Il manoscritto del monastero scozzese dell'Isola di Iona (o Hy) contiene, nella migliore e più antica versione, la Vita del santo irlandese Colombano, composta tra il 608 e il 704. Adamnan, il nono abate di Iona, vi racconta la vita del fondatore del monastero Colombano (Columcille in antico irlandese), che visse dal 519/522 al 597. Il manoscritto è databile al tempo che separa la creazione del testo e la morte dell'abate (o vescovo) di Iona, Dorbbene, nel 713. È il più antico codice che contenga una biografia isolata in latino ed esso fa parte dei rari scritti insulari databili al VII e VIII secolo. Tuttora non è ancora stato chiarito come e in quale momento questo manoscritto sia giunto nella regione del Bodensee.
Online dal: 09.12.2008
Questo manoscritto di grande formato del XIV secolo contiene, nella versione più antica, una copia illustrata del “Klosterneuburger Evangelienwerk”, una traduzione tedesca in prosa dei Vangeli, la quale comprende pure gli Atti degli Apostoli e diversi apocrifi neotestamentari. Più di 400 disegni diluiti a penna accompagnano il testo, rappresentando i racconti nel loro ordine. I disegni sono disseminati per tutto il manoscritto secondo diverse proporzioni.
Online dal: 09.12.2008
Questo agile manoscritto cartaceo contiene il trattato sull'eucaristia del francescano Marquard von Lindau. È stato scritto nel secondo quarto del XV secolo da Nicolaus Sinister, che si nomina a c. 137r. Potrebbe trattarsi della forma latinizzata del nome di Nikolaus Linck, a quell'epoca sacerdote a Owingen e Urnau, sulla sponda settentrionale del lago di Costanza. Sui fogli originariamente liberi del primo e dell'ultimo fascicolo sono stati aggiunti da mani successive ulteriori testi mistici, tra cui un sermone tramandato unicamente in questo manoscritto e in precedenza attribuito a Meister Eckhart (cc. 1v-6v), un canto spirituale di Heinrich Laufenberg del circolo dei «Gottesfreunde» (cc. 6v-7v) e la leggenda in rima «Das zwölfjährige Mönchlein» (cc. 139r-148r). Il volume, in corsiva libraria, presenta delle lombarde rosse di due o tre righe all'inizio dei capitoli. Eichenberger data la mano che copia il supplemento A al terzo quarto del XV secolo; nel caso della mano del supplemento B riconosce analogie con il manoscritto Colmar, Bibliothèque de la ville, Ms. 305, proveniente dall'atelier di Diebold Lauber e databile al 1459.
Online dal: 14.12.2022
Il manoscritto cartaceo di grande formato, con la traduzione in tedesco del commento ai Salmi (Postilla super Psalterium) del francescano Niccolò di Lira, fu donato alla Stadtbibliothek nel 1646 da Sebastian Grübel (nota di donazione f. 2r). Contrariamente a quanto finora ritenuto, non fu Heinrich von Mügeln il responsabile della traduzione, ma un anonimo cui è stato attribuito il nome di «Österreichischer Bibelübersetzer», considerato anche l'autore del «Klosterneuburger Evangelienwerk» (cfr. Stadtbibliothek Schaffhausen, Gen. 8). Il manoscritto, scritto in alemanno alto nord-orientale, è stato probabilmente redatto nel terzo quarto del XV secolo nella Germania sud-occidentale da almeno due mani in una libraria corsiva. La decorazione si limita a delle lombarde rosse, in parte con filigrana (f. 178v), e a un'iniziale di cinque righe con foglie e fiori verdi (f. 2r).
Online dal: 14.12.2022
Il manoscritto, che comprende 182 fogli, può essere datato all'ultimo quarto del XV secolo e localmente collocato nella zona tra Ulm e Memmingen (livello linguistico svevo). È rilegato in pelle su di piatti in legno con gancio di chiusura, realizzato da un legatore che lavorava a Memmingen. I tre trattati provengono dal campo della farmacologia/scienza medica: il «Büchlein der Ordnung der Pestilenz» (2r-47v) di Heinrich Steinhöwel la Ulmer Wundarznei (50r-144r) e il «Von den gebrannten Wässern» di Michael Puff (147r-179v). Il testo è completato da disegni degli apparecchi (96v, 97r, 98v, 99r, 148v). Magnus Bengger (come si identifica a c. 179v), è da considerarsi lo scriba. Ha copiato anche il manoscritto Schaffhausen Gen. 9, che contiene anche opere mediche, e che utilizza una corsiva libraria. In diversi punti, da singole lettere nella prima riga di ogni lettera nascono delle drôleries sotto forma di volti (per es. 45v, 50r). I titoli dei capitoli, le iniziali che introducono un capitolo, i puntini a metà altezza e singole parole – per lo più latine – nel testo, sono di solito rubricate. Lessemi introduttivi sono invece sovente introdotti da iniziali in rosso. Il carattere di libro di medicina casalingo, il cui testo può essere integrato da prescrizioni proprie, è evidenziato dalla presenza di aggiunte di altre quattro mani (prevalentemente tra, o dopo, i trattati, per es. 48r, 145r, 180r).
