Pontificale per Johannes Feierabend, dal 1500 al 1508 abate del convento di Muri. Il 12 luglio 1507 il papa Giulio II ha assegnato i pontificali all'abate Johannes Feierabend ed ai suoi successori.
Online dal: 03.11.2009
Cronaca svizzera riccamente illustrata in tre parti, rispettivamente in tre libri. Il più recente e voluminoso libro (Parte I) contiene l'origine e la storia della Confederazione fino al XIV secolo. Il più antico libro (Parte II) contiene una descrizione delle guerre burgunde del XV secolo. Il libro finale (Parte III) descrive eventi puntuali della storia della Confederazione durante il XV e il XVI secolo, come l'affare Waldmann (1489) e la battaglia di Marignano (1515), e contiene un catalogo illustrato del bottino della guerra sveva del 1499.
Online dal: 03.11.2009
Cronaca svizzera riccamente illustrata in tre parti, rispettivamente in tre libri. Il più recente e voluminoso libro (Parte I) contiene l'origine e la storia della Confederazione fino al XIV secolo. Il più antico libro (Parte II) contiene una descrizione delle guerre burgunde del XV secolo. Il libro finale (Parte III) descrive eventi puntuali della storia della Confederazione durante il XV e il XVI secolo, come l'affare Waldmann (1489) e la battaglia di Marignano (1515), e contiene un catalogo illustrato del bottino della guerra sveva del 1499.
Online dal: 03.11.2009
Cronaca svizzera riccamente illustrata in tre parti, rispettivamente in tre libri. Il più recente e voluminoso libro (Parte I) contiene l'origine e la storia della Confederazione fino al XIV secolo. Il più antico libro (Parte II) contiene una descrizione delle guerre burgunde del XV secolo. Il libro finale (Parte III) descrive eventi puntuali della storia della Confederazione durante il XV e il XVI secolo, come l'affare Waldmann (1489) e la battaglia di Marignano (1515), e contiene un catalogo illustrato del bottino della guerra sveva del 1499.
Online dal: 03.11.2009
La Eidgenössische Chronik di Werner Schodoler (1490-1541) è l'ultima in ordine cronologico delle cronache illustrate svizzere del tardo medioevo. La sua redazione venne intrapresa a titolo privato dall'autore tra il 1510 ed il 1535 prendendo a modello soprattutto la cronaca di Berna - Amtliche Berner Chronik - di Diebold Schilling e la cronaca - Kronica - di Petermann Etterlin. Questo volume, il terzo ed ultimo della cronaca, contiene la narrazione degli avvenimenti delle guerre di Borgogna e di Svevia per terminare con le campagne militari d'Italia, tra le quali la battaglia di Marignano del 13-14 settembre 1515 alla quale forse assistette personalmente . E' illustrata da 196 disegni a penna rimasti senza colore di un artista anonimo. I tre volumi si trovano ora in tre diverse biblioteche: il primo nella Leopold-Sophien-Bibliothek di Überlingen, il secondo nell'Archivio della città di Bremgarten ed il terzo nella Biblioteca cantonale di Aarau.
Online dal: 20.12.2012
Parte seconda di una Bibbia in tre tomi (Nuovo Testamento) miniata (di cui sono rimasti i codici MsWettF 1 e MsWettF 2), che probabilmente Rudolf Schwerz, canonico presso il Grossmünster di Zurigo e prevosto ad Altorf, ha lasciato in eredità per testamento al monastero di Wettingen. L'origine della Biblia sacra non è documentata, si suppone che sia stata allestita in ambiente zurighese. L'asportazione di alcune iniziali miniate ha causato delle perdite di testo.
Online dal: 19.12.2011
Primo volume (temporale) del graduale in due tomi contenente i canti della Messa, che l'abate di Muri Laurentius di Heidegg acquistò dal capitolo di canoniche di Säckingen nel 1532, dopo che gli arredi liturgici ed i libri per la liturgia del monastero di Muri insieme erano andati distrutti nella seconda guerra di Kappel. La grande lettera filigranata all'inizio del codice venne fatta ridipingere dall'abate con il bastone abbaziale, il suo stemma e quello del monastero.
Online dal: 04.10.2018
Secondo volume (sanctorale) del graduale in due tomi contenente i canti della Messa, che l'abate di Muri Laurentius di Heidegg acquistò dal capitolo di canoniche di Säckingen nel 1532, dopo che gli arredi liturgici ed i libri per la liturgia del monastero di Muri insieme erano andati distrutti nella seconda guerra di Kappel. La grande lettera filigranata all'inizio del codice venne fatta ridipingere dall'abate con la mitra, il bastone abbaziale, il suo stemma e quello del monastero.
Online dal: 04.10.2018
Questo manoscritto composito, scritto in minuscola gotica precoce nella seconda metà del XIII sec., è composto di cinque parti. Contiene l'altro il Beniamin minor (La preparazione dell'anima alla contemplazione) di Riccardo di S. Vittore, vari scritti di Ugo da S. Vittore, il De sermone domini in monte secundum Matthaeum di Agostino e il De cognitione humanae conditionis di Bernardo di Clairvaux. Sull'ultima carta sono riportate delle ricette e delle benedizioni.
Online dal: 17.12.2015
Parte di una Bibbia in tre tomi (Genesi-Esdra) miniata (di cui sono rimasti i codici MsWett F1 e MsWettF 2), che probabilmente Rudolf Schwerz, canonico presso il Grossmünster di Zurigo e prevosto ad Altorf, ha lasciato in eredità per testamento al monastero di Wettingen.
Online dal: 04.11.2010
Il manoscritto, probabilmente eseguito in area germanofona, contiene una Biblia sacra decorata di numerose iniziali su fondo dorato. Inoltre il breve trattato De fructibus carnis et spiritus, attribuito ad Ugo di S. Vittore o a Corrado di Hirsau, corredato da due schemi disegnati. Nel XVI sec. questo manoscritto riccamente illustrato era in possesso di Christoph Silberysen, abate del monastero cistercense di Wettingen.
Online dal: 04.11.2010
Secondo dei tre volumi del cosiddetto Graduale di Wettingen, realizzato a Colonia per un convento di Eremiti Agostiniani e giunto da Zurigo nel monastero cistercense di Wettingen dopo la Riforma. Le iniziali del secondo volume sono opera del Maestro del Graduale il Giovane.
Online dal: 17.12.2015
Terzo dei tre volumi del cosiddetto Graduale di Wettingen, realizzato a Colonia per un convento di Eremiti Agostiniani e giunto da Zurigo nel monastero cistercense di Wettingen dopo la Riforma. Le iniziali del terzo volume sono opera, come quelle del secondo (MsWettFm 2) del Maestro del Graduale il Giovane.
Online dal: 04.11.2010
Compendio in rima della storia degli Asburgo, con disegni a penna degli stemmi della dinastia degli Asburgo e dei loro acquisiti per matrimonio, spesso combinati o fusi.
