Il collettario cistercense risale al terzo quarto del XIII secolo. Contiene preghiere liturgiche per tutto l'anno. Il luogo di origine del manoscritto è sconosciuto; diverse note storiche indicano che è stato usato molto presto a Wettingen. Il calendario contiene le giornate commemorative per i fondatori del monastero, e le brevi Notae dedicationum Wettingenses riferiscono della fondazione e dell'arredamento del monastero.
Online dal: 10.12.2020
Il volume contiene tra gli altri degli scritti sui concilio, l'ultimo trattato viene definito come noviter compilatus. Alla scrittura del testo hanno contribuito numerose mani del secondo quarto del XV secolo. L'ultima pagina è abbellita da un Titulus crucifixi in tre lingue, scritto in una maiuscola di tradizione bizantina, che all'epoca del concilio, partendo dall'Italia, si è diffusa in forme a volte bizzarre. La presenza di fori nella coperta anteriore e di tracce di ruggine sul foglio di guardia anteriore staccato identificano il volume quale appartenente ad una biblioteca nella quale i manoscritti erano incatenati.
Online dal: 19.03.2015
Postille alla Genesi e all'Esodo; scritto nel 1396 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da 52 disegni a penna colorati che si estendono da un quarto a metà della pagina. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 2-6 e 10-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Postille al Levitico, Numeri e Deuteronomio, scritto nel 1397 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da 23 disegni a penna in parte colorati che si estendono prevalentemente su metà della pagina. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1, 3-6 e 10-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Postille a Giosuè, Giudici, Ruth, Esdra, Giobbe, scritto nel 1401 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da 58 disegni a penna che si estendono su mezza pagina, in parte o interamente colorati. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1-2, 4-6 e 10-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Postille al Libro dei Re e a Ester, scritto nel 1400-1401 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da 52 disegni a penna inseriti in una colonna, in parte colorati. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1-3, 5-6 e 10-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Postille a Geremia, Daniele, Maccabei e Giuditta, scritto nel 1393 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da 53 disegni a penna colorati e in parte incorniciati che si estendono su metà o sull'intera pagina. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1-4, 6 e 10-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Postille a Isaia e ai dodici profeti minori, scritto presumibilmente tra il 1393 ed il 1396 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da due disegni schematici della meridiana che illustrano il miracolo della guarigione di Ezechia. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1-5, e 10-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 25.06.2015
Postille al Vangelo di Matteo e trattato sugli scacchi di Jacopo da Cessole, scritto nel 1392 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da 13 disegni a penna colorati inseriti in una colonna. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1-6, e 11-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
lla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1-6, 10 e 12-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Sin dal secolo XIII i Quatuor libri sententiarum, una collezione di dichiarazioni dei Padri della Chiesa su importanti problemi teologici raccolta da Pietro Lombardo alla metà del sec. XII, hanno assunto lo statuto di libro di testo presso le facoltà teologiche. Esse erano parte fondamentale dello studio di base e venivano interpretate intensivamente nelle lezioni e nei commenti. Il manoscritto del XIV secolo, proveniente dalla biblioteca „incatenata“ del convento domenicano di Basilea, contiene commenti di Henricus de Cervo, Guglielmo di Ockam, Iacobus de Altavilla e altri.
Online dal: 19.03.2015
Il manoscritto composito, proveniente dalla certosa di Basilea, contiene - in parte manoscritti ed in parte a stampa - principalmente testi a contenuto devozionale e spirituale. Compilatore (e nella prima parte del codice anche copista) è per la maggior parte Heinrich Arnoldi, priore della certosa dal 1449 al 1480.
Online dal: 26.09.2017
Il manoscritto composito contiene, oltre al primo volume della «Revelationum seu imaginationum de undecim milibus virginum» di Hermannus Josephus von Steinfeld (1150-1241), al «Liber revelationum» di Elisabeth von Schönau (1129-1164) e alla «Vita Lidwinae de Schiedamensis» di Johannes Brugmanus (1400-1475), diversi exempla di, tra gli altri, Caesarius von Heisterbach (1180-1240) e Tommaso di Cantimpré (1201-1272). Il volume fu probabilmente scritto nella certosa di Strasburgo, e donato poco dopo alla certosa di Basilea da Antonius Reuchlin, priore della certosa di Strasburgo tra il 1439 e il 1449, e tra il 1455 e il 1466.
Online dal: 26.09.2024
Lezioni di Peter Siber sui primi due libri delle Sentenze di Pietro Lombardo, la cui esposizione sistematica dell'intera teologia fu spesso commentata fin dal sec. XIII tramite delle citazioni scelte attentamente dal Padri della Chiesa e Dottori della Chiesa. Il volume fu copiato nel 1488 dal domenicano di Basilea Wernher von Selden nel corso del suo soggiorno di studio a Cologna.
Online dal: 26.09.2017
Il manoscritto cartaceo di piccolo formato, proveniente dalla certosa di Basilea, è vergato in gran parte dalla mano del bibliotecario Georg Carpentarius, che ha raccolto, per gli esercizi spirituali quotidiani, preghiere per varie occasioni, inni, meditazioni e altri testi teologici. Tra gli autori identificabili ci sono grandi autori quali Anselmo di Canterbury e Bernardo di Chiaravalle, accanto a nomi meno noti come Basilius Phrisius. Nelle copertine sono incollate due stampe a colori: san Giorgio con il drago (controguardia anteriore) e la Messa di san Gregorio (controguardia posteriore).
Online dal: 14.12.2018
Il manoscritto miscellaneo, decorato in modo semplice, proviene dalla certosa di Basilea. Fu scritto da varie mani del XV secolo. Il codice contiene una miniatura; di una seconda rimangono solo i resti di una pagina strappata. In due punti del testo sono state aggiunte note musicali. I testi raccolti nel volume sono quasi esclusivamente delle preghiere. La maggior parte sono abbastanza brevi, a volte non occupano più di mezza pagina del manoscritto di formato ridotto. Alcune preghiere sono in prosa, altre sono in versi.
Online dal: 10.12.2020
Manoscritto composito dal convento delle domenicane Maria Himmelskron di Hochheim presso Worms, contenente opere di Johannes Meyer, scritto nel 1474 secondo la nota di possesso autografa del Meyer. Il domenicano di Basilea Johannes Meyer era attivo quale confessore in conventi femminili di stretta osservanza e orientò la sua abbondante opera storiografica al servizio della riforma domenicana del XIV secolo.
Online dal: 25.06.2015
Accanto agli statuti del 1594 e a vari decreti, il volume elenca inoltre i convittori basileesi e stranieri del collegio inferiore dal 1599 al 1623 e dal 1733 al 1789. L'originaria copertina floscia costituita da un frammento pergamenaceo, in seguito al restauro è stata rilegata all'inizio quale carta di guardia.
Online dal: 20.12.2016
Questo manoscritto greco contiene gli Atti degli Apostoli e le Lettere. La mano principale, spesso frettolosa e corsiva, si discosta spesso dalle forme arcaizzanti della minuscola che era in uso nelle copie bizantine della Bibbia. Il codice ricevette l'attuale rilegatura bizantina forse nel monastero di san Giovanni Prodromo di Petra a Costantinopoli, e fu acquistato nel XV secolo nella stessa città dal legato del Concilio di Basilea, Giovanni di Ragusa. Alla sua morte lo lasciò in eredità ai domenicani di Basilea. Erasmo lo utilizzò per la sua prima edizione del Nuovo Testamento greco (1516).
