce di pergamena provenienti da un manoscritto sangallese dell'XI/XII secolo con neumi.
Online dal: 25.06.2015
Codice miscellaneo del sec. XV di carattere ascetico-spirituale. Contiene massime, esortazioni e sermoni di santi e dottori della Chiesa sui sacramenti e sul Padre nostro (tra gli autori Meister Eckhart, Davide d'Asburgo, Bertoldo di Regensburg, il predicatore di Engelberg); contiene anche il cosiddetto Mistero di Natale, detto di S. Gallo (conosciuto anche come Mistero dell'infanzia di Gesù) e il commento al Libro di Daniele di Niccolò di Lira.
Online dal: 12.12.2006
Il manoscritto composito, scritto per la comunità religiosa femminile di San Giorgio sopra S. Gallo (si veda la nota di possesso a p. 3), contiene numerosi testi più brevi e più lunghi di Marquard von Lindau, e di altri autori conosciuti per nome, e di autori anonimi, tra gli altri: pp. 5-13: Marquard von Lindau, Deutsche Predigt; pp. 25-46 e 51-69: Marquard von Lindau, Von der Geduld; pp. 76-102: trattato catechistico anonimo Von einem christlichen Leben; pp. 149-260: Rulman Merswin, Neunfelsenbuch; pp. 261-262: Volmar, Sermone; pp. 262-263: Stimulus amoris, ted. (estratto); pp. 268-379: Marquard von Lindau, Auszug der Kinder Israel; pp. 381-404: Marquard von Lindau, De fide, ted., Heinrich von St. Gallen, Ciclo di prediche sulle Acht Seligkeiten. Circa un terzo delle pagine furono scritte dal monaco riformatore Friedrich Kölner (o Colner), proveniente dal monastero di Hersfeld in Assia, attivo nel monastero di San Gallo dal 1430 al 1436 e confessore delle suore di San Giorgio. Le parti rimanenti sono state scritte da diverse altre mani nel XV secolo.
Online dal: 08.10.2020
Il manoscritto, senza decorazione, in lingua sveva-alemanna, è scritto da due mani e contiene numerosi testi a carattere ascetico-mistico in lingua tedesca, tra i quali il trattato De contemptu mundi (pp. 3−6), varie prediche (pp. 7-33), saluti a Maria, preghiere, exempla e sentenze da autorità dottrinali ecclesiastiche (pp. 33-46), la legenda di s. Giorgio (pp. 69-105), le prime otto favole dal racconto Edelstein di Ulrich Boner (pp. 116−129), il trattato Die besessene Schwester Agnes (pp. 131−215) e una menzione dei dieci comandamenti accompagnata da scherzosi versetti in rima (p. 108). Probabilmente venne realizzato nel convento delle terziarie cappuccine di Wonnenstein presso Teufen e giunse nel 1728 (cf. Cod. Sang. 1285, p. 12) nella biblioteca del monastero di S. Gallo.
Online dal: 08.10.2015
Il codice, scritto dalle sorelle del Terz'ordine di s. Francesco di Wonnenstein presso Teufen, non lontano da S. Gallo, intorno al 1500, contiene quale introduzione un elenco redatto intorno al 1500 delle opere manoscritte ed a stampa della biblioteca del convento (pp. 1−9), con in totale 110 registrazioni. La maggior parte è costituita da trattati a carattere ascetico-edificante. Tra questi si trova la traduzione in tedesco della Regula novitiorum di Bonaventura (pp. 15−107) del frate Conrad Nater, la versione tedesca dell'opera De exterioris et interioris hominis compositione di Davide di Augsburg (pp. 109−188), la Ermahnung zu einem wahren klösterlichen Leben del frate francescano Heinrich Vigilis di Weissenburg (pp. 190−223), il trattato Die besessene Nonne Agnes (pp. 225−404), un trattato sulla passione attribuito a Bernardino da Siena (Lernung das lyden unsers lieben heren zu betrachten; pp. 406−475), le rivelazioni delle mistiche Gertrud von Hefta e Christine Ebner (pp. 476−486), l'opera Soliloquium di Bonaventura in una versione abbreviata in lingua tedesca (pp. 496−713) ed il trattato Vom Reuer, Wirker und Schauer del cosiddetto Kuttenmann (pp. 717−727). L'11 febbraio 1782 il bibliotecario del monastero di S. Gallo Johann Nepomuk Hauntinger (1756-1823) ricevette il manoscritto unitamente a quattro altri codici (oggi Cod. Sang. 972A, Cod. Sang. 976, Cod. Sang. 977 e Cod. Sang. 991) dalla comunità delle cappuccine di Wonnenstein.
Online dal: 25.06.2015
Il manoscritto fu copiato nel 1499 (cfr. le datazioni alle pp. 174 e 519) da una sorella del terzo ordine di s. Francesco di Wonnenstein presso Teufen, non lontano da San Gallo. Contiene una copia dello Schürebrand, un trattato spirituale del XIV secolo della cerchia degli Amici di Dio di Strasburgo (pp. 2-174), la prima e la terza parte del trattato Von dreierlei Abgründen (pp. 176-313) attribuito a s. Bonaventura, e il trattato sulla Passione Extendit manum di Heinrich von St. Gallen (pp. 315-519). La copista invoca un'Ave Maria a p. 519. Nel 1782 il bibliotecario del monastero di San Gallo P. Johann Nepomuk Hauntinger (1756-1823) acquistò il manoscritto insieme ad altri quattro (oggi Cod. Sang. 972a, Cod. Sang. 973, Cod. Sang. 977 e Cod. Sang. 991) dalla comunità delle cappuccine di Wonnenstein.
Online dal: 08.10.2020
I due testi principali di questo libro di preghiere, probabilmente aggiunti continuativamente da una sola mano, sono un trattato dell'ufficio divino (pp. 34-224) e un successivo ufficio di Maria (versione tedesca dell'Officium parvum Beatae Mariae Virginis, pp. 225-343). Sono accompagnati da sermoni e da trattati più brevi: all'inizio vi sono delle riflessioni sulle sofferenze di Cristo, strutturate secondo le sette richieste del Padre nostro (pp. 1-33, manca il primo foglio); alla fine il breve trattato mistico Von der seligen Dorfmagd (pp. 344-346), un trattato frammentario sulle dodici virtù del sacramento (pp. 347-352), un sermone di Johannes Nider (pp. 352-362), un altro sermone (In unser Capel die erst bredig von gehorsami, pp. 363-384), seguiti da testi più brevi e frammenti di testo (pp. 385-396). Una annotazione tardomedievale a p. 390 menziona un nome (das buch hadt hanns petris auch ze len). La legatura, rivestita in pelle rossa, con borchie staccate e fermagli mancanti, risale al XV secolo; i fogli di guardia in carta marmorizzata a mano testimoniano un restauro moderno.
Online dal: 22.09.2022
Al momento della stesura dei Die 24 Alten terminata intorno al 1386, il francescano Otto di Passau era membro del convento dei Minoriti di Basilea. L'opera, una sorta di guida alla vita cristiana, trovò larga diffusione nei conventi femminili quale lettura ad alta voce durante i pasti. Questo esemplare venne scritto nel 1464 da swester Endlin, forse nel convento di francescane di S. Leonardo a S. Gallo.
Online dal: 04.11.2010
Questo manoscritto del 1467, che appartenne al monastero delle clarisse di Freiburg in Brisgovia prima di venire acquisito dal monastero di S. Gallo nel 1699, contiene oltre a pochi testi in latino, numerosi trattati spirituali edificanti in traduzione tedesca, tra i quali una Ars moriendi, il Cordiale de quattuor novissimis di Gerard van Vliederhoven, le cosiddette Lettere di Gerolamo tradotte da Giovanni di Neumarkt (ca. 1315-1356), lo „Spiegelbuch“ – un testo in forma di dialogo in rima sulla corretta condotta di vita, tentativi di vita secolare e di punizioni dell'aldilà con venti disegni a penna colorati – e Le gesta dei tre beatissimi re nella versione di Giovanni di Hildesheim (1310/1320-1375). Nel manoscritto si trovano alcuni altri disegni a penna: un unicorno (p. 87), due figuri di apostoli (p. 107; Paolo e Giovanni?), un uomo ed una donna in vestiti secolari, un cervo ed un cinghiale (p. 513). Nelle carte di guardia anteriori e posteriori si riconoscono tracce di minuscola carolingia (carta posteriore: Rabano Mauro, De computo).
Online dal: 04.10.2011
Il manoscritto contiene tre voluminosi trattati in lingua tedesca. All'inizio si trova la vita dell'arcivescovo Johannes di Alessandria (pp. 5−83), redatta da Atanasio bibliotecario. Seguono il trattato edificatorio Die vierundzwanzig Alten oder der goldene Thron der minnenden Seele di Otto von Passau (pp. 87−544) e la leggenda dei tre Magi Historia trium regum) di Johannes von Hildesheim (p. 546−602). Il trattato di Otto di Passau è illustrato con 25 disegni a penna colorati e incorniciati in rosso della larghezza della colonna. La leggenda dei tre magi inizia con una miniatura a piena pagina (p. 546) che mostra i tre magi in visita a Gesù Bambino. Il copista e gli illustratori di questo codice, creato probabilmente nell'ambiente della comunità dei frati conversi di S. Gallo, sono sconosciuti; le caratteristiche stilistiche ricordano la miniatura di Costanza di Rudolf Stahel. Il manoscritto è datato in tre diversi punti all'anno 1454 (p. 93 quale iscrizione nell'immagine; p. 544; p. 602). Nel XV secolo si trovava in possesso dei frati conversi (che non conoscevano il latino) del monastero di S. Gallo; nel 1618 si trovava ancora nella biblioteca della casa dei fratelli conversi. Al più tardi nel 1755 la sua presenza è attestata nella biblioteca principale del monastero di S. Gallo.
