Il breviario, risalente alla seconda metà del XIV secolo, contiene i testi dell'Ufficio per tutto l'anno liturgico. Secondo le formule di preghiera e le rubriche in tedesco era destinato ad un monastero femminile dell'ordine benedettino; alcune antifone rimandano all'ambiente dei monasteri di Engelberg e Muri.
Online dal: 29.03.2019
Il corposo breviario, con rubriche in tedesco, fu realizzato intorno al 1300 per un convento domenicano femminile. Nel corso dei due secoli successivi, varie mani aggiunsero alla fine nuovi offici in rima, la maggior parte dei quali per santi domenicani. Nel XVII secolo il breviario appartenne al monastero delle cistercensi di Wurmsbach sul lago di Zurigo.
Online dal: 18.06.2020
Il Messale di piccolo formato, scritto nel 1483, fu usato, come si deduce dal calendario che lo precede, da membri dell'ordine francescano. Nel XVI secolo appartenne al conventuale di Muri Rudolf Gwich, che in seguito divenne abate del monastero di Engelberg. Egli annotò nel calendario il suo ingresso nel monastero e appose il suo stemma sulla carta di guardia posteriore.
Online dal: 04.10.2018
Il breviario monastico fu scritto nella seconda metà del XIV secolo per un monastero benedettino, dal tipo delle antifone forse per il monastero di Muri. Alla fine del codice in pergamena, una mano più tarda ha aggiunto dei fogli di carta sui quali ha trascritto degli uffici a Maria e Martino. Nel XVI secolo il breviario apparteneva ai monaci benedettini di Muri.
Online dal: 04.10.2018
Il voluminoso breviario elenca i testi per la liturgia delle ore nell'ordine cistercense durante tutto l'anno ecclesiastico. Il calendario dei santi e i gradi di celebrazione corrispondono alla situazione nell'ultimo terzo del XIII secolo. Sulla base della scrittura il breviario può essere datato all'inizio del XIV secolo. Non è chiaro da quando il manoscritto fu in uso nel monastero di Wettingen.
Online dal: 10.12.2020
Il manoscritto contiene principalmente le Confessiones di Agostino e il suo trattato De virtutibus et meritis. E' stato scritto nel 1471 da Henricus de Bocholdia che nel 1464, in occasione della riforma di Windesheim, fece professione dei voti religiosi presso i canonici regolari di S. Leonardo a Basilea. In una nota aggiunta nel 1473 sul foglio 162rb, più volte cancellata e quindi non più decifrabile con sicurezza, Henricus riferisce del tentativo di riforma del convento di Interlaken (1473-1475), dove egli sarebbe volentieri voluto andare.
Online dal: 14.12.2017
Frammento di un breviario in glagolitico con testi riguardanti il 13 ed il 14 agosto, che può essere databile, sulla base della scrittura, al XV secolo. Appartenne a Franz Miklosich (1813-1891), uno dei più importanti slavisti della sua epoca, e giunse quale dono alla “Collezione antiquaria” di Basilea, predecessore del Museo storico di Basilea.
Online dal: 25.06.2015
Manoscritto composito in tre parti. La prima (cc. 1r-20v) contiene la più antica versione della Epistola ad Augienses di Gunzone ed è databile al sec. X. La seconda (cc. 21r-27v), probabilmente il nucleo originale del codice al quale vennero unite le altre due parti, trasmette l'autografo del testo di Lamberto di Hersfeld della Vita s. Lulli episcopi Moguntini e data al sec. XI. Nella terza parte (cc. 28r-43v) del XIII sec. sono trascritte le Constitutiones del Concilio lateranense IV (1215). Il codice proviene dal monastero benedettino di Tegernsee (la prima parte del codice è menzionata nel catalogo della biblioteca del monastero), passò nella collezione dei principi Oettingen-Wallerstein e venne in seguito venduto dagli antiquari Rosenthal, dai quali lo acquistò nel 1948 Martin Bodmer. Le carte di guardia antiche costituiscono dei frammenti di un manoscritto liturgico dall'area della diocesi di Freising.
Online dal: 22.03.2017
Il ms. 83 è un breviario completo composto dalle seguenti parti: calendario, antifonario con notazione neumatica, lezionario con le letture bibliche, omiliario con le letture del Padri della Chiesa, innario, i cantici del Vecchio e del Nuovo Testamento, salterio, letture brevi, orazioni, preghiere e benedizioni. Da rilevare soprattutto la più antica versione conservata dell'ufficio per Meinrad, ancora oggi utilizzato. Le melodie dell'antifonario appartengono al dialetto corale alemannico, così come ancor'oggi viene cantato ad Einsiedeln nella Liturgia delle Ore.
Online dal: 04.11.2010
Manoscritto composito contenente testo e musica per la celebrazione dell'ufficio benedettino, comprendente un antifonario con neumi completo (adiastematico). Aiutano a stabilire una possibile provenienza la presenza di feste per santi locali (Disibod, Afra, Albano) e l'ampio repertorio per Martino.
Online dal: 21.12.2010
Breviario, rubricato in rosso e blu, con numerose iniziali su fondo d'oro e drôleries nel margine inferiore. Il calendario presenta i segni zodiacali ed i lavori tipici contadini per ogni mese dell'anno. Da sottolineare in special modo le rappresentazioni a piena pagina di s. Cristoforo (p. 176), dell'Adorazione dei magi (p. 178) e della Crocifissione (p. 179). La menzione di alcuni santi nel calendario e nel resto del manoscritto fanno supporre che questi sia stato prodotto a Besançon. Per vie sconosciute è poi giunto in possesso della famiglia Wallier patrizia di Soletta: si vedano le note di possesso di Guillaume Wallier (XVI sec.) e di Henri Wallier (1605) a p. 4 e 731, di quest'ultimo anche all'interno della coperta anteriore. A p. 90 del catalogo della Biblioteca cantonale turgoviese del 1858 gli viene attribuita la provenienza da Fischingen. Il manoscritto è forse giunto a Fischingen tramite uno dei due abati di Fischingen provenienti da Soletta, Augustin Bloch da Oberbuchsitten (1776-1815) o Franz Fröhlicher di Bellach ultimo abate di Fischingen (1836-1848).
Online dal: 23.04.2013
Il breviario, realizzato nella seconda metà del XV secolo, contiene testi per la celebrazione della liturgia delle ore. Proprietario del manoscritto è Niklaus Hass (primissario a Allenbach): Iste liber pertinent Nicolao Hass primissario in Allenspach (c. 1r). Probabilmente il manoscritto cartaceo è arrivato al capitolo di Costanza a Kreuzlingen grazie ai buoni rapporti con il capitolo di Kreuzlingen. Il breviario a due colonne è stato scritto da sei mani diverse, delle quali la principale (cc. 33ra-287vb, 290ra-303ra, 310ra-340rb e 342r) è quella di Nikolaus Marschalk (morto nel 1448, custode e canonico del capitolo di S. Giovanni a Costanza, vedi c. 1r). Un'altra seconda mano è responsabile del calendario e dell'inizio del breviario (cc. 1r-8r, 12r-28vb e 309r-309v). Di altri interventi sono responsabili quattro altre mani (terza mano cc. 28vb-32ra; quarta mano cc. 288r-289v; quinta mano cc. 303ra-304rb; sesta mano cc. 305ra-308rb). Il manoscritto è stato scritto in una scrittura «Kurrent». Degna di nota la contemporanea legatura in assi di legno rivestite di pelle con un fermaglio e borchie in ottone. Lo stemma di Kreuzlingen è stato applicato solo successivamente sul piatto anteriore come Super librum.