Online dal: 26.09.2024
Messale per la diocesi di Basilea, realizzato intorno al 1460. Il volume, riccamente illustrato, era parte di una donazione della vedova Margaretha Brand († 1474) alla certosa di Basilea. Fu utilizzato presso l'altare della santa Vergine nel piccolo chiostro della certosa. Dal punto di vista storico artistico il manoscritto può essere attribuito al cosiddetto «Vullenhoe-Gruppe».
Online dal: 26.09.2017
Il vescovo Paolo di Burgos, convertitosi al cattolicesimo dall'ebraismo alla fine del XIV secolo, compilò le Additiones alla Postilla di Nicolaus di Lyra e lo Scrutinium scripturarum quale conferma che il Credo a Cristo corrisponde ad una comprensione letterale del Vecchio Testamento. Il manoscritto fu realizzato nel 1436/37 e proviene dal convento domenicano di Basilea.
Online dal: 20.12.2016
L'evangeliario, vergato in una accurata scrittura libraria carolina, è originario probabilmente dell'abbazia di Marmoutier presso Tours. Si distingue per la ricca decorazione delle iniziali e per gli artistici archi delle tavole dei canoni. Il manoscritto fu donato ai certosini basileesi nel 1439 dall'allora decano di Rheinfeld Antonius Rüstmann.
Online dal: 14.12.2017
Il manoscritto, scritto e decorato nei secc. IX e X da vari copisti di S. Gallo, contiene l'Omeliario di Paolo Diacono per la parte invernale. Appartenne alla certosa della città renana e le venne donato, così come il B IV 26, da Pierre de la Trilline, vescovo di Lodève presso Montpellier (1430-1441) che ricoprì varie cariche durante il concilio di Basilea.
Online dal: 13.12.2013
Il manoscritto in pergamena, decorato con iniziali filigranate e lombarde, apparteneva originariamente alla certosa di Magonza e ha raggiunto quella di Basilea dopo vari passaggi di proprietà. Contiene la Summa contra gentiles di Tommaso d'Aquino scritta tra il 1259 e il 1265. Questo manuale per i missionari cristiani offre argomenti filosofici a favore del cristianesimo ed è stato concepito appositamente per la conversione dei musulmani e degli ebrei; si tratta dell'unica opera scolastica tradotta dal latino in ebraico.
Online dal: 12.12.2019
Il manoscritto del convento dei domenicani di Basilea contiene i Quodlibeta e le Quaestiones di Nikolaus Trivet e di Thomas Sutton, due importanti esponenti della scuola domenicana di Oxford alla fine del XIII-inizio del XIV secolo. La pergamena, molto fine, mostra numerosi piccoli difetti e degli strappi ricuciti in varie parti, il fascicolo sesto è rilegato al posto sbagliato. L'interno delle coperte di legno del volume originariamente incatenato, è rivestito di frammenti.
Online dal: 20.12.2016
Il volume, proveniente dal convento domenicano di Basilea contiene la seconda parte (Macula a Zona) delle Distinctiones sacrae scripturae di Maurizio Ibernico, un elenco alfabetico di termini biblici con i loro diversi significati e interpretazioni. Inoltre, frammenti di due vite di Domenico – quella di Costantino di Orvieto e quella di Teodorico di Apolda – sono inseriti nella coperta anteriore o come foglio di guardia.
Online dal: 14.06.2018
Manoscritto esegetico composto di varie parti e scritto da varie mani alla fine del XIII e all'inizio del XIV secolo. Il volume è costituito da pergamene di varie qualità, uno strappo nel foglio 27 è ricucito accuratamente con seta bianca e verde. Soprattutto nella terza parte del manoscritto si trovano annotazioni e correzioni. Il volume, originariamente liber catenatus, proviene dal convento domenicano di Basilea.
Online dal: 20.12.2016
Il manoscritto, copiato da varie mani molto simili nel sec. X, contiene l'Omiliario di Paolo Diacono per la parte invernale e presenta due notevoli disegni a a piena pagina (6r e 68v) e varie iniziali ornamentali a penna nello stile miniaturistico sangallese. Appartenne alla certosa della città renana e le venne donato, così come il B III 2, da Pierre de la Trilline, vescovo di Lodève presso Montpellier (1430-1441) che ricoprì varie cariche durante il concilio di Basilea.
Online dal: 17.02.2010
Il volume proviene dalla biblioteca della certosa di Basilea e contiene la prima parte delle Collationes Patrum di Giovanni Cassiano (360/365-432/435). Inoltre vi si trova ogni genere di estratti sulla vita e le opere di Cassiano da diverse fonti così come uno scritto sullo stile di vita nel monastero di Montecassino all'epoca dell'abate Desiderio (1058-1087). Il manoscritto fu prodotto a Lorsch e costituisce un insieme con il B V 14. Presenta aggiunte e tracce d'uso fino al XV secolo.
Online dal: 14.12.2017
Così come il B V 13, con il quale costituisce un unico volume, fu prodotto a Lorsch nel sec. IX e giunse più tardi nella certosa di Basilea. Contiene la seconda parte delle Collationes Patrum di Giovanni Cassiano (360/365-432/435), i dialoghi di Cassiano con i Padri del deserto. Rispetto al B V 13 vi si trovano relativamente poche correzioni e annotazioni.
Online dal: 26.09.2017
Il volume in pergamena della certosa di Basilea, di piccolo formato, è composto da tre fascicoli originariamente separati. Il primo è decorato da tre iniziali (1r, 53r, 58r) e contiene lo Stimulus dilectionis di Eckbert di Schönau, preghiere, i salmi penitenziali e una litania di santi. Segue il frammento di un libro di preghiere del quale mancano sia l'inizio che la fine. La terza parte contiene una compilazione dal Soliloquium di Bonaventura e il De vanitate mundi di Ugo di S. Vittore. Salta agli occhi il grande insudiciamento delle cc. 24-53 (Agenda defunctorum e salmi penitenziali), ciò che fa pensare ad un intenso uso di questa parte del codice.
Online dal: 04.10.2018
Il manoscritto consisteva originariamente di almeno due volumi, come si può ancora oggi vedere dalla foliazione originale separata. La prima parte è stata scritta nel XIII secolo da diverse mani molto simili e contiene numerosi sermoni, tra gli altri di Gilberto de Tornaco e Bonaventura. La seconda parte, scritta da una mano principale del XIV secolo, comprende una vasta collezione di exempla di varie origini. Il semplice manoscritto apparteneva alla biblioteca della certosa di Basilea, come confermano le numerose note di possesso, due vecchie targhette col titolo e varie antiche segnature.
Online dal: 14.12.2018
Il volume miscellaneo, originariamente composto da dieci fascicoli, è stato scritto almeno in parte nella certosa di Basilea. Uno dei copisti è frate Hans Lesser di San Gallo. Il manoscritto, di formato ridotto, faceva parte della biblioteca dei fratelli conversi della certosa di Basilea e tramanda diverse preghiere e testi devozionali in lingua tedesca, alcuni dei quali si riferiscono esplicitamente ai fratelli conversi della certosa.