Online dal: 25.06.2015
Il manoscritto, allestito nel convento delle domenicane di S. Caterina a S. Gallo negli anni 1521 e 1522 dalle copiste del luogo Regina Sattler, Dorothea von Hertenstein e Elisabeth Schaigenwiler, è l'unico a trasmettere l'opera spirituale del domenicano di Pforzheim Wendelin Fabri (intorno al 1465-dopo il 1533). I testi a carattere spirituale vennero da lui redatti nella sua funzione di spirituale del convento delle domenicane di Zoffingen a Costanza tra il 1510 e il 1518 per la lettura a tavola, cioè per il sacramento dell'altare, per i cinque pani d'orzo dei religiosi e sui frutti della santa messa, le collazioni sulle sette Antifone O e i trattati Villicatorius e Prudentia simplex religiosorum. Il manoscritto giunse tra il 1780 e il 1782 nella biblioteca del monastero di S. Gallo; alla fine del XVI sec. si trovava ancora nel monastero delle domenicane di Wil.
Online dal: 13.12.2013
Il manoscritto in-folio contiene come unico testo la Gemahelschaft Christi mit der gläubigen Seele (versione Es spricht ain haidischer maister es sy besser und nützer), un voluminoso e inedito libro di edificazione per monaci. L'autore anonimo potrebbe essere un eremita agostiniano e l'opera fu letta soprattutto nelle comunità spirituali femminili. Anche il presente manoscritto proviene da una comunità di questo tipo; dal confronto della scrittura risulta essere stato scritto e datato da Angela Varnbühler, cronista e per molti anni priora del convento di S. Caterina a San Gallo (colophon a pp. 842/843). Nell'imminenza della Riforma, la bibliotecaria Regula Keller inviò il manoscritto, insieme a un altro ora perduto, alla casa delle suore di Appenzello, come riportato nella lettera che ne accompagna la spedizione incollata a p. 2. Da lì il codice passò al convento di Wonnenstein e nel 1782 alla biblioteca dell'abbazia (nota di possesso di P. Pius Kolb a p. 4). Due annotazioni del 1584 ricordano che un certo Hans Bart ha das Buoch gelernet (p. 1 e p. 845). Il manoscritto è scritto su due colonne ed è interamente rubricato. Vi si trovano inseriti un segnalibro e un foglio singolo dalla cinquecentina di un breviario stampato da Erhard Ratdolt di Augusta. Tra p. 839 e p. 840 sono state rimosse alcune pagine (con perdita di testo). La legatura, in pelle senza decorazione con due fermagli (uno perduto) è coeva. Sulle assi in legno sono visibili le impronte di due atti in lingua tedesca.
Online dal: 22.09.2022
Il manoscritto contiene l'opera Die 24 Alten oder der goldene Thron der minnenden Seele (completata intorno al 1386) del francescano Otto von Passau. Quest'opera, una sorta di insegnamento cristiano della vita in sentenze, è rivolta a laici, fratelli laici nei monasteri e monache. Il monaco riformatore Friedrich Kölner (o Colner), che proveniva dal monastero di Hersfeld in Assia e fu attivo nel monastero di S. Gallo tra il 1430 e il 1436, trascrisse, a detta del colophon a p. 512, il manoscritto per la comunità religiosa femminile di S. Giorgio sopra S. Gallo, di cui era il confessore.
Online dal: 18.06.2020
Il testo principale del manoscritto, che mostra forti tracce d'uso, è la Regola di Benedetto nella traduzione tedesca (pp. 3-107). Sulla base di un confronto con il Cod. Sang. 546 si deduce che questo testo è stato trascritto dal monaco sangallese p. Joachim Cuontz († 1515). Secondo la nota di possesso del 1504 a p. 1, il manoscritto apparteneva alla comunità religiosa femminile di S. Giorgio sopra S. Gallo. Alle pp. 120-121 c'è un ammonimento alle sorelle a rispettare la regola, ugualmente scritto da p. Joachim Cuontz. Nel mezzo e di seguito ci sono brevi testi di altre mani: pp. 108-112 un'istruzione su come recitare l'«Himmlische Rosenkranz» che segue alle pp. 112-117, un canto spirituale per la meditazione del rosario in 13 versetti con promessa di indulgenza (Inc. gott vater in dem höchsten tron), a p. 118 un ammonimento alle suore di essere vigili (secondo 1 Pt 5,8-9) e richieste di benedizioni, alle pp. 123-125 un motto e la preghiera in rima di Nicolao della Flüe (ain guotti hailsamy lerr von bruoder clausen in schwitz, Inc. bruoder klaus von underwalden, e bruoder klausen gewonliches betett, Inc. O min gott und min schöpfer nim mich und gib mich gantz zuo aigen). A p. 126 ci sono delle note di possesso (?), a p. 128 (secondo Paul Staerkle, Die Handschriften des ehemaligen Klosters Wiborada zu St. Georgen, in: Die hl. Wiborada, vol. 2: Die Verehrung der Heiligen, St. Gallen 1926, p. 84) un registro per il trasporto della sabbia del 1477-1487, che «fissa alcuni servizi della cava donata alla chiesa per la nuova costruzione della chiesa» («der einige Dienstleistungen aus dem der Kirche geschenkten Steinbruch zum neuen Kirchenbau festsetzt»).
Online dal: 18.06.2020
Il monaco Friedrich Kölner (anche Colner), originario del monastero di Hersfeld in Assia, fu attivo tra il 1430 ed il 1436 nel monastero di S. Gallo per introdurvi, con alcuni confratelli, delle riforme interne. Friedrich Kölner operò in questo periodo anche come confessore per la comunità a carattere monastico delle sorelle di S. Giorgio sopra S. Gallo. Per queste tradusse numerosi testi dal latino in tedesco. I testi contenuti nel Cod. Sang. 998 trattano prevalentemente di verginità e castità. Il volume contiene numerose sentenze dei Padri della Chiesa in alemanno con riflessi in medio alto tedesco; frequentemente compaiono testi di Bernardo di Clairvaux. Nel volume si trovano anche traduzioni dei libri I e II (pp. 67-139; pp. 141-187) della Imitatio Christi di Tommaso da Kempis, varie prediche e estratti tradotti in tedesco dal trattato per i novizi di David di Augsburg De exterioris et interioris hominis compositione secundum triplicem (p. 291−299 und p. 319−338).
Online dal: 08.10.2015
Il manoscritto contiene il trattato in tedesco sul Corpus Domini del Monaco di Heilsbronn, un monaco del monastero cistercense di Heilsbronn situato tra Norimberga e Ansbach, vissuto probabilmente nel XIV secolo. Il manoscritto di piccolo formato, con copertina floscia, proviene dalla comunità delle suore di s. Leonardo, vicino a San Gallo, e fu in seguito di proprietà della comunità religiosa femminile di S. Giorgio, sopra San Gallo.
Online dal: 08.10.2020
Il manoscritto, che a p. 3 presenta due note di possesso della comunità religiosa femminile di S. Giorgio sopra S. Gallo (probabilmente dell'epoca intorno al 1500), contiene due testi spirituali del XIII, rispettivamente XIV secolo. Si tratta di una trasposizione della introduzione del ministro generale domenicano Umberto di Romans († 1277) alla regola del suo ordine in tedesco (pp. 5–295) e dell'opera Die geistliche Hochzeit (Brulocht) del teologo fiammingo Jan von Ruusbroec († 1381) in una versione della Germania meridionale (pp. 296–482).
Online dal: 22.06.2017
Il manoscritto, redatto nel 1498, proviene dalla biblioteca della comunità regolare di sorelle delle terziarie francescane dell'eremo inferiore (Untere Klause) di S. Leonardo davanti alle porte della città di S. Gallo. La sconosciuta copista, che scrive fino a p. 536, prega a due diverse riprese le future lettrici di pronunciare in suo favore una Ave Maria (p. 201; p. 536). Il manoscritto contiene all'inizio un'importante versione del Schürebrand (pp. 10−201), nel mezzo (pp. 206−339) le parti 1 e 3 del trattato Von dreierlei Abgründen attribuito a S. Bonaventura ed alla fine (pp. 344−535) il trattato sulla Passione Extendit manum di Enrico di S. Gallo. Il saluto a Maria inserito alla fine del manoscritto (pp. 537−539) è di altra mano. Il manoscritto giunse dopo la Riforma e la secolarizzazione della comunità di suore di S. Leonardo nella biblioteca delle benedettine di S. Giorgio ed infine, nel 1780/82 nella biblioteca del monastero di S. Gallo.
Online dal: 25.06.2015
Questo codice, scritto tra gli altri dal benedettino Friedrich Kölner e destinato all'eremitaggio di S. Giorgio, contiene oltre ad una traduzione della vita di s. Benedetto (secondo Gregorio Magno Dialoghi, Libro 2) e ad un estratto del trattato sull'eucarestia di Marquardo di Lindau, una versione particolarmente precoce di orazioni dal «Wilhelm-» e dall' «Ebran-Gebetbuch» di Johannes von Indersdorf. Tramanda inoltre alcune delle «Engelberger Predigten» completando in questo modo la raccolta contenuta nel Cod. M 47 del convento delle domenicane di S. Caterina di Wil. Degno di nota il fatto che entrambi i manoscritti si rifacciano ad un modello al quale si orienteranno anche circa 50 anni dopo i manoscritti Cod. Sang. 1919 e Wil M 42 (anche in questo caso in modo complementare) per la loro scelta di «Engelberger Predigten».
Online dal: 09.04.2014
Le cinque parti del manoscritto sono state scritte da diversi copisti, tra questi il conventuale di S. Gallo Hans Conrad Haller (1486-1525), calligrafo, sacerdote e dal 1523 al 1525 bibliotecario del monastero di San Gallo, che ha trascritto diverse opere come un messale e altra letteratura spirituale, e una vita di Notker Balbulus. Nel Cod. Sang. 1006 Haller ha lasciato spesso delle sottoscrizioni, per es. alle pp. 531 e 540. Le cinque parti del manoscritto contengono i seguenti testi: parte I (pp. 13-45) orazioni per la Passione e – in parte frammentarie – sacre rappresentazioni, tra le quali alle pp. 33-44 il Ludus ascensionis. Parte II (pp. 46-65) una preghiera a Santa Dorotea, secondo il copista tradotta dal latino e scritta nel 1430 (pp. 61-62). Parte III (pp. 66-80) il Der Seele Klage di Heinrich der Teichner. Parte IV (pp. 81-95) la liturgia delle ore della Passione di Cristo. Parte V (pp. 96-762) una moltitudine di testi edificanti come preghiere e riflessioni, tra cui alle pp. 188-190 Ein babst lag uurmals an dem tod, alle pp. 406-486 St. Anselmi Fragen an Maria e alle pp. 508-524 un Salve Regina in rima in tedesco.