Online dal: 04.10.2018
Parte della bibbia completa in quattro tomi elencata nell'inventario dei libri del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), dei quali se ne sono conservati tre (Min. 2, Min. 3, Min. 4). Contiene Samuele, Libro dei Re, Cronache. Su due colonne, vergato da una mano, con numerose correzioni su rasura. L'iniziale I della pagina dell'incipit (f. 7v), corrispondente a 24 linee, la F della pagina iniziale (f. 10v) corrispondente a 22 linee e le iniziali con tralci all'inizio dei singoli libri e dei prologhi, sono realizzati a penna con l'inchiostro rosso; si stagliano su dei fondi di colore blu e verde pallido che si distinguono dai colori pastosi presenti nel Min. 3 e Min. 4. I segni di usura e di scoloramento dei ff. 1r e 261v lasciano supporre che il manoscritto rimase slegato fino al XV secolo, quando ricevette la legatura attuale. Quale copertura degli assi di legno venne usata una pelle di Cordova marrone nella quale sono impressi motivi di animali e di piante; gli stessi decorano anche la piattaforma traforata delle due borchie centrali di ottone.
Online dal: 22.06.2017
Parte della Bibbia completa in quattro tomi elencata nell'inventario dei libri del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), dei quali se ne sono conservati tre (Min. 2, Min. 3, Min. 4). Contiene i libri poetici (Proverbi fino a Siracide), Tobia, Giuditta, Ester, Esra, Maccabei. Su due colonne, vergato da una mano, con molte correzioni contemporanee. Annotazioni marginali più tarde e glosse di varie mani rivelano un uso intensivo del manoscritto fino al sec. XIV. L'iniziale P corrispondente a 15 linee nella pagina di apertura decorata (f. 7v) e le iniziali con tralci all'inizio dei singoli libri e prologhi, sono realizzate a penna con inchiostro rosso. Analogamente al Min. 4, i fondi delle lettere presentano un verde e un blu pastoso che si distingue dai colori più pallidi del Min. 2. Legatura romanica del sec. XII, con linee decorative e due ganci di chiusura.
Online dal: 22.06.2017
Parte di una bibbia latina in quattro volumi in pergamena, realizzata poco dopo il 1080 nello scriptorium del convento di Allerheiligen a Sciaffusa. Presenta numerose iniziali con tralci, una pagina ornata con oro, colori e un'iniziale V (visione di Isaia), e una iniziale V a racemi dorati istoriata (chiamata di Geremia), che lasciano riconoscere l'influsso della miniatura dei manoscritti di Reichenau. Con il ms. Min. 18, il Min. 4 appartiene al gruppo dei più importanti codici del periodo di fioritura di Allerheiligen, quando il monastero, fondato nel 1049, all'epoca dell'abate Siegfried (morto nel 1096) appoggiò la riforma di Hirsau ed a questo scopo fondò una biblioteca.
Online dal: 04.10.2011
Bibbia latina completa su pergamenta fine e molto bianca, scritta e miniata nell'area del lago bodanico nel primo quarto del sec. XIV. I prologhi ed i libri biblici sono introdotti da iniziali di 2-8 righe di testo, incorniciate, la più parte con figure, con colori e oro. All'inizio presenta due pagine illustrate con ciascuna sei medaglioni (disegni a penna colorati) nei quali sono raffigurati episodi dalla storia della creazione fino alla cacciata dal paradiso, l'arca di Noé ed il sacrificio di Isacco. La presenza del manoscritto è attestata a Sciaffusa fin dal sec. XV. Il codice Min. 6 è uno dei più bei manoscritti della Biblioteca ministeriale nel quale pergamena, scrittura e decorazione rappresentano un insieme.
Online dal: 04.10.2011
Evangeliario in pergamena, ralizzato nel sec. X, probabilmente ad Halberstadt. Contiene tavole dei canoni incorniciate da colonne ed archi rossi e raffigurazioni a piena pagina degli evangelisti con i loro simboli disegnati a penna. Il codice Min. 8 è uno dei più antichi manoscritti della Biblioteca ministeriale; la sua presenza è attestata nella biblioteca del monastero di Allerheiligen sin dal 1357.
Online dal: 04.10.2011
Trascrizione su pergamena della prima parte del Commento di Gerolamo ai profeti minori. Il manoscritto ha avuto origine nello scriptorium del monastero di Allerheiligen di Sciaffusa dopo il 1100 e vi ha operato anche un artista non documentabile altrove. Sono opera sua l'iniziale I in oro e colori a tempera nella pagina iniziale (1v): tra racemi drappeggiati con viticci si muovono un orso, due uccelli rapaci e due cani; un leone azzanna un coniglio, un gallo ed una volpe si gustano dei grappoli di uva ed un cacciatore uccide un cinghiale. L'inizio del testo (4r) è stato ornato dallo stesso artista con una iniziale V nella quale quatto animali (un drago, un cane, un uccello rapace ed un capriolo) sono artisticamente intrecciati tra racemi dorati.