Online dal: 14.04.2008
Il Silbernes Landbuch (Codice del 1585), costituito da 86 fogli pergamenacei, contiene gli ordinamenti dell'intero territorio di Appenzello. Si tratta di un riassunto dei più antichi testi di diritto chee venne integrato in epoca più recente con nuovi ordinamenti. A seguito della divisione del territorio di Appenzello, avvenuta nel 1597, il libro degli ordinamenti passò in proprietà del cantone di Appenzello Interno e rivestì validità fino al sec. XIX. La ricca decorazione, costituita da miniature ed iniziali, indica il grande valore attribuito al volume.
Online dal: 17.12.2015
Questo messale rappresenta il più antico documento finora conservatosi del cantone di Appenzello Interno e si trova in possesso della parrocchia di S. Maurizio di Appenzello. E' probabilmente stato realizzato per una chiesa situata nella diocesi di Costanza ma la sua origine rimane sconosciuta. L'importanza del messale per la storia del territorio di Appenzello è data anche dal fatto che contiene l'unica trascrizione conosciuta del documento di fondazione della parrocchia di Appenzello del 1071. Il volume contiene delle parti separate (calendario, graduale, sequenziario, sacramentario, lezionario). Il calendario è particolarmente ricco di feste di santi, delle quali però nessuna è rubricata come festa di patronato.
Online dal: 17.12.2015
Il libro genealogico del farmacista basileese Hans Friedrich Eglinger (1608-1675) permette di gettare uno sguardo nell'ordinamento farmaceutico del XVII secolo e sui suoi contatti. Vi si trovano per la maggior parte detti in tedesco, francese e latino di diversi autori che si rivolgono a Eglinger. In parte sono sfarzosamente illustrati. A c. 53r uno di questi, illustrato, di Jacobus Mozes, mostra al centro un enorme mortaio. La pagina col titolo è abbellita da una pittura barocca a tempera.
Online dal: 26.09.2017
Postille alla Genesi e all'Esodo; scritto nel 1396 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da 52 disegni a penna colorati che si estendono da un quarto a metà della pagina. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 2-6 e 10-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Postille al Levitico, Numeri e Deuteronomio, scritto nel 1397 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da 23 disegni a penna in parte colorati che si estendono prevalentemente su metà della pagina. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1, 3-6 e 10-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Postille a Giosuè, Giudici, Ruth, Esdra, Giobbe, scritto nel 1401 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da 58 disegni a penna che si estendono su mezza pagina, in parte o interamente colorati. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1-2, 4-6 e 10-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Postille al Libro dei Re e a Ester, scritto nel 1400-1401 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da 52 disegni a penna inseriti in una colonna, in parte colorati. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1-3, 5-6 e 10-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Postille a Geremia, Daniele, Maccabei e Giuditta, scritto nel 1393 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da 53 disegni a penna colorati e in parte incorniciati che si estendono su metà o sull'intera pagina. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1-4, 6 e 10-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Postille a Isaia e ai dodici profeti minori, scritto presumibilmente tra il 1393 ed il 1396 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da due disegni schematici della meridiana che illustrano il miracolo della guarigione di Ezechia. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1-5, e 10-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 25.06.2015
Postille al Vangelo di Matteo e trattato sugli scacchi di Jacopo da Cessole, scritto nel 1392 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da 13 disegni a penna colorati inseriti in una colonna. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1-6, e 11-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
lla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1-6, 10 e 12-13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Postille agli Atti degli Apostoli, all'Apocalisse e alle lettere canoniche, scritto nel 1405-1407 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf, decorato da 14 disegni a penna che si estendono su metà della pagina in parte colorati. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi A II 1-6, 10-11 e 13, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 19.03.2015
Postille alle Lettere di Paolo, scritto nel 1413-1415 dal prete di Friburgo Rüdiger Schopf. Il manoscritto è parte di un'opera in vari volumi, riccamente illustrata, contenente il commento alla Bibbia di Niccolò di Lira Postilla super totam Bibliam che il prete secolare Rüdiger Schopf di Memmingen realizzò negli anni dal 1392 al 1415 per la certosa di Friburgo. Nel 1430 l'opera, di cui fanno parte anche i volumi riccamente illustrati A II 1-6 e 10-12, vennero venduti alla certosa di Basilea.
Online dal: 25.06.2015
Il commento ai Salmi è un autografo di Ambrosius Alantsee il quale, dopo aver studiato e successivamente insegnato all'Università di Basilea, nel 1480 entrò nella certosa basileese, dove operò come copista, fu priore e autore di letteratura prevalentemente liturgica. Questo manoscritto è stato scritto pochi anni prima della sua morte, che lo sorprese nel 1505 in occasione di un viaggio di visitazione a Erfurt.
Online dal: 10.10.2019
Interpretazione in tedesco della Postilla ai Salmi di Niccolò di Lira (morto 1349), realizzata probabilmente ancora nel corso della sua vita. Il commento ai salmi, prima attribuito a Heinrich von Mügeln, è opera di un anonimo non ancora storicamente attestato, il cosiddetto "Österreichischer Bibelübersetzer". Questi traduce il testo di base abbreviandolo e corredandolo di aggiunte. L'esemplare, proveniente dalla biblioteca della certosa di Basilea, è databile alla metà del XV secolo e le sue miniature appartengono al gruppo di Vullenhoe.
Online dal: 20.12.2016
Il manoscritto, databile intorno al 1460 e vergato dal notaio e cancelliere di Basilea Jodocus Seyler (1454-1501), contiene le lettere di Paolo nella sequenza canonica, così come la lettera ai Laodicensi apocrifa. La Lettera ai Romani è riccamente glossata, nella prima lettera ai Corinzi si trovano ancora alcune glosse interlineari e poi il processo di commento si interrompe. Delle molte iniziali certamente presenti in origine è rimasta unicamente una figurata.
Online dal: 26.09.2017
Il libello di Giovanni evangelista, proveniente dal monastero delle clarisse di Gnadental, fu completato nel 1493. Il manoscritto contiene testi di e su Giovanni evangelista, tra questi exempla, prediche, sequenze, lezioni e la rivelazione in tedesco. La vita di Giovanni all'inizio del manoscritto è corredata da un ricco ciclo di immagini con scene della leggenda dell'evangelista.
Online dal: 14.12.2017
Il piccolo e spesso manoscritto in carta e pergamena della biblioteca della certosa di Basilea deve essere stato usato intensamente, come suggeriscono le forti tracce di sporco e le tracce d'uso. L'originale rilegatura in pelle rossa è ricoperta da un altro strato di pelle, che sporge oltre la copertina del libro nella parte inferiore e può essere ripiegata sul taglio inferiore per proteggerla. Il manoscritto contiene preghiere, inni e altri testi devozionali di numerosi autori diversi – soprattutto santi e papi – come Mechthild di Magdeburg o Bernardo di Chiaravalle. Sono rappresentati anche autori certosini come Heinrich Arnoldi. Alle cc. 4v e 316v sono incollate diverse xilografie e incisioni su metallo colorate.
