Il corposo antifonario, con una ricca decorazione costituita da lettere filigranate e databile al secondo quarto del sec. XIV, contiene i canti dell'officio da Pentecoste all'inizio dell'Avvento. E' stato realizzato per il convento dei canonici regolari agostiniani di S. Leonardo a Basilea e giunse solo in epoca moderna nel monastero di Muri.
Online dal: 18.06.2020
Primo volume (parte invernale) dell'antifonario in due volumi con i canti della Liturgia delle Ore; è stato utilizzato in alternanza con il codice MsMurFm9. Il manoscritto del XV secolo, di grande formato, è in gran parte senza decorazione. Sulla base dei responsori del periodo dell'Avvento può essere attribuito all'ordine cistercense.
Online dal: 18.06.2020
Secondo volume (parte estiva) dell'antifonario in due volumi che è stato utilizzato in alternanza con il codice MsMurFm6. Il manoscritto del XV secolo, di grande formato, è in gran parte senza decorazione. Sulla base delle feste dei santi (Bernardo di Clairvaux, Edmondo di Canterbury, Roberto de Molesme) può essere attribuito all'ordine cistercense.
Online dal: 18.06.2020
Copie e regesti di privilegi e documenti riguardanti la corte (Meierhof) di Erlinsbach dell'epoca dal XIV fino al XVI secolo. Iniziato intorno al 1525 all'epoca della secolarizzazione del convento. La legatura in pergamena presenta una notazione quadrata.
Online dal: 04.10.2018
La gran parte del codice contiene opere di Marquart von Stadtkyll – la Chirurgie (5r-50r) e Von den Zeichen des Todes (50v-58v) – o a lui attribuite (59r-109r ricette varie per cerotti, pomate, polveri, bagni ecc.). Nel resto del codice (1v-4v, 109r-139r) sono state trascritte, tra il XV e il XVI secolo da vari copisti, 150 ricette mediche varie. Il tipo di scrittura ed il dialetto utilizzato rimandano ad una origine nella Germania sudoccidentale. Nel XIX sec. il manoscritto era in possesso di una famiglia Hegwein di Herrnsheim (nella Bassa Franconia) i cui membri vi hanno apposto i loro nomi e varie date. Nel 1969 è stato acquistato da Martin Bodmer presso la William H. Schab Gallery di New York.
Online dal: 13.06.2019
Il ms. 83 è un breviario completo composto dalle seguenti parti: calendario, antifonario con notazione neumatica, lezionario con le letture bibliche, omiliario con le letture del Padri della Chiesa, innario, i cantici del Vecchio e del Nuovo Testamento, salterio, letture brevi, orazioni, preghiere e benedizioni. Da rilevare soprattutto la più antica versione conservata dell'ufficio per Meinrad, ancora oggi utilizzato. Le melodie dell'antifonario appartengono al dialetto corale alemannico, così come ancor'oggi viene cantato ad Einsiedeln nella Liturgia delle Ore.
Online dal: 04.11.2010
Questo antifonario venne scritto su incarico dell'abate Giovanni I di Schwanden per la preghiera delle ore della comunità monastica di Einsiedeln. Insieme ai Cod. 611-613 attesta l'introduzione del sistema di note musicali di Guido Monaco con la notazione quadrata.
Online dal: 23.04.2013
Questo codice rappresenta probabilmente la trascrizione originale del manoscritto con neumi nella notazione di Guido di Arezzo, realizzata poco prima del 1314 su incarico dell'abate Giovanni I di Schwanden. Sulla base di questo modello vennero realizzate negli altri „Schwanden codices“ delle copie calligrafiche. Forti tracce d'uso confermano che questi manoscritti furono in uso fino al sec. XVII, cioè fino alla riforma liturgica seguita al concilio di Trento. Si tratta del dialetto corale alemannico, così come ancora oggi viene cantato ad Einsiedeln.
Online dal: 04.11.2010
La parte principale del manoscritto consiste nell'Antiphonale. I canti per la messa per l'anno liturgico e per le feste dei santi (ff. 3v-83v), in gran parte con neumi, sono stati completati con dei canti per le processioni, litanie e con un sequenziario (ff. 83v-109r). Rilegati all'inizio (ff. 1r-2v) ed alla fine (ff. 109r-122v) ci sono delle aggiunte del sec. XIII, tra cui una sequenza in lingua tedesca con neumi dedicata a Maria (fol. 115r) e un'elegia sulla morte del re svevo Filippo di Svevia assassinato nel 1208 (fol. 117v).
Online dal: 23.09.2014
Fa parte di antifonario in tre volumi realizzato in doppia copia per la liturgia del capitolo collegiale di San Vincenzo della città di Berna, fondato nel 1484/85. Contiene l'intera parte invernale del Temporale e Santorale e del comune dei santi secondo la liturgia della diocesi di Losanna. La decorazione, costituita da varie iniziali miniate, è attribuita al Miniatore del breviario di Jost von Silenen, un miniatore itinerante che operò a Friburgo, Berna, Sion e in seguito Ivrea e Aosta, e che deve il suo nome al breviario in due tomi realizzato intorno al 1493 per il vescovo di Sion Jost von Silenen (1482-1496). In seguito all'introduzione della Riforma nel 1528, e alla conseguente secolarizzazione del capitolo, nel 1530 l'intero gruppo di antifonari venne disperso: quattro furono venduti alla cittadina di Estavayer-le-Lac che li utilizzò per la liturgia della collegiata di S. Lorenzo, mentre altri due - tra cui il pendant di questo - giunsero in circostanze non ancora chiarite a Vevey e si conservano tuttora nel Museo storico.
Online dal: 18.12.2014
Fa parte di un antifonario in tre volumi realizzato in doppia copia per la liturgia del capitolo collegiale di San Vincenzo della città di Berna, fondato nel 1484/85. Contiene il Proprium de sanctis ed il Commune de sanctis per la parte estiva (25 marzo-25 novembre) secondo la liturgia della diocesi di Losanna. La decorazione, analoga a quella del volume I, è attribuibile ad un altro miniatore anonimo e di minor qualità. In seguito all'introduzione della Riforma nel 1528, e alla conseguente secolarizzazione del capitolo, nel 1530 l'intero gruppo di antifonari venne disperso: quattro furono venduti alla cittadina di Estavayer-le-Lac che li utilizzò per la liturgia della collegiata di S. Lorenzo, mentre altri due - tra cui il pendant di questo - giunsero in circostanze non ancora chiarite a Vevey e si conservano tuttora nel Museo storico.
Online dal: 18.12.2014
Fa parte di un antifonario in tre volumi realizzato in doppia copia per la liturgia del capitolo collegiale di San Vincenzo della città di Berna, fondato nel 1484/85. Contiene la parte estiva del De Tempore (il pendant è costituito dal vol. IV) secondo la liturgia della diocesi di Losanna. La decorazione è costituita da cinque iniziali miniate, filigranate e cadelle, dello stesso artista che ha decorato il vol. I. In seguito all'introduzione della Riforma nel 1528, e alla conseguente secolarizzazione del capitolo, nel 1530 l'intero gruppo di antifonari fu disperso: quattro furono venduti alla cittadina di Estavayer-le-Lac che li utilizzò per la liturgia della collegiata di S. Lorenzo, mentre altri due giunsero in circostanze non ancora chiarite a Vevey e si conservano tuttora nel Museo storico.