Online dal: 19.12.2011
Questo manoscritto contenente 59 lettere di Gerolamo, realizzato nello scriptorium del convento di Allerheiligen di Sciaffusa, è ricordato tra le aggiunte nell'elenco dei libri del monastero di Sciaffusa (Min. 17, f. 306v). Per una datazione intorno al 1100 parlano anche la legatura romanica e lo stile delle iniziali vegetali. Una nota di possesso del 1356 del monastero, e una nota di prestito del frater Jacobus Winkelshan dello stesso anno, attestano un utilizzo del codice nel tardo medioevo.
Online dal: 13.12.2013
Esemplare su due colonne delle Enarrationes in psalmos 1-50 di Agostino, elencato nelle aggiunte all'elenco dei libri del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), e che, con il Min. 16, completa il più antico Min. 17. Bella pergamena, con la medesima impaginazione a larghi margini del Min. 16, varie mani. Le iniziali con tralci sono piuttosto piccole e spesso non sono state completate. La capitale decorativa arabescata della pagina con l'incipit (f. 1v) conferma la realizzazione più tarda. La legatura in pelle, a quanto si può giudicare dalla forma, di epoca romanica, venne completata nel XIV/XV secolo con cinque borchie a cappello per parte e con dei ganci di chiusura. Risalgono alla medesima epoca certamente la nota di possesso manoscritta all'interno della coperta anteriore e l'etichetta con il titolo sulla coperta posteriore.
Online dal: 26.09.2017
Esemplare su due colonne delle Enarrationes in psalmos 51-100 di Agostino, elencato nelle aggiunte all'elenco dei libri del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), e che, con il Min. 15, completa il più antico Min. 17. Bella pergamena, con la medesima impaginazione a larghi margini del Min. 15, varie mani. La I della pagina di incipit (f. 1r) e la Q della pagina iniziale (f. 3v) sono realizzate in oro e con colori e sono protette da una stoffa cucita sul foglio. La legatura, risalente al sec. XII, fu storicizzata nel sec. XIX.
Online dal: 26.09.2017
Esemplare su due colonne delle Enarrationes in psalmos 101-150 di Agostino, alla cui stesura collaborarono diverse mani. Nonostante si tratti del terzo di tre tomi, il Min. 17 è più antico dei Min. 15 e Min. 16 che lo completano. La I della pagina dell'incipit (f. 1r), la E della pagina iniziale (f. 2v) e la iniziale E con tralci del f. 1v sono disegnate con l'inchiostro rosso il cui fondo è riempito con dei colori blu e verde pallido. Introduce ogni salmo una iniziale a tralci corrispondente a 12-15 righe ad inchiostro rosso. La legatura risale probabilmente al XIX sec. Scolorimenti e rinforzi dei ff. 1r e 307v lasciano supporre che il manoscritto rimase a lungo senza legatura, cosa che forse spiega la perdita di un fascicolo dopo il f. 199. La grande importanza del Min. 17 è data dal fatto di contenere un elenco dei volumi del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (f. 306v), che vennero procurati o realizzati nello scriptorium stesso all'epoca dell'abate Siegfried (morto 1094) e nei primi anni dopo la sua morte, incluso il presente.
Online dal: 26.09.2017
Copia in pergamena del trattato di Agostino sul vangelo di Giovanni, realizzato poco dopo il 1080 nello scriptorium del monastero di Allerheiligen a Sciaffusa. Presenta numerose iniziali con tralci, una pagina ornata con oro, colori, un'iniziale I nel margine ed una iniziale istoriata C con oro (Ultima cena) che lasciano riconoscere l'influsso della miniatura dei manoscritti di Reichenau. Con il codice Min. 4, il Min. 18 appartiene al gruppo dei più importanti codici del periodo di fioritura di Allerheiligen, quando il monastero, fondato nel 1049 all'epoca dell'abate Siegfried (morto nel 1096) appoggiò la riforma di Hirsau ed a questo scopo fondò una biblioteca.
Online dal: 04.10.2011
Esemplare in due colonne del De civitate Dei di Agostino, menzionato nell'elenco di libri del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), vergato da varie mani, con molte correzioni. Varianti e monogrammi per Nota nei margini. Il volume si apre con una pagina di incipit e una pagina iniziale che presenta una lettera E arabescata, disegnata a penna con inchiostro rosso su un fondo di colore verde pallido. L'inizio di ogni libro è introdotto da iniziali con tralci corrispondenti a 10-12 linee. Tra i ff. 137/138 e 193/194 è andato perduto rispettivamente un fascicolo prima che il codice, come numerosi altri, ricevesse nel XV secolo una nuova legatura in pelle con borchie in metallo, due ganci di chiusura e un titolo sulla coperta anteriore; quali controguardie e carte di guardia (f. 292, 293) vennero usati, così come per il Min. 20, Min. 24, Min. 40, Min. 53, Min. 55, Min. 104, frammenti di un obituario del monastero di Allerheiligen del XIV secolo.