Online dal: 12.12.2019
Il testo è costituito da un adattamento di alcune sezioni narrative della Bibbia in antico francese, un poema in lasse di alessandrini redatto da un autore continentale nel sec. XII, e che fu uno delle opere religiose in francese antico di maggior successo. Questo manoscritto è uno dei più antichi e completi esemplari dell'opera rimasti e l'unico a presentare un testo quasi completo del ramo anglo-normanno della tradizione testuale. In virtù della probabile origine insulare, il manoscritto testimonia altresì la diffusione immediata del testo in Inghilterra.
Online dal: 23.06.2014
Questo manoscritto composito (comprende due parti) del XIII sec., contiene una tradizione latina dei due primi libri della Metafisica di Aristotele. Una prima mano, che utilizza una textura con tendenza corsiva, ha scritto i primi nove fogli del volume, mentre la maggior parte è stata copiata da una seconda mano che utilizza una textura. Il manoscritto contiene numerose glosse e note marginali del XIII sec.; tra queste alcune, che riguardano tra l'altro la traduzione del testo di Aristotele, sono messe in evidenza con una rubricatura. Il manoscritto presenta delle antiche segnature collegate al convento dei domenicani di Basilea. La legatura del XIV-XV sec. era in origine catenata e aveva due fermagli. Dei frammenti di carta e di pergamena del XIII e XIV sec. sono utilizzati come controguardia e foglio di guardia anteriori.
Online dal: 04.10.2018
Il volume contiene il cosiddetto Wörterbuch des alten Schulmeisters. Si tratta di un adattamento indipendente del più diffuso Vocabularius ex quo. In contrasto con questa più antica versione, nell'edizione dell'Alter Schulmeister le spiegazioni in tedesco passano in secondo piano a favore di quelle puramente latine. Le controguardie originali, che sono state separate dal piatto in occasione di un restauro nel 1974, contengono estratti di una traduzione latina del De anima di Aristotele e altri contenuti correlati. Il fatto che il testo del foglio di guardia posteriore sia la continuazione diretta di quello del foglio di guardia anteriore, dimostra che nel loro contesto originale i due costituivano due pagine consecutive di un manoscritto.
Online dal: 18.06.2020
I vari scritti aristotelici nella traduzione latina di Boezio e trattati di Boezio, copiati in una minuta scrittura del sec. XIII, vennero poi rilegati con due aggiunte al testo del XV secolo, probabilmente per l'erudito basilese Johannes Heynlin, che alla sua morte lasciò il volume alla certosa di Basilea. Dal punto di vista codicologico sono degni di nota la controguardia posteriore e il foglio di guardia posteriore: un foglio di pergamena che era stato preparato per un libro di preghiere. Si tratta di due bifogli con il testo capovolto che sono stati piegati prima di essere rilegati, come era solito fare nei fogli a stampa. I due bifogli vennero poi esclusi e non vennero utilizzati per il libro di preghiere; per questo motivo non presentano fori di fascicolo nella piega.
Online dal: 25.06.2015
Questo manoscritto composito, proveniente dal convento dei domenicani di Basilea e uno dei tanti della collezione di Johannes Tagstern, ha ricevuto una nuova rilegatura nel 1952 e contiene testi di ottica e geometria, come l'opera di Dietrich von Freiberg sull'arcobaleno, con molti diagrammi illustrativi realizzati con compasso e righello. Questa prima parte è stata scritta su pergamena nel XIV secolo, mentre le altre parti più recenti possono essere datate con maggior precisione intorno alla fine di questo o all'inizio del secolo successivo, grazie alle filigrane della carta utilizzata, in un momento in cui il precedente proprietario, menzionato sull'ultima pagina (c. 157v), è documentato come membro del convento.
Online dal: 26.09.2024
Non si sa come questo graduale del convento cistercense di Magerau/Maigrauge, prodotto intorno al 1200 nel monastero delle certosine di Altenryf/Hauterive, sia giunto a Basilea. Probabilmente si tratta di un dono anonimo, ricevuto nel 1906, ma la sua origine può essere determinata abbastanza chiaramente sulla base della scrittura e della decorazione, costituita da iniziali a silhouette e filigrana con palmette, le cui particolarità si ritrovano anche in altri manoscritti dello stesso scriptorium. La notazione è francese, «à petits carrés liés». Una particolarità rilevante del contenuto di questo innario, la cui rilegatura è stata riparata nei secoli scorsi, è data dalla presenza del doppio formulario per la Trinità.
Online dal: 26.09.2024
La Rhetorica ad Herennium, dettagliatamente glossata, che si trova all'inizio di questo volume miscellaneo, è stata copiata da Johannes Heynlin, che ha anche portato con sé il volume alla certosa di Basilea. Il testo del I sec. a.C. rappresenta il più antico insegnamento retorico tramandato in lingua latina, ed era molto popolare nel Medioevo e nel Rinascimento, come testimonia una vasta tradizione in più di 100 manoscritti e traduzioni in numerose lingue europee; trasmette principi retorici ancora oggi validi.
Online dal: 14.12.2018
Manoscritto realizzato a Fleury con una magnifica decorazione sulla prima pagina, costituita da due grandi iniziali nastriformi che rappresentano uno speciale genere dell'arte ornamentale insulare. Il manoscritto miscellaneo contiene, oltre a pezzi minori, il poema epico De bello civili (Pharsalia) di Lucano (metà del I secolo) e una versione della saga di Oreste del poeta africano Draconzio (V secolo). Per quest'ultima, il codice costituisce di gran lunga il testimone più antico. All'inizio il testo di Lucano è riccamente munito di scoli, i quali, a causa del Cod. 370 che contiene solo scoli, sono noti come Commenta Bernensia.
Online dal: 29.03.2019
Il manoscritto composito contiene diversi, in parte rari, testi cronachistici riguardanti dei regnanti sia laici che ecclesiastici. Si tratta di un manoscritto proveniente dalla abbazia benedettina di Saint-Mesmin di Micy il cui testo è stato più volte redatto e corretto. Presenta caratteristiche scritture in diversi inchiostri neri e marroni ed è riccamente decorato con molte iniziali calligrafiche in differenti stili. Alcune aggiunte permettono di situare abbastanza precisamente l'epoca di redazione alla metà dell'XI secolo.
Online dal: 22.03.2018
Uno dei più antichi e famosi manoscritti contenente il testo tramandatoci di Valerio Massimo, la cui importanza risiede nella rielaborazione autentica di Lupo di Ferrières. Lupo ha scritto di proprio pugno sia gli Exempla che le annotazioni presenti nelle antiche 'carte di guardia' (f. II-III), più volte collazionato il testo principale e aggiunto elementi dalla tradizione parallela di Giulio Paride (adbreviator di Valerio Massimo) e anche il suo testo di accompagnamento (Gaius Titius Probus: De praenominibus; f. 158va-159r). Nel corso della descrizione del codice è stato scoperto sull'ultima carta un testo di tipo epistolare o documentario finora non conosciuto (f. 159v).