Online dal: 14.12.2018
Volume a carattere devozionale del sec. XV, scritto per la maggior parte dal certosino Johannes Gipsmüller ed in possesso della certosa di Basilea. Sul verso di un foglio pergamenaceo, inserito quale f. 57 nel codice cartaceo, è raffigurata a piena pagina una Crocifissione con Maria e Giovanni. Rappresenta inoltre una rarità una raccolta in latino di citazioni bibliche e di detti in tedesco di Petrus Wolfer che dovevano essere raffigurati attorno ad una rappresentazione della Crocifissione su di una parete della certosa.
Online dal: 26.09.2017
Il manoscritto cartaceo di piccolo formato, proveniente dalla certosa di Basilea, è vergato in gran parte dalla mano del bibliotecario Georg Carpentarius, che ha raccolto, per gli esercizi spirituali quotidiani, preghiere per varie occasioni, inni, meditazioni e altri testi teologici. Tra gli autori identificabili ci sono grandi autori quali Anselmo di Canterbury e Bernardo di Chiaravalle, accanto a nomi meno noti come Basilius Phrisius. Nelle copertine sono incollate due stampe a colori: san Giorgio con il drago (controguardia anteriore) e la Messa di san Gregorio (controguardia posteriore).
Online dal: 14.12.2018
Il manoscritto miscellaneo, decorato in modo semplice, proviene dalla certosa di Basilea. Fu scritto da varie mani del XV secolo. Il codice contiene una miniatura; di una seconda rimangono solo i resti di una pagina strappata. In due punti del testo sono state aggiunte note musicali. I testi raccolti nel volume sono quasi esclusivamente delle preghiere. La maggior parte sono abbastanza brevi, a volte non occupano più di mezza pagina del manoscritto di formato ridotto. Alcune preghiere sono in prosa, altre sono in versi.
Online dal: 10.12.2020
Celebre per i ritratti iniziali di Gregorio di Nazianzio e di Elia di Creta, e per il ciclo, unico, di 19 miniature in onore di Gregorio (delle quali 5 sono andate perse), questo codice è notevole anche per il suo contenuto (19 commentari di Elia di Creta, tuttora inediti in greco) e per la storia della sua costituzione. I commentari furono copiati alla fine del XII o all'inizio del XIII secolo, nell'ambito di un progetto che non prevedeva l'inserimento di miniature nel frontespizio. Queste furono in seguito aggiunte, con un prologo, poco tempo dopo il lavoro di copia del testo. Il codice presenta ancora la legatura fatta a Costantinopoli, tra il 1435 ed il 1437, in occasione di un restauro fatto dal domenicano Jean Stojković di Ragusa, suo nuovo proprietario, che lo portò a Basilea nel 1437.
Online dal: 22.06.2017
Il libro delle matricole del rettorato di Basilea, redatto in forma manoscritta dal 1460 al 2000, contiene annotazioni suddivise per semestre e per anno relative ai rispettivi rettori, così come liste degli studenti iscritti, e rappresenta in questo modo una importante fonte per la storia dell'Università di Basilea. Nel primo volume è inoltre ricordata, sotto forma di testo e di immagini, la cerimonia di apertura dell'Università. Notevole è inoltre il ricco apparato decorativo dei primi tre volumi, che si estendono lungo tre secoli e che, esattamente databile data la struttura cronologica dei testi, permettono di documentare in maniera eccezionale lo sviluppo dell'arte della miniatura a Basilea.
Online dal: 21.12.2010
Il libro delle matricole del rettorato di Basilea, redatto in forma manoscritta dal 1460 al 2000, contiene indicazioni suddivise per anno sui rispettivi rettori, così come liste degli studenti iscritti. Si presenta notevole il ricco apparato decorativo dei primi tre volumi, che si estende lungo l'arco di tre secoli e che, data l'organizzazione cronologica del manoscritto, è esattamente databile. Il libro delle matricole costituisce non solo una fonte importante per la storia dell'Università di Basilea, ma documenta in questo modo anche lo sviluppo della miniatura in questa città.
Online dal: 21.12.2010
Il libro delle matricole del rettorato di Basilea, redatto in forma manoscritta dal 1460 al 2000, contiene indicazioni suddivise per anno sui rispettivi rettori, così come liste degli studenti iscritti. Si presenta notevole il ricco apparato decorativo dei primi tre volumi, che si estende lungo l'arco di tre secoli e che, data l'organizzazione cronologica del manoscritto, è esattamente databile. Il libro delle matricole costituisce non solo una fonte importante per la storia dell'Università di Basilea, ma documenta in questo modo anche lo sviluppo della miniatura in questa città.
Online dal: 21.12.2010
Per studiare presso la facoltà di Basilea fondata nel 1460, occorreva iscriversi nella matricola del rettorato, prestare un giuramento di fedeltà ed obbedienza, versare una tassa studentesca e - solo a quel punto l'immatricolazione era valida – iscriversi nella matricola della propria facoltà. La matricola di teologia del 1462-1740 contiene, oltre alle registrazioni fatte dai decani, sia gli statuti antichi che quelli nuovi della facoltà.
Online dal: 20.12.2016
Il volume di matricole della facoltà di medicina, riccamente decorato, copre il periodo del decanato da Heinrich Pantaleon (1559) fino a Werner Lachenal (1799). Le registrazioni sono per la maggior parte di mano dei decani e sono accompagnate dai rispettivi stemmi. I rapporti sono preceduti da annotazioni di Heinrich Pantaleon riguardanti la storia della facoltà dal 1460 fino al 1559.
Online dal: 20.12.2016
Il secondo volume della matricola della facoltà di medicina contiene un elenco dei dottorati sostenuti con successo dal 1571 al 1806 e degli studenti iscritti dal 1570 al 1814; vi è aggiunta una panoramica degli esami e delle Disputationes sostenute, così come delle lezioni durante i giorni di canicola. Le registrazioni sono precedute da una miniatura a piena pagina del sigillo della facoltà di medicina dell'Università di Basilea.
Online dal: 20.12.2016
In questo manoscritto greco del XII secolo contenente il Nuovo Testamento in due parti (senza l'Apocalisse), le Epistole e gli Atti sono sorprendentemente collocati prima dei Vangeli. Magnificamente miniato, questo codice include iniziali che rappresentano gli autori delle lettere del Nuovo Testamento, oltre a una miniatura che mostra Giovanni Evangelista e la discesa di Gesù agli inferi (f. 265v). Nel XV secolo, il legato del Concilio di Basilea, Giovanni di Ragusa, acquistò il codice a Costantinopoli e alla sua morte lo lasciò in eredità ai domenicani di Basilea. Il codice passò nelle mani di Johannes Reuchlin e in quelle di Erasmo per la sua prima edizione del Nuovo Testamento greco (1516).