Online dal: 18.12.2014
Fa parte di un antifonario in tre volumi realizzato in doppia copia per la liturgia del capitolo collegiale di San Vincenzo della città di Berna, fondato nel 1484/85. Contiene la parte estiva del De Tempore (il pendant è costituito dal vol. III) secondo la liturgia della diocesi di Losanna. La decorazione è costituita da cadelle, iniziali filigranate e da una unica iniziale miniata con bordura a c. 1r di un miniatore anonimo. In seguito all'introduzione della Riforma nel 1528, e alla conseguente secolarizzazione del capitolo, nel 1530 l'intero gruppo di antifonari venne disperso: quattro furono venduti alla cittadina di Estavayer-le-Lac che li utilizzò per la liturgia della collegiata di S. Lorenzo, mentre altri due giunsero in circostanze non ancora chiarite a Vevey e si conservano tuttora nel Museo storico.
Online dal: 18.12.2014
Miniatura ritagliata, dipinta finemente con colori brillanti e colorati. È raffigurata la presentazione di Gesù nel tempio, come è descritta nel Vangelo di Luca. Maria e Giuseppe portano il ragazzo dall'anziano profeta Simeone per ottenere la sua benedizione. Una delle due donne dietro Maria tiene nella mano destra due colombe, che secondo le prescrizioni devono essere sacrificate. Nella mano sinistra porta candele accese, che indicano la festa a cui è dedicato l'evento, cioè la Presentazione al Tempio. Al di sotto di Gesù pregano tre figure inginocchiate: una domenicana e l'illustre coppia di committenti. La scena è inserita in una N iniziale, decorata con viticci, che si trova all'inizio del cantico di Simeone per la festa di Maria: Nunc dimittis, domine, servum tuum in pace (Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace). Le parole visibili in alto Intercede pro nobis (Prega per noi [Santa Madre di Dio]) seguono alla fine del canto. Sul verso si è conservata una parte dell'antifona liturgica con il testo Postquam impleti sunt dies purgationis (Quando venne il tempo della loro purificazione). Il frammento è stato acquistato nel 1978 dal canton Turgovia da Sotheby's a Londra. Proviene dalla collezione di Robert von Hirsch a Basilea (1883-1977).
Online dal: 12.12.2019
Miniatura ritagliata da un magnifico manoscritto. L'Annunciazione raffigurata nell'iniziale M all'inizio del testo Missus est Gabriel (Gabriel è stato inviato) viene celebrata il 25 marzo. In un bordo rettangolare verticale disegnato geometricamente sono collocati uno di fronte all'altro l'arcangelo Gabriele e Maria, ciascuno nello spazio definito dall'arco della M. Gabriele tiene un cartiglio con il suo saluto a Maria in ascolto AVE GRACIA PLENA (Ave, piena di grazia). Le aste verticali della lettera M terminano in foglie di palmetta, che sporgono nello spazio circostante la miniatura e che sono state accuratamente ritagliate. Sopra le foglie di palmetta sulla destra si vedono delle linee rosse per la musica e una sola nota. Si tratta dell'illustrazione da un libro di grande formato e di alta qualità pittorica, con colori chiari e opachi in tonalità rosa, verde e blu, finemente graduate. Il testo musicale sul verso può essere assegnato ai versetti 2.2, 4.11 e 4.13 dl Cantico dei Cantici. Il foglio proviene dallo stesso corale come l'iniziale con la rappresentazione della "Morte di Maria". Entrambi i fogli mostrano stazioni del ciclo mariano, dove T09393 illustra la prima fase, T 9394 l'ultima. Dal punto di vista stilistico possono essere avvicinati a tre fogli della collezione de Bastard d'Estang della Bibliothèque nationale de France a Parigi (AD 152G, PL 842-3, AD 150H, PL 51). Nel 1994, il canton Turgovia ha acquisito entrambi i frammenti sul mercato antiquario a Parigi. In precedenza, erano nelle mani di un privato in Svizzera.
Online dal: 12.12.2019
Miniatura particolarmente grande ritagliata da un magnifico manoscritto. Nella iniziale V al testo Vidi speciosam dedicato alla festa dell'Assunzione del 15 agosto, la Madre di Dio giace sul letto di morte, circondata da tre apostoli e da Gesù, che riceve la sua anima in forma di piccola figura femminile. La scena è inserita in una cornice rettangolare con un motivo geometrico che si ripete. Dall'iniziale V sulla sinistra si diramano tre rami con foglioline e rosette, che sono ritagliate. La pittura con toni di blu e rosso brillante è di alta qualità pittorica. Il testo del canto sul verso è tratto dai versetti biblici 26-32 della Lectio prima del Vangelo di Luca. Il frammento proviene dallo stesso corale come la miniatura con la raffigurazione dell'«Annunciazione di Maria». Entrambi mostrano stazioni del ciclo mariano, dove T 9393 illustra la prima tappa, T 9394 l'ultima. Dal punto di vista stilistico possono essere avvicinati a tre fogli della collezione de Bastard d'Estang della Bibliothèque nationale de France a Parigi (AD 152G, PL 842-3, AD 150H, PL 51). Nel 1994, il canton Turgovia ha acquisito entrambi i frammenti sul mercato antiquario a Parigi. In precedenza, erano nelle mani di un privato in Svizzera.
Online dal: 12.12.2019
Frammento di foglio proveniente da un corale. Due illustrazioni rettangolari sovrapposte in verticale nel bordo sinistro mostrano due fasi della vita di Caterina: nella parte superiore si rifiuta di obbedire all'imperatore e rivolge la sua attenzione solo a Gesù. La parte inferiore rappresenta il rapporto d'amore spirituale tra Caterina e Cristo nel senso di amor cortese. Sul resto del frammento di pergamena e sul verso è trascritto un testo liturgico composto da notazione musicale e testo. Sotto le righe rosse con notazione musicale in nero si trova la riga di testo corrispondente. Le illustrazioni sono state realizzate in un atelier di miniatura nel quale è stato realizzato anche il graduale dal convento delle domenicane di St. Katharinental (Museo nazionale svizzero Inv. LM 26117 / Museo storico di Turgovia Inv. T 41401). Entrambe le miniature appartengono alla stessa mano che ha dipinto le due figure al di sotto dell'iniziale nel fol. 179v del graduale. Questo miniatore si caratterizza per le figure fragili dai gesti vivaci, un raffinato disegno interno dei volti, colori tenui e la gioia della narrazione pittorica con elementi pittorici originali. Il foglio è stato acquistato nel 2011 dallo Historisches Museum Thurgau in un'asta a Zurigo.
Online dal: 12.12.2019
L'antifonario con notazione musicale, il cui testo corrisponde all'Ordinario di Losanna, contiene la parte invernale del Proprium de tempore. Il codice pergamenaceo venne scritto tra il 1511 ed il 1517 nella bottega del maestro Ruprecht (Fabri) a Friburgo. La decorazione è di Jakob Frank, del convento agostiniano di Friburgo. La legatura, databile intorno al 1517, dell'atelier dei francescani di Friburgo.
Online dal: 20.12.2012
L'antifonario con notazione musicale, il cui testo corrisponde all'Ordinario di Losanna, contiene la parte invernale del Proprium de tempore. Il codice pergamenaceo venne scritto tra il 1511 ed il 1517 nella bottega del maestro Ruprecht (Fabri) a Friburgo. La decorazione è di Jakob Frank, del convento agostiniano di Friburgo. La legatura, databile intorno al 1528-1559, dell'atelier dei francescani di Friburgo.
Online dal: 09.04.2014
L'antifonario con notazione musicale, il cui testo corrisponde all'Ordinario di Losanna, contiene la parte estiva del Proprium de tempore e il Commune sanctorum. Il codice pergamenaceo venne scritto tra il 1509-1510 e il 1517 nella bottega del maestro Ruprecht (Fabri) a Friburgo. La decorazione è di Jakob Frank, del convento agostiniano di Friburgo.