Online dal: 23.06.2016
Il cosiddetto «Berner Parzival» costituisce l'ultimo testimone manoscritto datato del poema cavalleresco sul Sacro Graal redatto tra il 1200 e il 1210 da Wolfram von Eschenbach, e per giunta corredato di illustrazioni. Il manoscritto venne probabilmente commissionato nel 1467 dal commerciante bernese Jörg Friburger al copista Johann Stemhein di Costanza. Questi modernizzò dal punto di vista stilistico e redazionale il testo del suo modello adattandolo ai gusti di un pubblico cittadino tardomedievale. Inoltre fornì delle indicazioni per le illustrazioni, che poco più tardi un pittore seguì, realizzando 20 disegni a penna colorati. Le successive vicende che coinvolsero il manoscritto, che oggi conta 180 fogli, rimangono sconosciute; tuttavia nei primi anni del XIX secolo dovette giungere nella biblioteca di Berna, nel cui possesso è attestato al più tardi dal 1816.
Online dal: 26.09.2017
Manoscritto di origine italiana contenente la diffusa e fortunata silloge di favole mediolatine in distici elegiaci denominata Esopus. Pubblicata anonima nel 1610 da Isaac Nevelet, e per questo attribuita all'Anonymus Neveleti, nel 1884 l'editore Léopold Hervieux ne attribuì la paternità ad un Gualterio Anglico vissuto nel XII secolo a Palermo. L'identità dell'autore è però stata negli ultimi anni messa in discussione da vari studiosi. Le favole hanno quali protagonisti degli animali e terminano con una morale formulata in distico.
Online dal: 13.12.2013
Commissionato verso l'anno 1460 dal grande bibliofilo Antonio di Borgogna, il CB 49 contiene il testo dell'Epître d'Othea, scritto dalla prima donna che visse unicamente grazie alla sua professione di scrittrice, Cristina di Pisan. È ornato da un centinaio di magnifici disegni (il ciclo completo), tra cui la miniatura di dedica dove si vedono quattro personaggi che sono stati identificati con Filippo il Buono, Carlo il Temerario ed i due bastardi Davide e Antonio di Borgogna.
Online dal: 25.07.2006
Includendo il Gui de Warewic, lungo romanzo dinastico anglo-normanno, il Brut di Wace, ove si ripercorre la storia del discendente di Enea che conquistò la Gran Bretagna, e la traduzione di Elia delle Profezie di Merlino, il CB 67 presenta un ampio panorama della storia leggendaria bretone. Completa il corpus tràdito in questo manoscritto del XIII secolo il testo di Fiorenzo di Roma, a metà tra chanson de geste e romanzo di avventura.
Online dal: 25.03.2009
Il Roman de Fauvel è un poema francese in versi scritto all'inizio del XIV secolo da vari autori tra cui il chierico Gervais du Bus. Si conserva in non più di 15 manoscritti. Usando la metafora di un asino divenuto signore del suo padrone di casa, viene esercitata una critica alla corruzione della Chiesa e del sistema politico. Il manoscritto, vergato in scrittura bastarda, è rimasto incompiuto nella decorazione.
Online dal: 22.03.2017
Riunendo più di duecento testi allestiti tra la fine del XII e l'inizio del XIV secolo, il «Codex di Kalocsa» è una straordinaria testimonianza della poesia medievale tedesca. Questo manoscritto, affine ad un volume conservato all'Universitätsbibliothek di Heidelberg (Cod. Pal. Germ. 341), che ricopia parzialmente, ci trasmette, in circa 330 fogli di pergamena copiati da una sola mano, delle opere di Walther von der Vogelweide, Konrad von Würzburg, Hartmann von Aue, Reinmar von Zweter o ancora dello Stricker o della tradizione del Roman de Renart. Tramanda pure una quantità di testi anonimi.
Online dal: 20.12.2007
Contiene la versione in tedesco dei Gesta Romanorum, una collezione di aneddoti e racconti originariamente compilata in latino alla fine del XIII secolo o all'inizio del XIV. Godette di ampia fortuna in tutto il medioevo e fu più volte stampata. Il codice è stato scritto nel 1461 (c. 150vb) in Baviera.
Online dal: 22.03.2017
Codice di origine italiana contenente le Homiliae in Ezechielem di Gregorio Magno. Sulla c. 1r si legge l'anatema Quicumque eum vendiderit vel alienaverit vel hanc scripturam raserit anathema sit, e un ex-libris parzialmente eraso che menziona un convento di S. Agnese. Acquistato da Martin Bodmer nel 1962, appartenne forse alla chiesa di S. Giorgio Maggiore di Venezia, in seguito all'abate Celotti, alla biblioteca di Thomas Phillips e a sir Sydney Cockerell.
Online dal: 22.03.2017
Manoscritto composito in tre parti. La prima (cc. 1r-20v) contiene la più antica versione della Epistola ad Augienses di Gunzone ed è databile al sec. X. La seconda (cc. 21r-27v), probabilmente il nucleo originale del codice al quale vennero unite le altre due parti, trasmette l'autografo del testo di Lamberto di Hersfeld della Vita s. Lulli episcopi Moguntini e data al sec. XI. Nella terza parte (cc. 28r-43v) del XIII sec. sono trascritte le Constitutiones del Concilio lateranense IV (1215). Il codice proviene dal monastero benedettino di Tegernsee (la prima parte del codice è menzionata nel catalogo della biblioteca del monastero), passò nella collezione dei principi Oettingen-Wallerstein e venne in seguito venduto dagli antiquari Rosenthal, dai quali lo acquistò nel 1948 Martin Bodmer. Le carte di guardia antiche costituiscono dei frammenti di un manoscritto liturgico dall'area della diocesi di Freising.
Online dal: 22.03.2017
Il CB 83, trascritto su pergamena alla fine del XIV secolo, è uno dei sette manoscritti completi conservati dell'Eneide di Heinrich von Veldeke. Adattamento tedesco del Roman d'Eneas francese, questo testo è considerato come il primo romanzo cortese della lingua tedesca.
Online dal: 31.07.2007
Molti copisti hanno contribuito alla trascrizione delle opere di Orazio, di Virgilio, di Persio e di Stazio riunite nel CB 90. Queste scritture umanistiche del sec. XV testimoniano della ricezione degli autori latini nell'Italia del Rinascimento. Due fogli alla fine del codice sono palinsesti : una lettera della Heroides di Ovidio (da Saffo a Faone) e un estratto degli Epigrammi di Marziale sono stati trascritti sul testo della Bibbia con il libro di Tobia.
Online dal: 21.12.2009
Maria di Francia, la scrittrice del XII secolo autrice dei celebri Lais, ha composto una raccolta di favole ereditate dalla tradizione esopica. Nel manoscritto conservato dalla Fondazione Martin Bodmer, ricopiato direttamente da un manoscritto della Biblioteca nazionale di Francia, le 101 favole sono accompagnate da sei fabliaux, in cui certi passaggi audaci sono stati erasi.