Online dal: 10.12.2020
Breviario ad uso della diocesi di Losanna preceduto dal salterio. Le varie parti del testo sono introdotte da iniziali miniate di fattura arcaica. Secondo una notizia riportata alla fine del testo il codice sarebbe stato eseguito intorno al 1400 su incarico di Pierre Frenscher di Montagny, parroco a S. Nicola di Friburgo, da Magister Gilles. Un'altra annotazione ricorda una sua donazione di denaro per l'altare di S. Silvestro nella chiesa di S. Nicola in Friburgo.
Online dal: 04.10.2011
Il manoscritto contiene un breviario monastico completo. La decorazione è costituita da lettere rosse. blu e verdi decorate con motivi vegetali, antropomorfi, e zoomorfi a penna. Alcune iniziali sulle prime pagine (8-11) sono state, probabilmente in un secondo tempo, inquadrate in un fondo dorato. Di origine francese, fu usato fin dal sec. XII a Payerne per poi passare, dopo la secolarizzazione del priorato, in mani private.
Online dal: 14.12.2017
Breviario ad uso della diocesi di Losanna. Le aggiunte del calendario attestano che il codice fu in uso dal XIV sec. in un convento domenicano di Losanna. La decorazione è costituita da iniziali decorate per lo più a carattere vegetale e drôleries nei margini. Il codice è stato pesantemente rifilato in occasione di una nuova rilegatura effettuata nel XVIII sec.
Online dal: 14.12.2017
Il voluminoso breviario monastico reca la data 4 agosto 1491. Il suo copista è Heinrich Schlosser, plebano a Zufikon, che lo trascrisse per il vicino monastero di Hermetschwil.
Online dal: 10.11.2016
Il breviario monastico era in uso nel monastero di Hermetschwil. Le rubriche sono per la maggior parte in tedesco. La legatura è opera dell'officina del dominus Valentinus.
Online dal: 10.11.2016
Johannes Brüsch di Pfullendorf copiò il breviario probabilmente su incarico del monastero di Muri e lo datò al 18 ottobre 1466. Più tardi fu in uso nel monastero di Hermetschwil.
Online dal: 10.11.2016
Il breviario di tipo domenicano, proviene da Zurigo. Contiene i testi per le feste dei santi e per il Commune dei santi. Particolare rilievo viene dato a Tommaso d'Aquino (2r iniziale che occupa 10 righe con disegno a penna del santo).
Online dal: 10.11.2016
Il breviario, che contiene unicamente la parte invernale, è databile alla prima metà del XIV secolo. Proviene dalla diocesi di Besançon (alla quale era unita Porrentruy) come dimostrano alcuni santi che appaiono nelle litanie, come s. Ferreolo o s. Germano, i responsori delle domeniche dell'avvento e il triduo pasquale.
Online dal: 22.06.2017
Breviario ad uso della diocesi di Basilea. Le tracce ancora parzialmente visibili dei blasoni dipinti alle cc. 33r, 41r e 129r e 279r, e in seguito cancellati, permettono di attribuire il codice ad Arnold de Rotberg, vescovo di Basilea dal 1451 al 1458. Una annotazione del suo successore, Jean de Venningen (1458-1478) a c. 5r, ricorda il riscatto, il 29 giugno 1461, del castello di Porrentruy.
Online dal: 17.03.2016
Prima parte di un breviario ad uso francescano, nella bibliografia in precedenza indicato anche come Horae canonicae, forse destinato ad una clarissa. Scritto nel 1459 su di pergamena di ottima qualità dal famoso copista Johannes Frauenlob. Gli stemmi delle famiglie Schatz e Guldinast di Costanza permettono di trarre delle conclusioni a proposito dei committenti. La ricca decorazione è costituita da iniziali su fondo dorato, iniziali filigranate e decorazione marginale. Presenta 30 iniziali figurate e istoriate realizzate da due artisti stilisticamente chiaramente distinguibili, dei quale il primo si mette in evidenza per la sua maestria, come scrive Bernd Konrad: «Der mit zahllosen Farbpunkten vorgenommene Farbauftrag, die heitere Rankenmalerei […] und auch das geschärfte Verständnis für Fernwirkung bei Landschaftsdarstellungen sind beinahe einzigartig für diese Zeit in der Bodenseemalerei.»
Online dal: 19.12.2011
Seconda parte di un breviario ad uso francescano, nella bibliografia in precedenza indicato anche come Horae canonicae, forse destinato ad una clarissa. Scritto nel 1459 su di pergamena di ottima qualità dal famoso copista Johannes Frauenlob. La ricca decorazione è costituita da iniziali su fondo dorato, iniziali filigranate e decorazione marginale. Presenta 12 iniziali figurate e istoriate realizzate da due artisti stilisticamente chiaramente distinguibili, del quale il primo si mette in evidenza per la sua maestria. Insieme al suo pendant Min. 98 il codice appartiene, come scrive Bernd Konrad: «zu den schönsten Büchern des 15. Jahrhunderts am Bodensee».
Online dal: 19.12.2011
Parte estiva di un breviario francescano del XIV o XV secolo magnificamente decorata. Oltre a iniziali in rosso e blu, il manoscritto si distingue per le iniziali su fondo oro. Il calendario si riferisce alla diocesi di Costanza. Il manoscritto era forse di proprietà del convento Paradies. La raffigurazione di una monaca inginocchiata davanti a un Cristo in trono con la testa sanguinante, incollata sul foglio di guardia posteriore, non è facilmente databile.
Online dal: 31.05.2024
Il breviario francescano, scritto su finissima pergamena, contiene miniature marginali su temi biblici o agiografici. Il calendario e le miniature suggeriscono che il manoscritto provenga da un convento francescano, forse quello di Paradies. Moser (1997) lo data tra il 1482 e il 1490 circa e lo colloca a Costanza. Gli strappi e i buchi nella pergamena sono stati cuciti ad arte con fili colorati.
Online dal: 31.05.2024
Il breviario per i canonici agostiniani, miniato, è stato realizzato nel 1470/1471 in Lombardia. L'elegante manoscritto proviene dal convento di Santa Croce di Mortara. Nel sec. XVII giunse in possesso della famiglia patrizia solettese dei Wagner, i cui libri vennero lasciati per testamento alla biblioteca cittadina nel 1773.
Online dal: 21.12.2009
Manoscritto liturgico miscellaneo, contenente testi e tavole computistiche, un breviario (con incipit di testi recitati e cantati per le Messe celebrate in occasione delle principali festività dei santi), un graduale con neumi e un sacramentario. Decorato con alcune miniature prodotte nel monastero di S. Gallo intorno all'anno 850. Nel mezzo, alla pagina 304, il «St. Galler Glauben und Beichte III», professione di fede in alto-tedesco antico.
Online dal: 24.05.2007
Breviario costituito da varie parti: 1) Capitula e orationes per il periodo dal primo Avvento all'ottava di Pentecoste così come le domeniche e i giorni feriali (pp. 3–48). 2) Proprium de tempore (con letture, preghiere, estratti di prediche, antifone, responsori e inni), per il periodo dal primo Avvento fino al sabato dopo Pentecoste (pp. 49–280). Le antifone e i responsori sono corredati di neumi. 3) Proprium de sanctis (pp. 281–419), i canti qui non presentano neumi. Inizia con s. Andrea (30 novembre) e termina con s. Petronilla (31 maggio). 4) Proprio per la Pasqua fino alla seconda domenica dopo l'ottava di Pasqua (pp. 421–466). 5) Responsori e antifone De sanctis in pascali tempore (pp. 466–468). 6) Lectiones per totam ebdomadam per i giorni della settimana della terza e quarta settimana dopo l'ottava di Pasqua (pp. 469–484). 7) Capitula per i notturni, la Sesta e la Nona del periodo di Pasqua (p. 485). 8) Orationes per i notturni, la Sesta e la Nona nei giorni della settimana usque ad ascensionem Domini (pp. 486–487). 9) Capitula e orationes per i Vespri, le Laudi e la Sesta per le prime quattro domeniche dopo l'ottava di Pasqua (pp. 488–489). 10) Inni (e sequenze Cantemus cuncti melodum, p. 504) (pp. 502–504 e 506). Le parti 1-3 sono state scritte per la maggior parte nel secolo XIII (con numerose aggiunte e correzioni su rasura fino al sec. XV). Le parti 4-6 risalgono al XIV secolo, le parti 7-10 al XV secolo. Al più tardi dal secolo XV (forse dal 1450, v. p. 1) in possesso del monastero di S. Gallo.