Online dal: 14.12.2018
Questo manoscritto a carattere composito di contenuto teologico-mistico, che proviene forse dal Nord della Baviera e che venne completato nell'area del lago bodanico, appartenne intorno al 1500 alla comunità spirituale delle francescane dell'eremo inferiore (untere Klause) di S. Leonardo ad occidente della città di S. Gallo, che venne soppresso con l'introduzione della Riforma. Il volume contiene più di trenta prediche, trattati, estratti da trattati a carattere domenicano, per lo più anonimi. Tra questi si trova la lettera aperta Von wahrer Andacht di Eberhard Mardach (pp. 83–116), una predica di Johannes Tauler (pp. 129−156), il trattato Liebhabung Gottes an den Feiertagen di Thomas Peuntner del 1434 (pp. 232−237), estratti dalla Auslegung der zehn Gebote di Marquardo di Lindau (pp. 238–245), l'inizio del prologo e tre capitoli della Theologia deutsch (anche menzionato Der Frankfurter; pp. 287–297) tramandato anonimo e integralmente pubblicato per la prima volta da Martin Lutero nel 1518, così come estratti da una versione tedesca del Der Minnebaum (Arbor amoris; pp. 323–331) che si discosta molto da quella di altri manoscritti.
Online dal: 22.06.2017
Il manoscritto è vergato interamente dal monaco riformatore di Hersfeld Friedrich Kölner, che fu attivo nel monastero di S. Gallo dal 1430 al 1436. Egli si occupò tra l'altro della cura spirituale della comunità femminile di S. Giorgio. I manoscritti da lui redatti, dodici dei quali si sono conservati, furono probabilmente destinati principalmente a questa cerchia di destinatari. Questo può essere ipotizzato anche per il presente manoscritto, in comodo formato in-ottavo. Contiene un corposo ciclo di sermoni, introdotto da una predica presumibilmente di Rulmann Merswin (pp. 2-22: Leben Jesu / Von der geistlichen Spur), che Kölner attribuisce a Johannes Tauler (la stessa combinazione di testi si trova nel Cod. Sang. 1067). I seguenti quaranta sermoni sono in effetti di Tauler (pp. 22-557). Sotto la voce Von der drivaltikait, alle pp. 134-147, si trova il trattato composito dello pseudo-Eckhart Von dem anefluzze des vaters. Mancano i discorsi quaresimali di Tauler; Kölner fa invece riferimento a due lettere di Johannes von Schoonhoven. Sebbene non siano inclusi nel presente volume, sono disponibili come traduzioni indipendenti di Kölner nel Cod. M 47 dell'archivio del convento di S. Caterina a Wil, un manoscritto che Kölner ha probabilmente scritto per la comunità di S. Giorgio. Il manoscritto, a piena pagina, è fittamente scritto e completamente rubricato. La legatura, senza decorazioni, è stata restaurata nel 1992, ma il volume presenta già numerose riparazioni medievali.
Online dal: 22.09.2022
Questo manoscritto in pergamena contiene sermoni latini di Bertoldo di Ratisbona († 1272) in una copia della seconda metà del XIII secolo o della prima metà del XIV secolo. Inizia con la festa del protomartire Stefano (26 dicembre; p. 1a) e si estende fino alla festa della decollazione di Giovanni Battista (29 agosto; p. 181b). Seguono altri sermoni e testi, due dei quali con il titolo De passione (p. 197a) e De resurrectione (p. 199b). A p. 209 il testo si interrompe alla fine della colonna di destra. Seguono, alle pp. 210a-215a, i sermoni per la Conversio sancti Pauli (p. 210a) e la Purificatio beatae Mariae (p. 213a), anche se queste due feste compaiono già nella parte originale (pp. 23b e 31b). Nel XIV secolo un'altra mano ha scritto nella colonna destra di p. 215 un testo tedesco (Wilt du wizzen wie ...). Secondo un'annotazione a p. 216, il cappellano Jodocus Maiger nel 1433 donò questo libro a Nicolaus Jeuchin o Jenchin, parroco di S. Mangen (una chiesa fuori la città di S. Gallo). Da notare, a p. 111/112, la cucitura decorativa in quadricromia con contorno frastagliato, a p. 150a il disegno a penna e a p. 216 il timbro della biblioteca dell'abate Diethelm Blarer del periodo 1553-1564. La legatura con assi in legno risale probabilmente al XV secolo.
Online dal: 25.04.2023
Il manoscritto è stato scritto in textualis probabilmente nella seconda metà del XIII o nella prima metà del XIV secolo. L'antica foliotazione va da I a CLXXXIII e da CCLVI a CCLXXX (foliotazione a matita: 184-209). Oggi fa fede quella a matita A-B, poi a inchiostro rosso I-CLXXXIII e infine a matita 184-216. L'indice, inserito nel XIV secolo nell'ultimo fascicolo separato (cc. 211r-214v), utilizza la numerazione in cifre romane da I a CCLXXVIII senza lacune. Ciò dimostra che, dopo la stesura dell'indice, alcuni fascicoli sono andati perduti dopo il foglio CLXXXIII, già annotato nel XV secolo nell'indice con «vacat». I fogli rimasti tramandano dapprima i sermoni di Bertoldo di Ratisbona († 1272) sulle feste del Signore e dei santi (cc. Ir-CLXXIIIIv) e poi - a causa della già citata perdita di fogli - solo la fine delle sue prediche per il Commune sanctorum (cc. 184r-184v). In mezzo e dopo ci sono altri sermoni (Sermones ad religiosos, Sermones ad speciales) o testi spirituali della stessa mano, ma alla fine (cc. 209r-210r) di una mano diversa. All'indice fanno seguito (cc. 214r-215v) altre aggiunte, probabilmente del XIV secolo, tra cui alcune in tedesco. Secondo la nota di possesso Liber sancti Galli a c. Br, probabilmente nel monastero di S. Gallo al più tardi dal XV secolo.
Online dal: 25.04.2023
Questo manoscritto, redatto nel convento delle domenicane di S. Gallo probabilmente nel 1484, costituisce la prima parte (conservatasi) di una raccolta la quale originariamente doveva contenere, secondo una indicazione contenuta nell'indice, 151 prediche ordinate secondo l'anno liturgico e con tutta probabilità destinate alla lettura durante i pasti. Vi si trovano tra l'altro prediche di Meister Eckhart, Johannes Tauler, Nikolaus von Straßburg, Rudolf Goltschlacher, Meister Wilhelm, Felix Fabri (?), Jordan von Quedlinburg e alcune dal corpus delle «St. Georgener» e «Engelberger Predigten». Degno di nota il fatto che per quanto riguarda il contenuto di «Engelberger Predigten» il Cod. Sang. 1066 si comporti in maniera complementare ai manoscritti Cod. Sang. 1919 e Wil M 42 anche loro redatti nel convento sangallese di S. Caterina. Diversamente dal Cod. Sang. 1919 e dal Wil M 42, che indirettamente o direttamente si rifanno alla medesima versione *C, al quale anche i due manoscritti Cod. Sang. 1004 e Wil M 47 - realizzati 50 anni prima - devono il loro fondo contenuto di «Engelberger Predigten», il Cod. Sang. 1066 deriva da un manoscritto del gruppo testuale *Y3, prossimo anche al Cod. 752(746) della biblioteca del monastero benedettino di Einsiedeln.
Online dal: 09.04.2014
Il volume in-folio contiene un ampio ciclo di sermoni, introdotto da una predica presumibilmente di Rulmann Merswin (fol. 1ra-5vb: Leben Jesu / Von der geistlichen Spur), qui attribuita a Tauler (come nel Cod. Sang. 1015). I sermoni successivi (fol. 5vb-235ra) sono in effetti di Tauler. Sotto il titolo Von der drivaltikait, i fol. 85va-93va contengono il trattato composito dello pseudo-Eckhart Von dem anefluzze des vaters; nei fol. 235ra-241va sono trascritte quattro lettere di Enrico Susone (lettere 3, 4, 6 e 7 del Kleines Briefbuch), seguite da un altro sermone. Il manoscritto, a due colonne, è scritto con cura, corretto in molti punti e completamente rubricato. Ogni sermone è introdotto da un'iniziale ornamentale, per lo più di cinque righe, con una semplice filigrana in blu e rosso; alcune iniziali sono un po' più grandi e più elaborate (ad es. fol. 190vb). La legatura in pelle ben conservata, con cinque borchie (una sola mancante sul piatto posteriore) e due fermagli, decorata con filetti e decorazioni, risale alla fine del XV secolo. Secondo due note di possesso sul foglio di guardia anteriore, il volume appartenne alle suore dell'eremo di S. Leonardo e successivamente a quelle di S. Giorgio a San Gallo.
Online dal: 22.09.2022
Armerista dell'abate di San Gallo Ulrich Rösch (1463-1491), contenente la riproduzione di 1626 armi di importanti personaggi laici o ecclesiastici, per lo più della regione della Germania meridionale.Fu probabilmente prodotto nel laboratorio di Heidelberg di Hans Ingeram per un committente sconosciuto tra Neckar e Oberrhein. Negli anni intorno al 1480 Ulrich Rösch acquistò il volume e vi aggiunse, nell'ultima sezione, un gran numero di armi della Svizzera e della Germania limitrofa, che fece riprodurre dal pittore di Winterthur Hans Haggenberg. Uno dei più importanti armeristi del XV secolo.
Online dal: 23.12.2008
Armerista dell'umanista glaronese Egidio Tschudi (1505-1572), databile agli anni compresi tra il 1530 e il 1572. Contiene le riproduzioni di più di 2000 armi, appartenenti per lo più a famiglie dell'antica Svizzera. Diverse armi contengono spiegazioni genealogiche autografe di Tschudi.