Online dal: 31.07.2007
Questo manoscritto di origine italiana contiene le Metamorfosi di Ovidio. Il testo è circondato da glosse marginali e interlineari scritte da varie mani contemporanee e italiane del sec. XV. Vi si possono riconoscere quattro tipi di annotazioni: segnaletiche, lessicali e filologiche, intertestuali e commentarie, che testimoniano della vitalità di questo testo di Ovidio nel sec. XIV fino all'alba dell'età moderna. Il frontespizio è decorato con una lettera che contiene il ritratto dell'autore intento a scrivere la sua opera e da una bordura laterale che racchiude un angelo con delle ali rosse.
Online dal: 23.04.2013
« È meglio rischiarare che solamente brillare ; nello stesso tempo è meglio trasmettere ad altri quanto si ha contemplato che solamente contemplare ». Opera magistrale di Tommaso d'Aquino, la Summa theologiae è l'opera emblematica della scolastica cristiana. Composta alla fine della vita del domenicano, è rimasta incompiuta, interrotta dalla morte dell'autore. Redatta sotto la forma di questioni (quaestiones) divise in articoli, presenta la teologia in maniera organica. Il CB 161 è stato prodotto in Francia, senza dubbio a Parigi, poco dopo la morte del filosofo ; il codice conserva una legatura antica. La sottoscrizione della fine del sec. XIII che si può leggere sul verso del piatto posteriore segnala che il manoscritto era stato lasciato in pegno da Jean de Paris in occasione della presa in prestito di un altro volume.
Online dal: 21.12.2009
Il manoscritto contiene i due drammi altoengadinesi Histoargia dalg arik huͦm et da lazarus, cc. 1a-18b, completato nel 1591, e La Histoargia da Joseph (…), cc. 19a-38b nel quale diverse volte il copista Jacob o Jachiam Ger, ha inserito la data 1593. Egli continuò il suo lavoro con la trascrizione del dramma La Histoargia da las dysch Æteds «Storia dei dieci secoli» (c. 40a-c. 42b), di cui solo l'inizio è conservato (versi 1-157). Si tratta del più antico testo conservato della Histoargia dalg arik huͦm et da lazarus.
Online dal: 22.03.2018
Contiene il commento ai primi 70 salmi di Adelpertus e, nella parte finale, una scelta di detti dei padri della chiesa. Scritto intorno alla fine del sec. VIIl probabilmente nell'Italia del nord, in minuscola precarolingia. Due fogli mancanti alla fine si conservano nella raccolta di frammenti Einsiedeln 370, IV, Bl. 18-19.
Online dal: 13.12.2013
Manoscritto composito scritto nei secc. IX/X e XIV forse ad Einsiedeln o nella Germania sudoccidentale. Contiene tra gli altri delle glosse ai vangeli, gli Annales Heremi dalla nascita di Cristo fino all'anno 940, vari trattati di astronomia tra i quali la Sphaera di Giovanni da Sacrobosco, e il Computus di Helpericus di Auxerre.
Online dal: 19.12.2011
Contiene il trattato mistico in tedesco La luce fluente della divinità ("Das fliessende Licht der Gottheit") di Matilde di Magdeburgo e altri scritti mistici (tra gli autori Maestro Eckhart). Su richiesta di Margherita zum Goldenen Ring, e insieme al Cod. 278(1040), il codice venne regalato da Heinrich Rumersheim (Basilea) ai quattro monasteri femminili in der Au presso Einsiedeln.
Online dal: 26.04.2007
Il codice contiene lo scritto di Boezio Peri hermeneias Aristotelis Libri V. Già dal XIV sec. è però acefalo e mutilo. Il volume si presenta scritto da varie mani e contiene molte annotazioni marginali di Heinrich von Ligerz.
Online dal: 12.08.2010
Il manoscritto contiene una raccolta molto importante di vari testi. Soprattutto rimarchevoli le Inscriptiones Urbis Romae e l'Itinerarium Urbis Romae. Da sottolineare però anche l'Ordo Romanus XXIII per il Venerdì Santo conservato solo in questo manoscritto. Contiene inoltre un estratto dalle Notae di Valerio Probo, i Gesta Salvatoris (Evangelium Nicodemi), Varia Poemata ed un testo della De inventione s. Crucis. Non si hanno notizie sulle circostanze dell'arrivo del manoscritto a Pfäfers e poi ad Einsiedeln (intorno al sec. XIV).
Online dal: 04.11.2010
Il manoscritto è composto di due parti che solo nel sec. XIV sono state rilegate insieme ad Einsiedeln ed annotate da Heinrich von Ligerz. La prima parte (1-137), che contiene tre opere di Prisciano ed una di Rufino, è stata realizzata nei secoli IX/X forse in Svizzera o Germania. La seconda parte (139-318) contiene opere di Isidoro ed è parzialmente palinsesta. E' stata scritta nell'VIII/IX secolo nell'Italia del nord o in Svizzera, probabilmente nello stesso scrittorio che ha prodotto il Cod. Sang. 908.
Online dal: 19.12.2011
La Offnung di Flawil del 1471, suggellata il 21 gennaio 1472, è una fonte giuridica medievale. Regola i rapporti tra i rapporti tra i membri di un comune, di una corte, o di una marca di un circolo di giustizia (qui la bassa giustizia di Flawil) e il suo giudice, il balivo: a quell'epoca Rodolfo IX Giel di Glattburg, un ministeriale dell'abate del monastero di S. Gallo. Il documento offre uno sguardo nei rapporti economici e giuridici alla fine del XV sec. Originariamente gli ordini di Flawil erano riuniti in un solo volume con quelli di Burgau, di Gebhartschwil, Uffhoven e Rudlen (Aufhofen und Rudeln). Più tardi sono stati separati. Dopo il 1798, in seguito all'abolizione della bassa giustizia, la Offnung di Flawil è entrata in possesso della corporazione del villaggio, rispettivamente ora del comune politico, di Flawil.
Online dal: 23.06.2014
Il manoscritto, vergato da Heinricus Tierli (probabilmente lo stesso Heinricus Tierlin, amministratore a Schuttern e procuratore a Friburgo in Brisgovia) può essere datato, sulla base dell'explicit, al 21 giugno 1407 (c. 278vb). Il testo principale (cc. 1r-278v) è introdotto dall'incipit Collectorium Bertrucii in parte practica medicine [...] (cc. V1r-V14r). Seguono la Tabula primi libri (cc. V14r-V14v), i Tituli secunde sectionis (cc. V14v-V15r), i Tituli tercie sectionis (cc. V15r-V15v) e i Tituli quarto sectionis (c. V15v). I titoli sono in rosso e singole iniziali in blu o rosso. Il manoscritto ha una rilegatura in pelle contemporanea alla realizzazione del manoscritto, fibbie in metallo e un dorso restaurato nel 1978. Nella legatura si trova un documento medievale ritagliato (vedi carta di guardia posteriore). Si possono trovare le seguenti note di possesso: Hic liber pertinet Leonhardo hemerly de constancia (c. 278vb), Sum Bernhardi Stoppelij M[edicinae] Doctoris (di una mano del XVII secolo, c. V1r) e Magister petrus hemmerlis (originario foglio di guardia anteriore non più visibile).
