Il volume raccoglie gli appunti del monaco di S. Gallo Maurizio Enk (1538-1575) studente a Parigi, su una lezione dal tema De eucharistia. Il corso si tenne tra il 27 gennaio e l'11 maggio 1568 nel Collegio gesuitico Clermont di Parigi. Nel volume trovano posto anche delle sentenze del professore gesuista Johannes Maldonatus (professore di teologia al Collegio Clermont dal 1565 al 1569), così come dei motti dello studente Maurizio Enk come per es., all'interno della coperta anteriore, Min Hoffnung und Vertrauwen / will ich allzit uf Gott bauwen. Questo manoscritto è il secondo di tre volumi ordinati cronologicamente contenenti le trascrizioni delle lezioni di Maurizio Enk (vol. 1: Cod. Sang. 1122, Annotationes al Vangelo di Matteo di un Dr. Sorbanicus e commento di Johannes Maldonatus al quarto volume delle sentenze di Pietro Lombardo del 15 luglio 1567 fino al 27 gennaio 1568; vol. 3: Cod. Sang. 1120, Annotationes alle lezioni sul tema De eucharistia, de missa eiusque ceremoniis dell' 11 maggio 1568).
Online dal: 26.09.2017
Raccolta di appunti delle lezioni del gesuita spagnolo Giacomo Valentino (professore di teologia al Collegio Clermont dal 1565 al 1569) sull'Etica di Aristotele, trascritti dal conventuale di S. Gallo Maurizio Enk (1538-1575).
Online dal: 15.04.2010
Raccolta di appunti del conventuale, e più tardi abate di S. Gallo, Joachim Opser (1584-1594, abate 1577-1594) in due parti, ognuna con paginazione indipendente, delle lezioni del gesuita spagnolo Johannes Marianus (Juan de Mariana, 1536-1624) su Tommaso d'Aquino (pp. 15-260) e sulle Sacre Scritture (In universam sacram scripturam … eisagoge, pp. 1–116). Un'altra copia dell'ultima lezione, scritta da Maurizio Enk (1538-1575), si trova nel Cod. Sang. 1115, pp. 33-269.
Online dal: 22.03.2018
Raccolta di appunti dalle lezioni del gesuita spagnolo Giacomo Valentino (professore di teologia al Collegio Clermont dal 1565 al 1569) sulla raccolta di scritti di Aristotele che vanno sotto il titolo di Organon, trascritti da Joachim Opser († 1594, conventuale di S. Gallo, abate dal 1577).
Online dal: 15.04.2010
Raccolta di appunti di lezioni trascritte non come si supponeva finora da Joachim Opser ma dal conventuale di S. Gallo Maurizio Enk (1538-1575) e da vari suoi sconosciuti compagni. Il volume contiene, oltre a commenti su Aristotele del gesuita spagnolo Giovanni Maldonato (professore di filosofia al Collegio Clermont dal 1564 al 1565 e di teologia dal 1565 al 1569), di Giacomo Valentino (professore di teologia al Collegio Clermont dal 1565 al 1569) così come del gesuita scozzese Jacobus Tyrius (professore di teologia e filosofia al Collegio Clermont), altri testi sull'Aritmetica e la Geometria in parte anonimi.
Online dal: 15.04.2010
Manoscritto liturgico dal monastero delle monache cistercensi di Günterstal presso Friburgo in Brisgovia, scritto in parte in latino e in parte in tedesco. Il manoscritto è stato acquistato nel 1792 dal monaco di S. Gallo Gall Metzler (1743-1820) attivo quale parroco ad Ebringen presso Friburgo, allora proprietà di S. Gallo. Contiene, con altri testi, letture da un martirologio e dalla regola di S. Benedetto per i mesi di settembre e ottobre, pericopi delle epistole e dei vangeli per le domeniche e le feste dei santi di settembre, legende dei santi secondo la Legenda aurea alsaziana per il mese di settembre, testi in tedesco dal libro veterotestamentario di Tobia, Giuditta ed Ester, così come la versione B2 del Dekalogerklärung di Marquardo di Lindau. Il volume appartiene, con il Cod. Sang. 1141 e il Cod. Sang. 1142 e probabilmente ad altri sei, volumi oggi persi, ad un voluminoso lezionario di Günterstal contenente prediche e testi da un martirologio e liturgici. Nel volume si constatano qui e là vecchie perdite di fogli (per es. tra le pp. 350 e 351); tra le varie parti si incontrano continuamente delle pagine bianche.