Online dal: 26.09.2017
Accurato esemplare a piena pagine contenente il De trinitate di Agostino, con una pagina di apertura e una pagina con un'iniziale decorata, così come diverse iniziali a tralci vegetali all'inizio dei singoli libri di varie grandezze. Il manoscritto figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con borchie in metallo e due fermagli; quali controguardie e carte di guardia vennero usati, così come per il Min. 24 e Min. 40, frammenti di un obituario del monastero di Ognissanti del XIV secolo.
Online dal: 23.06.2016
Esemplare contenente una raccolta di prediche originali o spurie di Agostino, a piena pagina e non decorato tranne una iniziale con tralci vegetali; figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con borchie in metallo e due fermagli; quali controguardie vennero usati frammenti di un obituario del XIV secolo.
Online dal: 25.06.2015
Esemplare contenente la raccolta di prediche originali o spurie di Agostino Collectio quinquaginta homiliarum e una predica di Haimo di Halberstadt, a piena pagina e non decorato tranne una iniziale con tralci vegetali; figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con borchie in metallo e un fermaglio, così come un'etichetta (Ir). Nel XX secolo fu scoperto e staccato un piccolo frammento di un manoscritto irlandese, usato come brachetta.
Online dal: 25.06.2015
Esemplare a piena pagina contenente una raccolta dell'opera di Agostino De doctrina christiana , vergato da un solo copista, con una bella pagina iniziale e l'explicit in scrittura distintiva; figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con una scritta sul piatto anteriore, borchie in metallo e un fermaglio, così come un'etichetta con il titolo (1r).
Online dal: 25.06.2015
Esemplare contenente vari scritti di Agostino, a piena pagina, vergato da un solo copista, con una bella pagina iniziale con l'indicazione del contenuto e una iniziale miniata con tralci vegetali; figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con una scritta sul piatto anteriore, borchie in metallo e un fermaglio, così come un'etichetta con il titolo (1r).
Online dal: 25.06.2015
Il manoscritto a piena pagina, contenente cinque testi di Agostino in parte lacunosi, consta di due parti che si distinguono chiaramente ma che costituivano una sola unità già prima del 1100, come si deduce dall'iscrizione nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Mentre la seconda parte (69 ss.) non è decorata, la prima parte presenta una pagina con l'Incipit ed una iniziale con tralci vegetali. Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con una scritta sul piatto anteriore, borchie in metallo e un fermaglio, così come un'etichetta con il titolo (1r); quale controguardia anteriore venne utilizzato un frammento di messale con neumi del XII secolo.
Online dal: 25.06.2015
Esemplare contenente cinque testi di Agostino, a piena pagina, senza decorazione tranne un'iniziale con tralci vegetali; figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Ognissanti del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Il codice fu nuovamente rilegato nel XIX secolo riutilizzando gli assi di legno originali di epoca romanica.
Online dal: 25.06.2015
Esemplare contenente due testi di Agostino, a piena pagina, in gran parte senza decorazione ma di esecuzione molto accurata; figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Ognissanti del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Da rilevare in particolare la legatura originale romanica risalente all'epoca di origine del manoscritto; nel XIX secolo, unicamente sul dorso, è stata incollata della pergamena, così come nel caso del Min. 34.
Online dal: 25.06.2015
Manoscritto a piena pagina contenente, oltre a due scritti di Agostino, l'unica copia di un'opera di Alcuino (Commento alla Genesi) che figura nella biblioteca di Allerheiligen; figura nell'inventario della biblioteca del 1100 ca. quale aggiunta (Min. 17, f. 306v). Sia la scrittura distintiva all'inizio, che le tre iniziali con tralci vegetali e la pagina con l'incipit del Commento alla Genesi, rimandano stilisticamente a un'origine più tarda. Da segnalare in particolare la legatura romanica contemporanea; solo l'etichetta sul dorso costituisce un'aggiunta posteriore.
Online dal: 25.06.2015
Le carte 1r e 88v, che si presentano molto logore e sporche, fanno supporre che questo manoscritto, in gran parte senza decorazione, prodotto nel sec. IX a Tours e contenente l'Enchiridion di Agostino, sia stato a lungo usato senza legatura. Probabilmente ricevette la sua prima legatura a Sciaffusa nel sec. XII e in quell'occasione la parte finale mancante del testo fu aggiunta su un bifoglio rilegato alla fine (89-90). Questo unico manoscritto di Tours presente nella biblioteca del monastero di Allerheiligen è elencato nell'inventario della biblioteca del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Conserva in gran parte la legatura romanica; unicamente le controguardie e le carte di guardia furono rinnovate nel XIX secolo ed il dorso, come per il Min. 32, ricoperto con pergamena.