Online dal: 23.12.2008
l codice, scritto da più mani, contiene la storia naturale (Das Buch der Natur) di Konrad von Megenberg in una versione praticamente completa; mancano solo alcuni capitoli, in parte a causa della perdita di fogli. I fascicoli 17 (pp. 371-394) e 18 (pp. 395-418) sono rilegati nell'ordine sbagliato. Le singole parti del terzo libro (sugli animali) e del quarto (sugli alberi) sono precedute da sommari coevi. I numeri dei fogli riportati corrispondono alla cartulazione, che ricomincia più volte dall'inizio, inserita in alcune parti. Sulla controguardia posteriore di carta si trova una nota di possesso della mano che ha anche numerato i fogli: sint der bletter CClxxvj bletter vnd ist dz ůrrich [Ulrich] von fulach. Secondo questa annotazione sono andati perduti in totale 12 fogli. Come si evince dalla dedica all'abate Joseph von Rudolphi (abate 1717-1740) sulla controguardia anteriore, il volume si trova nella biblioteca del monastero di S. Gallo al più tardi dal XVIII secolo.
Online dal: 25.04.2023
Manoscritto liturgico dal monastero delle monache cistercensi di Günterstal presso Friburgo in Brisgovia, scritto in parte in latino e in parte in tedesco. Il manoscritto è stato acquistato nel 1792 dal monaco di S. Gallo Gall Metzler (1743-1820) attivo quale parroco ad Ebringen presso Friburgo, allora proprietà di S. Gallo. Contiene, con altri testi, letture da un martirologio e dalla regola di S. Benedetto per i mesi di settembre e ottobre, pericopi delle epistole e dei vangeli per le domeniche e le feste dei santi di settembre, legende dei santi secondo la Legenda aurea alsaziana per il mese di settembre, testi in tedesco dal libro veterotestamentario di Tobia, Giuditta ed Ester, così come la versione B2 del Dekalogerklärung di Marquardo di Lindau. Il volume appartiene, con il Cod. Sang. 1141 e il Cod. Sang. 1142 e probabilmente ad altri sei, volumi oggi persi, ad un voluminoso lezionario di Günterstal contenente prediche e testi da un martirologio e liturgici. Nel volume si constatano qui e là vecchie perdite di fogli (per es. tra le pp. 350 e 351); tra le varie parti si incontrano continuamente delle pagine bianche.
Online dal: 20.12.2012
Manoscritto liturgico dal monastero delle monache cistercensi di Günterstal presso Friburgo in Brisgovia, redatto da vari copisti in parte in latino e in parte in tedesco. Danneggiato alla fine, venne acquistato nel 1782 dal monaco di S. Gallo Gall Metzler (1743–1820) attivo quale parroco ad Ebringen presso Friburgo, allora proprietà di S. Gallo. Contiene tra altri letture da un martirologio e dalla regola di S. Benedetto per il mese di agosto in entrambe le lingue (p. 1-94), Lectiones in latino per il mese di agosto, pericopi dei vangeli in latino dalla decima domenica dopo Pentecoste con prediche, e leggende di santi in tedesco tratte dalla Elsässischen Legenda aurea per il mese di agosto (p. 395-502). Il volume apparteneva, insieme al Cod. Sang. 1140 e Cod. Sang. 1142 e probabilmente ad altri sei volumi oggi persi, ad un voluminoso lezionario di Günterstal contenente prediche e testi da un martirologio e liturgici. Alcuni fogli vennero tagliati già prima della paginazione, eseguita intorno alla fine del XVIII sec.
Online dal: 13.12.2013
Manoscritto liturgico dal monastero delle monache cistercensi di Günterstal presso Friburgo in Brisgovia, redatto da vari copisti in parte in latino e in parte in tedesco. Il manoscritto, che venne acquistato nel 1782 dal monaco di S. Gallo Gall Metzler (1743–1820) attivo quale parroco ad Ebringen presso Friburgo, allora proprietà di S. Gallo, contiene tra testi un calendario (p. 1-12), prediche (p. 57-213), pericopi dalle lettere e dai vangeli (p. 222-271), altri testi liturgici e orazioni per le feste del Commune sanctorum, una copia completa del richiesto trattato Büchlein der ewigen Weisheit del mistico di Costanza Enrico Suso († 1366), il vangleo di Nicodemo in latino (p. 659-695), una versione in prosa del vangleo di Nicodemo (p. 695-761) e le Lamentationes Jeremie il latino (p. 762-770). Il volume apparteneva, insieme al Cod. Sang. 1140 e Cod. Sang. 1141 e probabilmente ad altri sei volumi oggi persi, ad un voluminoso lezionario di Günterstal contenente prediche e testi da un martirologio e liturgici. Alcuni fogli (forse tra p. 489 e p. 490) vennero tagliati o strappati già prima della paginazione, eseguita intorno alla fine del XVIII sec.
Online dal: 13.12.2013
Il manoscritto cartaceo è stato scritto nel XV secolo in ambiente alemanno ed appartenne intorno al 1500 ad una donna di nome Anna Wiechbalmer. Questa raccolta a carattere composito, finora poco studiata, contiene tra l'altro leggende in prosa sulla vita di S. Chiara d'Assisi in lingua tedesca (pp. 1−18) ed estratti dal Lucidarius in tedesco, un libro popolare che offre, sotto forma di domande e risposte, un sapere a carattere teologico e naturalistico (pp. 19−48). Vi si trovano inoltre numerose ricette medicinali, soprattutto sulle virtù curative di varie piante (pp. 49−74; pp. 138−145), benedizioni contro i vermi (p. 74), contro le piaghe (pp. 101−102) e per il bestiame (pp. 127−128), così come un racconto sulla peste (pp. 132−134) di Hans Andree, un medico laico attivo a Costanza, contenente delle regole di comportamento da applicare in caso di insorgenza di questa pestilenza. Completano il manoscritto sentenze di mistiche e altri testi a carattere spirituale (pp. 77−101, pp. 103−104), estratti dall'opera Die 24 Alten des Otto von Passau (pp. 105−119) e inni, canti e preghiere in tedesco (pp. 129−131; pp. 135−138 tra questi a p. 131 una versione tedesca della prima strofa del Media vita in morte sumus). All'inizio (p. B) si trova un rudimentale elenco del contenuto di mano del bibliotecario p. Franz Weidmann (1774-1843).
Online dal: 25.06.2015
Il volume contiene le traduzioni in tedesco delle vite di santi sangallesi e poesie occasionali del predicatore, poeta e musicista del duomo di S. Gallo Anton Widenmann (1597-1641). Le pp. 29-129 contengono la traduzione della vita di Gallo di Walafrido, le pp. 283-317, 321-403, 407-448 e 459-481 la traduzione delle vite di Otmar, Notkero e Wiborada e le pp. 487-562 quelle di monaci sangallesi quali Iso, Ratperto e molti altri. Alle pp. 273-282 si trovano le traduzioni di Widenmann degli inni su Gallo e Otmaro (in parte con note musicali), alle pp. 448-458 di altri canti ecclesiastici. Il manoscritto si chiude alle pp. 563-613 con poesie occasionali per dei giorni festivi. Contiene inoltre, alle pp. 1-28 e 131-271 cinque dialoghi tra un ecclesiastico cattolico ed uno protestante del Toggenburgo su questioni di religione, probabilmente registrate dall'abate Pio Reher.
Online dal: 13.06.2019
Il manoscritto è stato redatto nel 1583, sotto l'abbaziato del principe-vescovo Joachim Opser (1577-1594), dal cantore Johannes Strang († 1588; professione 1580) morto in giovane età, sulla base di annotazioni di Padre Heinrich Keller. Descrive, per la maggior parte in latino ma spesso in lingua tedesca, gli usi riguardanti i servizi divini nell'abbazia di S. Gallo per tutto l'anno, dal 1 gennaio al 31 dicembre. Questo Directorium cultus divini è una delle fonti più importanti per la conoscenza della liturgia monastica nel monastero nel periodo successivo alla riforma. Vi vengono ricordate le preghiere e i canti da recitare e cantare nei singoli giorni, oppure l'ordine delle processioni liturgiche (persino separatamente nel caso di brutto o cattivo tempo). Il volume contiene indicazioni sulla decorazione della chiesa e molte notizie interessanti dal punto di vista storico artistico, come per es. quelle relative alla pratica in uso a S. Gallo per la nomina di un abbas scholasticus. A p. 1, accanto ad un elenco di anniversari, si trovano anche delle notizie storiche riguardanti vari avvenimenti interni al monastero. Il volume fu continuato fino al 1606.
Online dal: 23.06.2014
Il manoscritto, rilegato con una legatura rappresentativa, porta il titolo «Schlacht-, Nammen-, Schilt- und Waappen-Buoch von denen noch bewusten Graffen, Freyen, Edlen, Ritter und Knechten, welche mit Hertzog Leopoldo II. von Oesterreich auff St. Cirilli den 9.ten Tag Iulij 1386 vor Sempach umbgekommen und erschlagen worden». L'abate di S. Gallo Joseph von Rudolphi (1717-1740) diede l'incarico di eseguire questo esemplare nel 1738 poiché egli, dopo aver studiato il Chronicon Helveticum, la grande opera storica dell'erudito glaronese Aegidius Tschudi (1505-1572), e la sua trascrizione, che egli aveva fatto fare poco prima da un esemplare del castello Gräpplang presso Flums (Cod. Sang. 1213-1220), aveva constatato delle inesattezze con la vecchia trascrizione del «Wappenbuchs von Sempach». Su di un doppio foglio di pergamena (p. 6−7) si trova, a guisa di frontespizio, un dipinto a colori della battaglia, simile al dipinto che si trova nella cappella della battaglia di Sempach e che, stando al catalogo dei manoscritti di Franz Weidmann (Cod. Sang. 1405, p. 2002), «von einem gar alten Kupferstich getreülich abgemalet worden». Joseph Leodegar Bartholomäus Tschudi (1708-1772), un discendente di Aegidius Tschudi, è chiaramente responsabile della decorazione (pp. V1). Dopo delle esaurienti spiegazioni introduttive, il ricco apparato decorativo di stemmi del volume inizia con il ritratto del duca Leopoldo III (p. 34).