Online dal: 26.09.2024
Salterio in tedesco, scritto nel 1485 da Johannes Waltpurger, forse ad Augusta. La pagina iniziale decorata con tralci vegetali, con la quale inizia il prologo, si ritrova quasi identica in un manoscritto di Cambridge dello stesso copista. La carta di guardia posteriore, incollata all'interno del piatto, mostra un paesaggio tuffato in una pioggia di sangue. Non è chiaro come il manoscritto sia giunto a Basilea.
Online dal: 25.06.2015
Il manoscritto, redatto nella prima metà del sec. IX a Fulda, contiene due testi a carattere astronomico: il primo è costituito da estratti dell'Aratus latinus e il secondo dalla Aratea di Germanico con degli Scholia esplicativi, illustrazioni delle 34 costellazioni ed un disegno (oggi sciolto) dell'intero cielo stellato. L'Aratea, che si rifà al poema didattico astronomico di Arato di Soloi, veniva utilizzata nell'insegnamento del computo (calcolo della Pasqua) nella scuola del monastero di Fulda quale fonte visiva per le conoscenze astronomiche di base.
Online dal: 25.06.2015
Lo sfarzoso Libro d'Ore fu probabilmente allestito nel terzo quarto del XV secolo nell'Italia del Nord. Lo stile delle miniature e la scelta dei santi da venerare rimandano alla regione intorno a Modena, Este, Ferrara. Nel calendario le iniziali con storie illustrano i dodici mesi, all'inizio degli Uffici ci sono delle pagine decorate con rappresentazioni principalmente della vita di Cristo. Le miniature e le iniziali sono realizzate con pittura a tempera e oro. Il manoscritto giunse nel sec. XX nella biblioteca universitaria dal Kunstmuseum di Basilea.
Online dal: 26.09.2017
Terzo tomo di una bibbia latina composta in origine di quattro volumi, confezionata negli anni 1435-1445 a Basilea. Illustrata da un artista anonimo, fu trascritta da Heinrich von Vullenhoe, uno dei più importanti calligrafi della certosa di Basilea. L'ordine dei libri liturgici segue le prescrizioni della liturgia. Al gruppo appartengono anche i codici B I 2 e B I 3.
Online dal: 20.12.2016
Questo manoscritto del XIII secolo contenente il Commento ai salmi di Pietro Lombardo, giunse alla certosa di Basilea dal precedente possessore, Petrus Medicus. Il codice è organizzato in tre colonne, nonostante la colonna esterna verso il margine rimanga vuota. Le due colonne con il testo sono parzialmente a loro volta suddivise a metà e offrono nella metà sinistra il testo della Bibbia, nella metà destra, in righe di metà altezza, il commento. Le iniziali figurate, in stile francese molto fine, si trovano in corrispondenza della divisione del salterio in otto sezioni liturgiche. Nella parte inferiore, priva di scrittura, si trovano delle annotazioni quasi illeggibili tracciate con una sorta di matita, forse un ulteriore commento.
Online dal: 20.12.2016
Messale per la diocesi di Basilea, realizzato intorno al 1460. Il volume, riccamente illustrato, era parte di una donazione della vedova Margaretha Brand († 1474) alla certosa di Basilea. Fu utilizzato presso l'altare della santa Vergine nel piccolo chiostro della certosa. Dal punto di vista storico artistico il manoscritto può essere attribuito al cosiddetto «Vullenhoe-Gruppe».
Online dal: 26.09.2017
Secondo di una edizione in due volumi dei Moralia in Iob di Gregorio. Il volume della fine del XII secolo, decorato con ricche iniziali, fu acquisito durante il concilio di Basilea e completato dal copista Heinriche von Vullenhoe nella certosa. L'origine del volume non è chiara. Una nota di possesso erasa di un monastero di S. Maria in Insula potrebbe indicare il monastero premonstratense di Marienwerd in Goldern o il monastero cistercense Notre Dame de l'Ile-de-Ré presso La Rochelle. Il primo volume (B I 12) ha probabilmente la stessa origine.
Online dal: 26.09.2017
Il manoscritto, decorato con parsimonia da iniziali ornamentali con tralci e figure, fu realizzato alla fine del XII secolo e apparteneva alla biblioteca della certosa di Basilea. Oltre alle cantica ad laudes et ferialia glossate contiene principalmente il salterio con la glossa ordinaria, il commento standard del Medioevo ai testi biblici. La disposizione del testo è stata progettata nel consueto stile del commentario a corona: il testo del salmo è al centro della pagina, attorniato nei margini e tra le righe dall'interpretazione.
Online dal: 14.12.2018
Il manoscritto, copiato da varie mani molto simili nel sec. X, contiene l'Omiliario di Paolo Diacono per la parte invernale e presenta due notevoli disegni a a piena pagina (6r e 68v) e varie iniziali ornamentali a penna nello stile miniaturistico sangallese. Appartenne alla certosa della città renana e le venne donato, così come il B III 2, da Pierre de la Trilline, vescovo di Lodève presso Montpellier (1430-1441) che ricoprì varie cariche durante il concilio di Basilea.
Online dal: 17.02.2010
Il manoscritto, terminato nel 1479 da Johannes Gipsmüller, contiene le Consuetudines Ordinis Cartusiensis raccolte ed approvate da papa Innocenzo, gli «usi» dei monaci certosini, così come le decisione e le prescrizioni degli Statuta antiqua e degli Statuta nova approvate in seguito dal capitolo generale. All'inizio del volume è rilegata una raffigurazione del martirio di s. Barbara.
Online dal: 26.09.2017
Il manoscritto composito proviene dalla biblioteca della certosa di Basilea e contiene nella prima parte le Orationes et meditationes de vita Christi del mistico Tommaso da Kempis (1379-1471), un importante rappresentante della Devotio moderna. Sia la scrittura che la decorazione del fascicolo rimandano alla scuola neerlandese. A una parte centrale stampata fa seguito una raccolta di suppliche e preghiere in latino.
Online dal: 14.12.2017
Il manoscritto di piccolo formato, in latino, proveniente dalla certosa di Basilea, si concentra sulla Passione di Cristo. L'immagine devozionale all'interno della coperta anteriore riprende questo tema, così come i testi, che sono opera per esempio di Ludolf von Sachsen, Bonaventura e Eckbert von Schönau. Il primo testo contenuto nel manoscritto, un lungo testo devozionale De vita et passione Iesu Christi, è stato probabilmente scritto da Heinrich Arnoldi, certosino di Basilea.
Online dal: 14.12.2017
Questo manoscritto in pergamena di piccolo formato proviene dalla certosa di Basilea, dove fu completato dal copista Johannes Gipsmüller nel 1478. I numerosi testi devozionali dedicati a varie sante sono tramandati in gran parte in forma anonima, e alcuni – come quelli su Margareta, la patrona della certosa di Basilea – possono essere probabilmente attribuiti a Heinrich Arnoldi. Il codice è decorato con illustrazioni a piena pagina dei santi trattati nel testo, oltre a numerose iniziali, queste ultime in stili molto diversi.