Online dal: 17.03.2016
Parte estiva (da Sabato Santo fino alla fine dell'anno liturgico) di un breviario scritto nel monastero di S. Gallo tra il 1022 e il 1047 (con letture, preghiere, estratti di prediche, antifone, responsori e inni per la liturgia delle ore dei monaci), con aggiunte databili fino al sec. XIV. I canti sono corredati di neumi. All'inizio si trovano un frammento di una raccolta di prediche, un calendario, testi computistici e tabelle. La parte invernale di questo breviario si trova nel Cod. Sang. 413. Appartiene ai più antichi breviari rimastici da S. Gallo.
Online dal: 04.11.2010
Il codice è stato scritto in una fluente textualis del XIV secolo e presenta titoli e lombarde in rosso. La stessa mano ha apposto la numerazione dei fascicoli in rosso che si trova all'inizio di ognuno di questi in basso a destra: da II (p. 23) a XXXIX (p. 731). Il conteggio delle pagine contiene un errore significativo: 1-501, 511-742; le pagine 614-615 sono vuote. Il manoscritto contiene la parte invernale di un breviario, cioè le p. 1-559 del Proprium de tempore dalla I domenica di Avvento alla Pentecoste e alla Trinità, e le p. 559-742 del Proprium de sanctis dalla festa di S. Andrea apostolo (30 novembre) alla festa di S. Pancrazio (12 maggio), compresa la festa di S. Wiborada (pp. 716-725). Il codice non presenta segni di utilizzo o aggiunte. Sull'ultima pagina (p. 742) si trova il timbro della biblioteca dell'abate Diethelm Blarer del periodo 1553-1564. La legatura di assi in legno ricoperte di pelle rossa risale al XIV o XV secolo.
Online dal: 25.04.2023
Libro d'ore, composto per un convento femminile sconosciuto della diocesi di Basilea: esempio straordinario della prima arte libraria gotica. Contiene un calendario, 14 miniature sulla vita di Cristo e di Maria, un salterio, cantici e una litania dei santi.
Online dal: 12.06.2006
Codice composito a contenuto liturgico proveniente dal monastero di Disentis, scritto nella seconda metà del sec. XII, piuttosto intorno al 1200. Il volume contiene di seguito un calendario (pp. 2-13), un salterio (pp. 15-90) e un innario (pp. 91-110), un capitolare e collettario (misto) (pp. 116-186), così come un antifonario, un lezionario ed un omiliario (pp. 203-638). Apice artistica del manoscritto sono l'iniziale B all'inizio del salterio (p. 15) e la raffigurazione della crocifissione (p. 89). Il breviario è uno dei pochi manoscritti medievali provenienti dal monastero di Disentis che si siano conservati. Intorno al 1300 il codice giunse a Kempten; nel sec. XV si trovava già nella biblioteca del monastero di S. Gallo.
Online dal: 20.12.2012
Il voluminoso manoscritto in pergamena è stato vergato in textualis nel XIV secolo. Il testo, su due colonne, è suddiviso da lombarde rosse e blu, titoli e abbreviazioni in rosso; le parti e le feste particolarmente importanti del breviario sono evidenziate da occasionali iniziali filigranate rosse e blu. Il breviario inizia a p. 1a con il vespro della Vigilia pasquale (cioè il Sabato Santo) e termina alle pp. 807a-817b con la festa di S. Corrado (26 novembre). Seguono alle pp. 817b-819b la lettura In nocte sancte Anne e quattro letture In divisione apostolorum (cfr. p. 433b, p. 457b) come aggiunte della stessa mano e infine l'ulteriore complemento della rubrica in rosso Passio sancti Placidi martyris, sociorum eius 35 martyrum prima [?] lectio [?] di un'altra mano più tarda del XV secolo. Tra le feste dei santi si segnalano quella di Gallo (p. 662a) e la sua ottava (p. 708a) e quella di Otmaro (p. 759b) e la sua ottava (p. 789b). A p. 666 si trova il timbro della biblioteca dell'abate Diethelm Blarer del periodo 1553-1564. La legatura con assi in legno risale al XV o XVI secolo. Il rivestimento in pelle è decorato sui piatti con ferri decorativi. Mancano i ganci di chiusura e le borchie originali. All'interno delle coperta anteriore e posteriore sono visibili le impronte dei fogli di guardia staccati, e dei frammenti incollati con della scrittura. Anteriormente e posteriormente sono stati inseriti e cuciti due (p. A-D), rispettivamente un foglio di carta (p. Y-Z). La paginazione non è corretta: A-D, 1-155, 155a, 156-433, 435-621, 623-819, Y-Z.
Online dal: 25.04.2023
Il breviario contiene prima il salterio (pp. 1a-111b) con Cantica, Pater noster, Credo, Quicumque vult e litanie (111b-129b), poi il Proprium de tempore (pp. 130a-533a) dalla I domenica di Avvento alla XXV domenica dopo la Trinità compresa la Dedicatio ecclesiae (p. 524a), e infine, il Proprium de sanctis (pp. 534a-839b) e il Commune sanctorum (pp. 840a-841b), che si interrompe alla fine dell'ultima pagina ed è incompleto. Il manoscritto è stato redatto in una textualis del XIV secolo e presenta numerose iniziali filigranate rosse e blu. Il nome di S. Caterina (p. 125a), l'unico evidenziato nelle litanie, così come le feste di S. Pietro da Verona (p. 632a), della Translatio sancti Dominici (p. 647b, 648a), di S. Domenico (giorno della morte) (p. 709a) e di S. Caterina (p. 828b, 830b), indicano che il breviario era destinato a un convento di domenicane di S. Caterina, probabilmente quello a S. Gallo (poi a Wil). La nota di possesso del XVII secolo Monasteriae [!] s. Catharinae, della stessa mano, ad esempio di quella sul foglio di guardia anteriore del codice M 3 ora a Wil, Dominikanerinnenkloster St. Katharina, dimostra che il breviario proviene effettivamente da questo convento. Il rivestimento in pelle della legatura con assi di legno è decorato sia sul piatto anteriore che posteriore con un unico ferro con la testa di Cristo, e con una rotella, e reca sul piatto anteriore la data 1591 impressa a secco.
Online dal: 25.04.2023
Questo breviario della seconda metà del sec. XV contiene oltre a vari officii, il Proprium de sanctis in due parti, il testo In dedicatione ecclesiae, un piccola raccolta di prediche sulla festa della consacrazione della chiesa (Riccardo di S. Vittore, Agostino, Eusebio Gallicano e Bernardo di Clairvaux) e il Credo. Il codice è stato scritto dalla copista Cordula von Schönau, domenicana nel convento di S. Caterina di S. Gallo, la cui mano si ritrova anche nel codice Wil, convento di S. Caterina M 3.
Online dal: 21.12.2010
Breviario con le letture notturne per il Mattutino (lectiones matutinales) per la preghiera delle ore dei monaci di S. Gallo. Contiene le letture De tempore (per le feste solenni di Natale, Pasqua e Pentecoste, iniziando con la prima domenica di Avvento), e le letture De sanctis (per le feste dei santi).