Online dal: 22.06.2017
L'alsaziano Georg Franz Müller (1646-1723) viaggiò nel 1669 per undici mesi da Amsterdam a Batavia (oggi Giacarta) dove trascorse 13 anni quale soldato al servizio della Compagnia olandese delle Indie orientali su varie isole indonesiane. Nel Cod. Sang. 1278, che completa il suo Diario di viaggio illustrato (Cod. Sang. 1311), si legge la descrizione cronologica del suo viaggio; vi si aggiungono esaustive descrizioni di persone, piante e animali che egli trovò in Estremo Oriente o nel corso del viaggio (pp. 1-457). La copia, realizzata da due copisti tra il 1701 ed il 1705 nel monastero Marienberg sopra Rorschach, contiene in appendice (pp. 460-489) due plichi di formato minore con l'elenco di vari 'souvenirs' che Georg Franz Müller riportò in Europa dal suo soggiorno nelle Indie orientali. Müller stesso ha corretto e/o integrato la copia in vari posti.
Online dal: 08.10.2015
In una elegante rilegatura decorata con oro il bibliotecario Johann Nepomuk Hauntinger (1756-1823) riunì per il suo abate Beda Angehrn (1767-1796) un elenco delle nuove acquisizioni e accessioni della biblioteca abbaziale tra il 1780 ed il 1792: Verzeichniss der Handschriften, Bücher, Kunst und Naturprodukte, welche seit dem 23. Oktober 1780 bis Ende Mayes 1792 der Stift St. Gallischen Bibliotheke sind einverleibt worden. Alla sua maniera il volume costituisce un singolare documento della politica e della prassi delle acquisizioni del monastero di S. Gallo. In totale, in questi appena dodici anni si poté integrare nella biblioteca 335 incunaboli e cinquecentine, così come 4'000 edizioni più tarde e 146 manoscritti. La maggior parte dei manoscritti giunsero nell'odierna biblioteca abbaziale (per scambio con letteratura a stampa a carattere ascetico-spirituale) da conventi femminili di S. Gallo, per esempio le benedettine di S. Giorgio, le cappuccine di Altstätten o le domenicane di Wil. Vengono menzionate anche le accessioni nel gabinetto delle monete, dei minerali e fossili o delle curiosità, nuove acquisizioni di quadri e stampe, così come alia quaedam bibliothecae illata (diverse altre acquisizioni di vario tipo come sedie di canna (canna spagnola) o un nuovo sigillo per la biblioteca). Sono anche elencate spese generali per lavori di rilegatura e somme di denaro che tutti quegli impiegati o parroci dovevano alla biblioteca, ai quali l'abate aveva conferito da poco un posto da parroco o un incarico secolare.
Online dal: 23.06.2014
Il manoscritto, copiato dal monaco di S. Gallo Jakob an der Rüti (1562-1615) forse per uso privato, contiene nella prima parte (f. 1r-125r) dei responsori per le feste solenni dell'anno liturgico, con melodie in notazione gregoriana di tipo tedesco ("Hufnagelnotation") e spesso con indicazioni per le processioni. Alla fine si trovano indicazioni sul luogo di svolgimento di alcuni vespri (f. 126r-128r), altre indicazioni per l'ordine delle processioni (f. 128v-136v), melodie per la dossologia (f. 128v-140v), indiazioni per il vespro dell'abbas scholasticus nel giorno di s. Giovanni e alla vigilia della festa della circoncisione (f. 140v-147v), così come delle orazioni per le processioni (f. 150r-155v). Jakob an der Rüti ha decorato il manoscritto con alcuni goffi disegni a penna e bordure (decorazioni a piena pagina al f. 1r, 58v-59r e 77v-78r, inoltre rappresentazioni figurate nelle iniziali). Si nomina al f. 126r con le iniziali (F.I.A.R.), a f. 125r con il nome completo (eraso, leggibile con luce UV: Per me fratrem Jacobum An der Rüti …um Anno 1582).
Online dal: 23.06.2014
Diario di viaggio di Georg Franz Müller, viaggiatore alsaziano (1646-1723). Tra il 1660 e il 1682 Müller prestò servizio nella Compagnia olandese delle Indie Orientali come soldato nell'arcipelago indonesiano. Nel suo “Diario di viaggio” disegnò uomini, animali e piante che aveva visto durante il suo viaggio in Indonesia, ove giunse circumnavigando l'Africa del sud. Su tali uomini, animali e piante, compose anche dei poemi sobri, talvolta di non sicura fattura, che volle di proposito scrivere in una scrittura difficile da decifrare.
Online dal: 23.12.2008
Il manoscritto fu acquistato nel 1779 dal monaco sangallese Gall Metzler (1743-1820), parroco a Ebringen nei pressi di Friburgo, parrocchia appartenente a S. Gallo. Contiene delle istruzioni liturgiche per l'anno liturgico, divise in due parti (de tempore e de sanctis). Scritto in tedesco, il suo scopo è quello di evitare l'ignoranza (‘vnwißenheit') in materia liturgica. Le informazioni riguardanti le collette sono state tralasciate sia per mancanza di spazio sia per il fatto che solo i preti abbisognavano di queste informazioni. Ciò può far pensare che il manoscritto era stato scritto per delle monache (nonostante venga mantenuta la forma al maschile). Rimane da appurare a quale fonte si rifaccia il testo menzionato nel prologo come 'Index'.
Online dal: 17.12.2015
Il manoscritto contiene un certo numero di testi normativi dal monastero cistercense femminile di Günterstal, scritti in parte in tedesco e in parte in latino. Inizia con un trattato sulla simonia, in latino e tedesco, scritto dal ‘brůder Johannes' e dedicato a ‘der erwurdigen frowen von Mulhein', presumibilmente Veronica von Mülheim, badessa del monastero dal dicembre 1504 alla sua morte nel maggio 1508. Johannes potrebbe essere stato un monaco di Tennenbach, il monastero cistercense che aveva la responsabilità della cura animarum delle monache. Il resto del manoscritto contiene un certo numero di traduzioni di testi normativi per l'ordine cistercense, tra cui il Liber definitionum e l'Ecclesiastica Officia. La traduzione in tedesco e l'inserimento unicamente dei capitoli più rilevanti evidenzia l'utilizzo da parte delle monache. Molti di questi testi sono attestati anche nel monastero femminile cistercense di Lichtenthal nei pressi di Baden Baden. Nonostante il monastero non sia mai stato formalmente riformato, il manoscritto indica degli impulsi riformatori nella prima parte del XVI secolo. Il manoscritto fu acquistato nel 1782 dal monaco sangallese Gall Metzler (1743-1820), parroco a Ebringen nei pressi di Friburgo, parrocchia appartenente a S. Gallo.
Online dal: 17.12.2015
Il manoscritto è stato scritto da Jodocus Lorichius (1540-1612), professore di teologia presso l'università di Friburgo, per le monache cistercensi di Günterstal. Venne dedicato alla badessa del monastero, Maria Störin von Störenberg. Dopo il prologo di Lorichius riguardante l'utilità delle cerimonie liturgiche, l'autore fornisce alle monache la traduzione tedesca di due dei testi fondamentali dell'ordine cistercense del XII sec.: l'Exordium Cistercii, la narrazione dei primi avvenimenti dell'ordine, e l'Ecclesiastica Officia, una raccolta di regole per la vita liturgica e monastica. Egli conclude con una breve giustificazione sui motivi per i quali i cistercensi recitino i Sette salmi penitenziali al venerdì. Fa seguito una raccolta di statuti (l'Usus Conversorum) per i fratelli laici, tradotta in tedesco. Lorichius dedicò quatto libri a stampa alle monache di Günterstal tra il 1581 ed il 1598, tutti in tedesco, e questo manoscritto deve essere visto come parte di questa ampia relazione.
Online dal: 17.12.2015
l manoscritto, di piccolo formato, inizia con la descrizione dei festeggiamenti per la traslazione delle reliquie dei santi Otmaro e Notkero Balbulo nella rinnovata chiesa di Sant'Otmaro nel 1628 (pp. 4-46). Seguono le poesie, scritte per questa festa (pp. 47-630), principalmente dai giovani monaci Athanasius Gugger, Basilius Renner e Chrysostomus Stipplin, tutti professi nel 1626, nonché dall'allievo del monastero Placidus Bridler (professo nel 1630). La maggior parte delle poesie sono redatte in latino, alcune anche in tedesco o in greco. Di norma, più poesie insieme formano un emblema, ciascuno dei quali termina con una spiegazione delle immagini in prosa, in latino e in tedesco. Diversi emblemi sono raggruppati insieme come una cosiddetta affixio su un tema; una affixio è spesso seguita da un'appendice con logogrifi (indovinelli di lettere) o altri indovinelli. Le immagini delle Affixiones del 1628 non sono sopravvissute, ma dalla descrizione delle celebrazioni per la traslazione risulta che 976 fogli di grande formato con immagini, versi e spiegazioni, erano stati appesi nel chiostro del monastero (pp. 31-32). Alle pp. 631-727 seguono altri emblemi e discorsi pronunciati dagli stessi autori in varie occasioni nel 1631.
Online dal: 25.04.2023
Primo volume di una collezione di frammenti della biblioteca abbaziale di San Gallo («Veterum Fragmentorum manuscriptis codicibus detractorum collectio tomus primus»). Contiene, tra le svariate pagine singole e i diversi testi frammentari, frammenti della fine del IV secolo dell'Eneide e delle Georgiche di Virgilio, importanti da un punto di vista storico-testuale (11 pagine e 8 piccole strisce); 17 parti di testo, di varie dimensioni, dell'inizio del V secolo di una versione vetus latina pre-Vulgata dei Vangeli; frammenti del X secolo di una copia delle commedie di Terenzio; documenti databili tra il IX e il XV secolo; piccoli frammenti in scrittura ebraica; ed il «St. Galler Glauben und Beicht II» (delle formule per la confessione ed una professione di fede dell'XI secolo). Pater Ildefons von Arx (1755-1833) assemblò questo volume miscellaneo nell'anno 1822 e lo dedicò al suo precedente superiore, il bibliotecario dell'abbazia Pater Johann Nepomuk Hauntinger (1756-1823).
Online dal: 31.07.2009
Secondo volume di una collezione di frammenti della biblioteca abbaziale di San Gallo («Veterum Fragmentorum manuscriptis codicibus detractorum collectio tomus II»). Tra i diversi testi, questo volume contiene: 110 fogli singoli, di varie dimensioni, tratti dalla più antica versione Vulgata dei Vangeli, realizzata in nord Italia (Verona?) verso gli anni 410/420; frammenti di manoscritti dei Salmi in lingua latina e greca del VII e rispettivamente del X secolo; un gran numero di frammenti irlandesi della biblioteca abbaziale databili tra il VII e il IX secolo, tra cui un ritratto di Matteo l'Evangelista con i suoi emblemi (p. 418), una croce decorata a piena pagina (p. 422) e un'iniziale «Peccavimus» (p. 426).