Online dal: 10.12.2020
Manoscritto giuridico originariamente in possesso del giureconsulto basileese Arnold Zum Luft (1453-1517). Il manoscritto fu allestito nella seconda metà del XIII sec. a Bologna e contiene il Digestum vetus, la prima parte della tradizione tardoantica del diritto in vigore, con le glosse di spiegazione di Francesco Accursio. Il manoscritto presenta, accanto alla numerazione araba, una romana, talvolta vigesimale.
Online dal: 26.09.2017
Analogamente al C I 1, anche questo manoscritto giuridico bolognese del XIV secolo appartenne a Arnold Zum Luft (1453-1517). Contiene il Digestum novum con le glosse di Accursio, cioè la quarta e ultima parte del corpus del Digesto, con la letteratura giuridica romana. Il manoscritto è riccamente decorato, con una miniatura iniziale e iniziali figurate.
Online dal: 26.09.2017
Per ragioni di efficienza, gli scritti di diritto e di diritto canonico sono stati spesso riprodotti con il sistema della pecia, con il quale un modello veniva separato in fascicoli distribuiti tra vari copisti. Così, anche il presente commento alle decretali di un certo «Abbas antiquus», solo più tardi identificato come Bernardus de Montemirato, è stato prodotto in tre parti. Il manoscritto, con una decorazione parsimoniosa, è scritto in littera bononiensis e appartenne alla biblioteca della certosa di Basilea.
Online dal: 14.12.2017
Il manoscritto, una raccolta di testi a carattere giuridico, contiene quale testo principale la Summa super rubricis decretalium del giurista italiano Goffredo da Trani (morto 1245). Si tratta di un libro di testo sulla raccolta di decreti commissionato da papa Gregorio IX che ha trovato ampia diffusione. Il testo è decorato e completato da cinque piccole iniziali figurate probabilmente di origine francese.
Online dal: 22.03.2018
Questo salterio liturgico (incompleto) fu allestito a Napoli negli anni 1335-1350; la magnifica decorazione è opera del miniatore Cristoforo Orimina. La presenza di tre diverse armi non ha permesso di identificare il suo primo destinatario, il quale probabilmente fu un membro della corte angioina di Napoli. Messo diverse volte in vendita nei secoli XIX-XX, il salterio fu acquistato nel 1968 dal proprietario della collezione dei “Comites Latentes”, ubicata nella Biblioteca di Ginevra.
Online dal: 09.12.2008
Questo elegante libro d'ore in formato tascabile fu miniato a Tours intorno al 1480 dal Maître des camaïeux d'or Le Bigot, attivo nell'entourage del pittore Jean Bourdichon. Alle sedici minuscole iniziali istoriate in camaieu d'oro che contiene con il ciclo usuale, ne fa seguito uno originale dedicato ai sette giorni della Creazione. L'artista dimostra un'eccezionale padronanza tecnica conferendo al corpo delle iniziali un carattere evanescente e particolarmente attraente. La raffinata disposizione delle lettere che le circondano ha quale fine di invitare il suo committente anonimo ad apprezzare nel dettaglio la meticolosa combinazione di oro e colori.
Online dal: 14.12.2018
Questo prezioso libro d'ore fu prodotto a Firenze nell'ottavo decennio del XV secolo; la ricca ed elegante decorazione miniata si deve alla bottega di uno dei più famosi artisti fiorentini dell'epoca, Francesco d'Antonio del Chierico, che eseguì sia le pagine incipit dei diversi Uffici sia le iniziali miniate all'interno del testo. Di grande eleganza anche la sua decorazione filigranata. Uno stemma, purtoppo in parte abraso, ci informa che il manoscritto fu eseguito per il matrimonio di un membro della nota famiglia Serristori. Nel 1970 il manoscritto fu acquistato da un collezionista privato che lo depositò alla Bibliothèque de Genève nel suo fondo di Comites Latentes.
Online dal: 23.06.2014
La haggadah manoscritta Comites Latentes 69 è una creazione viennese del 1756, decorata con l'inchiostro nero e che imita magistralmente la incisione su cuoio. L'autore è il celebre copista-illustratore Zimmel ben Moïse di Polna (attivo tra il 1714 e il 1756) che ha realizzato una trentina di manoscritti datati e conservati, ma dei quali solo 17, tra i quali il CL 69, sono autografi. La sua opera artistica si inserisce tra gli esempi più eccezionali della decorazione manoscritta ebraica dell'Europa centrale del sec. XVIII. Alla fine, un testo del Cantico dei Cantici copiato da una mano posteriore conclude questo magnifico manoscritto.
Online dal: 22.06.2017
Questo manoscritto è una compilazione agiografica in prosa francese nella quale sono narrate le vite degli apostoli, dei martiri, dei confessori e dei santi. Alcuni di questi racconti sono attribuiti a Wauchier de Denain. Datato al primo quarto del XIV secolo, è stato decorato dal Maître de Papeleu e dal miniatore Mahiet, e contiene infatti più di ottanta iniziali istoriate.
Online dal: 17.03.2016
Questo libro d'ore riccamente illustrato fu miniato a Tours intorno al 1500, per un committente di origine tolosana. La città di Tours e la Valle della Loira erano diventate nel sec. XV il luogo di residenza della corte dei re di Francia, e questo manoscritto è legato a questo passato di grande prestigio. In effetti due delle miniature di questo libro d'ore sono associate al nome di Jean Bourdichon (intorno al 1457-1521), pittore di corte. Le altre 35 miniature si devono alla mano di tre miniaturisti dell'atelier di Jean Poyer († prima del 1504), anch'esso con sede a Tours.
Online dal: 04.07.2012
Dieci fogli con illustrazioni contenenti la seconda parte delle profezie dei papi Bonifacio IX fino a Eugenio IV prima attribuito a Gioacchino da Fiore. Furono confezionati all'epoca del concilio di Basilea e in origine fecero parte di un volume composito della certosa contenente gli atti del concilio. I disegni a penna fortemente espressivi permettono di riconoscere l'influsso dell'atelier basileese di Konrad Witz, uno dei più importanti rappresentanti della pittura dell'Oberrhein di epoca tardogotica.
Online dal: 14.12.2017
Fin dal IX secolo la Historia animalium di Aristotele, una descrizione ordinata di vari esseri viventi, era disponibile in una traduzione araba che Michele Scoto tradusse in latino intorno al 1220. La decorazione delle iniziali di questo manoscritto, che Johannes Heynlin ha acquistato a Parigi e lasciato in eredità alla certosa di Basilea, è ricca di drôleries. In tutto il volume ci sono annotazioni di diverse mani.
Online dal: 14.12.2017
Il codice, scritto da Johannes Heynlin durante il suo soggiorno parigino tra il 1469 e il 1471, contiene tre ‘classici dell'educazione': le Bucoliche (con commenti), le Georgiche e l'Eneide di Virgilio, così come tutta una serie di opere pseudo virgiliane. Il volume è finemente decorato con iniziali figurate con scene tratte dalle opere di Virgilio, opera di un atelier parigino. Il manoscritto è stato probabilmente rilegato a Basilea, forse su incarico della certosa, che ne venne in possesso quando Heynlin entrò nel monastero.