Online dal: 25.06.2015
Esemplare contenente testi e lettere di Agostino, a piena pagina, senza decorazione tranne due iniziali con tralci vegetali; figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Ognissanti del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). L'indice (1r), contemporaneo, conferma l'unitarietà del manoscritto, alla cui realizzazione parteciparono numerose mani. Da segnalare in particolare la legatura romanica, che si è conservata senza tarde manomissioni.
Online dal: 25.06.2015
Furono molte le mani che collaborarono alla realizzazione di questo manoscritto a piena pagina contenente testi di Agostino ed Isidoro di Siviglia, senza decorazione e destinato all'uso; quale materiale pergamene di diversa qualità, di cui alcune riutilizzate. Il manoscritto figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Nel XV secolo il codice, così come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con borchie metalliche e due fermagli; quale controguardia posteriore venne utilizzato il frammento di un messale con neumi del XII secolo.
Online dal: 25.06.2015
Manoscritto a piena pagina, senza decorazione tranne una iniziale in una pagina ornata, contenente il De Genesi ad literam di Agostino. Il manoscritto figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con borchie in metallo e due fermagli. Quale foglio di guardia anteriore venne usato, così come nel Min. 44, il frammento di un manoscritto del XIII secolo; all'inizio vi si trova inoltre rilegato un bifoglio da Cassiodors Historia ecclesiastica.
Online dal: 23.06.2016
Come attesta l'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), nel sec. XI le due parti che costituiscono questo manoscritto erano già unite. Mentre la prima parte (Ambrosius, De excessu fratrum) non presenta decorazione, la seconda parte, che contiene cinque testi di Agostino, inizia con una pagina d'apertura che nello stesso tempo funge da indice del contenuto. Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con borchie in metallo e due fermagli. Quali carte di guardia vennero usati, così come per il Min. 20 e il Min. 24, frammenti di un obituario del monastero di Ognissanti del XIV secolo.
Online dal: 23.06.2016
Trascrizione realizzata a Reichenau dei libri 12-20 delle Etimologie di Isidoro. Questo volume è menzionato nel registro dei libri del convento di Allerheiligen (Ognissanti) già dal 1096 (Min. 17, f. 306v).
Online dal: 31.07.2009
Accurato esemplare a piena pagina del De fide sive de trinitate di Ilario con una pagina iniziale decorata. Il manoscritto figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con borchie in metallo e due fermagli. Così come nel Min. 39, quali carte di guardia vennero usati frammenti da un manoscritto del XIII sec. Inoltre vi venne rilegato all'inizio un bifoglio da una manoscritto con preghiere.
Online dal: 23.06.2016
Trascrizione, presumibilmente realizzata a Reichenau, del primo libro delle Omelie di Gregorio su Ezechiele. Questo volume fu menzionato nel registro dei libri del convento di Allerheiligen (Ognissanti) già dal 1096 (Min. 17, f. 306v). La legatura è essenzialmente contemporanea alla produzione del manoscritto.
Online dal: 31.07.2009
Esemplare a piena pagina, per la gran parte senza decorazione, del secondo libro di Gregorio Homeliae in Ezechielem. Il manoscritto figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Sul verso del primo foglio e sul recto dell'ultimo, forse inizialmente pensati come carte di guardia, vennero più tardi copiati dei documenti del sec. XII. Nel XV secolo il codice, come molti altri, ricevette una nuova legatura in pelle con borchie in metallo e due fermagli.
Online dal: 23.06.2016
Esemplare a piena pagina, senza decorazione, dei Dialoghi di Gregorio, a cui collaborarono molte mani, e che mostra numerose lacune, così come rasure e correzioni più tarde. Il manoscritto figura nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v) il quale tuttavia, tranne una aggiunta del sec. XII (58 r/v), non è stato scritto a Sciaffusa. Rimane da appurare se sia stato usato da solo, o con altri, quale modello per il Min. 48. Le tracce d'uso sul primo (f 1r) e sull'ultimo foglio (f 121v) lasciano pensare che il manoscritto rimase, così come numerosi altri, senza legatura fino al XV secolo, quando ricevette una coperta in pelle con borchie metalliche e due ganci di chiusura.
Online dal: 13.10.2016
Questo manoscritto, che figura nelle aggiunte fatte all'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), è costituito di due parti. La prima contiene una versione a piena pagina dei Dialoghi di Gregorio, tramandati anche nel Min. 47, con una pagina iniziale decorata (1r) e un ritratto dell'autore (1v). Specialmente rimarchevoli sono la vita di Benedetto nel Libro 2 (23r) e l'inizio del Libro 3 (38r) e 4 (69r), che presentano un'iniziale con tralci. La legatura è romanica; non è chiaro se il fascicolo V tra la c. 32v e la c. 33r è andato perso sin dall'inizio o in occasione di un restauro in epoca moderna. La seconda parte (da 104r, fascicoli XV fino a XVIII) contiene una copia senza decorazione della Vita di Giovanni l'Elemosiniere di Leonzio di Napoli.