Online dal: 20.12.2012
L'antifonario con notazione musicale, il cui testo corrisponde all'Ordinario di Losanna, contiene la parte estiva del Proprium de tempore e il Commune sanctorum. Il codice pergamenaceo venne scritto tra il 1509-1510 e il 1517 nella bottega del maestro Ruprecht (Fabri) a Friburgo. La decorazione è di Jakob Frank, del convento agostiniano di Friburgo.
Online dal: 09.04.2014
L'antifonario con notazione musicale, il cui testo corrisponde all'Ordinario di Losanna, contiene la parte invernale del de Sanctis, l'Officium B.M.V. e il Commune Sanctorum. Il codice pergamenaceo venne scritto tra il 1510 ed il 1517 nella bottega del maestro Ruprecht (Fabri) a Friburgo da due mani (A e B). La decorazione è di Jakob Frank, del convento agostiniano di Friburgo, e di un aiuto.
Online dal: 20.12.2012
L'antifonario con notazione musicale, il cui testo corrisponde all'Ordinario di Losanna, contiene la parte invernale del de Sanctis, l'Officium B.M.V. e il Commune Sanctorum. Il codice pergamenaceo venne scritto tra il 1510 ed il 1517 nella bottega del maestro Ruprecht (Fabri) a Friburgo da due mani (A e B). La decorazione è di Jakob Frank, del convento agostiniano di Friburgo, e di un aiuto.
Online dal: 09.04.2014
L'antifonario con notazione musicale, il cui testo corrisponde all'Ordinario di Losanna, contiene la parte estiva del de Sanctis e l'Officium B.M.V. Il codice pergamenaceo venne interamente scritto tra il 1510 ed il 1517 nella bottega del maestro Ruprecht (Fabri) a Friburgo dalla mano B (cf. Archivio del Capitolo di S. Nicola, ms. 5). La decorazione è di Jakob Frank, del convento agostiniano di Friburgo.
Online dal: 20.12.2012
L'antifonario con notazione musicale, il cui testo corrisponde all'Ordinario di Losanna, contiene la parte estiva del de Sanctis e l'Officium B.M.V. Il codice pergamenaceo venne interamente scritto tra il 1511 ed il 1517 nella bottega del maestro Ruprecht (Fabri) a Friburgo. La decorazione è di Jakob Frank, del convento agostiniano di Friburgo.
Online dal: 09.04.2014
Copiato in un luogo sconosciuto nel corso della prima metà del sec. XIV, questo manoscritto costituisce un bell'esempio di antifonario cistercense con notazione musicale (solo il Proprium de tempore si è conservato): una elegante scrittura di modulo grande che garantisce una buona leggibilità, una notazione musicale quadrata disposta su quattro linee, e un ricco apparato decorativo costituito da lettere filigranate e drôleries . All'inizio del manoscritto sono rilegati dei frammenti di una Bibbia del sec. XII, preziosi testimoni per lo studio della paleografia dei più antichi codici realizzati presso i cistercensi di Hauterive.
Online dal: 31.03.2011
Antifonario ad uso francescano databile nel tardo XIII o all'inizio del XIV sec. (dopo il 1260) ma che rappresenta la tradizione liturgica francescana primitiva. Contiene i canti (testo e musica) dell'Ufficio liturgico per l'intero anno, inclusa la festa per Antonio da Padova nella sua giusta posizione e un Ufficio per il Corpus Christi aggiunto da altra mano (f. 157r-159v).
Online dal: 21.12.2010
Antifonario dal convento dei francescani di Friburgo, datato 1488 come si legge nel colophon a c. 241v. Sono presenti delle drôleries nei margini o nelle iniziali. Contiene una miniatura (c. 14v Nascita di Cristo) e delle belle iniziali (fiori, frutta, zucchine) attribuite al Miniatore del breviario di Jost von Silenen.
Online dal: 09.04.2014
Realizzato in una pergamena di un certo spessore, piuttosto sporca. Rilegatura del XVII-XVIII secolo con assi in legno rivestiti in pelle nera con impressioni a secco, con 5 borchie in ottone sia sul piatto anteriore che posteriore (1 borchia mancante sul retro). Due frammenti di fibbie. Particolarità paleografiche e di contenuto indicano che il volume è stato prodotto a Hauterive.
Online dal: 13.06.2019
Il manoscritto contiene la parte estiva di un antifonario monastico. I canti per la liturgia delle ore sono in notazione quadrata su quattro linee. Le aggiunte di varie mani dal XV al XVII secolo confermano come il manoscritto rimase in uso per molto tempo.
Online dal: 10.11.2016
L'antifonario monastico contiene i canti per la liturgia delle ore. Le melodie sono interamente contrassegnate da neumi senza rigo e dalle lettere del tonario. Le aggiunte su fogli cartacei risalgono alla fine del XVI secolo.
Online dal: 10.11.2016
Codice contenente canti liturgici composti per la liturgia delle ore notturna in occasione delle feste dei santi; è riconducibile al primo periodo del convento cistercense di Sant'Urbano.
Online dal: 25.07.2006
L'antifonario, della seconda metà del XIV secolo, raccoglie i testi da Pentecoste alla fine dell'anno liturgico, e tra questi le corrispondenti feste per i santi e per il Commune sanctorum. L'origine del manoscritto è sconosciuta, ma la presenza delle feste di determinati santi rimanda ad un'origine nell'area di Colonia. Vergato in una scrittura unitaria, con notazione musicale su quattro linee, presenta poche aggiunte con note su cinque linee; segni di uso e indicazioni più tarde. Cinque iniziali grandi e altrettante piccole sono rivestite di oro in foglia; vi sono inoltre 36 iniziali semplici. Tutte le lettere iniziali sono in rosso e blu; le rubriche in rosso. Il manoscritto giunse nelle mani di un padre di Mariastein, attivo nel Collegio di Altdorf. Da lì, nel 1981 il manoscritto giunse a Mariastein. Inedito.
Online dal: 22.06.2017
Frammento di un manoscritto di pergamena del IX o X secolo contenente un estratto di un antifonario. Il testo è copiato in una minuscola carolina molto sottile e fine. Alcune iniziali, titoli e frasi sono scritte in un rosso brillante.
Online dal: 26.09.2017
Contiene la prima parte dell'antifonario temporale (dalla vigilia della prima domenica di Avvento alla quinta domenica dopo l'Epifania) ed una scelta delle feste del Proprio dei Santi (dalla Vigilia di S. Andrea all'Annunciazione) ad uso francescano. Scritto e decorato nell'Italia settentrionale (Padova o Bologna), è databile ai primi decenni del sec. XIV. Fu in uso nel convento di S. Francesco di Locarno che lo acquisì probabilmente – unitamente al graduale ed agli antifonari temporali Codice III e dei santi Codice IV - in occasione di una nuova consacrazione della chiesa avvenuta nel 1316.
Online dal: 04.10.2011
Contiene la seconda parte dell'antifonario temporale (dalla vigilia della domenica in Settuagesima alla prima domenica delle calende di novembre ad uso francescano. Scritto e decorato nell'Italia settentrionale (Padova o Bologna), è databile ai primi decenni del sec. XIV. Fu in uso nel convento di S. Francesco di Locarno che lo acquisì probabilmente – unitamente al graduale, all'antifonario Codice II ed all'antifonario dei santi Codice IV - in occasione di una nuova consacrazione della chiesa avvenuta nel 1316.
Online dal: 04.10.2011
Contiene le antifone dell'Ufficio delle feste dei santi ed il loro comune, oltre all'Ufficio dei Morti ed all'Ufficio per S. Antonio. Scritto e decorato nell'Italia settentrionale (Padova o Bologna), è databile ai primi decenni del sec. XIV. Fu in uso nel convento di S. Francesco di Locarno che lo acquisì probabilmente – unitamente al graduale ed agli antifonari temporali Codice II e Codice III - in occasione di una nuova consacrazione della chiesa avvenuta nel 1316. Sulla controguardia anteriore era incollata una carta, staccata in occasione dell'ultimo restauro, su cui è disegnata sui due lati una planimetria commentata di un rivellino, opera muraria solitamente eretta nella parte anteriore di una fortificazione come primo elemento avanzato di difesa.