Online dal: 18.06.2020
Uno dei codici di Isidoro dal monastero di Fulda che si è salvato perché nel XVI sec., ancora prima della distruzione della biblioteca durante la guerra dei trent'anni, giunse a Basilea. Qui servì probabilmente quale possibile modello per una progettata edizione delle opere di Isidoro. Allestito a Fulda alla fine del sec. IX, conserva ancora la legatura carolingia in una coperta di pergamena. Oltre alle opere di Isidoro contiene il più antico catalogo della biblioteca di Fulda, le cosiddette ricette basileesi in antico tedesco e un ciclo di immagini a carattere astronomico e computistico.
Online dal: 22.06.2017
Le sezioni di questo volume della biblioteca dei francescani di Basilea, un tempo rilegate separatamente, contengono diverse opere di Cicerone e la Poetria novella dell'inglese Geoffroy de Vinsauf, e sono sicuramente di origine italiana. Ci sono diversi riferimenti a proprietari precedenti, ma nessuno è stato ancora identificato con certezza: una delle parti apparteneva a Niccolò dei Salimbeni, non certo il giovane ricco dell'Inferno di Dante, ma forse uno dei suoi discendenti a Siena. Un'altra parte era costata al padre di un certo Nicolaus de Monleone 5 ducati e 30 scellini. Il valore dell'intero volume fu infine stimato dagli esperti zurighesi incaricati di preparare una divisione dei beni dopo la separazione dei cantoni di Basilea nel 1833, in 320 franchi svizzeri.
Online dal: 26.09.2024
I vari scritti aristotelici nella traduzione latina di Boezio e trattati di Boezio, copiati in una minuta scrittura del sec. XIII, vennero poi rilegati con due aggiunte al testo del XV secolo, probabilmente per l'erudito basilese Johannes Heynlin, che alla sua morte lasciò il volume alla certosa di Basilea. Dal punto di vista codicologico sono degni di nota la controguardia posteriore e il foglio di guardia posteriore: un foglio di pergamena che era stato preparato per un libro di preghiere. Si tratta di due bifogli con il testo capovolto che sono stati piegati prima di essere rilegati, come era solito fare nei fogli a stampa. I due bifogli vennero poi esclusi e non vennero utilizzati per il libro di preghiere; per questo motivo non presentano fori di fascicolo nella piega.
Online dal: 25.06.2015
Il logoro manoscritto cartaceo dalla certosa di Basilea contiene (in parte con commento) diversi trattati per il calcolo del calendario annuale e in particolare per la determinazione delle festività mobili, come il Computus chirometralis di Johannes di Erfurt o il Computus Nerembergensis. Il volume contiene inoltre anche un certo numero di antichi testi in lingua frisone antica e in lingua basso-tedesca: sermoni nuziali, ricette, un glossario latino-tedesco e una breve versione della «niederdeutsche Apokalypse».
Online dal: 04.10.2018
Il manoscritto con l'epopea di Dietrich «Laurin» in tedesco medio-alto è entrato veramente in modo avventuroso nella biblioteca universitaria di Basilea. Come annota il bibliotecario capo Ludwig Sieber (1833-1891) nel manoscritto stesso, il codice fu trovato nel 1878 sulle rive del Reno a Basilea. Fu poi donato alla biblioteca universitaria da Ludwig Sieber e dal suo predecessore Wilhelm Vischer (bibliotecario capo 1867-1871). Il luogo in cui è stato trovato ha lasciato tracce sul manoscritto: la carta e la legatura sono in parte fortemente degradate e fragili e presentano vari danni da acqua, soprattutto ai bordi dei fogli. Tuttavia, il testo è ancora molto leggibile, anche se conservato in maniera incompleta. Frammenti di documenti nella rilegatura e il disegno a penna di una bandiera con il pastorale di Basilea fanno riferimento a Basilea come possibile luogo d'origine.
Online dal: 12.12.2019
Bifoglio proveniente dal sesto volume (novembre-dicembre) di un legendario da Fulda, originariamente composto di sei volumi, commissionato nel 1156 da Rugger, monaco nel monastero di Frauenberg a Fulda (dal 1176 al 1177 abate di Fulda col nome Ruggero II). Il frammento contiene parti dei titoli di apertura del volume (calendario del mese di dicembre). Il legendario fu utilizzato ancora nella metà del XVI secolo da Georg Witzel (1501-1573) per il suo Hagiologium seu de sanctis ecclesiae (Magonza 1541) e per il suo Chorus sanctorum omnium. Zwelff Bücher Historien Aller Heiligen Gottes (Colonia 1554). Anche altri frammenti del volume sesto si trovano a Basilea e dimostrano che questo, così come almeno anche il volume terzo (maggio-giugno) del legendario, giunse dopo poco tempo a Basilea, dove evidentemente entrambi, intorno al 1580, vennero maculati.
Online dal: 13.06.2019
Dodici fogli sopravvissuto da un graduale di grande formato, realizzato intorno al 1460 nella regione dell'Alto Reno (presumibilmente a Basilea), con canti per la messa adattati alle esigenze dell'anno liturgico. La decorazione delle iniziali e le miniature (ad es. la nascita di Cristo, l'ingresso a Gerusalemme o la rappresentazione della risurrezione) si riferiscono al rispettivo giorno festivo, mentre nell'iniziale per l'Ecce advenit dominator dominus nella iniziale è falsamente raffigurata la presentazione di Cristo al tempio. La decorazione del libro permette di situare il graduale nella tarda cerchia del cosiddetto «Vullenhoe-Gruppe».
Online dal: 14.06.2018
Il manoscritto composito a carattere teologico proviene in origine dalla famiglia patrizia Gossembrot di Augusta (tardo XV sec.). Fu poi in possesso di Giovanni Oporino († 1568), di Eusebio Merz († 1616) e di Remigio Faesch († 1667), per poi giungere nel 1823 nella biblioteca universitaria di Basilea. A parte una incisione ancora presente, molte di queste e miniature che erano vi erano incollate sono state sottratte.
Online dal: 22.06.2017
Nikolaus Meyer zum Pfeil, cancelliere di Basilea, possedeva già nel XV secolo una grande collezione di prime edizioni a stampa, principalmente letteratura di intrattenimento tedesca, e copiò personalmente diversi manoscritti, come nel 1471 la Melusina di Thüring von Ringoltingen. Il manoscritto cartaceo contiene 38 disegni a penna colorata, che sembrano essere opera di due diversi pittori. A causa della perdita di fogli, il testo presenta ora delle lacune; non è più possibile chiarire se siano andate perse anche delle illustrazioni.