Online dal: 13.10.2016
Prima parte di un esemplare in sei volumi dei Moralia in Job di Gregorio (Min. 50-55), elencato nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, 306v), e che contiene i libri da 1 a 5. A piena pagina e senza decorazione tranne la pagina con l'Incipit (1r) e una iniziale con tralci vegetali (1v). A c. 129 segue un Sermo di Oddone di Cluny. Scolorimenti e tracce di uso sulla prima (1r) e sull'ultima carta (132v) lasciano supporre che il manoscritto sia rimasto senza legatura fino a quando, nel XV secolo, come molti altri codici ricevette una legatura in pelle con borchie di metallo e due ganci di chiusura. Quali fogli di guardia vennero utilizzate due carte dal Min. 110 (seconda metà del XII secolo).
Online dal: 13.10.2016
Seconda parte di un esemplare in sei volumi dei Moralia in Job di Gregorio (Min. 50-55), elencato nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), denominato sul f. 1r quale secunda pars e che contiene i libri da 6 a 10. A piena pagina e senza decorazione tranne la pagina con l'Incipit in capitale rustica allungata (1r) e una iniziale con tralci vegetali solo disegnata (1v). Interessante la tavola computistica a c. 110r/v. Nel XV secolo il codice ricevette, come molti altri, una legatura in pelle con borchie di metallo e due ganci di chiusura.
Online dal: 13.10.2016
Terza parte di un esemplare in sei volumi dei Moralia in Job di Gregorio (Min. 50-55), elencato nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), denominato sul f. 1r quale tercia pars e che contiene i libri da 11 a 16. Il manoscritto, a piena pagina, si distingue dagli altri cinque per il formato più piccolo, la capitale decorativa arabescata della pagina con l'Incipit (1r) e le semplici iniziali. Legatura romanica ben conservata.
Online dal: 13.10.2016
Quarte parte di un esemplare in sei volumi, elencato nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), dei Moralia in Job di Gregorio Min. 50-55), che contiene i libri da 17 a 22, denominato a c. 1r quale IIII. pars. A piena pagina, accurato manoscritto senza decorazione, tranne una iniziale con tralci vegetali. Nel XV secolo il codice ricevette, come molti altri, una nuova legatura in pelle con borchie di metallo, due ganci di chiusura ed un'etichetta con il titolo (1r). Quali carte di guardia vennero utilizzati, come nei Min. 20, Min. 24, Min. 40 e Min. 55, frammenti di un obituario del monastero di Ognissanti del XIV sec. (c. 169r-v; la carta di guardia anteriore è andata persa).
Online dal: 22.03.2017
Quinta parte di un esemplare in sei volumi, elencato nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), dei Moralia in Job di Gregorio Min. 50-55), che contiene i libri da 23 a 27, denominato a c. 3r quale quinta pars. A piena pagina, senza decorazione tranne una iniziale con tralci vegetali a piena pagina non completata nella pagina con l'Incipit (3r). Quali controguardie e carte di guardia della legatura romanica vennero utilizzati dei bifogli da un altro codice, anche proveniente da Sciaffusa, contenente la versione del Libro 23 dei Moralia (c. 1v–2v, 100r–101v).
Online dal: 22.03.2017
Sesta parte di un esemplare in sei volumi, elencato nell'inventario della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v), dei Moralia in Job di Gregorio Min. 50-55), che contiene i libri da 28 a 35. A piena pagina, accurato, scritto da vari copisti, con la pagina dell'Incipit decorata (2v), una iniziale con tralci vegetali a piena pagina (3r) ed altre iniziali con tralci all'inizio dei singoli libri. Alla fine (183v-185v) sono stati trascritti quattro documenti degli anni 1090-1122. Nel XV secolo il codice ricevette, come molti altri, una nuova legatura in pelle con borchie di metallo, due ganci di chiusura ed un'etichetta con il titolo (1r). Quali carte di guardia vennero utilizzati, come nei Min. 20, Min. 24, Min. 40 e Min. 53, frammenti di un obituario del monastero di Ognissanti del XIV sec. (1r-v e 186r-v).
Online dal: 22.03.2017
Secondo tomo del libri II omeliarum et sermonum per totum annum, con i Sermones de tempore (f. 1v), Sermones de sanctis (f. 136v) e i Sermones de communi sanctorum (f. 237v) per il periodo da Pentecoste fino alla fine dell'anno liturgico, elencato nelle aggiunte alla lista dei libri del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Il manoscritto, su due colonne, vergato fino alla ultima pagina lasciata incompleta, da un unico copista esperto, appartiene, con le sue numerose iniziali con tralci realizzate a penna con inchiostro rosso, alcune corrispondenti a ben 20 righe, e le sue scritture distintive, ad uno dei più bei manoscritti realizzati nel monastero di Ognissanti. Il codice, come molti altri, nel XV secolo ricevette una legatura nuova in pelle con borchie in metallo e due ganci di chiusura; il f. 1 (da allora sciolto) ebbe funzione di foglio di guardia, quello alla fine manca (dopo il f. 287).