Online dal: 10.12.2020
La miscellanea del 1394 contiene un estratto del Super libros sapientie (cc. 1r-192r) di Robertus Holcot (ca. 1290-1349). Inoltre una nota di possesso a c. 1r: Jste liber est h. wahter prespiteri et detur filijs fratris mei (et johanni . heinrici di altra mano) in remedium anime mee, menziona Heinrich Wachter (sacerdote) quale proprietario. Il manoscritto a piena pagina è stato scritto in corsivo da due diverse mani. Ad Heinrich Wachter possono essere chiaramente attribuite le cc. 1r-86v. Le cc. 87r-192r sono vergate da una seconda mano sconosciuta. Anche il resto del volume può essere attribuito, sebbene non in modo del tutto univoco, alle due mani sopra menzionate. Le guardie e controguardie e le brachette della legatura contemporanea provengono da un registro con nomi forse da una cancelleria. La legatura di assi di legno rivestiti in pelle è contemporanea.
Online dal: 10.12.2020
L'opera, scritta in tedesco, contiene la vita di Tommaso d'Aquino, scritta da Guilelmus de Tocco (1240-1323). A c. 106v si legge una annotazione relativa al copista e al possibile committente dell'opera: Dis buoch hat ze tùtsche bracht gemachet vnd geschriben pfaff Eberhard von Rapreswil kilcherr zu Jonen (aggiunta anno 1418 di altra mano del XVI o XVII sec.). Dem sol Got vnsri frow sant Thoman der heilig lerer vnd die erwirdig frow die Stoeklerin ze Toess wol lonen. Secondo questa annotazione la mano del XV secolo sarebbe di Eberhard von Rapperswil, che era parroco a Jona, nel canton S. Gallo. Committente sarebbe la monaca Stöklerin di Töss (probabilmente Elsbeth Stükler). In questo modo l'opera risulta essere una delle poche traduzioni tedesche della vita di Tommaso d'Aquino. Singole iniziali sono non solo evidenziate in rosso, ma anche decorate. Il manoscritto ha una rilegatura in pelle color lampone con fermagli, restaurata nel XX secolo. Le controguardie staccate all'inizio e alla fine provengono da un manoscritto con neumi (probabilmente un kiriale) del XIII secolo. Il manoscritto contiene due note di possesso: Dijs buoch ist erhart blarer von Wartensee zuo Kemten, guothsher zuo kemtem vnd zuo Werdeg (c. 106v) e Monasterij apud D.[ivam]Yddam in Visch.[ingen] (c. 1r). Il manoscritto apparteneva quindi al principe abate Johann Erhard Blarer von Wartensee di Kempten, la cui attività è documentata per il periodo 1587-1594, e successivamente entrò in possesso del monastero di Fischingen.
Online dal: 10.12.2020
L'antifonario con notazione musicale, il cui testo corrisponde all'Ordinario di Losanna, contiene la parte invernale del de Sanctis, l'Officium B.M.V. e il Commune Sanctorum. Il codice pergamenaceo venne scritto tra il 1510 ed il 1517 nella bottega del maestro Ruprecht (Fabri) a Friburgo da due mani (A e B). La decorazione è di Jakob Frank, del convento agostiniano di Friburgo, e di un aiuto.
Online dal: 09.04.2014
Il manoscritto (anticamente AEF, Grosses de Marsens n° 64) si compone di tre parti distinte: il martirologio di Usuardo (cc. 1r-77r), la Regula S. Augustini (Regula tertia senza l'Ordo monasterii; cc. 77v-83r) e il Necrologium monasterii Humilismontis (cc. 83v-113v). La parte originale, e la più antica, dell'obituario è dovuta allo stesso copista che ha vergato il resto del manoscritto, e il colophon situato alla fine della Regola di s. Agostino (c. 81r) la data al 1338: «Hic liber est abbacie Humilismontis Premonstratensis ordinis Lausannensis dyocesis scriptus in eadem abbatia anno Domini Mo CCCo XXXVIIIo mense iulio». L'obituario è in seguito stato completato da diverse mani che hanno registrato le fondazioni delle messe di anniversario per i defunti (sia membri del convento che laici). Le pagine sono state numerate a inchiostro, da 1 a 61, da Jean Gremaud, verosimilmente al momento in cui quest'ultimo ne realizzò una copia, conservata nell'AEF (Collection Gremaud, vol. 36, fol. 304-307). Secondo una nota di possesso leggibile a c. 1r il manoscritto nel 1660 apparteneva al collegio gesuita Saint-Michel di Friburgo.
Online dal: 22.03.2018
Questo grosso manoscritto cartaceo contiene i sermoni de tempore e de sanctis per la parte estiva, qualche testo agiografico e degli exempla. Il codice, forse di provenienza zurighese, prima di entrare alla Biblioteca cantonale di Friburgo nel 1848 fece parte della biblioteca degli eremiti di Sant'Agostino a Friburgo.
Online dal: 14.12.2018
Il manoscritto contiene principalmente i Sermones quadragesimales del domenicano Jacopo da Varazze. Proviene dallo stesso scriptorium come il Cod. L 34 che contiene la Legenda aurea dello stresso autore, e presenta le medesime riparazioni dei difetti della pergamena eseguite con dei fili colorati. Questo tipo di riparazioni si ritrova in realizzazioni analoghe uscite dal doppio convento agostiniano di Interlaken. Poco si conosce della storia del manoscritto; la sua presenza è comunque attestata presso i cistercensi di Hauterive dal XVII sec.
Online dal: 18.06.2020
Molto probabilmente realizzato ad Hauterive intorno al 1200, questo messale cistercense ha recentemente attirato l'attenzione degli storici di S. Elisabetta d'Ungheria (1207-1231). E' così considerato, con un altro manoscritto di Hauterive l'antifonario L 301, un testimone della rapida diffusione del culto della santa in un monastero cistercense. In effetti, è nel 1236 che il capitolo generale dei cistercensi decise di far iscrivere nel martirologio e nel calendario dell'ordine il nome della santa che era stata canonizzata l'anno precedente. L'iscrizione corrispondente nel calendario del nostro manoscritto, che figura come redatta di seconda mano, è probabilmente la conseguenza di questa decisione.
Online dal: 09.04.2014
Il colophon collocato alla fine stabilisce in maniera certa che questo manoscritto è stato copiato presso l'abbazia cistercense di Hauterive nel corso del sec. XIII. Il suo autore, o committente, ha senza dubbio voluto « raccogliere le opere di due autori cistercensi che hanno esercitato delle funzioni importanti nella regione: Enrico, abate del vicino monastero di Hautcrêt, e Amedeo, vescovo della diocesi di Losanna » (da Ciardo). Pentaconthamonadius, il titolo erudito scelto da Enrico, la cui biografia rimane ancora discussa, designa qui una raccolta di sermoni composta da 17 gruppi di tre sermoni, destinati alla liturgia dei monaci bianchi. Amedeo di Clermont, monaco cistercense divenuto vescovo di Losanna (1145-1159), è l'autore di otto omelie dedicate alla gloria della Madre di Dio, che hanno conosciuto un successo duraturo essendo state utilizzate come testi liturgici nel breviario della diocesi di Losanna.