Online dal: 04.10.2011
La prima biblioteca liturgica delle monache della Fille-Dieu, ora in parte dispersa in Europa, riveste una importanza capitale per la storia dell'ordine cistercense. L'opuscolo FiD 1 (notazione musicale francese) contiene i più antichi uffici di s. Bernardo e della Trinità introdotti nell'ordine intorno al 1175 o poco dopo. Le carte di guardia rivestono anche una certa importanza. Esse costituiscono, con FiD 2, i residui di antifonari copiati intorno al 1136/1140 comprendenti la liturgia cistercense primitiva ricopiata a Metz poco dopo il 1108 dai monaci emissari dell'abate Étienne Harding. Questa liturgia fu corretta in seguito alla riforma di Bernardo di Clairvaux terminata agli inizi degli anni 1140. L'esistenza di bozze bernardiniane era finora nota dall'antifonario 12A-B conservato presso l'abbazia di Westmalle (Belgio) e da quello dell'abbazia di Tamié 6 (Savoia). Le analisi codicologiche delle carte di guardia di FiD1 e dei frammenti FiD 2 rivelano che l'insieme dei documenti proviene dal monastero svizzero della Fille-Dieu; condividono uno statuto identico e delle caratteristiche comuni, indipendentemente dall'attuale luogo di conservazione. Rivelano le medesime prime mani e mani correttrici, le stesse ornamentazioni e gli stessi ritocchi tardivi realizzati al più presto nel XVI secolo, probabilmente dalle monache o dai monaci dell'abbazia di Hautcrêt (Oron, VD) che fu, fino al 1536, abbazia madre della Fille-Dieu.
Online dal: 22.03.2018
Questi frammenti di antifonari, copiati intorno al 1136/1140, grattati e corretti intorno al 1140/1143, costituiscono una copertina vuota. Questi pezzi di pergamena di diversi formati sono senza dubbio stati incollati gli uni agli altri dalle monache della Fille-Dieu per ricoprire un formulario liturgico oggi scomparso. FiD 2 costituisce, con FiD 1, i residui di antifonari contenenti la liturgia cistercense primitiva. Questa è stata definita da Fr. Kovacs («Fragments du chant cistercien primitif», ASOC 6 [1950], p. 140–150) e Chr. Waddell (The Primitive Cistercian Breviary, Fribourg, 2007 [Spicilegium Friburgense 44]) come la liturgia riformata da Étienne Harding poco dopo il 1108. In occasione di questa riforma, l'abate di Cîteaux impose all'ordine di adottare l'antifonario di Metz. Questo fu in vigore nell'ordine fino all'epoca della seconda riforma, affidata a Bernardo di Clairvaux. Fu conclusa agli inizi degli anni 1140. L'esistenza di bozze bernardiniane era finora nota dall'antifonario 12A-B conservato presso l'abbazia di Westmalle (Belgio) e da quello dell'abbazia di Tamié 6 (Savoia). Le analisi codicologiche delle carte di guardia di FiD1 e dei frammenti FiD 2 rivelano che l'insieme dei documenti proviene dal monastero svizzero della Fille-Dieu; condividono uno statuto identico e delle caratteristiche comuni, indipendentemente dall'attuale luogo di conservazione. Rivelano le medesime prime mani e mani correttrici, le stesse ornamentazioni e gli stessi ritocchi tardivi realizzati al più presto nel XVI secolo, probabilmente dalle monache o dai monaci dell'abbazia di Hautcrêt (Oron, VD) che fu, fino al 1536, abbazia madre della Fille-Dieu.
Online dal: 22.03.2018
Copiato da una sola mano, l'antifonario (parte invernale del temporale) presenta un certo numero di lacune testuali (manca per esempio l'inizio). Le diverse divisioni dei canti in notazione quadrata sono contrassegnate sia da semplici iniziali alternativamente rosse e blu, sia da iniziali più grandi intarsiate filigranate. Questo manoscritto è inoltre ornato da quattro iniziali istoriate da cui nascono eleganti steli inanellati e rettilinei punteggiati d'oro e che terminano con delle lunghe foglie colorate che si arrotolano e si srotolano (cc. 54v, 89v, 108v, 210r). Cromaticamente e stilisticamente sono vicine alla produzione emiliana della fine del XIII secolo. Invece dell'iconografia tradizionale che mostra il re David in preghiera dinanzi a Dio, l'iniziale che introduce il canto Domine ne in ira (c. 108v) raffigura un religioso con la tonsura – s. Francesco o un francescano? – che si riferisce probabilmente al fatto che questo manoscritto è all'uso dei frati minori. Non si conosce né il convento originario al quale il codice era destinato, né la sua provenienza successiva. Tutt'al più si può associare questa copia ad un secondo manoscritto dell'Archivio di Stato del Vallese, il graduale francescano AVL 506, poiché nel XVIII secolo sono stati rilegati nello stesso laboratorio, il che indica la loro probabile appartenenza comune. La legatura è poi stata restaurata da R. Bommer a Basilea (1998).
Online dal: 10.12.2020
Antifonario con notazione musicale il cui testo corrisponde all'Ordinario di Sion. Contiene la parte invernale del Proprium de tempore e, quale appendice, l'Officium Defunctorum. Fa parte di un manoscritto pergamenaceo scritto in due parti probabilmente nel 1347, dalla stessa mano che ha redatto anche il Codice Ms. 2, ed appartiene all'Archivio del capitolo della cattedrale di Sion.
Online dal: 21.12.2010
Della stessa mano che ha scritto il Codice Ms. 1 dell'Archivio del capitolo della cattedrale di Sion, questo mansocritto con notazione musicale risale al 1347. Contiene l'Officium visitationes BMV, il Proprium de sanctis (da Andrea a Caterina), il Commune sanctorum e – aggiunto in un secondo tempo – altri brevi testi. Il testo, così come quello del Proprium de tempore contenuto nel Codex Ms. 1, corrisponde all'Ordinario di Sion.
Online dal: 21.12.2010
Il manoscritto, un autografo, comprende vari scritti sullo stile di vita monastica e sul monachesimo nel passato e nel presente. Ci sono traduzioni di lettere di san Girolamo e di sermoni di Bernardo di Chiaravalle. Si tratta di strumenti di argomentazione per le dispute con i sostenitori dei monasteri maschili e femminili.
Online dal: 14.12.2018
Di piccolo formato, questo manoscritto dell'XI sec. riunisce un calendario, un graduale con neumi con i canti per la messa ed un sacramentario con le preghiere della messa. E' stato probabilmente scritto nel monastero di S. Gallo; nel tardo medioevo venne utilizzato nella cappella dedicata ai SS. Pietro e Paolo a Rotmonten presso S. Gallo. Ha subito l'asportazione di numerose pagine intere e parti di fogli con iniziali.
Online dal: 21.12.2010
Antifonario sangallese per la liturgia delle ore dei monaci, risalente al secolo XII, con aggiunte databili fino al tardo sec. XIV. Decorato da numerose iniziali e, all'inizio, da una miniatura con la Crocifissione affiancata da Maria e Giovanni.
Online dal: 24.05.2007
Antifonario del sec. XIII contenente i canti per la liturgia delle Ore dei monaci. Le melodie presentano dei neumi senza rigo musicale. In sostanza si tratta di una copia del Cod. Sang. 390/391 («antifonario di Hartker») ampliato con le feste aggiunte dopo il completamento dell'antifonario di Hartker.