Online dal: 26.09.2017
Il manoscritto è composto da quattro parti di diverse epoche. La prima (cc. 1r-59v, seconda metà del XIII sec.) contiene il Breviloquium di Bonaventura; la seconda (cc. 60r-153v, XIII-XIV sec.) degli estratti dal Talmud; la terza (cc. 154r-239v, XIV sec.) dei sermoni del francescano Gualterus de Brugis e lo scritto Pharetra dello Pseudo-Bonaventura, e infine, nella quarta parte (cc. 240r-268v, prima metà XIV sec.), è trascritta la raccolta di prediche Rusticani del francescano Bertoldo di Ratisbona. Di particolare interesse sono le Extractiones de Talmud, che costituiscono il più grande corpus di traduzioni latine del Talmud arrivato fino a noi, prodotto a Parigi nel 1244/1245 nell'ambito della revisione della condanna dell'opera che era stata proclamata nel 1240/1241. Nella versione presente in questo codice le traduzioni sono organizzate non secondo la sequenza dei trattati ma tematicamente, secondo i vari argomenti. La legatura del secolo scorso, nella quale sono state riutilizzate parti di quella antica e che reca tracce della catena, indica che il codice proviene dal convento dei francescani di Sciaffusa.
Online dal: 29.03.2019
Manoscritto incompleto, scritto in minuscola carolina da varie mani. Contiene tra gli altri i libri 2 e 3 dell'opera Prognosticum futuri seculi (1r-25v) di Giuliano di Toledo (642-690), la Collectio Capitularium - documenti di diritto civile ed ecclesiastico - di Ansegiso di Fontenelle (32r-86v), i Capitularia Hludovici (86v-91r) e soprattutto la vita di Ludovico il Pio di Theganus (91r-97v). Due glossa interlineari contemporanee a c. 96v, in corrispondenza della narrazione del battesimo di Harald (Harald Klak) di Danimarca e del suo conferimento della Frisia nell'826, fanno pensare ad un'origine nordica del manoscritto.
Online dal: 23.06.2016
Il commento di Cassiodoro ai Salmi è il più antico manoscritto della Biblioteca ministeriale. La scrittura fa pensare a San Gallo come luogo di origine, mentre il nome dello scriba (“Wolfgisus presbyter”) a Costanza. Include un'annotazione di prestito o donazione all'abate Wilhelm von Hirsau, il quale nel 1080 riformò il convento di Allerheiligen (Ognissanti) a Sciaffusa.
Online dal: 31.07.2009
Il pontificale contiene, oltre ai tipici testi liturgici, anche delle istruzioni (ordines) per i vescovi nel caso della scelta, designazione e incoronazione di un re o per l'incoronazione di imperatori o imperatrici. Il codice contiene tre disegni a penna a piena pagina con una scena di dedicazione (2v), una scena di incoronazione (29r) e un imperatore in trono sul verso (29v). La menzione nel testo di s. Nonnoso, le cui reliquie furono traslate verso la metà dell'XI secolo nel duomo di Freising, rimanda ad un'origine del codice in un monastero benedettino della Germania sudorientale. Il manoscritto si conserva da più di 900 anni a Sciaffusa dove è menzionato nell'elenco dei manoscritti di Allerheiligen del 1100 circa.
Online dal: 08.10.2020
Una gran parte di questo messale con notazione musicale è stato realizzato intorno al 1100. Dopo il 1300 queste parti sono state rilegate con una sezione più moderna. La presenza delle caratteristiche iniziali con tralci vegetali, la menzione nel calendario di santi locali ed altre aggiunte, lasciano pensare che il messale sia stato confezionato nel monastero di Allerheiligen a Sciaffusa e lì usato nel corso di molti secoli. Si tratta di uno dei pochi manoscritti liturgici proveniente da questo monastero che sia sopravvissuto alla Riforma.
Online dal: 19.12.2011
Prima parte di un breviario ad uso francescano, nella bibliografia in precedenza indicato anche come Horae canonicae, forse destinato ad una clarissa. Scritto nel 1459 su di pergamena di ottima qualità dal famoso copista Johannes Frauenlob. Gli stemmi delle famiglie Schatz e Guldinast di Costanza permettono di trarre delle conclusioni a proposito dei committenti. La ricca decorazione è costituita da iniziali su fondo dorato, iniziali filigranate e decorazione marginale. Presenta 30 iniziali figurate e istoriate realizzate da due artisti stilisticamente chiaramente distinguibili, dei quale il primo si mette in evidenza per la sua maestria, come scrive Bernd Konrad: «Der mit zahllosen Farbpunkten vorgenommene Farbauftrag, die heitere Rankenmalerei […] und auch das geschärfte Verständnis für Fernwirkung bei Landschaftsdarstellungen sind beinahe einzigartig für diese Zeit in der Bodenseemalerei.»