Online dal: 20.12.2012
Manoscritto liturgico dal monastero delle monache cistercensi di Günterstal presso Friburgo in Brisgovia, redatto da vari copisti in parte in latino e in parte in tedesco. Danneggiato alla fine, venne acquistato nel 1782 dal monaco di S. Gallo Gall Metzler (1743–1820) attivo quale parroco ad Ebringen presso Friburgo, allora proprietà di S. Gallo. Contiene tra altri letture da un martirologio e dalla regola di S. Benedetto per il mese di agosto in entrambe le lingue (p. 1-94), Lectiones in latino per il mese di agosto, pericopi dei vangeli in latino dalla decima domenica dopo Pentecoste con prediche, e leggende di santi in tedesco tratte dalla Elsässischen Legenda aurea per il mese di agosto (p. 395-502). Il volume apparteneva, insieme al Cod. Sang. 1140 e Cod. Sang. 1142 e probabilmente ad altri sei volumi oggi persi, ad un voluminoso lezionario di Günterstal contenente prediche e testi da un martirologio e liturgici. Alcuni fogli vennero tagliati già prima della paginazione, eseguita intorno alla fine del XVIII sec.
Online dal: 13.12.2013
Manoscritto liturgico dal monastero delle monache cistercensi di Günterstal presso Friburgo in Brisgovia, redatto da vari copisti in parte in latino e in parte in tedesco. Il manoscritto, che venne acquistato nel 1782 dal monaco di S. Gallo Gall Metzler (1743–1820) attivo quale parroco ad Ebringen presso Friburgo, allora proprietà di S. Gallo, contiene tra testi un calendario (p. 1-12), prediche (p. 57-213), pericopi dalle lettere e dai vangeli (p. 222-271), altri testi liturgici e orazioni per le feste del Commune sanctorum, una copia completa del richiesto trattato Büchlein der ewigen Weisheit del mistico di Costanza Enrico Suso († 1366), il vangleo di Nicodemo in latino (p. 659-695), una versione in prosa del vangleo di Nicodemo (p. 695-761) e le Lamentationes Jeremie il latino (p. 762-770). Il volume apparteneva, insieme al Cod. Sang. 1140 e Cod. Sang. 1141 e probabilmente ad altri sei volumi oggi persi, ad un voluminoso lezionario di Günterstal contenente prediche e testi da un martirologio e liturgici. Alcuni fogli (forse tra p. 489 e p. 490) vennero tagliati o strappati già prima della paginazione, eseguita intorno alla fine del XVIII sec.
Online dal: 13.12.2013
Il voluminoso manoscritto, consiste in più di mille pagine, scritto da una sola mano nel monastero delle monache cistercensi di Günterstal presso Friburgo in Brisgovia, contiene circa cento prediche in latino per le domeniche ed i giorni festivi dell'anno liturgico dalla prima domenica di avvento all'ascensione di Cristo. Alcuni dei Sermones sono identificati e derivano da s. Ivo, Agostino, Bernardo di Clairvaux, Gregorio Magno, Beda il Venerabile, Heimo di Auxerre o da Giovanni Crisostomo. Il manoscritto venne acquistato nel 1780 dal monaco di S. Gallo Gall Metzler (1743–1820) allora attivo quale parroco ad Ebringen presso Friburgo, per la biblioteca del monastero di S. Gallo.
Online dal: 13.12.2013
Il manoscritto cartaceo è stato scritto nel XV secolo in ambiente alemanno ed appartenne intorno al 1500 ad una donna di nome Anna Wiechbalmer. Questa raccolta a carattere composito, finora poco studiata, contiene tra l'altro leggende in prosa sulla vita di S. Chiara d'Assisi in lingua tedesca (pp. 1−18) ed estratti dal Lucidarius in tedesco, un libro popolare che offre, sotto forma di domande e risposte, un sapere a carattere teologico e naturalistico (pp. 19−48). Vi si trovano inoltre numerose ricette medicinali, soprattutto sulle virtù curative di varie piante (pp. 49−74; pp. 138−145), benedizioni contro i vermi (p. 74), contro le piaghe (pp. 101−102) e per il bestiame (pp. 127−128), così come un racconto sulla peste (pp. 132−134) di Hans Andree, un medico laico attivo a Costanza, contenente delle regole di comportamento da applicare in caso di insorgenza di questa pestilenza. Completano il manoscritto sentenze di mistiche e altri testi a carattere spirituale (pp. 77−101, pp. 103−104), estratti dall'opera Die 24 Alten des Otto von Passau (pp. 105−119) e inni, canti e preghiere in tedesco (pp. 129−131; pp. 135−138 tra questi a p. 131 una versione tedesca della prima strofa del Media vita in morte sumus). All'inizio (p. B) si trova un rudimentale elenco del contenuto di mano del bibliotecario p. Franz Weidmann (1774-1843).