Online dal: 19.12.2011
Sezione invernale del cosiddetto "antifonario di Hartker". Contiene canti per la liturgia delle ore dei monaci di San Gallo, trascritti e corredati di raffinati neumi da Hartker, monaco e recluso a San Gallo. Scrittura, neumi e iniziali miniate rappresentano un capolavoro dell'arte grafica. Il più importante corale medievale, con quattro disegni a penna in colori di qualità eccezionale.
Online dal: 12.06.2006
Sezione estiva del cosiddetto "antifonario di Hartker". Contiene canti per la liturgia delle ore dei monaci di San Gallo, trascritti e corredati di raffinati neumi da Hartker, monaco e recluso a San Gallo. Scrittura, neumi e iniziali miniate rappresentano un capolavoro dell'arte grafica. Il più importante corale medievale, con quattro disegni a penna in quattro colori di qualità eccezionale.
Online dal: 12.06.2006
Il codice, scritto nel sec. XIII, contiene un lezionario del mattutino per le feste dei santi ed un antifonario per tutto l'anno liturgico. L'antifonario porta il titolo In nomine domini incipiunt antiphone secundum morem Marbacensis ecclesie. Tuttavia non si tratta probabilmente di un manoscritto dal monastero riformato di Marbach in Alsazia. In base agli offici, che indicano un collegamento con S. Gallo, è piuttosto da supporre una origine nel monastero di canonici regolari di S. Lorenzo di Ittingen, che era di propietà del monastero di S. Gallo, ma che seguiva le Consuetudines di Marbach. Il foglio di guardia anteriore (p. 2/1) contiene una grande parte dell'officio di Gallo, probabilmente da un manoscritto del sec. X/XI. Vi sono trascritte sia le letture che i canti (questi ultimi con neumi). La successione dei responsori e delle antifone non corrisponde a quella nell'antifonario di Hartker, Cod. Sang. 391.
Online dal: 20.12.2012
Il manoscritto trasmette prima le antifone, gli invitatori e i responsori di alcuni uffici per i santi, e poi i versetti di alleluia e le sequenze per alcune feste per i santi. La maggior parte dei canti è corredata di una notazione neumatica senza linee. Il supplemento a p. 112, aggiunto ancora prima del tornante al XV secolo, presenta una notazione neumatica su linee. Poiché il rivestimento in pelle del dorso e della copertina posteriore è completamente mancante, l'attaccatura dei piatti, risalente all'epoca gotica, è ben visibile dall'esterno. Secondo la nota di possesso a p. 3, nel XVIII secolo il manoscritto si trovava nel monastero di St. Johann nel Toggenburgo.
Online dal: 25.04.2023
Antifonario di grande formato dell'abbazia di San Gallo, realizzato nel 1544 su richiesta dell'abate Diethelm Blarer (1530-1564). Contiene i canti dei monaci per le funzioni delle ore nei giorni festivi. Ne fu copista Fridolin Sicher (1490-1546), chierico secolare, organista della cattedrale e calligrafo; ignoto è invece il miniatore delle 22 iniziali e delle due immagini a piena pagina presenti all'inizio dell'antifonario.
Online dal: 09.12.2008
Antifonario di grande formato contenente canti per quattro voci, scritto e miniato tra il 1562 e il 1564. Il componista italiano Manfredi Barbarini Lupo da Correggio compose i pezzi per quattro voci - antifone, responsori, inni e salmi per le feste solenni dell'anno, così come passioni secondo Matteo, Marco e Luca - su incarico del principe abate Diethelm Blarer (1530-1564). Il testo venne trascritto da padre Heinrich Keller (1518-1567) ed il miniatore Kaspar Härtli da Lindau sul Bodensee realizzò una miniatura a piena pagina con la crocifissione e tutti i santi (f. IVr) ed una di dedica con gli stemmi dei conventuali di S. Gallo allora viventi (f. 1r).
Online dal: 23.06.2014
Antifonario per tutto l'anno liturgico, scritto in notazione gregoriana di tipo tedesco su quattro linee. Probabilmente il volume proviene da un monastero benedettino francese o borgognone-fiammingo; al più tardi dal 1510 circa si trova nella biblioteca del monastero di S. Gallo. La decorazione consiste in alcune grandi iniziali a colori con tralci e in numerose cadelle decorate con grottesche o motivi animali.
Online dal: 25.06.2015
Il Cod. Sang. 1397 è uno degli otto volumi di frammenti (cioè contenenti esclusivamente frammenti) della biblioteca abbaziale di S. Gallo. Tra il 1774 e il 1785, i monaci sangallesi Johann Nepomuk Hauntinger (1756-1823) e Ildefons von Arx (1755-1833) staccarono numerosi frammenti dalle legature nelle quali per secoli avevano avuto la funzione di controguardie e guardie, rinforzi del dorso e brachette. In età avanzata, Ildefons von Arx li fece rilegare in otto volumi tematici, e nel 1822 li dedicò all'amico Johann Nepomuk Hauntinger. Soprattutto nel corso del XX secolo, i ricercatori hanno trovato nelle legature altri frammenti più piccoli, che sono state staccati, allegati ai volumi di frammenti esistenti, o aggiunti alla collezione di frammenti. Per motivi di conservazione, dal 2005 al 2006 l'ampio volume Cod. Sang. 1397 è stato sciolto. I frammenti sono stati nuovamente rilegati (nello stesso ordine) in 23 fascicoli («Ganzpapierbroschuren»). La nuova e ormai ufficiale paginazione inizia da 1 in ogni fascicolo e comprende solo i frammenti (senza i fogli di carta bianca). Esempio di citazione: S. Gallo, biblioteca dell'abbazia, Cod. Sang. 1397.1, pp. 1-2 (= Cod. Sang. 1397, fascicolo 1, pp. 1-2). Il primo fascicolo del Cod. Sang. 1397 contiene frammenti con notazione musicale provenienti da sei manoscritti liturgici e, all'inizio, uno con un commento alla metafisica (p. 1-2). Risalgono al periodo compreso tra il X-XI fino al XIII secolo.
Online dal: 06.09.2023
Il Cod. Sang. 1397 è uno degli otto volumi di frammenti (cioè contenenti esclusivamente frammenti) della biblioteca abbaziale di S. Gallo. Tra il 1774 e il 1785, i monaci sangallesi Johann Nepomuk Hauntinger (1756-1823) e Ildefons von Arx (1755-1833) staccarono numerosi frammenti dalle legature nelle quali per secoli avevano avuto la funzione di controguardie e guardie, rinforzi del dorso e brachette. In età avanzata, Ildefons von Arx li fece rilegare in otto volumi tematici, e nel 1822 li dedicò all'amico Johann Nepomuk Hauntinger. Soprattutto nel corso del XX secolo, i ricercatori hanno trovato nelle legature altri frammenti più piccoli, che sono state staccati, allegati ai volumi di frammenti esistenti, o aggiunti alla collezione di frammenti. Per motivi di conservazione, dal 2005 al 2006 l'ampio volume Cod. Sang. 1397 è stato sciolto. I frammenti sono stati nuovamente rilegati (nello stesso ordine) in 23 fascicoli («Ganzpapierbroschuren»). La nuova e ormai ufficiale paginazione inizia da 1 in ogni fascicolo e comprende solo i frammenti (senza i fogli di carta bianca). Esempio di citazione: S. Gallo, biblioteca dell'abbazia, Cod. Sang. 1397.1, pp. 1-2 (= Cod. Sang. 1397, fascicolo 1, pp. 1-2). Il 2° fascicolo contiene frammenti per la maggior parte con notazione musicale provenienti da nove manoscritti liturgici. Risalgono al periodo compreso tra il X/XI fino al XII secolo.