Online dal: 19.12.2011
Sezione invernale (dalla prima domenica d'Avvento al Sabato santo) di un breviario scritto nel monastero di San Gallo tra il 1034 e il 1047, con letture e canti per la liturgia delle ore dei monaci; vi si trovano aggiunte riconducibili a un lasso di tempo che si estende fino al XIV secolo. È uno dei più antichi breviari di San Gallo esistenti, ed è preceduto da un calendario e da tavole per il computo. La sezione estiva corrispondente è tràdita dal codice Sang. 387.
Online dal: 24.05.2007
Sezione invernale (dalla prima domenica d'Avvento al Sabato santo) di un breviario per la liturgia delle ore dei monaci scritto intorno al 1030 e comprendente aggiunte riconducibili al periodo successivo, fino al secolo XIV. Il codice contiene anche, a corredo di un ampio lezionario ed antifonario, un calendario e tavole computistiche. È uno dei più antichi breviari di San Gallo esistenti.
Online dal: 24.05.2007
Il breviario, mancante dellla parte finale, inizia con il Proprium de tempore dal primo di Avvento al sabato dopo la terza domenica dopo Pasqua (pp. 1-384). Seguono il Commune sanctorum (pp. 384-386), il Proprium de sanctis da Tiburzio e Valentiano (14 aprile) fino a Primo e Feliciano (9 giugno), prima che il Proprium de tempore continui con la quarta domenica dopo Pasqua. Il breviario si interrompe a metà della quinta domenica dopo Pasqua. Poiché non contiene quattro letture per ogni notturno nelle domeniche, come sarebbe consuetudine nell'ordine benedettino, ma solo tre, non può aver avuto origine nel monastero di S. Gallo. Il codice, che presenta forti segni d'uso, è scritto da più mani su una spessa pergamena con molti fori, alcuni con risarciture. Molte pagine sono state tagliate al di sotto dello specchio di scrittura. Le antifone e i responsori presentano neumi senza linee, anch'essi realizzati da più mani. La decorazione è costituita da lombarde rosse e iniziali, tra cui alcune zoomorfe (p. 172: drago; p. 217: uccello con due teste; p. 231: drago). Numerosi frammenti di un manoscritto liturgico tardomedievale fungono da brachette.
Online dal: 14.12.2022
Il manoscritto contiene le letture per i notturni del mattutino, dell'ufficio notturno, delle domeniche, delle feste e dei giorni feriali. Comprende il Proprium de tempore dal primo Avvento alla fine dell'anno liturgico (comprese le feste dei santi tra Natale e l'Epifania). Poiché il matutinale non contiene quattro letture per ogni notturno della domenica, come sarebbe consuetudine nell'ordine benedettino, ma solo tre, non può essere stato scritto originariamente per il monastero di S. Gallo. Alle pp. 233/234 si trovano numerose aggiunte marginali del XIV o XV secolo alla festa della Trinità. La decorazione è costituita da lombarde rosse e semplici iniziali, alcune con filigrana accennata (ad es. a p. 75). La pergamena presenta numerosi fori, alcuni con risarciture. Molte pagine sono state tagliate al di sotto dello specchio di scrittura. Una striscia di un manoscritto liturgico dell'XI secolo è rilegata intorno al primo e all'ultimo fascicolo del codice come brachetta (la metà posteriore della striscia intorno all'ultimo fascicolo è paginata come p. 414/415). Sulla coperta anteriore c'è l'impronta di una pagina di un salterio del XIII secolo, su quella posteriore quella di un sacramentario (?) dell'XI secolo.
Online dal: 14.12.2022
La successione delle messe venne probabilmente fatta intorno al 1440 per il monastero di S. Gallo. Documenta il rito liturgico del monastero benedettino riformato di Kastl nell'Oberpfalz (Alto Palatinato) (si veda in proposito il titolo a p. 3: Breviarium de divinis officiis et consuetudinibus ecclesiasticis per circulum anni monasterii sancti Petri in Castello ordinis sancti Benedicti) i cui impulsi di rinnovamento monastico vennero ripresi alla fine degli anni '30 del XV secolo sotto l'abate Eglolf Blarer a S. Gallo. La disposizione dei testi per S. Gallo si deduce dall'adattamento del culto dei santi del monastero sangallese (per es. a p. 222 annotazione riguardante la santa locale Wiborada, a p. 240 presa in considerazione di s. Costanzo venerato il 3 luglio a S. Gallo).
Online dal: 26.09.2017
Il piccolo volume contiene frammenti liturgici dei secoli XII e XIII. Provengono da sei diversi manoscritti (principalmente breviari/salteri), di alcuni dei quali si sono conservato più fogli, di altri solo poche righe. Il primo frammento (cc. 12r-34v) è scritto in latino ma presenta delle rubriche in tedesco, il che fa pensare ad un breviario per uso privato. Secondo una sua nota manoscritta alla c. Ar, il volume fu probabilmente composto da Ildefons von Arx.
Online dal: 25.04.2023
Il breviario può essere assegnato all'ordine dei Celestini per la rubrica presente a c. 122r. Secondo le annotazioni dell'autore sulle cc. 211v, 271v e 319v, è stato scritto da un frate Johannes Mouret di Amiens. Il codice, che presenta una minuscola calligrafia, è decorato da numerose e fini iniziali filigranate, oltre che da piccoli disegni a penna di volti e draghi nei margini.
Online dal: 18.06.2020
Questo voluminoso manoscritto contiene un breviario per i benedettini. Secondo Scarpatetti, è stato realizzato da un copista professionista in un monastero di quest'ordine, in Savoia o in Italia, trovandosi alcune menzioni in relazione a Montecassino. La scrittura, una rotunda, e la decorazione, costituita da iniziali rosse e blu filigranate di blu e viola, tradiscono la stessa origine transalpina. Inoltre, conferma questa provenienza una nota scritta in italiano nel XIV secolo (p. 8). Sebbene il manoscritto si trovi ufficialmente registrato in un catalogo della Biblioteca di S. Gallo solo nel 1827, l'aggiunta delle prime pagine cartacee suggerisce che vi fosse già presente nel XV secolo (A-H). Infatti, oltre a varie annotazioni, un copista del XV secolo ha completato il calendario difettoso e inserito il nome di Notkero, venerato in questo luogo (p. H).
Online dal: 22.09.2022
Il breviario è stato scritto in bastarda da una sola mano, probabilmente da un conventuale del monastero di S. Gallo. Oltre alle parti consuete di un breviario completo (calendario, Psalterium feriatum, Proprium de tempore [incompleto], Proprium de sanctis e Commune sanctorum), contiene anche preghiere per Maria, la liturgia per compieta e la veglia per i defunti, un cursus B. M. V., suffragi e altre preghiere.
Online dal: 25.04.2023
Il manoscritto, di piccole dimensioni, contiene la parte estiva di un breviario copiato in un'elegante textualis probabilmente in Francia, come suggeriscono le voci del calendario frammentario (ad esempio le messe per gli anniversari del re di Francia o della contessa di Blois). Alla fine del codice (c. 261v), annotazioni in tedesco, probabilmente scritte nel XIV secolo, e altre del XV secolo relative a S. Gallo (cc. 174v-175r), indicano la sua precoce presenza in territorio di lingua tedesca, a S. Gallo. Diverse ragioni, tra cui la scrittura di una mano più tarda, suggeriscono che il manoscritto sia appartenuto molto presto al convento delle domenicane di S. Caterina a San Gallo.
Online dal: 22.09.2022
Questo manoscritto, probabilmente proveniente da un convento femminile di San Gallo, contiene un ciclo di preghiere e meditazioni per l'anno liturgico, che iniziano dal periodo dell'Avvento e, passando per il Natale, la Pasqua e la Pentecoste, arrivano fino all'Assunzione. Vi si trovano inframezzati anche la visione sulla nascita di Cristo di Santa Brigida di Svezia e un rosario. Il codice è opera di un solo copista la cui mano, con quella di altri, appare anche nel manoscritto analogo Cod. Sang. 510.