Online dal: 25.06.2015
Il manoscritto, iniziato nel 1551 dal principe-abate Diethelm Blarer (1530-1564; stemma colorato a p. 2) e (nella prima parte) continuato fino al 1571, è composto di tre parti. All'inizio (pp. 5-50) si trovano delle trascrizioni di certificati di ammissione alla cura delle anime da parte di conventuali di S. Gallo nell'area della diocesi di Costanza; redatto tra il 1551 e il 1571 dalla cancelleria vescovile a Costanza. Nella seconda parte (pp. 131-134) viene descritta la posa della prima pietra della nuova biblioteca rinascimentale del monastero di S. Gallo il 6 luglio 1551; vengono ricordati i nomi di tutte le persone presenti alla cerimonia festosa. La biblioteca rinascimentale venne terminata nel 1553 e tra il 1758 ed il 1767 sostituita da quella tardobarocca. La terza parte (pp. 181-183) tratta della realizzazione di una grande croce d'altare d'argento da parte dell'orafo Thomas Gennius di Wil, che l'abate di S. Gallo Diethelm Blarer fece realizzare nel 1553 e che lasciò trasportare dallo sculptor (scultore?) Heinrich Reissi di Rapperswil e attivo a Wil, sulle spalle in un viaggio di sei ore. Vengono menzionate anche le reliquie conservate in questa croce. Le tracce della croce si perdono nell'ambito della liquidazione dei beni del monastero sangallese dopo la soppressione del monastero avvenuta nel 1805. Tra le tre parti e a alla fine vi sono numerose pagine bianche (pp. 51-130; pp. 135-178; pp. 184-194).
Online dal: 13.10.2016
Il volume contiene le traduzioni in tedesco delle vite di santi sangallesi e poesie occasionali del predicatore, poeta e musicista del duomo di S. Gallo Anton Widenmann (1597-1641). Le pp. 29-129 contengono la traduzione della vita di Gallo di Walafrido, le pp. 283-317, 321-403, 407-448 e 459-481 la traduzione delle vite di Otmar, Notkero e Wiborada e le pp. 487-562 quelle di monaci sangallesi quali Iso, Ratperto e molti altri. Alle pp. 273-282 si trovano le traduzioni di Widenmann degli inni su Gallo e Otmaro (in parte con note musicali), alle pp. 448-458 di altri canti ecclesiastici. Il manoscritto si chiude alle pp. 563-613 con poesie occasionali per dei giorni festivi. Contiene inoltre, alle pp. 1-28 e 131-271 cinque dialoghi tra un ecclesiastico cattolico ed uno protestante del Toggenburgo su questioni di religione, probabilmente registrate dall'abate Pio Reher.
Online dal: 13.06.2019
Il manoscritto è stato redatto nel 1583, sotto l'abbaziato del principe-vescovo Joachim Opser (1577-1594), dal cantore Johannes Strang († 1588; professione 1580) morto in giovane età, sulla base di annotazioni di Padre Heinrich Keller. Descrive, per la maggior parte in latino ma spesso in lingua tedesca, gli usi riguardanti i servizi divini nell'abbazia di S. Gallo per tutto l'anno, dal 1 gennaio al 31 dicembre. Questo Directorium cultus divini è una delle fonti più importanti per la conoscenza della liturgia monastica nel monastero nel periodo successivo alla riforma. Vi vengono ricordate le preghiere e i canti da recitare e cantare nei singoli giorni, oppure l'ordine delle processioni liturgiche (persino separatamente nel caso di brutto o cattivo tempo). Il volume contiene indicazioni sulla decorazione della chiesa e molte notizie interessanti dal punto di vista storico artistico, come per es. quelle relative alla pratica in uso a S. Gallo per la nomina di un abbas scholasticus. A p. 1, accanto ad un elenco di anniversari, si trovano anche delle notizie storiche riguardanti vari avvenimenti interni al monastero. Il volume fu continuato fino al 1606.