Online dal: 06.09.2023
Il Cod. Sang. 1397 è uno degli otto volumi di frammenti (cioè contenenti esclusivamente frammenti) della biblioteca abbaziale di S. Gallo. Tra il 1774 e il 1785, i monaci sangallesi Johann Nepomuk Hauntinger (1756-1823) e Ildefons von Arx (1755-1833) staccarono numerosi frammenti dalle legature nelle quali per secoli avevano avuto la funzione di controguardie e guardie, rinforzi del dorso e brachette. In età avanzata, Ildefons von Arx li fece rilegare in otto volumi tematici, e nel 1822 li dedicò all'amico Johann Nepomuk Hauntinger. Soprattutto nel corso del XX secolo, i ricercatori hanno trovato nelle legature altri frammenti più piccoli, che sono state staccati, allegati ai volumi di frammenti esistenti, o aggiunti alla collezione di frammenti. Per motivi di conservazione, dal 2005 al 2006 l'ampio volume Cod. Sang. 1397 è stato sciolto. I frammenti sono stati nuovamente rilegati (nello stesso ordine) in 23 fascicoli («Ganzpapierbroschuren»). La nuova e ormai ufficiale paginazione inizia da 1 in ogni fascicolo e comprende solo i frammenti (senza i fogli di carta bianca). Esempio di citazione: S. Gallo, biblioteca dell'abbazia, Cod. Sang. 1397.1, pp. 1-2 (= Cod. Sang. 1397, fascicolo 1, pp. 1-2). Il 3° fascicolo contiene frammenti per la maggior parte con notazione musicale provenienti da nove manoscritti liturgici. Risalgono al periodo compreso tra il X fino al XII secolo.
Online dal: 06.09.2023
Il Cod. Sang. 1397 è uno degli otto volumi di frammenti (cioè contenenti esclusivamente frammenti) della biblioteca abbaziale di S. Gallo. Tra il 1774 e il 1785, i monaci sangallesi Johann Nepomuk Hauntinger (1756-1823) e Ildefons von Arx (1755-1833) staccarono numerosi frammenti dalle legature nelle quali per secoli avevano avuto la funzione di controguardie e guardie, rinforzi del dorso e brachette. In età avanzata, Ildefons von Arx li fece rilegare in otto volumi tematici, e nel 1822 li dedicò all'amico Johann Nepomuk Hauntinger. Soprattutto nel corso del XX secolo, i ricercatori hanno trovato nelle legature altri frammenti più piccoli, che sono state staccati, allegati ai volumi di frammenti esistenti, o aggiunti alla collezione di frammenti. Per motivi di conservazione, dal 2005 al 2006 l'ampio volume Cod. Sang. 1397 è stato sciolto. I frammenti sono stati nuovamente rilegati (nello stesso ordine) in 23 fascicoli («Ganzpapierbroschuren»). La nuova e ormai ufficiale paginazione inizia da 1 in ogni fascicolo e comprende solo i frammenti (senza i fogli di carta bianca). Esempio di citazione: S. Gallo, biblioteca dell'abbazia, Cod. Sang. 1397.1, pp. 1-2 (= Cod. Sang. 1397, fascicolo 1, pp. 1-2). Il 6° fascicolo contiene frammenti per la maggior parte con notazione musicale provenienti da sei manoscritti liturgici. Risalgono al periodo compreso tra il XI fino al XIV secolo.
Online dal: 06.09.2023
Il Cod. Sang. 1397 è uno degli otto volumi di frammenti (cioè contenenti esclusivamente frammenti) della biblioteca abbaziale di S. Gallo. Tra il 1774 e il 1785, i monaci sangallesi Johann Nepomuk Hauntinger (1756-1823) e Ildefons von Arx (1755-1833) staccarono numerosi frammenti dalle legature nelle quali per secoli avevano avuto la funzione di controguardie e guardie, rinforzi del dorso e brachette. In età avanzata, Ildefons von Arx li fece rilegare in otto volumi tematici, e nel 1822 li dedicò all'amico Johann Nepomuk Hauntinger. Soprattutto nel corso del XX secolo, i ricercatori hanno trovato nelle legature altri frammenti più piccoli, che sono state staccati, allegati ai volumi di frammenti esistenti, o aggiunti alla collezione di frammenti. Per motivi di conservazione, dal 2005 al 2006 l'ampio volume Cod. Sang. 1397 è stato sciolto. I frammenti sono stati nuovamente rilegati (nello stesso ordine) in 23 fascicoli («Ganzpapierbroschuren»). La nuova e ormai ufficiale paginazione inizia da 1 in ogni fascicolo e comprende solo i frammenti (senza i fogli di carta bianca). Esempio di citazione: S. Gallo, biblioteca dell'abbazia, Cod. Sang. 1397.1, pp. 1-2 (= Cod. Sang. 1397, fascicolo 1, pp. 1-2). Il 7° fascicolo contiene frammenti per la maggior parte con notazione musicale provenienti da cinque manoscritti liturgici. Risalgono al periodo compreso tra il XII fino al XIV secolo.
Online dal: 06.09.2023
Il Cod. Sang. 1397 è uno degli otto volumi di frammenti (cioè contenenti esclusivamente frammenti) della biblioteca abbaziale di S. Gallo. Tra il 1774 e il 1785, i monaci sangallesi Johann Nepomuk Hauntinger (1756-1823) e Ildefons von Arx (1755-1833) staccarono numerosi frammenti dalle legature nelle quali per secoli avevano avuto la funzione di controguardie e guardie, rinforzi del dorso e brachette. In età avanzata, Ildefons von Arx li fece rilegare in otto volumi tematici, e nel 1822 li dedicò all'amico Johann Nepomuk Hauntinger. Soprattutto nel corso del XX secolo, i ricercatori hanno trovato nelle legature altri frammenti più piccoli, che sono state staccati, allegati ai volumi di frammenti esistenti, o aggiunti alla collezione di frammenti. Per motivi di conservazione, dal 2005 al 2006 l'ampio volume Cod. Sang. 1397 è stato sciolto. I frammenti sono stati nuovamente rilegati (nello stesso ordine) in 23 fascicoli («Ganzpapierbroschuren»). La nuova e ormai ufficiale paginazione inizia da 1 in ogni fascicolo e comprende solo i frammenti (senza i fogli di carta bianca). Esempio di citazione: S. Gallo, biblioteca dell'abbazia, Cod. Sang. 1397.1, pp. 1-2 (= Cod. Sang. 1397, fascicolo 1, pp. 1-2). Il 8° fascicolo contiene frammenti per la maggior parte con notazione musicale provenienti da cinque manoscritti liturgici. Risalgono al periodo compreso tra il XI/XII fino al XIII secolo.
Online dal: 06.09.2023
Il Cod. Sang. 1397 è uno degli otto volumi di frammenti (cioè contenenti esclusivamente frammenti) della biblioteca abbaziale di S. Gallo. Tra il 1774 e il 1785, i monaci sangallesi Johann Nepomuk Hauntinger (1756-1823) e Ildefons von Arx (1755-1833) staccarono numerosi frammenti dalle legature nelle quali per secoli avevano avuto la funzione di controguardie e guardie, rinforzi del dorso e brachette. In età avanzata, Ildefons von Arx li fece rilegare in otto volumi tematici, e nel 1822 li dedicò all'amico Johann Nepomuk Hauntinger. Soprattutto nel corso del XX secolo, i ricercatori hanno trovato nelle legature altri frammenti più piccoli, che sono state staccati, allegati ai volumi di frammenti esistenti, o aggiunti alla collezione di frammenti. Per motivi di conservazione, dal 2005 al 2006 l'ampio volume Cod. Sang. 1397 è stato sciolto. I frammenti sono stati nuovamente rilegati (nello stesso ordine) in 23 fascicoli («Ganzpapierbroschuren»). La nuova e ormai ufficiale paginazione inizia da 1 in ogni fascicolo e comprende solo i frammenti (senza i fogli di carta bianca). Esempio di citazione: S. Gallo, biblioteca dell'abbazia, Cod. Sang. 1397.1, pp. 1-2 (= Cod. Sang. 1397, fascicolo 1, pp. 1-2). Il 9° fascicolo contiene frammenti per la maggior parte con notazione musicale provenienti da sette manoscritti liturgici e da un breviario a stampa. Risalgono al periodo compreso tra il X fino al XII secolo.