Online dal: 04.10.2018
Trascrizione della Historia Longobardorum (Storia dei Longobardi) del monaco e scrittore longobardo attivo a Montecassino Paolo Diacono († 797/799) molto importante dal punto di vista della storia del testo. Il codice è stato scritto da varie mani intorno all'800 nell'Italia del nord, forse a Verona. Il volume si trovava già nel sec. IX nel monastero di S. Gallo.
Online dal: 20.12.2012
La maggior parte di questo manoscritto comprende i sermoni in latino del temporale (pp. 9a-21b) e del santorale (pp. 21b-127b). Sono stati copiati da un unico scriba nel XIV secolo su due colonne e sono introdotti da una rubrica. Mentre la maggior parte delle feste ha un sermone, la festa di s. Caterina ha sette lezioni (pp. 89b-108b). Il resto del manoscritto è stato copiato con diverse impaginazioni e da mani diverse nei secoli XIV e XV. Contiene sermoni sia in latino che in tedesco. Le ultime quattro pagine provengono da un breviario del XIII secolo copiato su una sola colonna (pp. 177-180). Una nota di possesso (p. 127b) indica che nel XV secolo questo codice apparteneva a una certa Johanna Sumerin de Messkirch: Qui hoc invenit, Iohanne Sumerin de Meskilch reddere debet ... La copertina anteriore della legatura gotica in mezza pelle mostra le tacche e i canali sul bordo anteriore che servono effettivamente a collegarla al dorso. La coperta anteriore, che era rotta verticalmente lungo il dorso, è stata evidentemente girata, riparata e riutilizzata.
Online dal: 11.12.2024
Il Cod. Sang. 1397 è uno degli otto volumi di frammenti (cioè contenenti esclusivamente frammenti) della biblioteca abbaziale di S. Gallo. Tra il 1774 e il 1785, i monaci sangallesi Johann Nepomuk Hauntinger (1756-1823) e Ildefons von Arx (1755-1833) staccarono numerosi frammenti dalle legature nelle quali per secoli avevano avuto la funzione di controguardie e guardie, rinforzi del dorso e brachette. In età avanzata, Ildefons von Arx li fece rilegare in otto volumi tematici, e nel 1822 li dedicò all'amico Johann Nepomuk Hauntinger. Soprattutto nel corso del XX secolo, i ricercatori hanno trovato nelle legature altri frammenti più piccoli, che sono state staccati, allegati ai volumi di frammenti esistenti, o aggiunti alla collezione di frammenti. Per motivi di conservazione, dal 2005 al 2006 l'ampio volume Cod. Sang. 1397 è stato sciolto. I frammenti sono stati nuovamente rilegati (nello stesso ordine) in 23 fascicoli («Ganzpapierbroschuren»). La nuova e ormai ufficiale paginazione inizia da 1 in ogni fascicolo e comprende solo i frammenti (senza i fogli di carta bianca). Esempio di citazione: S. Gallo, biblioteca dell'abbazia, Cod. Sang. 1397.1, pp. 1-2 (= Cod. Sang. 1397, fascicolo 1, pp. 1-2). Il primo fascicolo del Cod. Sang. 1397 contiene frammenti con notazione musicale provenienti da sei manoscritti liturgici e, all'inizio, uno con un commento alla metafisica (p. 1-2). Risalgono al periodo compreso tra il X-XI fino al XIII secolo.
Online dal: 06.09.2023
Il Cod. Sang. 1397 è uno degli otto volumi di frammenti (cioè contenenti esclusivamente frammenti) della biblioteca abbaziale di S. Gallo. Tra il 1774 e il 1785, i monaci sangallesi Johann Nepomuk Hauntinger (1756-1823) e Ildefons von Arx (1755-1833) staccarono numerosi frammenti dalle legature nelle quali per secoli avevano avuto la funzione di controguardie e guardie, rinforzi del dorso e brachette. In età avanzata, Ildefons von Arx li fece rilegare in otto volumi tematici, e nel 1822 li dedicò all'amico Johann Nepomuk Hauntinger. Soprattutto nel corso del XX secolo, i ricercatori hanno trovato nelle legature altri frammenti più piccoli, che sono state staccati, allegati ai volumi di frammenti esistenti, o aggiunti alla collezione di frammenti. Per motivi di conservazione, dal 2005 al 2006 l'ampio volume Cod. Sang. 1397 è stato sciolto. I frammenti sono stati nuovamente rilegati (nello stesso ordine) in 23 fascicoli («Ganzpapierbroschuren»). La nuova e ormai ufficiale paginazione inizia da 1 in ogni fascicolo e comprende solo i frammenti (senza i fogli di carta bianca). Esempio di citazione: S. Gallo, biblioteca dell'abbazia, Cod. Sang. 1397.1, pp. 1-2 (= Cod. Sang. 1397, fascicolo 1, pp. 1-2). Il 2° fascicolo contiene frammenti per la maggior parte con notazione musicale provenienti da nove manoscritti liturgici. Risalgono al periodo compreso tra il X/XI fino al XII secolo.
Online dal: 06.09.2023
Il Cod. Sang. 1397 è uno degli otto volumi di frammenti (cioè contenenti esclusivamente frammenti) della biblioteca abbaziale di S. Gallo. Tra il 1774 e il 1785, i monaci sangallesi Johann Nepomuk Hauntinger (1756-1823) e Ildefons von Arx (1755-1833) staccarono numerosi frammenti dalle legature nelle quali per secoli avevano avuto la funzione di controguardie e guardie, rinforzi del dorso e brachette. In età avanzata, Ildefons von Arx li fece rilegare in otto volumi tematici, e nel 1822 li dedicò all'amico Johann Nepomuk Hauntinger. Soprattutto nel corso del XX secolo, i ricercatori hanno trovato nelle legature altri frammenti più piccoli, che sono state staccati, allegati ai volumi di frammenti esistenti, o aggiunti alla collezione di frammenti. Per motivi di conservazione, dal 2005 al 2006 l'ampio volume Cod. Sang. 1397 è stato sciolto. I frammenti sono stati nuovamente rilegati (nello stesso ordine) in 23 fascicoli («Ganzpapierbroschuren»). La nuova e ormai ufficiale paginazione inizia da 1 in ogni fascicolo e comprende solo i frammenti (senza i fogli di carta bianca). Esempio di citazione: S. Gallo, biblioteca dell'abbazia, Cod. Sang. 1397.1, pp. 1-2 (= Cod. Sang. 1397, fascicolo 1, pp. 1-2). Il 3° fascicolo contiene frammenti per la maggior parte con notazione musicale provenienti da nove manoscritti liturgici. Risalgono al periodo compreso tra il X fino al XII secolo.
Online dal: 06.09.2023
Il Cod. Sang. 1397 è uno degli otto volumi di frammenti (cioè contenenti esclusivamente frammenti) della biblioteca abbaziale di S. Gallo. Tra il 1774 e il 1785, i monaci sangallesi Johann Nepomuk Hauntinger (1756-1823) e Ildefons von Arx (1755-1833) staccarono numerosi frammenti dalle legature nelle quali per secoli avevano avuto la funzione di controguardie e guardie, rinforzi del dorso e brachette. In età avanzata, Ildefons von Arx li fece rilegare in otto volumi tematici, e nel 1822 li dedicò all'amico Johann Nepomuk Hauntinger. Soprattutto nel corso del XX secolo, i ricercatori hanno trovato nelle legature altri frammenti più piccoli, che sono state staccati, allegati ai volumi di frammenti esistenti, o aggiunti alla collezione di frammenti. Per motivi di conservazione, dal 2005 al 2006 l'ampio volume Cod. Sang. 1397 è stato sciolto. I frammenti sono stati nuovamente rilegati (nello stesso ordine) in 23 fascicoli («Ganzpapierbroschuren»). La nuova e ormai ufficiale paginazione inizia da 1 in ogni fascicolo e comprende solo i frammenti (senza i fogli di carta bianca). Esempio di citazione: S. Gallo, biblioteca dell'abbazia, Cod. Sang. 1397.1, pp. 1-2 (= Cod. Sang. 1397, fascicolo 1, pp. 1-2). Il 4° fascicolo contiene frammenti per la maggior parte con notazione musicale provenienti da sei manoscritti liturgici. Risalgono al periodo compreso tra il IX fino al XIII secolo.