Online dal: 19.12.2011
Seconda parte di un breviario ad uso francescano, nella bibliografia in precedenza indicato anche come Horae canonicae, forse destinato ad una clarissa. Scritto nel 1459 su di pergamena di ottima qualità dal famoso copista Johannes Frauenlob. La ricca decorazione è costituita da iniziali su fondo dorato, iniziali filigranate e decorazione marginale. Presenta 12 iniziali figurate e istoriate realizzate da due artisti stilisticamente chiaramente distinguibili, del quale il primo si mette in evidenza per la sua maestria. Insieme al suo pendant Min. 98 il codice appartiene, come scrive Bernd Konrad: «zu den schönsten Büchern des 15. Jahrhunderts am Bodensee».
Online dal: 19.12.2011
Parte estiva di un breviario francescano del XIV o XV secolo magnificamente decorata. Oltre a iniziali in rosso e blu, il manoscritto si distingue per le iniziali su fondo oro. Il calendario si riferisce alla diocesi di Costanza. Il manoscritto era forse di proprietà del convento Paradies. La raffigurazione di una monaca inginocchiata davanti a un Cristo in trono con la testa sanguinante, incollata sul foglio di guardia posteriore, non è facilmente databile.
Online dal: 31.05.2024
Il breviario francescano, scritto su finissima pergamena, contiene miniature marginali su temi biblici o agiografici. Il calendario e le miniature suggeriscono che il manoscritto provenga da un convento francescano, forse quello di Paradies. Moser (1997) lo data tra il 1482 e il 1490 circa e lo colloca a Costanza. Gli strappi e i buchi nella pergamena sono stati cuciti ad arte con fili colorati.
Online dal: 31.05.2024
Esemplare contenente sette testi agiografici, ai quali poco più tardi venne aggiunta una Vita Longini (f. 143v), a piena pagina, senza decorazione tranne poche iniziali con tralci, che figura nell'inventario dei manoscritti della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). La colorazione giallastra dei ff. 1r e 145v lascia supporre che il manoscritto rimase slegato finché nella seconda metà del XV secolo, come numerosi altri, ricevette una legatura in pelle con borchie di metallo ed un gancio di chiusura. Quali carte di guardia (f. I, f. 146) furono utilizzati, così come in Min. 19, Min. 20, Min. 24, Min. 40, Min. 53 e Min. 55, frammenti di un obituario del monastero di Ognissanti del XIV secolo.
Online dal: 22.06.2017
Esemplare contenente estratti dai libri 3 fino a 6 delle Vitas Patrum (Palladio Helenopolitanus, Evagrio Pontico ecc.), trascritto da varie, per la maggior parte inesperte mani, su rozza pergamena con fori e riparazioni, che figura nell'inventario dei manoscritti della biblioteca del monastero di Allerheiligen del 1100 ca. (Min. 17, f. 306v). Senza decorazione tranne due iniziali con tralci disegnate in rosso con fono di colore azzurro pallido e verde (f. 3r). Lo scolorimento dei ff. 1r e 148v lascia supporre che il manoscritto rimase slegato, finché nella seconda metà del XV secolo ricevette una legatura con pelle gialla e linee decorative. Quali controguardie vennero utilizzati due documenti del 1414 (davanti), rispettivamente 1413 (dietro); la filigrana delle carte di guardia (f. I, 149) è databile al 1455.
Online dal: 22.06.2017
Questo manoscritto occupa una posizione importante, anche se non ancora del tutto chiarita, all'interno della complessa tradizione del Chronicon di Regino di Prüm. Venne scritta probabilmente intorno al 960 a Treviri, in San Massimino o nello scriptorium del duomo, quale lavoro di un collettivo di circa 20 copisti, tra i quali si può individuare anche la mano esperta e col ruolo di correttore di s. Wolfgang. Il manoscritto dovette giungere nel monastero di Allerheiligen a Sciaffusa nel 1122 attraverso Bruno, arcivescovo di Treviri, figlio del fondatore del monastero Eberhard di Nellenburg.
Online dal: 04.07.2012
A giudicare da una nota di possesso cancellata, il manoscritto venne terminato prima del 1318. Copista e luogo di origine sono sconosciuti. Contiene commenti in lingua latina del domenicano Alberto Magno (ca. 1200-1280) a sei testi di base dell'insegnamento medievale della logica. Il testo venne corretto nel sec. XIV sulla base di un'altra tradizione testuale, che oggi ci è conosciuta soprattutto attraverso manoscritti rinascimentali italiani. In questo modo si è dato origine ad un testo mescolato, il quale, a causa delle buone ma spesso singolari varianti, è molto importante per l'edizione di questi commenti. La presenza del manoscritto nella „Bibliotheca publica“ di Sciaffusa nella chiesa di S. Giovanni è attestata dal 1589.
Online dal: 22.06.2010