Online dal: 31.07.2009
Il volume, iniziato dal bibliotecario Johann Nepomuk Hauntinger (1756-1823) e probabilmente per la maggior parte da lui scritto, contiene un diario ed una grande quantità di trascrizioni di lettere e documenti riguardanti gli avvenimenti nel monastero di S. Gallo e nel territorio del principato abbaziale tra il 10 marzo ed il 31 agosto 1798. Il contenuto rispecchia il caos allora imperante: l'invasione di S. Gallo da parte delle truppe francesi, gli accadimenti precipitosi nel monastero e nel territorio del principato abbaziale, l'evacuazione della biblioteca e dell'archivio nei vicini territori all'estero, la cacciata ed il destino dei monaci sangallesi, i loro contatti con le autorità elvetiche, i febbrili sforzi per un distacco da un destino inevitabile, lo sconcerto di alcuni monaci (p. 228: Domine, salva nos, perimus!). Le lettere restituiscono sia la corrispondenza interna dei conventuali del monastero tra di loro sia i contatti esterni della comunità monastica in procinto di essere sciolta; sono redatte per la maggior parte in tedesco, raramente anche in latino.
Online dal: 13.10.2016
Il conventuale di S. Gallo p. Joseph Bloch (1754-1799) ha raccolto questa storia dei fratelli laici nel monastero di S. Gallo nel 1793 da varie fonti. Il testo è scritto in parte in latino, in parte in lingua tedesca.-Nellaprima parte (fol. 6r−21r) Bloch presenta l'istituto dei fratelli laici. Egli scrive sulle abitazioni dei fratelli laici o dei conventuali nel corso dei secoli, narra dei loro compiti e doveri, sul loro comportamento con i beni terreni e del loro sigillo. Nella seconda parte racconta in forma cronologica degli importanti episodi e storie riguardanti i fratelli laici dal XV secolo fino all'anno 1793 (fol. 22r−79v). Nella terza parte segue l'elenco dei nomi di tutti i fratelli laici che appartennero alla comunità dall'abbaziato di Eglolf Blarer (1426-1442) fino al 1793 (fol. 89r−101r). Tra le parti 2 e 3 inserisce il redattore in maniera protocollare una seria ammonimento del principe vescovo Beda Angehrn (1767-1796) scritta da un'altra mano, ai fratelli laici de 1775 (fol. 80r−83v). A causa di vari problemi l'abate di S. Gallo aveva convocato vari fratelli laici. Il frontespizio del manoscritto (f. 4v) mostra un fratello laico nell'abbigliamento del XVI secolo.
Online dal: 25.06.2015
Il volume commemorativo per il decano di San Gallo p. Egidio Hartmann (1691-1776) è intitolato Corona gloriae et sertum exultationis. La comunità del monastero li ha dedicati al decano per il suo giubileo sacerdotale d'oro il 16 ottobre 1766. Ognuna delle tre poesie, odi ed elegie lodano p. Egidio Hartmann come dispensatore di sacramenti, pastore e sacerdote giubilare. Ogni poesia è preceduta da un emblema con un fiore in un giardino; ognuna delle tre sezioni inizia con una corona di tre fiori. Il volume fu disegnato e probabilmente anche scritto da p. Domenico Feustlin (che ha anche scritto l'antifonario in quattro volumi Cod. Sang. 1762, 1763, 1764 e 1795). Alla fine del manoscritto ci sono due libretti di piccolo formato con due scritti commemorativi per l'abate Beda Angehrn. Il primo, dal titolo Duplicis piique voti unanimis consensio, fu da lui ricevuto nel 1778 dagli studenti di Kreuzlingen. Il secondo, dal titolo Alte und neue Dichtkunst. Ein Tafelgesang, fu anche consegnato nel 1778 dal capitolo imperiale Petershausen a Costanza. Entrambi gli scritti erano probabilmente destinati ad uno spettacolo cantato, in quanto contengono delle arie, rispettivamente un coro, ma non c'è alcuna notazione musicale.
Online dal: 04.10.2018
Il volume contiene principalmente notizie raccolte dal bibliotecario dell'abbazia di S. Gallo p. Franz Weidmann (1774-1843) sul patrimonio manoscritto della biblioteca dell'abbazia, sulla storia dell'abbazia di S. Gallo e sul suo bacino d'utenza, nonché diversi indici alfabetici sul patrimonio manoscritto (indice dei soggetti, autori sangallesi, copisti e possessori), copie dei testi di Weidmann tratti dai manoscritti sangallesi ed estratti dalla letteratura secondaria.
Online dal: 08.10.2020
Il volume, redatto principalmente in latino, contiene nella prima parte (pp. 1-480) informazioni sulla consacrazione di chiese, cappelle, altari e campane nel monastero di S. Gallo e dalla zona dell'Alte Landschaft («antico territorio») (pp. 1-187), in Turgovia (pp. 188-263), nella valle del Reno (pp. 264-309) e nel Toggenburgo (pp. 310-457), inoltre sulle chiese nel territorio urbano di S. Gallo, S. Lorenzo, S. Magno e S. Leonardo (pp. 475-480). Questa parte venne scritta dal monaco e custode di S. Gallo p. Gregor Schnyder (1642-1709) intorno al 1706 e contiene numerose aggiunte dall'epoca fino al 1788. Su una pagina non numerata posta prima di p. 57 è visibile un disegno diluito a penna della torre dell'orologio del monastero, finita nel 1661. La seconda parte (pp. 487-556) è di mano del monaco di S. Gallo Chrysostomus Stipplin (1609–1672). Contiene un calendario delle feste dei santi per il monastero di S. Gallo, che indica ogni volta dove si celebra la rispettiva festa (pp. 487-501), un elenco delle cappelle e degli altari con le date di consacrazione (pp. 501-502), due elenchi dei patrocini degli altari disposti secondo il calendario (pp. 503-506 e 507-509), una panoramica degli altari con le reliquie in essi contenute (pp. 509-515) e un elenco di tutte le reliquie del monastero e delle sue cappelle (pp. 519-556). Conclude la prima parte un indice dei luoghi (della stessa epoca delle ultime aggiunte).
Online dal: 14.12.2018
In questo volume, prevalentemente scritto in tedesco, il custode di S. Gallo p. Kolumban Brändle (1720-1780) quale redattore e compilatore e frate Gall Beerle (1734-1816) quale copista, descrivono le festività che ebbero luogo nel XVIII sec. nella zona del principato abbaziale di S. Gallo in occasione della traslazione dei corpi santi dalle catacombe romane. L'introduzione generale (fol. Vr - fol. VIIIr) è seguita da una talvolta voluminosa documentazione sulla traslazione di Benedetto nel convento delle cappuccine di S. Scolastica a Rorschach nel 1723 (fol. IXv-2v), di Giustino a Gossau nel 1743 (fol. 63v−68v), di Giuliano nel convento delle cappuccine di Notkersegg nel 1748 (fol. 69v−77v), di Valentino a Goldach nel 1761 (fol. 78v−129v), di Celestino a Waldkirch nel 1763 (fol. 130v−167r), di Clemenzia nel monastero delle benedettine di Santa Wiborada a St. Georgen nel 1769 (fol. 168v−226v), di Teodoro a Neu St. Johann nel 1685 (fol. 228v−237r), di Placido, Felicissimo, Vittore, Prospero e Redempta nel 1689 a Neu St. Johann (fol. 238v−246r), sul centenario della traslazione di Teodoro a Neu St. Johann nel 1755 (fol. 247r−265r) e sul centenario della traslazione di Marino a Lichtensteig nel 1757 (fol. 266v−291r), così come sulla traslazione di Teodoro a Berneck nel 1766 (fol. 292v−352v). Le relazioni sono accompagnate da dipinti ad acquarello dei corpi santi avvolti in abbigliamenti festivi. Inoltre nel volume si trovano atti, documenti e relazioni sull'autorizzazione richiesta a Roma di poter venerare Eusebio di Viktorsberg nell'area dell'abbazia di S. Gallo (fol. 3v-54v), così come sulla disposizione della processione di Pancrazio a Wil nell'anno 1738 (fol. 55r-62v). Nel volume si conserva anche un poco conosciuto schizzo a inchiostro della fortezza di Iberg presso Wattwil (fol. 238v).
Online dal: 26.09.2017
Copia letterale dei libri I-III del compendio dell'alchimia, Aureum Vellus oder Guldin Schatz und Kunstkammer stampato nel 1598/99 da Georg Straub a Rorschach. Le xilografie della terza parte (Splendor Solis, pp. 219-270) sono costituite da acquerelli colorati e sono stati copiati, tranne qualche eccezione, esattamente dalla edizione a stampa. Un disegno diluito a penna a p. 116 rappresenta Paracelso.
Online dal: 14.12.2018
Il volume di piccolo formato contiene due scritti di mano di Mathias Jansen, come è attestato da una sottoscrizione del 1774 a p. 201. Alle pp. 7-39 ansen descrive i dipinti della cattedrale di S. Gallo operando una descrizione della successione delle volte e dei campi. A p. 20 è riportato il miglioramento di un dipinto raffigurante Otmaro e altri santi. Il secondo scritto alle pp. 40-201 raccoglie relazioni storiche sulla vita, l'aldilà e il culto di s. Otmaro sotto forma di documenti protocollari, risoluzioni e preparativi e processi di culto, per es. la elevazione delle ossa di Otmaro avvenuta nel 1773/1774. A p. 99 è disegnato un altare decorato. Le pp. 202-207 contengono delle aggiunte tarde del 1823 o poco dopo. Alle p. 39 e 202 si trovano aggiunte sporadiche (dopo 1823) sul bassorilievo dello scultore Johann Christian Wentzinger, a p. 39 anche sui nuovi dipinti dell'artista Antonio Moretto nel coro. Le pp. 1-6 e 208-236 sono bianche. Proveniente dal convento delle cappuccine di Notkersegg, secondo una nota all'interno della coperta anteriore il codice giunse probabilmente intorno al 1852 in possesso del vescovo di S. Gallo Greith. Dal 1930 si trova nella biblioteca abbaziale quale deposito della biblioteca vescovile.