Online dal: 06.09.2023
Il Cod. Sang. 1397 è uno degli otto volumi di frammenti (cioè contenenti esclusivamente frammenti) della biblioteca abbaziale di S. Gallo. Tra il 1774 e il 1785, i monaci sangallesi Johann Nepomuk Hauntinger (1756-1823) e Ildefons von Arx (1755-1833) staccarono numerosi frammenti dalle legature nelle quali per secoli avevano avuto la funzione di controguardie e guardie, rinforzi del dorso e brachette. In età avanzata, Ildefons von Arx li fece rilegare in otto volumi tematici, e nel 1822 li dedicò all'amico Johann Nepomuk Hauntinger. Soprattutto nel corso del XX secolo, i ricercatori hanno trovato nelle legature altri frammenti più piccoli, che sono state staccati, allegati ai volumi di frammenti esistenti, o aggiunti alla collezione di frammenti. Per motivi di conservazione, dal 2005 al 2006 l'ampio volume Cod. Sang. 1397 è stato sciolto. I frammenti sono stati nuovamente rilegati (nello stesso ordine) in 23 fascicoli («Ganzpapierbroschuren»). La nuova e ormai ufficiale paginazione inizia da 1 in ogni fascicolo e comprende solo i frammenti (senza i fogli di carta bianca). Esempio di citazione: S. Gallo, biblioteca dell'abbazia, Cod. Sang. 1397.1, pp. 1-2 (= Cod. Sang. 1397, fascicolo 1, pp. 1-2). Il 5° fascicolo contiene frammenti per la maggior parte con notazione musicale provenienti da quattro manoscritti liturgici. Risalgono al periodo compreso tra il XI fino al XIII secolo.
Online dal: 06.09.2023
Il Cod. Sang. 1397 è uno degli otto volumi di frammenti (cioè contenenti esclusivamente frammenti) della biblioteca abbaziale di S. Gallo. Tra il 1774 e il 1785, i monaci sangallesi Johann Nepomuk Hauntinger (1756-1823) e Ildefons von Arx (1755-1833) staccarono numerosi frammenti dalle legature nelle quali per secoli avevano avuto la funzione di controguardie e guardie, rinforzi del dorso e brachette. In età avanzata, Ildefons von Arx li fece rilegare in otto volumi tematici, e nel 1822 li dedicò all'amico Johann Nepomuk Hauntinger. Soprattutto nel corso del XX secolo, i ricercatori hanno trovato nelle legature altri frammenti più piccoli, che sono state staccati, allegati ai volumi di frammenti esistenti, o aggiunti alla collezione di frammenti. Per motivi di conservazione, dal 2005 al 2006 l'ampio volume Cod. Sang. 1397 è stato sciolto. I frammenti sono stati nuovamente rilegati (nello stesso ordine) in 23 fascicoli («Ganzpapierbroschuren»). La nuova e ormai ufficiale paginazione inizia da 1 in ogni fascicolo e comprende solo i frammenti (senza i fogli di carta bianca). Esempio di citazione: S. Gallo, biblioteca dell'abbazia, Cod. Sang. 1397.1, pp. 1-2 (= Cod. Sang. 1397, fascicolo 1, pp. 1-2). Il 6° fascicolo contiene frammenti per la maggior parte con notazione musicale provenienti da sei manoscritti liturgici. Risalgono al periodo compreso tra il XI fino al XIV secolo.
Online dal: 06.09.2023
Il Cod. Sang. 1397 è uno degli otto volumi di frammenti (cioè contenenti esclusivamente frammenti) della biblioteca abbaziale di S. Gallo. Tra il 1774 e il 1785, i monaci sangallesi Johann Nepomuk Hauntinger (1756-1823) e Ildefons von Arx (1755-1833) staccarono numerosi frammenti dalle legature nelle quali per secoli avevano avuto la funzione di controguardie e guardie, rinforzi del dorso e brachette. In età avanzata, Ildefons von Arx li fece rilegare in otto volumi tematici, e nel 1822 li dedicò all'amico Johann Nepomuk Hauntinger. Soprattutto nel corso del XX secolo, i ricercatori hanno trovato nelle legature altri frammenti più piccoli, che sono state staccati, allegati ai volumi di frammenti esistenti, o aggiunti alla collezione di frammenti. Per motivi di conservazione, dal 2005 al 2006 l'ampio volume Cod. Sang. 1397 è stato sciolto. I frammenti sono stati nuovamente rilegati (nello stesso ordine) in 23 fascicoli («Ganzpapierbroschuren»). La nuova e ormai ufficiale paginazione inizia da 1 in ogni fascicolo e comprende solo i frammenti (senza i fogli di carta bianca). Esempio di citazione: S. Gallo, biblioteca dell'abbazia, Cod. Sang. 1397.1, pp. 1-2 (= Cod. Sang. 1397, fascicolo 1, pp. 1-2). Il 7° fascicolo contiene frammenti per la maggior parte con notazione musicale provenienti da cinque manoscritti liturgici. Risalgono al periodo compreso tra il XII fino al XIV secolo.
Online dal: 06.09.2023
Il Cod. Sang. 1397 è uno degli otto volumi di frammenti (cioè contenenti esclusivamente frammenti) della biblioteca abbaziale di S. Gallo. Tra il 1774 e il 1785, i monaci sangallesi Johann Nepomuk Hauntinger (1756-1823) e Ildefons von Arx (1755-1833) staccarono numerosi frammenti dalle legature nelle quali per secoli avevano avuto la funzione di controguardie e guardie, rinforzi del dorso e brachette. In età avanzata, Ildefons von Arx li fece rilegare in otto volumi tematici, e nel 1822 li dedicò all'amico Johann Nepomuk Hauntinger. Soprattutto nel corso del XX secolo, i ricercatori hanno trovato nelle legature altri frammenti più piccoli, che sono state staccati, allegati ai volumi di frammenti esistenti, o aggiunti alla collezione di frammenti. Per motivi di conservazione, dal 2005 al 2006 l'ampio volume Cod. Sang. 1397 è stato sciolto. I frammenti sono stati nuovamente rilegati (nello stesso ordine) in 23 fascicoli («Ganzpapierbroschuren»). La nuova e ormai ufficiale paginazione inizia da 1 in ogni fascicolo e comprende solo i frammenti (senza i fogli di carta bianca). Esempio di citazione: S. Gallo, biblioteca dell'abbazia, Cod. Sang. 1397.1, pp. 1-2 (= Cod. Sang. 1397, fascicolo 1, pp. 1-2). Il 9° fascicolo contiene frammenti per la maggior parte con notazione musicale provenienti da sette manoscritti liturgici e da un breviario a stampa. Risalgono al periodo compreso tra il X fino al XII secolo.