Online dal: 14.12.2017
Questo manoscritto, copiato nel X secolo presso il monastero della Lavra di Stylos sul monte Latmos in Caria dallo scriba «Michael», contiene il commento di Vittore di Antiochia a Marco e la catena di Andrea sulle Lettere cattoliche. Contiene due miniature incompiute, una raffigurante la Vergine in trono con Gesù bambino (V3v) e l'altra Cristo in gloria (V4r). Quando, intorno al 1079, i Turchi invasero la Caria, il codice fu trasferito da Christodulo di Patmos prima a Costantinopoli e poi sull'isola di Patmos. In epoca rinascimentale il manoscritto fu conservato a Worms da Johannes Camerarius, poi a Basilea presso Nicolaus Episcopius.
Online dal: 26.09.2024
L'inno Liber de laudibus Sanctae Crucis composto da Carmina figurata dell'abate di Fulda Rabano Mauro, la cui presente versione ha probabilmente avuto origine nell'831, riempie ogni volta la pagina di sinistra (sono conservate 23 delle 28 figure), mentre in quella di destra si legge la rispettiva versione in prosa; manca la seconda parte, anch'essa redatta in prosa.
Online dal: 20.12.2012
La Bible du XIIIème siècle in antico francese è stata realizzata nella seconda metà del sec. XIII a Parigi. I due esemplari custoditi dalla Burgerbibliothek di Berna (Cod. 27/28) fanno parte degli esemplari più antichi di questo testo conservatisi; sono indipendenti uno dall'altro e probabilmente allestiti nella Francia meridionale. Il Cod. 27 è in parte glossato; conteneva in origine 31 miniature di grande qualità, delle quali oggi ne sono andate perse venti.
Online dal: 07.10.2013
La Bible du XIIIème siècle in antico francese è stata realizzata nella seconda metà del sec. XIII a Parigi. I due esemplari custoditi dalla Burgerbibliothek di Berna (Cod. 27/28) fanno parte degli esemplari più antichi di questo testo conservatisi; sono indipendenti uno dall'altro e probabilmente allestiti nella Francia meridionale. Il Cod. 28, le cui tracce d'uso del sec. XIV rimandano a Valencia, conteneva in origine 52 miniature di grande qualità, delle quali oggi ne sono andate perse sei.
Online dal: 07.10.2013
Manoscritto proveniente dalla Bretagna, con i testi dei quattro Vangeli, i Prologhi e l'elenco dei capitoli a Marco, Luca e Giovanni. La decorazione è costituita da 12 pagine di tavole dei canoni, dai ritratti degli evangelisti in abito sacerdotale e da iniziali che introducono ogni capitolo ed i Vangeli. La ricca ornamentazione a intreccio denota un influsso insulare.
Online dal: 23.09.2014
L'Aratea, tradotta in latino da Germanico, descrive i 48 antichi segni zodiacali ed i miti relativi alla loro nascita. Appartengono ai cicli di immagini più amati dalle scuole monastiche medievali. Il codice bernese, prodotto a San Bertino, è un discendente del manoscritto con l'Aratea di Leida e contiene degli scoli presenti unicamente in questo codice.
Online dal: 23.09.2014
Manoscritto realizzato in più fasi: i primi due terzi, del primo decennio del XIV secolo, comprendono un frammento della cronaca del mondo attribuita a Baldovino d'Avesnes, le cui miniature sono attribuibili a un pittore della cerchia di Renaud de Bar a Metz; l'ultimo terzo è costituito da vari testi devozionali di un corpus finora poco studiato, prodotti entro la metà del XIV secolo. Molti di questi testi si trovano in altri manoscritti, oggi a Berna, Parigi e Metz, che possono essere attribuiti al più tardo monastero di celestini di Metz. Il volume, che intorno al 1570 era ancora di proprietà privata a Metz, giunse a Berna nel 1632 tramite Jacques Bongars.
Online dal: 26.09.2024
Il cosiddetto Liber ad honorem Augusti di Pietro da Eboli è uno dei manoscritti più famosi e maggiormente richiesti della Burgerbibliothek di Berna. Il codice, straordinariamente decorato, è originario di un atelier della cerchia della corte imperiale nell'Italia meridionale. Copista e miniature sono sconosciuti; tuttavia senza dubbio il testo venne corretto dall'autore stesso. Il testo, un panegirico in latino di circa 1700 distici conservatosi in questo solo manoscritto, è suddiviso in tre parti. I primi due libri descrivono gli antecedenti e la conquista della Sicilia da parte degli Svevi; il terzo libro contiene una celebrazione dei genitori – l'imperatore Enrico IV e la moglie Costanza, figlia ed erede del re Ruggero II di Sicilia – del famoso imperatore Federico II di Svevia, nato a Jesi, presso Ancona il 26 dicembre 1194.
Online dal: 22.03.2018
Il manoscritto di Prudenzio, riccamente illustrato e prodotto intorno al 900 nella regione del lago di Costanza, va annoverato tra i capolavori della miniatura carolingia. Contiene tutti i sette racconti pubblicati da Prudenzio nell'anno 405 e un'ottava opera aggiunta più tardi. Il codice venne donato dal vescovo Erchenbald di Strasburgo (965-991) alla chiesa vescovile di Strasburgo e giunse più tardi in possesso di Jacques Bongars.
Online dal: 07.10.2013
Il Fisiologo è una raccolta di descrizioni naturalistiche e allegoriche della prima epoca cristiana dal quale hanno poi avuto origine i bestiari medievali. Il Cod. 318 di Berna venne prodotto nella scuola di Reims e contiene tra gli altri testi, oltre al Fisiologo (fol. 7r-22v), la vita di s. Simeone (fol. 1r-5r), la cosiddetta Cronaca di Fredegario (fol. 23r-125r) e una pericope del Vangelo di Matteo con la traduzione latina di Efrem il Siro (fol. 125v-130r). Il manoscritto appartenne tra gli altri agli umanisti Pierre Daniel e Jacques Bongars, con la cui biblioteca giunse nel 1632 a Berna.
Online dal: 04.07.2012
Evangeliario da Fleury contenente testi dei quattro Vangeli preceduti ciascuno da due elenchi di capitoli. All'inizio è rilegato un quaternione con lettere di Gerolamo a papa Damaso e di Eusebio a Cipriano. La decorazione è costituita da 15 tavole dei canoni e dalla raffigurazione della mano di Dio con i simboli degli evangelisti.
Online dal: 23.09.2014
Il manoscritto è in primo luogo famoso per il suo ricco contenuto di fabliaux in lingua francese antica, dei quali un numero considerevole è tramandato in questo unico codice; anche nel caso del frammento dei Sept sages de Rome e del Perceval si tratta di importanti testimoni del testo. A causa del suo grande valore per la poesia francese fu inviato in prestito a Parigi già all'inizio del XIX secolo, qui andò temporaneamente perso e dovette essere riacquistato nel 1836 dalla biblioteca cittadina di Berna per un alto prezzo.