Online dal: 13.06.2019
Introdotto da un calendario di Strasburgo, il volume contiene tra l'altro vari testi del teologo e filosofo italiano Bonaventura (1221-1274), le Regula monachorum ad Eustochium del padre della Chiesa Gerolamo, estratti dal trattato ascetico-mistico Stimulus amoris, le istruzioni per una vita monastica del francescano Heinrich Vigilis di Weissenburg e l'opera di Davide di Asburgo De compositione exterioris et interioris hominis, tutti in lingua tedesca. Il volume, definito da Kurt Ruh «Encheiridion asceticum» francescano, dovette giungere con altri manoscritti di Strasburgo (Codd. Sang. 1904, 1915 ed eventualmente 1866) nel 1590 nel monastero delle domenicane di Wil.
Online dal: 07.10.2013
Manoscritto composito contenente prediche ed istruzioni spirituali, scritto nel convento delle domenicane di S. Caterina di S. Gallo intorno al 1487 dalla priora Angela Varnbüeler. Il volume contiene tra l'altro una dettagliata predica su santa Chiara di Assisi nella quale è introdotta la sua vita, una lettera aperta di un padre al figlio spirituale attribuito ad una frate francescano, una predica sulla sofferenza, la morte ed i sacramenti (quale interpretazione di Giovanni 16,21) ed una meditazione Von der Maß des gaistlichen Crutz falsamente attribuita ad Anselmo di Canterbury.
Online dal: 07.10.2013
Copia delle cosiddette Engelberger Predigten. Si tratta di una raccolta di prediche in tedesco per le diverse occasioni dell'anno liturgico, scritte intorno al 1400 in un convento di domenicane, forse a St. Katharinental presso Diessenhofen, dove il manoscritto è rimasto per vari secoli.
Online dal: 22.06.2010
Salterio/breviario per un convento femminile domenicano. Alle pp. 1-12 presenta un calendario di santi con molte donne e alcuni santi rari. La presenza di santi di S.Gallo e di Costanza rimanda ad una origine nella diocesi di Costanza. Alle pp. 390-393 istruzioni di preghiera in tedesco. Particolarmente degne di nota sono le tredici miniature e le iniziali con oro in foglia. Il volume proviene dal convento domenicano di S. Caterina a Nollenberg presso Wuppenau (Turgovia), dove di trovava, secondo delle note di possesso, al più tardi nel XVI secolo. Dal 1930 quale deposito della biblioteca vescovile di San Gallo nella biblioteca del monastero.
Online dal: 14.12.2018
Importante copia per la storia del testo dell'opera Reformatio Prediger Ordens del domenicano Johannes Meyer (1442-1482) attivo a Basilea. Si tratta della copia trascritta nel 1483 da suor Elisabeth Muntprat (1459-1531) e appartenente al convento delle domenicane di S. Caterina di S. Gallo. L'opera, copiata da un modello del convento di S. Caterina di Norinberga, è una fonte preziosa per la storia dell'ordine domenicano nell'area di lingua tedesca.
Online dal: 19.12.2011
Raccolta di trattati mistici chiamato, dal nome del primo editore Carl Greith (1808-1882, vescovo di San Gallo dal 1862), Greith'scher Traktat. Le fonti principali del testo in tedesco sono Meister Eckhart, Johannes Tauler e Enrico Susone. Il manoscritto, difettoso nella parte finale, proviene dal convento delle domenicane di Santa Caterina a San Gallo (poi Wil), dove probabilmente è stato copiato. Il testo stesso potrebbe anche essere stato compilato da una copista del convento sulla base di una raccolta di testi. Dal 1930 quale deposito della biblioteca vescovile di San Gallo nella biblioteca del monastero.
Online dal: 14.12.2018
Salterio in tedesco, completo tranne la caduta di un foglio alla fine: salmi (pp. 1-164), cantici (pp. 164-178). Con poche iniziali figurate (cane a p. 1, pesci alle pp. 141, 153 e 157). Il volume proviene dal convento delle domenicane di S. Caterina di S. Gallo; non è possibile dire con sicurezza se vi sia stato anche scritto. Dal 1930 presente in qualità di deposito della biblioteca vescovile di S. Gallo presso la biblioteca abbaziale.
Online dal: 08.10.2015
Manoscritto cartaceo: vi si rappresentano comportamenti moralmente e socialmente negativi attraverso l'uso di illustrazioni tratte da episodi sia di storia biblica, antica e medievale che da opere contemporanee, sulle maniere e le abitudini da tenere in società. L'ultimo terzo di ogni pagina contiene un proverbio in rima che allude alla virtù cristiana che è il corrispondente positivo di ciascun comportamento negativo.
Online dal: 26.04.2007
Album con raffigurazioni di membri della famiglia di commercianti tessili Zellweger di Trogen e testi biografici riguardanti i rappresentanti maschi di questa famiglia. La famiglia Zellweger ha plasmato l'economia e la politica di Appenzello Esterno dai primi tempi moderni fino alla metà del XIX secolo. Victor Eugen Zellweger, l'autore dei testi, si è incaricato della riproduzione di dipinti, disegni e stampe di proprietà della famiglia utilizzando le più moderne tecniche fotografiche. L'incarico per la progettazione grafica e per l'illustrazione dell'opera in tre volumi venne da lui commissionato al disegnatore di San Gallo Salomon Schlatter.
Online dal: 29.03.2019
Album con raffigurazioni di membri della famiglia di commercianti tessili Zellweger di Trogen e testi biografici riguardanti i rappresentanti maschi di questa famiglia. La famiglia Zellweger ha plasmato l'economia e la politica di Appenzello Esterno dai primi tempi moderni fino alla metà del XIX secolo. Victor Eugen Zellweger, l'autore dei testi, si è incaricato della riproduzione di dipinti, disegni e stampe di proprietà della famiglia utilizzando le più moderne tecniche fotografiche. L'incarico per la progettazione grafica e per l'illustrazione dell'opera in tre volumi venne da lui commissionato al disegnatore di San Gallo Salomon Schlatter.
Online dal: 29.03.2019
Album con raffigurazioni di membri della famiglia di commercianti tessili Zellweger di Trogen e testi biografici riguardanti i rappresentanti maschi di questa famiglia. La famiglia Zellweger ha plasmato l'economia e la politica di Appenzello Esterno dai primi tempi moderni fino alla metà del XIX secolo. Victor Eugen Zellweger, l'autore dei testi, si è incaricato della riproduzione di dipinti, disegni e stampe di proprietà della famiglia utilizzando le più moderne tecniche fotografiche. L'incarico per la progettazione grafica e per l'illustrazione dell'opera in tre volumi venne da lui commissionato al disegnatore di San Gallo Salomon Schlatter.
Online dal: 29.03.2019
Cronaca di Appenzello scritta da Bartholomäus Anhorn (1566-1640, 1623-1626 pastore a Speicher AR, 1626-1640 pastore a Gais AR). Il manoscritto descrive gli avvenimenti riguardanti la storia del cantone indiviso di Appenzello e del cantone di Appenzello Esterno costituitosi nel 1597, attribuendo un grande peso alla Riforma ed alla Controriforma.
Online dal: 20.12.2012
Volume contenente una raccolta di disegni con bottini di bandiere e vetri blasonati, paesaggi ed edifici dei secc. XVII e XVIII, realizzati dal disegnatore Johann Ulrich Fitzi, con commenti dello storiografo e committente Johann Caspar Zellweger.
Online dal: 13.12.2013
Tre volumi contenenti gli studi scientifici di Johann Georg Schläpfer concernenti soggetti storici, di biologia, geologici, medici e filosofici, così come molti disegni e acquarelli di pesaggi, piante, animali e preparazioni anatomiche, realizzati da Johann Ulrich Fitzi.
Online dal: 09.04.2014
Tre volumi contenenti gli studi scientifici di Johann Georg Schläpfer concernenti soggetti storici, di biologia, geologici, medici e filosofici, così come molti disegni e acquarelli di pesaggi, piante, animali e preparazioni anatomiche, realizzati da Johann Ulrich Fitzi.
Online dal: 09.04.2014
Tre volumi contenenti gli studi scientifici di Johann Georg Schläpfer concernenti soggetti storici, di biologia, geologici, medici e filosofici, così come molti disegni e acquarelli di pesaggi, piante, animali e preparazioni anatomiche, realizzati da Johann Ulrich Fitzi.
Online dal: 09.04.2014
Collezione di preghiere in tedesco, verosimilmente trascritta per un patrono laico (1500-1520 circa).
Online dal: 26.04.2007
Elenco del patrimonio degli abitanti dei comuni di Bergün, Filisur, Latsch e Stuls, elencati dall'allora notaio pubblico, cancelliere, più tardi landamano e poi parroco, Tumesch Zeuth; rinnovato circa ogni 10 anni, prima in tedesco, verso la fine anche in romancio. Importanza non provata chiaramente; eventualmente servì in origine quale base per il finanziamento del riscatto del vescovo di Coira nel 1537, più tardi anche chiave di ripartizione delle entrate dei comuni, tra i quali dalle magistrature valtellinesi, dalle pensioni, dalle tasse doganali sulle merci e le strade, ecc. Il più antico manoscritto oggi conosciuto da Bergün. Di proprietà di Werner Dübendorfer di Eglisau. Il volume che ne costituiva la continuazione, che andava probabilmente fino al 1799, è scomparso.
Online dal: 14.12.2017
Raccolta di ricette per la produzione di sostanze medicinali. La forma in cui sono presentate le ricette spazia dagli elenchi degli ingredienti a testi più o meno dettagliati con informazioni sulla fabbricazione e sull'uso dei farmaci. Nell'indice le ricette sono suddivise in 10 capitoli secondo la forma del farmaco (pp. 456-479). Alla fine di ogni capitolo ci sono diverse pagine bianche che sono state lasciate libere per ulteriori ricette. Il manoscritto proviene dalla farmacia dell'ex convento delle cappuccine di Wattwil ed è stato realizzato nel 1739. Contiene numerose aggiunte del XVIII secolo di varie mani. Dalla soppressione del convento delle cappuccine di S. Maria degli Angeli di Wattwil, avvenuta nel 2010, il manoscritto appartiene alla farmacia del convento della fondazione Kloster Maria der Engel Wattwil.