Online dal: 06.09.2023
Il Cod. Sang. 1397 è uno degli otto volumi di frammenti (cioè contenenti esclusivamente frammenti) della biblioteca abbaziale di S. Gallo. Tra il 1774 e il 1785, i monaci sangallesi Johann Nepomuk Hauntinger (1756-1823) e Ildefons von Arx (1755-1833) staccarono numerosi frammenti dalle legature nelle quali per secoli avevano avuto la funzione di controguardie e guardie, rinforzi del dorso e brachette. In età avanzata, Ildefons von Arx li fece rilegare in otto volumi tematici, e nel 1822 li dedicò all'amico Johann Nepomuk Hauntinger. Soprattutto nel corso del XX secolo, i ricercatori hanno trovato nelle legature altri frammenti più piccoli, che sono state staccati, allegati ai volumi di frammenti esistenti, o aggiunti alla collezione di frammenti. Per motivi di conservazione, dal 2005 al 2006 l'ampio volume Cod. Sang. 1397 è stato sciolto. I frammenti sono stati nuovamente rilegati (nello stesso ordine) in 23 fascicoli («Ganzpapierbroschuren»). La nuova e ormai ufficiale paginazione inizia da 1 in ogni fascicolo e comprende solo i frammenti (senza i fogli di carta bianca). Esempio di citazione: S. Gallo, biblioteca dell'abbazia, Cod. Sang. 1397.1, pp. 1-2 (= Cod. Sang. 1397, fascicolo 1, pp. 1-2). Il 10° fascicolo contiene frammenti, tra i quali due con notazione musicale, provenienti da sei manoscritti liturgici. Risalgono al periodo compreso tra il X fino al XII secolo.
Online dal: 06.09.2023
Il Cod. Sang. 1397 è uno degli otto volumi di frammenti (cioè contenenti esclusivamente frammenti) della biblioteca abbaziale di S. Gallo. Tra il 1774 e il 1785, i monaci sangallesi Johann Nepomuk Hauntinger (1756-1823) e Ildefons von Arx (1755-1833) staccarono numerosi frammenti dalle legature nelle quali per secoli avevano avuto la funzione di controguardie e guardie, rinforzi del dorso e brachette. In età avanzata, Ildefons von Arx li fece rilegare in otto volumi tematici, e nel 1822 li dedicò all'amico Johann Nepomuk Hauntinger. Soprattutto nel corso del XX secolo, i ricercatori hanno trovato nelle legature altri frammenti più piccoli, che sono state staccati, allegati ai volumi di frammenti esistenti, o aggiunti alla collezione di frammenti. Per motivi di conservazione, dal 2005 al 2006 l'ampio volume Cod. Sang. 1397 è stato sciolto. I frammenti sono stati nuovamente rilegati (nello stesso ordine) in 23 fascicoli («Ganzpapierbroschuren»). La nuova e ormai ufficiale paginazione inizia da 1 in ogni fascicolo e comprende solo i frammenti (senza i fogli di carta bianca). Esempio di citazione: S. Gallo, biblioteca dell'abbazia, Cod. Sang. 1397.1, pp. 1-2 (= Cod. Sang. 1397, fascicolo 1, pp. 1-2). Il 14° fascicolo contiene frammenti provenienti da otto manoscritti liturgici. Risalgono al periodo compreso tra il XII fino al XIV secolo.
Online dal: 06.09.2023
Il Cod. Sang. 1397 è uno degli otto volumi di frammenti (cioè contenenti esclusivamente frammenti) della biblioteca abbaziale di S. Gallo. Tra il 1774 e il 1785, i monaci sangallesi Johann Nepomuk Hauntinger (1756-1823) e Ildefons von Arx (1755-1833) staccarono numerosi frammenti dalle legature nelle quali per secoli avevano avuto la funzione di controguardie e guardie, rinforzi del dorso e brachette. In età avanzata, Ildefons von Arx li fece rilegare in otto volumi tematici, e nel 1822 li dedicò all'amico Johann Nepomuk Hauntinger. Soprattutto nel corso del XX secolo, i ricercatori hanno trovato nelle legature altri frammenti più piccoli, che sono state staccati, allegati ai volumi di frammenti esistenti, o aggiunti alla collezione di frammenti. Per motivi di conservazione, dal 2005 al 2006 l'ampio volume Cod. Sang. 1397 è stato sciolto. I frammenti sono stati nuovamente rilegati (nello stesso ordine) in 23 fascicoli («Ganzpapierbroschuren»). La nuova e ormai ufficiale paginazione inizia da 1 in ogni fascicolo e comprende solo i frammenti (senza i fogli di carta bianca). Esempio di citazione: S. Gallo, biblioteca dell'abbazia, Cod. Sang. 1397.1, pp. 1-2 (= Cod. Sang. 1397, fascicolo 1, pp. 1-2). Il 17° fascicolo contiene frammenti provenienti da sei manoscritti liturgici. Risalgono al periodo compreso tra il IX fino al XIV secolo.
Online dal: 06.09.2023
Il Cod. Sang. 1397 è uno degli otto volumi di frammenti (cioè contenenti esclusivamente frammenti) della biblioteca abbaziale di S. Gallo. Tra il 1774 e il 1785, i monaci sangallesi Johann Nepomuk Hauntinger (1756-1823) e Ildefons von Arx (1755-1833) staccarono numerosi frammenti dalle legature nelle quali per secoli avevano avuto la funzione di controguardie e guardie, rinforzi del dorso e brachette. In età avanzata, Ildefons von Arx li fece rilegare in otto volumi tematici, e nel 1822 li dedicò all'amico Johann Nepomuk Hauntinger. Soprattutto nel corso del XX secolo, i ricercatori hanno trovato nelle legature altri frammenti più piccoli, che sono state staccati, allegati ai volumi di frammenti esistenti, o aggiunti alla collezione di frammenti. Per motivi di conservazione, dal 2005 al 2006 l'ampio volume Cod. Sang. 1397 è stato sciolto. I frammenti sono stati nuovamente rilegati (nello stesso ordine) in 23 fascicoli («Ganzpapierbroschuren»). La nuova e ormai ufficiale paginazione inizia da 1 in ogni fascicolo e comprende solo i frammenti (senza i fogli di carta bianca). Esempio di citazione: S. Gallo, biblioteca dell'abbazia, Cod. Sang. 1397.1, pp. 1-2 (= Cod. Sang. 1397, fascicolo 1, pp. 1-2). Il 19° fascicolo contiene frammenti provenienti da sei manoscritti liturgici. Risalgono al periodo compreso tra il XI fino al XII secolo.
Online dal: 06.09.2023
Il Cod. Sang. 1397 è uno degli otto volumi di frammenti (cioè contenenti esclusivamente frammenti) della biblioteca abbaziale di S. Gallo. Tra il 1774 e il 1785, i monaci sangallesi Johann Nepomuk Hauntinger (1756-1823) e Ildefons von Arx (1755-1833) staccarono numerosi frammenti dalle legature nelle quali per secoli avevano avuto la funzione di controguardie e guardie, rinforzi del dorso e brachette. In età avanzata, Ildefons von Arx li fece rilegare in otto volumi tematici, e nel 1822 li dedicò all'amico Johann Nepomuk Hauntinger. Soprattutto nel corso del XX secolo, i ricercatori hanno trovato nelle legature altri frammenti più piccoli, che sono state staccati, allegati ai volumi di frammenti esistenti, o aggiunti alla collezione di frammenti. Per motivi di conservazione, dal 2005 al 2006 l'ampio volume Cod. Sang. 1397 è stato sciolto. I frammenti sono stati nuovamente rilegati (nello stesso ordine) in 23 fascicoli («Ganzpapierbroschuren»). La nuova e ormai ufficiale paginazione inizia da 1 in ogni fascicolo e comprende solo i frammenti (senza i fogli di carta bianca). Esempio di citazione: S. Gallo, biblioteca dell'abbazia, Cod. Sang. 1397.1, pp. 1-2 (= Cod. Sang. 1397, fascicolo 1, pp. 1-2). Il 20° fascicolo contiene frammenti provenienti da cinque manoscritti liturgici. Risalgono al periodo compreso tra il XI fino al XIV secolo.