Online dal: 08.10.2015
Canzoniere lotaringio (Metz?) del tardo XIII secolo; corredato in maniera continua di righi per la musica lasciati vuoti. Contiene 524 canti di trovieri sia anonimi che attribuiti ad autori. Comprende vari generi, tra questi anche testi religiosi e numerosi altri che costituiscono un unicum.
Online dal: 14.12.2017
Frammento di un libro di coro con neumi (Proprium Sanctorum) per dei benedettini della diocesi di Costanza, con una grande iniziale H che introduce il Mattutino per la festa della candelora (f. 1vb). Il foglio, forse realizzato ad Engelberg per il convento dei canonici agostiniani di Interlaken, servì fin dal XVI secolo quale copertina di un libro contabile a Meiringen e fu acquisito nel 1940 dalla Stadtbibliothek di Berna quale scambio con l'Archivio di Stato di Berna.
Online dal: 02.07.2020
Österreichische Chronik der 95 Herrschaften copiata da Clemens Specker nel monastero di Königsfelden intorno al 1479. Di seguito una canzone sulla guerra d'Argovia, testi sul re Federico III, la storia di Konrad Pfettisheim di Pietro di Hagenbach, una canzone su Carlo il Temerario, gli Annali svizzeri di Clemens Specker e le xilografie incollate dei Nove Prodi. Riccamente illustrata con miniature e immagini con stemmi. Una copia del Cod. A 45 risalente al 1597 si trova in BBB Mss.h.h.VI.74. Dopo la soppressione del monastero, il codice passò nel 1528 in mano private bernesi, per giungere nel XVII-XVIII secolo nella Stadtbibliothek della città.
Online dal: 14.06.2018
Il cosiddetto «Berner Parzival» costituisce l'ultimo testimone manoscritto datato del poema cavalleresco sul Sacro Graal redatto tra il 1200 e il 1210 da Wolfram von Eschenbach, e per giunta corredato di illustrazioni. Il manoscritto venne probabilmente commissionato nel 1467 dal commerciante bernese Jörg Friburger al copista Johann Stemhein di Costanza. Questi modernizzò dal punto di vista stilistico e redazionale il testo del suo modello adattandolo ai gusti di un pubblico cittadino tardomedievale. Inoltre fornì delle indicazioni per le illustrazioni, che poco più tardi un pittore seguì, realizzando 20 disegni a penna colorati. Le successive vicende che coinvolsero il manoscritto, che oggi conta 180 fogli, rimangono sconosciute; tuttavia nei primi anni del XIX secolo dovette giungere nella biblioteca di Berna, nel cui possesso è attestato al più tardi dal 1816.
Online dal: 26.09.2017
La Amtliche Berner Chronik (Cronaca ufficiale di Berna) venne commissionata nel 1474 dal Consiglio della città di Berna. Esattamente dieci anni più tardi Diebold Schilling poté consegnare al Consiglio l'opera in tre volumi, con titoli colorati, iniziali e più di 600 grandi illustrazioni. Il primo volume contiene gli inizi della storia di Berna dalla fondazione della città fino all'anno 1421, basata sulla antica Cronaca di Konrad Justinger, nella versione di Benedicht Tschachtlan. In seguito l'opera venne conservata per quasi tre secoli nella cancelleria bernese che poi nel 1762 regalò i volumi alla biblioteca della città.
Online dal: 20.12.2012
La Amtliche Berner Chronik (Cronaca ufficiale di Berna) venne commissionata nel 1474 dal Consiglio della città di Berna. Esattamente dieci anni più tardi Diebold Schilling poté consegnare al Consiglio l'opera in tre volumi, con titoli colorati, iniziali e più di 600 grandi illustrazioni. Il secondo volume contiene gli avvenimenti degli anni dal 1421 al 1466 e si basa in molte parti sulla revisione di Benedicht Tschachtlan dell'opera di Fründ. In seguito l'opera venne conservata per quasi tre secoli nella cancelleria bernese che poi nel 1762 regalò i volumi alla biblioteca della città.
Online dal: 20.12.2012
La Amtliche Berner Chronik (Cronaca ufficiale di Berna) venne commissionata nel 1474 dal Consiglio della città di Berna. Esattamente dieci anni più tardi Diebold Schilling poté consegnare al Consiglio l'opera in tre volumi, con titoli colorati, iniziali e più di 600 grandi illustrazioni. Il terzo, e dal punto di vista artistico, più ricco volume, contiene la descrizione dello Schilling stesso delle guerre borgognone, unitamente agli avvenimenti precedenti fino all'anno 1480. Il volume è in stretta relazione con la Grosse Burgunderchronik oggi conservata nella Zentralbibliothek di Zurigo (Ms. A 5). In seguito l'opera venne conservata per quasi tre secoli nella cancelleria bernese che poi nel 1762 regalò i volumi alla biblioteca della città.
Online dal: 20.12.2012
La Spiezer Chronik del cronista Diebold Schilling, così denominata dal luogo dove venne a lungo conservata, è conosciuta, quale opera commissionata da Rudolf von Erlach, anche con il nome di Privater Schilling. Contiene gli inizi della storia di Berna dalla fondazione della città fino agli avvenimenti della metà del sec. XV ed è, al contario della Cronaca ufficiale (Amtliche Chronik) in tre volumi di Schilling (Bern, Burgerbibliothek Mss.h.h.I.1-3), rimasta incompiuta (non sono contenute le guerre di Borgogna).
Online dal: 20.12.2012
Raccolta di fiabe scritte in tedesco intorno al 1349/50 dal domenicano Ulrich Boner e dedicate al patrizio bernese Johann von Ringgenberg. I più importanti rappresentanti della raccolta completa sono Basilea, Universitätsbibliothek AN III 17 e la presunta copia Berna, Burgerbibliothek Mss.h.h.X.49, le cui illustrazioni, tuttavia, sono di qualità molto inferiore. Il manoscritto, di cui mancano i primi due fascicoli, fu probabilmente scritto da Hemon Egli, balivo di Erlach, o da qualcuno della sua cerchia; pervenne in seguito, tramite il nipote Jakob von Bollingen, alla biblioteca della famiglia Erlach nel castello di Spiez. Nel 1875, Friedrich Bürki lo acquistò dalla successione e lo donò alla biblioteca della città di Berna.
Online dal: 26.09.2024
Messale ad uso della diocesi di Costanza scritto dal prebendario di Beromünster Johannes Dörflinger nel 1474-1475 per la chiesa di Hochdorf (Lucerna). Il volume è stato commissionato per la nuova cappellania di S. Pietro e Paolo forse dal suo fondatore, il plebano e decano Johannes Teller. Contiene raffinate iniziali filigranate all'inizio delle varie sezioni liturgiche ed una miniatura a piena pagina con la Crocifissione (106v) che introduce il Te igitur. Su alcune pagine che erano rimaste bianche sono stati trascritti i principali documenti riguardanti l'erezione della prebenda di S. Pietro e Paolo a Hochdorf (78r-82v).
Online dal: 23.09.2014