Online dal: 06.09.2023
Il Cod. Sang. 1397 è uno degli otto volumi di frammenti (cioè contenenti esclusivamente frammenti) della biblioteca abbaziale di S. Gallo. Tra il 1774 e il 1785, i monaci sangallesi Johann Nepomuk Hauntinger (1756-1823) e Ildefons von Arx (1755-1833) staccarono numerosi frammenti dalle legature nelle quali per secoli avevano avuto la funzione di controguardie e guardie, rinforzi del dorso e brachette. In età avanzata, Ildefons von Arx li fece rilegare in otto volumi tematici, e nel 1822 li dedicò all'amico Johann Nepomuk Hauntinger. Soprattutto nel corso del XX secolo, i ricercatori hanno trovato nelle legature altri frammenti più piccoli, che sono state staccati, allegati ai volumi di frammenti esistenti, o aggiunti alla collezione di frammenti. Per motivi di conservazione, dal 2005 al 2006 l'ampio volume Cod. Sang. 1397 è stato sciolto. I frammenti sono stati nuovamente rilegati (nello stesso ordine) in 23 fascicoli («Ganzpapierbroschuren»). La nuova e ormai ufficiale paginazione inizia da 1 in ogni fascicolo e comprende solo i frammenti (senza i fogli di carta bianca). Esempio di citazione: S. Gallo, biblioteca dell'abbazia, Cod. Sang. 1397.1, pp. 1-2 (= Cod. Sang. 1397, fascicolo 1, pp. 1-2). Il 17° fascicolo contiene frammenti provenienti da sei manoscritti liturgici. Risalgono al periodo compreso tra il IX fino al XIV secolo.
Online dal: 06.09.2023
Parte invernale di un antifonario di grande formato in due volumi (parte estiva nel Cod. Sang. 1760) per la liturgia delle ore dei monaci sangallesi, scritto intorno al 1770 dal monaco di S. Gallo Martin ab Yberg (1741-1777) e riccamente miniato con piccoli dipinti ad acquarello di padre Notker Grögle (1740-1816) con cornici fiorite rococò. Il volume, munito di sontuose borchie di ottone, contiene i canti dei monaci di S. Gallo per le feste solenni e dei santi tra la prima domenica di Avvento e l'Ascensione. Si suddivide nelle parti Proprium de tempore (pp. 1−357), Proprium sanctorum (pp. 358−500) e Commune sanctorum (pp. 501−559). Alla fine ci sono dei suffragi e antifone e responsori per i giorni feriali (pp. 560-616). Quali aggiunte figurano canti per i giorni festivi dell'arcangelo Gabriele e per s. Scolastica (pp. 617-626). Le melodie sono in notazione gregoriana di tipo tedesco. Il volume giunse nel 1930 nella biblioteca abbaziale dalla biblioteca del coro della cattedrale.
Online dal: 26.09.2017
Parte estiva di un antifonario di grande formato in due volumi (parte estiva nel Cod. Sang. 1759) per la liturgia delle ore dei monaci sangallesi, scritto intorno al 1770 (cronogramma in argento sul frontespizio) dal monaco di S. Gallo Martin ab Yberg (1741-1777) e riccamente miniato con piccoli dipinti ad acquarello di padre Notker Grögle (1740-1816) con cornici fiorite rococò. Il volume, munito di sontuose borchie di ottone, contiene i canti dei monaci di S. Gallo per la liturgia delle ore per le feste solenni e dei santi tra Pentecoste e l'ultima domenica dopo Pentecoste. Si tratta delle parti del Proprium de tempore (pp. 1−113), Proprium sanctorum (pp. 114−353) e Commune sanctorum (pp. 354−400). Alla fine ci sono dei suffragi, e antifone e responsori per i giorni feriali (pp. 401-431). Quali aggiunte figurano canti per i giorni festivi di s. Gioacchino e dell'arcangelo Raffaele (pp. 432-440). Le melodie sono in notazione gregoriana di tipo tedesco. Il volume giunse nel 1930 nella biblioteca abbaziale dalla biblioteca del coro della cattedrale.
Online dal: 26.09.2017
Parte invernale di un antifonario, originariamente organizzato in due volumi, e al momento della rilegatura suddiviso in quattro tomi. L'antifonario, le cui altre parti si conservano nei Codd. Sang. 1763, 1764 e 1795, fu scritto e molto probabilmente anche decorato, da p. Dominikus Feustlin (1713-1782). Il suo stile si caratterizza per delle cornici a colori intensi, realizzate con mille lineette tracciate intorno alle iniziali e cartigli per i titoli. Pagina del titolo con lo stemma di S. Gallo, S. Giovanni, del Toggenburgo e dell'abate Cölestin Gugger von Staudach (1740-1767) a p. III. Altri cartigli decorati con il titolo alle pp. 1, 45, 48, 53, 101, 104, 162, 178, 202 e 214. La parte invernale raccoglie il Proprium de tempore per la prima di Avvento fino al mercoledì delle Ceneri (pp. 1–161), il Proprium de Sanctis per novembre fino a febbraio (pp. 162–213), il Commune Sanctorum (pp. 214–251), delle messe votive (pp. 252–272) e le Antiphonae feriales (pp. 272–297).
Online dal: 22.03.2018
Parte primaverile di un antifonario originariamente organizzato in due volumi e, al momento della rilegatura, suddiviso in quattro tomi. L'antifonario, le cui altre parti si conservano nei Cod. Sang. 1762, 1764 e 1795, fu scritto e probabilmente anche decorato da p. Dominikus Feustlin (1713-1782). Il suo stile si caratterizza per delle cornici a colori intensi, realizzate con mille lineette tracciate intorno alle iniziali e ai cartigli per i titoli. Cartigli decorati con i titoli si trovano alle pp. 68, 87, 106, 123, 179, 206, 260, 271 e 307. La parte primaverile comprende il Proprium de tempore dal mercoledì delle Ceneri al giorno dell'Ascensione (pp. 1-205), il Proprium de sanctis da fine febbraio a maggio (pp. 206-306), il Commune sanctorum (pp. 307-338), gli Uffici in onore di s. Benedetto (i martedì, pp. 339-343) e della Vergine Maria (i sabati, pp. 344-347), i Suffragia sanctorum (pp. 348-352), e antifone e responsori per i giorni feriali (pp. 352-384). Le melodie sono scritte in notazione quadrata su cinque linee.
Online dal: 12.12.2019
Parte estiva di un antifonario, originariamente organizzato in due volumi, e al momento della rilegatura suddiviso in quattro tomi. L'antifonario, le cui altre parti si conservano nei Cod. Sang. 1762, 1763 e 1795, fu scritto e probabilmente anche decorato da p. Dominikus Feustlin (1713-1782). Il suo stile si caratterizza per delle cornici a colori intensi, realizzate con mille lineette tracciate intorno alle iniziali e ai cartigli per i titoli. Pagina del titolo con lo stemma di S. Gallo, S. Giovanni, del Toggenburgo e dell'abate Cölestin Gugger von Staudach (1740-1767) a p. III. Altri cartigli decorati con il titolo alle pp. 1, 36, 43, 122, 202 e 241. La parte estiva comprende il Proprium de tempore da Pentecoste fino alla domenica XVI dopo Pentecoste (pp. 1–121), il Proprium de sanctis da giugno fino ad agosto (pp. 122–240), il Commune sanctorum (pp. 241–269), uffici per la dedicazione della chiesa (pp. 270–273), in onore di s. Benedetto (i martedì, pp. 274–279) e della Vergine Maria (i sabati, pp. 280-285), i Suffragia sanctorum (pp. 286–289) e antifone per i giorni feriali (pp. 290–297). Le melodie sono scritte in notazione quadrata su cinque linee.