Online dal: 31.03.2011
Questo messale cistercense, realizzato intorno al 1300, rappresenta una fase già avanzata dello sviluppo di questo tipo di libro liturgico: i canti del graduale sono interamente integrati nel sacramentario e non sono più accompagnati da notazione musicale ; sono inoltre scritti in una calligrafia più piccola. Sotto questa forma, il messale poteva servire all'officiante sia per la messa conventuale che per la messa privata, conosciuta dai cistercensi sin dai loro inizi. Il luogo di origine del codice non è stabilito con certezza. Senza dubbio si trova a Hauterive a partire dal sec. XV, dove vi è stata rinnovata la legatura. L'illustrazione del canone offre un bell'esempio di iniziali filigranate delle fine del sec. XIII; la decorazione dei tralci sembra qui ancora « addomesticata » da una incorniciatura rigorosa. (da Joseph Leisibach, Liturgica Friburgensia. Des Livres pour Dieu, 1993, p. 89).
Online dal: 31.03.2011
Contiene una raccolta di testi a carattere computistico e astronomico, così come delle ricette di medicina, sia in tedesco (alemannico) che latino. Tra i testi identificati vi sono degli estratti dal Buch der Natur di Conradus de Megenberg. Gli spazi previsti per la decorazione e per eventuali disegni sono stati lasciati in bianco.
Online dal: 22.06.2017
Questo manoscritto della fine del XIII secolo contiene parte del best-seller medievale Lancillotto in prosa, a cui è stato dato il nome convenzionale di Agravain, dal nome del cavaliere della Tavola Rotonda che denunciò il rapporto adultero tra Lancillotto e la regina Ginevra. Lacunoso all'inizio e alla fine, questa copia sobria e ordinata presenta delle iniziali filigranate, alternativamente rosse e blu. Di provenienza sconosciuta, è attestato presso l'abbazia di Hauterive dal XVIII secolo.
Online dal: 18.06.2020
Copiato in un luogo sconosciuto nel corso della prima metà del sec. XIV, questo manoscritto costituisce un bell'esempio di antifonario cistercense con notazione musicale (solo il Proprium de tempore si è conservato): una elegante scrittura di modulo grande che garantisce una buona leggibilità, una notazione musicale quadrata disposta su quattro linee, e un ricco apparato decorativo costituito da lettere filigranate e drôleries . All'inizio del manoscritto sono rilegati dei frammenti di una Bibbia del sec. XII, preziosi testimoni per lo studio della paleografia dei più antichi codici realizzati presso i cistercensi di Hauterive.
Online dal: 31.03.2011
Manoscritto composito cartaceo realizzato a Friburgo nella prima metà del sec. XV. Contiene nella prima parte, oltre ad alcuni corti testi anche in tedesco, il Cycle de la belle dame sans mercy di Alain de Chartier, Baudet Herenc e Achille Caulier, poema francese in ottave sull'amor cortese scritto intorno al 1424. Nella seconda parte è trascritto un altro poema in versi di Chartier: Le Livre des quatre dames.
Online dal: 04.10.2011
Manoscritto cartaceo contenente la Cronaca friburghese delle guerre di Borgogna in tedesco, ispirata all'opera di Diebold Schilling Kleiner Burgunderkrieg (1477) ma che adotta una prospettiva friburghese. La cronaca, a lungo dimenticata, è attribuita al bernese Peter von Molsheim, che l'avrebbe redatta intorno al 1478 su ordine del Consiglio di Friburgo. Le iniziali e le illustrazioni non sono state eseguite.
Online dal: 14.12.2017
Realizzato in una pergamena di un certo spessore, piuttosto sporca. Rilegatura del XVII-XVIII secolo con assi in legno rivestiti in pelle nera con impressioni a secco, con 5 borchie in ottone sia sul piatto anteriore che posteriore (1 borchia mancante sul retro). Due frammenti di fibbie. Particolarità paleografiche e di contenuto indicano che il volume è stato prodotto a Hauterive.
Online dal: 13.06.2019
Jean Joly (guardiano del convento francescano di Friburgo negli anni 1467-1469, 1472-1478, 1481-1510) trascrisse questa copia delle Quaestiones in quattuor libros sententiarum di Pietro dell'Aquila, teologo francescano italiano che tenne lezioni a Parigi negli anni intorno al 1330. Il suo commento alle Sentenze di Pietro Lombardo gli valse il soprannome di «Scotellus» per la sua divulgativa presentazione della dottrina di Giovanni Duns Scoto (morto nel 1308). La legatura del volume del XV secolo, originariamente catenato, è stata restaurata da Carole Jeanneret nel 2022.
Online dal: 20.12.2023
Commento alle Sentenze di Petrus de Candia; nella carta di guardia posteriore nota di possesso di Friedrich von Amberg (†1432) il quale, quale erudito predicatore e guardiano, organizzò la prima biblioteca del convento dei francescani di Friburgo. Foliazione, richiami, titoli correnti, note marginali e indice sono di mano dell'Amberg; sono inoltre presenti note marginali di altra mano.
Online dal: 09.04.2014
Prediche del francescano Bertrandus de Turre (Sermones epistolarum dominicalium), di proprietà di Friedrich von Amberg (guardiano a Friburgo, † 1432). Nel 1393 incaricò uno scriba professionista di copiare le prediche (f. 134r-v, sul prezzo vedi f. 153r) e di aggiungere un indice del contenuto (ff. 147-153). La coperta con assi di legno e catena del sec. XIV è stata restaurata da padre Otho Raymann prima del 2007.
Online dal: 14.12.2017
Raccolta di testi a carattere filosofico-teologico, scritta da diverse mani. Contiene, in cinque unità codicologiche cartacee, undici trattati di autori vari del sec. XIV, tra i quali sei esemplari unici. I testi sono stati scritti intorno al 1370-1410 e sono stati più volte riordinati prima che il codice, probabilmente all'inizio del sec. XV, venisse rilegato a Friburgo nell'attuale sequenza. Uno dei copisti, nel contempo proprietario e redattore, fu Friedrich von Amberg (intorno al 1350/60-1432), che visse negli anni 1393-1432 nel convento dei francescani a Friburgo, dove ricoprì per due volte la carica di guardiano. Friedrich dovrebbe aver copiato, o acquistato, questi testi in massima parte nel corso dei suoi soggiorni di studio a Straburgo, Parigi e Avignone.
Online dal: 31.03.2011
Questa raccolta anonima di sermoni con omelie, prevalentemente di orientamento neoplatonico, risale al terzo quarto del XIV secolo e fu forse copiata a Friburgo. Oltre a un indice tematico all'inizio del volume, contiene 18 omelie per il periodo dall'Avvento alla Quinquagesima, 34 omelie dalla Pasqua alla 23ª domenica dopo Pentecoste e singoli sermoni per le domeniche di Quaresima. I fogli di guardia sono frammenti di un manoscritto ebraico in semicorsiva ashkenazita del XIII secolo. Non restaurato; già volume catenato rivestito in pelle di colore rosso lampone.
Online dal: 20.12.2023
Il manoscritto miscellaneo venne compilato da Konrad von Sulzbach nel 1364 a Strasburgo dove si trovava come studente. Dopo la perdita della prima parte della raccolta, contenente il commento di Gregorio di Rimini OESA, fu rilegato nell'ultimo decennio del XIV secolo a Friburgo i.Ue. con 37 Quaestiones determinatae (f. 1r-110v) con altre questioni (110v-119v e 153v-167r) e con il riassunto delle Sentenze di Johannes de Fonte (f. 120r-153r). Le 37 Quaestiones, nelle quali si osserva l'influsso della scuola francescana inglese, si trovano solo in questo manoscritto.