Online dal: 13.06.2019
Raccolta di ricette per la produzione di sostanze medicinali. La forma in cui sono presentate le ricette spazia dagli elenchi degli ingredienti a testi più o meno dettagliati con informazioni sulla fabbricazione e sull'uso dei farmaci. Manca un indice. Il manoscritto proviene dal capitolo secolare di canonichesse nobili di Schänis (f. Br) ed è stato redatto nel 1755. Alcune ricette sono state aggiunte in un secondo momento. Le numerose pagine bianche dimostrano che sin dall'inizio era prevista l'aggiunta di ulteriori ricette. Non si sa quando il manoscritto è entrato nella farmacia dell'ex convento delle cappuccine di Wattwil. Dalla soppressione del convento delle cappuccine di S. Maria degli Angeli di Wattwil, avvenuta nel 2010, il manoscritto appartiene alla farmacia del convento della fondazione Kloster Maria der Engel Wattwil.
Online dal: 13.06.2019
Raccolta di ricette per la produzione di sostanze medicinali. La forma in cui vengono presentate le ricette spazia da un semplice elenco degli ingredienti a testi più dettagliati con informazioni sulla fabbricazione e sull'utilizzo dei farmaci. Alle ricette è allegato un indice (pp. 262-264). Il manoscritto proviene dalla farmacia dell'ex convento delle cappuccine di Wattwil ed è stato «migliorato e scritto» («verbessert und geschrieben») nel 1881 da un originale più antico (p. E). Il libro contiene pochi supplementi fino al XX secolo. Dalla soppressione del convento delle cappuccine di S. Maria degli Angeli di Wattwil, avvenuta nel 2010, il manoscritto appartiene alla farmacia del convento della fondazione Kloster Maria der Engel Wattwil.
Online dal: 10.10.2019
L'erbario contiene in ordine alfabetico descrizioni di erbe medicinali e gli effetti medicinali ad esse attribuiti. Alle ricette è allegato un indice (p. 94). Tuttavia, questo indice si interrompe già dopo il numero 5 «Anice». Il manoscritto proviene dalla farmacia dell'ex convento delle cappuccine di Wattwil ed è stato scritto nella prima metà del XX secolo. Dalla soppressione del convento delle cappuccine di S. Maria degli Angeli di Wattwil, avvenuta nel 2010, il manoscritto appartiene alla farmacia del convento della fondazione Kloster Maria der Engel Wattwil.
Online dal: 10.10.2019
Contiene i salmi biblici ordinati secondo la suddivisione della liturgia delle ore in latino, con la rispettiva traduzione in tedesco. E' stato trascritto da due copiste, monache del convento domenicano di S. Caterina a S. Gallo, di cui una riconoscibile in Angela Varnbühler. La rilegatura, semplici assi di legno rivestiti di pelle senza alcuna decorazione, è tipica della prima fase dello scriptorium di S. Caterina ed un ulteriore elemento che ne certifica la provenienza.
Online dal: 23.04.2013
Volumetto composto di due parti, contenente preghiere e meditazioni su vari temi da leggere sull'arco di 30 giorni. Una parte (cc. 1r-45r) – ora all'inizio ma probabilmente originariamente collocata alla fine – è stata scritta da Maria Ferrin, come si legge a c. 45r. Quella che oggi è la seconda parte è stata vergata da due mani della seconda metà del XV-inizio del XVI secolo. Per la legatura floscia è stato utilizzato un frammento di lezionario pergamenaceo.
Online dal: 04.10.2018
Dopo che il consiglio cittadino di San Gallo abolì, il 2 maggio 1528, la clausura del convento delle suore domenicane a S. Caterina e il convento si chiuse gradualmente, soltanto Regula Keller e due altre sorelle restarono negli edifici del convento, dove continuarono a lavorare fino al 1543, trascrivendo la Regola di Agostino e le Costituzioni dell'ordine dei predicatori. La lettura della Regola e delle Costituzioni fu poi fortemente accentuata nei conventi riformati, conformemente al carattere della loro osservanza religiosa.
Online dal: 31.07.2009
Quest'opera presenta in 24 discorsi, ognuno dei quali assegnato a un diverso tema, una guida alla vita cristiana, combinata con passaggi scelti da più di 100 autori. Nel tardo Medioevo questo era uno dei testi favoriti da leggere ad alta voce durante i pasti, specialmente la lunga e dettagliata vita di Maria del «12. Alten», la quale lega la storia della Passione di Cristo al destino di Maria.
Online dal: 31.07.2009
Il manoscritto, che nelle ricerche storiche precedenti era definito col nome di «Chronik», è il «Konventsbuch» del convento di S. Caterina di S. Gallo (61r:...und sol dis also in des convents buoch gesetz werden...). Vi si trovano, in ordine cronologico, registrazioni relative agli interessi economici del convento. Il manoscritto venne iniziato in occasione della Riforma, quando il monastero passò da proprietà singola a proprietà comuitaria. Così il «Konventsbuch» permise alla comunità di suore di ottenere ragione sui propri diritti relativi ai beni amministrati ed informazioni su quanto rimasto di quelli prima in loro possesso. Nel manoscritto hanno trovato posto informazioni sull'attività edilizia, sulle dotazioni, sullo Scriptorium, sulle vertenze giuridiche, sulle donazioni, informazioni su singole sorelle, sulla cura delle anime o lavori in genere, così come sporadicamente notizie sulla storia del convento.
Online dal: 31.07.2009
Breviario scritto dalle domenicane del convento di S. Caterina di S. Gallo Cordula von Schönau e Verena Gnepser nella seconda metà del sec. XV. Oltre al calendario contiene la parte estiva del Proprium de tempore (domenica di Pasqua fino alla 25. settimana dopo l'ottava di Pentecoste), l'ufficio In dedicatione ecclesiae, le Collectae de sanctis et de communi sanctorum (Tiburzio e Valeriano fino a Domenico), l'Officium commune sanctorum, due salteri e un innario. Nel calendario che apre il manoscritto cartaceo, si leggono alcune annotazioni di mano di Verena Gnesper con i nomi di alcuni parenti. Questo fa pensare che il breviario fosse di suo uso personale.
Online dal: 21.12.2010
Manoscritto contenente vari testi di contenuto liturgico e ascetico. Il volume è stato copiato da varie mani più o meno esperte, delle quali una appone la data .I.5.I.3. con le iniziali J. ae. (c. 47v) e un'altra solo le iniziali J. h. L. (c. 101v). Funge da coperta una pergamena contenente un atto del vescovo di Costanza del 1441.
Online dal: 04.10.2018
La prima parte del codice contiene due prediche sulla carità tradotte dal latino e vergate nel 1589 da un copista che si firma F. C. A. (c. 7v). Il resto del manoscritto è opera di due diversi copisti operanti nella seconda metà del XV secolo e contiene una predica per ordini religiosi (cc. 8r-30r) e un trattato su peccati e pentimento (cc. 31r-49r). Quale copertina è stata usata la pagina di un calendario (novembre/dicembre, XIV sec.) che presenta alcune note obituarie.
Online dal: 04.10.2018
Il titolo attribuito a questo manoscritto è ingannevole: non indica infatti, come solito nella ricerca, una collezione di brevi biografie delle suore decedute di un particolare convento composta da persone loro vicine nelle successive generazioni di suore. Per quanto riguarda il contenuto, il Libro delle sorelle di San Gallo si compone di due parti, probabilmente composte all'inizio degli anni 1480: Parte 1, ff. jr-xxiiijv (pp. 5-14r nella nuova numerazione): regesti della storia del convento durante gli anni 1229-1488, con riferimento ai relativi documenti. Parte 2, ff. xxvir-xxxvjr: corrispondenza tra le suore domenicane di San Gallo e quelle del monastero di Santa Caterina a Norimberga; ff. xlviijr-CClvjr: non più in forma di lettera (con allocuzioni o formule di saluto, ecc.), ma piuttosto riassunti, redatti in forma di rapporto e raggruppati per tema, di pratiche in uso a Norimberga; ff. CCLIXr-CCLXIVv: indice.
Online dal: 31.07.2009
Descritto ai ff. Ir-Ixxxjv: un catalogo dei fondi, delle tenute e delle proprietà terrene insieme con delle informazioni sulla loro produttività e sui redditi generati; dopo il f. 84 è inserito un fascicolo contenente un registro, in una mano del 1600 circa, con un lista in ordine alfabetico, situata nella parte destra.
Online dal: 31.07.2009
La Società di lettura di Wädenswil, fondata nel 1790, tenne dal 1797 una cronaca manoscritta nella quale sono raccolti tutti gli avvenimenti di interesse locale di ogni anno. Ogni volta veniva designato un membro della società quale cronista. Il suo compito consisteva nel descrivere alla fine dell'anno tutti gli avvenimenti che dal suo punto di vista rivestivano una certa importanza. Contiene anche degli esaustivi necrologi di singole persone. Quasi per ogni anno sono inoltre state aggiunte delle annotazioni relative al clima, una statistica sulla popolazione ed una visione generale dei prezzi dei generi alimentari. Accanto ad avvenimenti a carattere locale si accenna anche a temi di interesse cantonale e federale (tra questi la guerra di Bocken, il memoriale di Uster, la guerra del Sonderbund), La cronaca venne scritta manualmente fino al 1886. La parte manoscritta comprende due volumi in-folio. Quelli successivi sono costituiti da estratti di giornale incollati (1890 fino 1945) e da pagine scritte a macchina, rilegate in annate (1948-1974). I due volumi che comprendono l'epoca dal 1797 al 1886 costituiscono una delle fonti più preziose per la storia di Wädenswil nel XIX secolo.
Online dal: 17.12.2015
Questo manoscritto del Gioco degli scacchi, un trattamento allegorico dell'ordine sociale basato sul gioco degli scacchi, è stato realizzato durante gli anni 1420, probabilmente a Lucerna. 24 disegni diluiti a penna mostrano i rappresentanti di ogni ceto.
Online dal: 31.07.2009