Online dal: 12.12.2019
Parte invernale di un antifonario di grande formato, scritto e decorato da p. David Schaller (1581-1636). La parte estiva si trova nel Cod. Sang. 1769. All'inizio si trova un calendario da gennaio fino ad aprile, e dicembre (pp. 4-8), infine il Proprium de tempore (pp. 9–285), il Proprium de sanctis (pp. 291–377) e il Commune sanctorum (pp. 387–451). Frontespizio con miniatura a piena pagina raffigurante la Lactatio sancti Bernardi nel terzo superiore, Gallo e Otmaro nel terzo inferiore, che affiancano lo stemma della abbazia di San Gallo sotto l'abate Bernhard Müller (1594-1630). Alcune grandi iniziali in foglia d'oro su fondo colorato e decorato con racemi, e bordure nel margine (pp. 9, 63, 109, 244, 291, 345 e 387). Le melodie sono scritte in notazione quadrata su cinque linee.
Online dal: 12.12.2019
Parte estiva di un antifonario di grande formato, scritto e decorato da p. David Schaller (1581-1636). La parte invernale si trova nel Cod. Sang. 1768. All'inizio si trova un calendario da aprile fino a novembre (pp. A-6), infine il Proprium de tempore (pp. 7–191), il Proprium de sanctis (pp. 195–425), il Commune sanctorum (p. 429–495) e antifone per compieta (pp. 497–499). Su due fogli di carta allegati due responsori (p. 501, 503). La decorazione si limita a delle lombarde con arabeschi. Le melodie sono scritte in notazione quadrata su cinque linee.
Online dal: 12.12.2019
Parte autunnale di un antifonario, originariamente organizzato in due volumi, e al momento della rilegatura suddiviso in quattro tomi. L'antifonario, le cui altre parti si conservano nei Cod. Sang. 1762, 1763 e 1764, fu scritto e probabilmente anche decorato da p. Dominikus Feustlin (1713-1782). Il suo stile si caratterizza per delle cornici a colori intensi, realizzate con mille lineette tracciate intorno alle iniziali e ai cartigli per i titoli. Cartigli decorati con i titoli si trovano alle pp 1, 36, 73, 118, 151, 203 e 266. Pagina finale con cronogramma (1762) a p. 360. La parte autunnale comprende il Proprium de tempore per i sabati da fine agosto e dall'XI alla XXIV domenica dopo Pentecoste (pp. 1-30), antifone per la terza e la sesta domenica dopo l'Epifania (pp. 31-36), il Proprium de sanctis da settembre a novembre (pp. 36-265), il Comune sanctorum (pp. 266-305), gli uffici per la dedicazione della chiesa (pp. 306-311), in onore di s. Benedetto (i martedì, pp. 312–319) e della Vergine Maria (i sabati, p. 319–326), i Suffragia sanctorum (pp. 326–331) e antifone per i giorni feriali (pp. 332–359). Dopo la pagina finale (p. 360) segue ancora la festa per l'arcangelo Raffaele (pp. 361–365). Le melodie sono scritte in notazione quadrata su cinque linee.
Online dal: 12.12.2019
Fa parte di un antifonario in tre volumi realizzato in doppia copia per la liturgia del capitolo collegiale di San Vincenzo della città di Berna, fondato nel 1484/85. Contiene l'intera parte invernale del Temporale e Santorale e del comune dei santi secondo la liturgia della diocesi di Losanna e costituisce il duplicato del volume I oggi custodito presso la parrocchia cattolica di S. Lorenzo di Estavayer-le-Lac. La decorazione comprendeva in origine otto iniziali, di cui ne sono rimaste unicamente due decorate (p. 71 e p. 429), ed è attribuibile al decoratore e copista Conrad Blochinger, attivo quale correttore e integratore di parti di testo anche negli altri volumi. In seguito all'introduzione della Riforma nel 1528, e alla conseguente secolarizzazione del capitolo, nel 1530 l'intero gruppo di antifonari venne disperso: quattro furono venduti alla cittadina di Estavayer-le-Lac che li utilizzò per la liturgia della collegiata di S. Lorenzo, mentre altri due - tra cui questo - giunsero in circostanze non ancora chiarite a Vevey, dove vengono conservati nel Museo storico.
Online dal: 25.06.2015
Fa parte di un gruppo di tre antifonari realizzato in doppia copia per la liturgia del capitolo collegiale di S. Vincenzo della città di Berna, fondato nel 1484/85. Contiene il Proprium de sanctis ed il Commune sanctorum per la parte estiva secondo la liturgia della diocesi di Losanna e costituisce il duplicato del volume II oggi custodito presso la parrocchia cattolica di S. Lorenzo di Estavayer-le-Lac. Le tre iniziali miniate figurate (p. 207, p. 271 e p. 397) rimaste sono attribuite al Maestro del Breviario di Jost von Silenen, un miniatore itinerante che operò a Friburgo, Berna, Sion e in seguito Ivrea e Aosta. È conosciuto con il nome di Maestro del Breviario di Jost von Silenen e di Miniatore di Giorgio di Challant. In seguito all'introduzione della Riforma nel 1528, e alla conseguente secolarizzazione del capitolo, nel 1520 l'intero gruppo di antifonari venne disperso: quattro furono venduti alla cittadina di Estavayer-le-Lac che li utilizzò per la liturgia della collegiata di S. Lorenzo, mentre altri due — tra cui questo — giunsero in circostanze non ancora chiarite a Vevey, dove vengono conservati nel Museo storico.
Online dal: 20.12.2016
Questo manoscritto su pergamena, decorato e con notazione musicale, contiene il Proprium de tempore (parte invernale, dalla prima domenica d'Avvento fino al Venrdì Santo), ed è stato scritto verso la fine del sec. XV. Il testo si interrompe in fondo alla pagina con la fine del terzo salmo delle Laudi per il Venerdì Santo. L'antifonario si trovava nel convento delle domenicane di S. Caterina a S. Gallo dove forse è anche stato scritto. La stessa mano ha redatto anche il manoscritto contenente la parte estiva dell'antifonario (Wil, convento delle domenicane di S. Caterina, M III).
Online dal: 21.12.2010
Questo antifonario con la segnatura M III contenente le feste dei santi (Proprium de sanctis da Andrea a Domenico), è stato scritto dalla stessa mano di quello contenente la parte invernale (Wil, convento delle domenicane di S. Caterina, M II). Su pergamena, decorato e con notazione musicale, come l'M II è stato scritto probabilmente nel convento delle domenicane di S. Caterina a S. Gallo.
Online dal: 21.12.2010
Il codice contiene il testo completo del Dialogus scritto intorno al 1110-1120 da Pietro Alfonsi, un ebreo di Huesca (dal 1096 appartenente al Regno di Aragona) convertitosi al cristianesimo nel 1106. Il Dialogus è un'opera polemica ed apologetica che tenta, dal punto di vista dell'autore con degli argomenti per l'epoca nuovi ed ancorati nella ratio, di spiegare il primato del cristianesimo sul giudaismo e l'islam. L'opera trovò ben presto subito dopo la sua nascita una grande diffusione ed influenzò la polemica religiosa del medioevo latino, soprattutto nei secoli XIII e XIV.
Online dal: 22.03.2012