Online dal: 23.09.2014
Vocabolario tedesco-latino e latino-tedesco del clerico di Strasburgo Fritsche Closener, che nel 1384 Friedrich von Amberg (guardiano a Friburgo, † 1432) fece trascrivere dal copista Gregorius (colophon f. 101v). Importante dizionario alfabetico con brevi traduzioni di parole, con aggiunte e supplementi di Friedrich von Amberg. La coperta con assi di legno e catena del XIV-XV secolo è stata completamente restaurata nel 1998 da padre Otho Raymann (per la rilegatura originale si veda il Ms. 139). Le parti del manoscritto originariamente slegate (f. B, ff. I-XX) sono ora saldamente rilegate.
Online dal: 14.12.2017
Il manoscritto composito fu riunito da Friedrich von Amberg (guardiano a Friburgo, † 1432) a partire da varie compilazioni precedenti e frammenti di testi. Il volume è diviso in otto parti e contiene un'ampia raccolta di exempla (parte 1), nonché estratti dalle Gesta Romanorum (parti 3, 4, 5 e 6) e dal De cognicione sui di Hélinand di Froidmont (parte 2), dalle Moralitates di Robert Holcot (parte 6), dal De avibus di Ugo de Fouilloy (parte 7) e dal Liber de exemplis Sacrae scripturae di Nicolaus de Hanapis (parte 8). Il folio di guardia e la controguardia posteriori sono costituiti dalla gran parte di un documento friburghese. La legatura del volume, originariamente catenato, e rivestita di pelle bianca, è stata restaurata da Carole Jeanneret nel 2021.
Online dal: 20.12.2023
Primo di una collezione in due volumi di sermoni latini del francescano Bertoldo di Regensburg. Codice trascritto dall'originale di Bertoldo. Lungo tutto il manoscritto sono distribuite delle note marginali di Federico di Amberg.
Online dal: 14.04.2008
La Biblioteca di Ginevra conserva un terzo esemplare in due volumi della Bible Historiale di Guyart des Moulins (oltre ai mss. fr. 1/1-2 e ms. fr. 2). Nonostante le pitture grossolane, questa copia più tarda è notevole per la sua provenienza. Copiata da Jean Bagnel su richiesta di Hugonin Dupont, commerciante e cittadino ginevrino, entrò nella Biblioteca di Ginevra nel 1603.
Online dal: 18.06.2020
Copiato all'inizio del XII secolo, nel priorato di Mont-Saint-Michel in Tarantasia, il messale segue un modello di Mont-Saint-Michel in Normandia. Il calendario comprende quasi tutti i santi venerati in Normandia, e l'ordinario della messa segue la tradizione di Mont-Saint-Michel. Il messale sembra essere stato in uso almeno fino al 1233, al momento dell'aggiunta dell'ultima menzione necrologica nel calendario. Fu acquistato dall'abate Claude Vittoz, curato di La Giettaz (Savoia), che lo cedette alla Biblioteca di Ginevra nel 1750.
Online dal: 14.06.2018
Datato agli anni 1170-1180, questo manoscritto contiene il testo dell'Alexandreis, un'epopea latina in versi redatta da Gautier de Châtillon per raccontare la storia di Alessandro Magno. Dedicato all'arcivescovo di Reims, quest'opera conobbe rapidamente il successo e resta tuttora apprezzata come il "miglior poema epico della letteratura del medioevo". Inoltre, la versione conservata in questo manoscritto sarebbe una delle più antiche.
Online dal: 09.04.2014
Il Libro d'ore apparteneva a Johannes Huber (†1500), cappellano al Grossmünster di Zurigo. Contiene parti delle orazioni legate alla liturgia delle ore per la vita quotidiana di un chierico.
Online dal: 10.11.2016
La raccolta di preghiere e trattati è stata vergata da Rudolf Schilling che vi appone la data 1493. In una richiesta di suffragio viene nominato il duca Sigmund von Habsburg.
Online dal: 20.12.2016
Questo salterio del sec. XII appartiene al fondo antico della biblioteca del doppio monastero di Muri. Da lì giunse nel monastero di Hermetschwil. Il ciclo di miniature è incompleto, il calendario contiene una serie di annotazioni necrologiche.
Online dal: 22.06.2010
Questo codice data della prima metà del sec. XIV e contiene una copia del Roman de la Rose, un poema allegorico in antico francese composto nel sec. XIII da Guillaume de Lorris e Jean de Meung. Questo esemplare, che costituisce una delle più di 300 copie complete o parziali che sopravvivono, è fittamente annotato e denota l'uso da parte di vari diversi lettori.
Online dal: 21.01.2011
Il cosiddetto «Recueil Grenet» è un manoscritto poetico realizzato dal mercante ginevrino Gilbert Grenet (1510?-1568) e raccoglie delle poesie francesi composte nei decenni 1530-1560. La raccolta si apre con una quarantina di epistole e di «dizains» (in dieci versi) di Clément Marot probabilmente copiate durante e dopo il soggiorno del poeta a Ginevra (1542-1543). Seguono delle poesie anonime sulle virtù dell'educazione e dell'arte di scrivere. Si conclude con una quarantina di epigrammi e poesie varie che lodano la Riforma e polemizzano contro il cattolicesimo. In alcuni casi si tratta di riscritture personali di testi di Théodore de Bèze e Ronsard. Il codice, parzialmente decorato, illustra il ruolo rivestito dalla poesia militante negli ambienti commerciali che sostenevano la Riforma a Ginevra all'epoca di Calvino. È stato acquistato dalla Biblioteca cantonale e universitaria di Losanna nel 1844.
Online dal: 12.12.2019
Insieme al «Weissbuch» (KU 4a) questo urbario offre uno sguardo complessivo sui diritti e le proprietà dell'abbazia cistercense, che aveva raggiunto il suo momento di massima potenza economica nella seconda metà del XV secolo. Trascrizioni di documenti e raccolte di diritti e compiti, ordinati secondo criteri geografici, documentano l'insieme delle proprietà monastiche. Lo «Schwarbuch» contiene le fonti che riguardano i possedimenti nell'ambito della intendenza (Schaffnerei) di Zofingen e Sursee, che si estendeva fino al canton Soletta e nella regione di Basilea. Il volume giunse nell'Archivio di Stato con l'archivio del monastero, dopo la sua secolarizzazione avvenuta nel 1838.
Online dal: 22.03.2017
Unica opera nota del monogrammista B.G., creata nel 1557 per l'abate di Wettingen Peter I. Eichhorn (†1563). Mentre la maggior parte delle numerose iniziali sono state disegnate a partire da xilografie di Bernard Salomon (Quadrins historiques de la Bible, Lione 1553), il pittore ha composto gli ornamenti marginali in modo indipendente ed estremamente affascinante, con allusioni al nome del committente (Eichhorn = scoiattolo) e al motivo dell'oca.
Online dal: 10.10.2019