Online dal: 06.09.2023
Il Cod. Sang. 1397 è uno degli otto volumi di frammenti (cioè contenenti esclusivamente frammenti) della biblioteca abbaziale di S. Gallo. Tra il 1774 e il 1785, i monaci sangallesi Johann Nepomuk Hauntinger (1756-1823) e Ildefons von Arx (1755-1833) staccarono numerosi frammenti dalle legature nelle quali per secoli avevano avuto la funzione di controguardie e guardie, rinforzi del dorso e brachette. In età avanzata, Ildefons von Arx li fece rilegare in otto volumi tematici, e nel 1822 li dedicò all'amico Johann Nepomuk Hauntinger. Soprattutto nel corso del XX secolo, i ricercatori hanno trovato nelle legature altri frammenti più piccoli, che sono state staccati, allegati ai volumi di frammenti esistenti, o aggiunti alla collezione di frammenti. Per motivi di conservazione, dal 2005 al 2006 l'ampio volume Cod. Sang. 1397 è stato sciolto. I frammenti sono stati nuovamente rilegati (nello stesso ordine) in 23 fascicoli («Ganzpapierbroschuren»). La nuova e ormai ufficiale paginazione inizia da 1 in ogni fascicolo e comprende solo i frammenti (senza i fogli di carta bianca). Esempio di citazione: S. Gallo, biblioteca dell'abbazia, Cod. Sang. 1397.1, pp. 1-2 (= Cod. Sang. 1397, fascicolo 1, pp. 1-2). Il 21° fascicolo contiene frammenti provenienti da cinque manoscritti liturgici. Risalgono al periodo compreso tra il XII fino al XIV secolo.
Online dal: 06.09.2023
Introdotto da un calendario di Strasburgo, il volume contiene tra l'altro vari testi del teologo e filosofo italiano Bonaventura (1221-1274), le Regula monachorum ad Eustochium del padre della Chiesa Gerolamo, estratti dal trattato ascetico-mistico Stimulus amoris, le istruzioni per una vita monastica del francescano Heinrich Vigilis di Weissenburg e l'opera di Davide di Asburgo De compositione exterioris et interioris hominis, tutti in lingua tedesca. Il volume, definito da Kurt Ruh «Encheiridion asceticum» francescano, dovette giungere con altri manoscritti di Strasburgo (Codd. Sang. 1904, 1915 ed eventualmente 1866) nel 1590 nel monastero delle domenicane di Wil.
Online dal: 07.10.2013
Salterio/breviario per un convento femminile domenicano. Alle pp. 1-12 presenta un calendario di santi con molte donne e alcuni santi rari. La presenza di santi di S.Gallo e di Costanza rimanda ad una origine nella diocesi di Costanza. Alle pp. 390-393 istruzioni di preghiera in tedesco. Particolarmente degne di nota sono le tredici miniature e le iniziali con oro in foglia. Il volume proviene dal convento domenicano di S. Caterina a Nollenberg presso Wuppenau (Turgovia), dove di trovava, secondo delle note di possesso, al più tardi nel XVI secolo. Dal 1930 quale deposito della biblioteca vescovile di San Gallo nella biblioteca del monastero.
Online dal: 14.12.2018
Breviario domenicano per suore, scritto probabilmente nella Germania meridionale. La scrittura e la decorazione del libro seguono modelli del XIV secolo, ma la presenza di san Vincenzo Ferrer (canonizzato nel 1453/54) e santa Caterina da Siena (canonizzata nel 1461) rimandano ad una origine soltanto nella seconda metà del XV secolo. Numerose iniziali con foglia d'oro e tralci marginali alle pp. 21 e 168 (due cani, misericordia e Justicia, cacciano un cervo, Verbum patris). Il volume proviene dal convento domenicano di Santa Caterina a Nollenberg presso Wuppenau (Turgovia), dove si trovava, secondo delle note di possesso, al più tardi nel XVII secolo. Dal 1930 quale deposito della biblioteca vescovile di San Gallo nella biblioteca del monastero.
Online dal: 14.12.2018
Manoscritto liturgico (Sharaknots) scritto dal copista Awetis nel 1647 (1096 dell'era armena) ad Awendants, Khizan nella provincia di Van. Contiene 11 grandi miniature e 28 illustrazioni marginali realizzate e firmate dal pittore Yovanes Gharietsi, uno dei più affascinanti artisti della tarda scuola di Vaspurakan. Fa parte di una particolare produzione di innari destinati ad una committenza privata realizzata nell'area intorno al lago di Van e che si caratterizza per dei colori brillanti e dei motivi a intreccio. Presenta la notazione musicale Khaz in uso presso gli armeni; contiene la raccolta degli inni in uso nella chiesa armena nello stesso ordine poi utilizzato nel primo innario stampato ad Amsterdam nel 1664. Sono noti altri tre innari di questo tipo opera della collaborazione di questi due artisti: due a Gerusalemme ed uno a Yerevan. Due fogli di pergamena, che contengono una parte del Proprium sanctorum, tolti da un breviario latino dei secc. XIII/XIV, sono rilegati rispettivamente all'inizio e alla fine del manoscritto.
Online dal: 23.04.2013
Breviario scritto dalle domenicane del convento di S. Caterina di S. Gallo Cordula von Schönau e Verena Gnepser nella seconda metà del sec. XV. Oltre al calendario contiene la parte estiva del Proprium de tempore (domenica di Pasqua fino alla 25. settimana dopo l'ottava di Pentecoste), l'ufficio In dedicatione ecclesiae, le Collectae de sanctis et de communi sanctorum (Tiburzio e Valeriano fino a Domenico), l'Officium commune sanctorum, due salteri e un innario. Nel calendario che apre il manoscritto cartaceo, si leggono alcune annotazioni di mano di Verena Gnesper con i nomi di alcuni parenti. Questo fa pensare che il breviario fosse di suo uso personale.
Online dal: 21.12.2010
Manoscritto contenente un breviario domenicano, introdotto dal calendario che presenta alcune note obituarie. Il codice è stato scritto da Cordula von Schönau, domenicana nel convento di S. Caterina di S. Gallo, che si firma all'interno della coperta anteriore e appone l'ex-libris con la data sulla prima carta di guardia. La mano di Cordula si ritrova anche in S. Gallo, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 406, in Überlingen, Leopold-Sophien-Bibliothek, Ms. 22 e, a Wil, nel codice M 3, in alcune parti dello «Schwesternbuch» (Libro delle sorelle) e del «Konventsbuch» (Cronaca).
Online dal: 04.10.2018
Breviario in due volumi realizzato nel 1493 per Jost von Silenen († 1498), vescovo di Sion dal 1482 fino alla sua deposizione nel 1497. Riccamente decorato, le miniature sono opera di un artista itinerante attivo negli ultimi decenni del XV secolo a Friburgo, Berna e Sion, dove è conosciuto con il nome di Miniatore del breviario di Jost von Silenen, e all'inizio del XVI secolo ad Aosta e Ivrea, dove assume il nome di Miniatore di Giorgio di Challant.
Online dal: 20.12.2016
Breviario in due volumi realizzato nel 1493 per Jost von Silenen († 1498), vescovo di Sion dal 1482 fino alla sua deposizione nel 1497. Riccamente decorato, le miniature sono opera di un artista itinerante attivo negli ultimi decenni del XV secolo a Friburgo, Berna e Sion, dove è conosciuto con il nome di Miniatore del breviario di Jost von Silenen, e all'inizio del XVI secolo ad Aosta e Ivrea, dove assume il nome di Miniatore di Giorgio di Challant.
Online dal: 20.12.2016
Foglio di un calendario (mese di gennaio diviso su due pagine) proveniente da un manoscritto liturgico di piccolo formato, probabilmente un breviario. La presenza nel calendario all'11 gennaio della festa obitus Tercii regis. Duplex, che ricorda i tre re magi, fa pensare ad un calendario all'uso della diocesi di Colonia. La decorazione si ispira alla miniatura italiana (padovana-ferrarese) in uso nella seconda metà del XV secolo.
Online dal: 23.06.2016