Online dal: 23.06.2014
Il manoscritto, rilegato con una legatura rappresentativa, porta il titolo «Schlacht-, Nammen-, Schilt- und Waappen-Buoch von denen noch bewusten Graffen, Freyen, Edlen, Ritter und Knechten, welche mit Hertzog Leopoldo II. von Oesterreich auff St. Cirilli den 9.ten Tag Iulij 1386 vor Sempach umbgekommen und erschlagen worden». L'abate di S. Gallo Joseph von Rudolphi (1717-1740) diede l'incarico di eseguire questo esemplare nel 1738 poiché egli, dopo aver studiato il Chronicon Helveticum, la grande opera storica dell'erudito glaronese Aegidius Tschudi (1505-1572), e la sua trascrizione, che egli aveva fatto fare poco prima da un esemplare del castello Gräpplang presso Flums (Cod. Sang. 1213-1220), aveva constatato delle inesattezze con la vecchia trascrizione del «Wappenbuchs von Sempach». Su di un doppio foglio di pergamena (p. 6−7) si trova, a guisa di frontespizio, un dipinto a colori della battaglia, simile al dipinto che si trova nella cappella della battaglia di Sempach e che, stando al catalogo dei manoscritti di Franz Weidmann (Cod. Sang. 1405, p. 2002), «von einem gar alten Kupferstich getreülich abgemalet worden». Joseph Leodegar Bartholomäus Tschudi (1708-1772), un discendente di Aegidius Tschudi, è chiaramente responsabile della decorazione (pp. V1). Dopo delle esaurienti spiegazioni introduttive, il ricco apparato decorativo di stemmi del volume inizia con il ritratto del duca Leopoldo III (p. 34).
Online dal: 22.06.2017
L'alsaziano Georg Franz Müller (1646-1723) viaggiò nel 1669 per undici mesi da Amsterdam a Batavia (oggi Giacarta) dove trascorse 13 anni quale soldato al servizio della Compagnia olandese delle Indie orientali su varie isole indonesiane. Nel Cod. Sang. 1278, che completa il suo Diario di viaggio illustrato (Cod. Sang. 1311), si legge la descrizione cronologica del suo viaggio; vi si aggiungono esaustive descrizioni di persone, piante e animali che egli trovò in Estremo Oriente o nel corso del viaggio (pp. 1-457). La copia, realizzata da due copisti tra il 1701 ed il 1705 nel monastero Marienberg sopra Rorschach, contiene in appendice (pp. 460-489) due plichi di formato minore con l'elenco di vari 'souvenirs' che Georg Franz Müller riportò in Europa dal suo soggiorno nelle Indie orientali. Müller stesso ha corretto e/o integrato la copia in vari posti.
Online dal: 08.10.2015
P. Aemilian Zeller (1691-1730) redasse, all'epoca della sua attività quale bibliotecario (1729-1732), un catalogo dei manoscritti in ordine alfabetico per autore. Egli tralasciò tacitamente tutti i manoscritti che non presentavano il nome di un autore, e quindi per es. bibbie, salteri o testi di autori sconosciuti. I manoscritti recano le segnature del vecchio catalogo dei manoscritti di padre Hermann Schenk (1665-1706) risalente all'epoca prima del 1700 (cf. Cod. Sang. 1280; circa Class. 1, n. 44). Padre Pius Kolb, bibliotecario dal 1748, completò il catalogo di Zeller con le segnature più antiche utilizzando le nuove segnature da lui introdotte (cf. Cod. Sang. 1400 e 1401, circa D.n. 88). Il catalogo non fornisce nessuna indicazione riguardante l'età, il tipo di scrittura o la disponibilità dei singoli manoscritti.
Online dal: 23.06.2014
Manoscritto composito molto istruttivo per la storia della biblioteca, composto da vari fascicoli scritti tra il 1680 e il 1780 e rilegati insieme. Prima parte (p. 7-121): catalogo dei manoscritti di p. Hermann Schenk (1653-1706) risalenta all'epoca intorno al 1700. P. Pius Kolb (1712-1762) vi aggiunse le nuove segnature intorno al 1750. Kolb annotò nel catalogo di Schenk anche l'assenza di manoscritti. La maggior parte di questi erano stati portati a Zurigo nel 1712 (deest). Parte seconda (p. 127-153 e p. 162-167): elenco dei benefattori della biblioteca (Monumentum gratitudinis dedicatum benefactoribus Bibliothecae), iniziato nel 1680 e continuato fino al 1780. Retroattivamente furono annotati dei doni straordinari alla biblioteca fino al 1567, come per es. (p. 133) per l'anno 1595 la «donazione» di un grande globo terrestre e celeste ad opera del farmacista Lukas Stöckli di Costanza. Le menzioni riguardano spesso oggetti del gabinetto delle curiosità e rarità della biblioteca. Parte terza (p. 155-161): libri che furono acquisiti all'epoca dell'abate Joseph von Rudolphi (1717-1740) tra il 1717 e il 1737. Parte quarta (p. 169 e p. 175-187): libri dall'eredità del principe vescovo (1687-1696) e cardinale Cölestin Sfondrati, dopo la cui morte p. Hermann Schenk integrò nella biblioteca. Parte quinta (p. 191-234): classificazione dei volumi di grande formato della biblioteca dell'epoca intorno al 1700. Parte sesta (p. 237-270; fascicolo separato sciolto): elenco redatto da p. Pius Kolb dei più bei volumi della biblioteca dell'epoca intorno al 1750, intitolato Ilias in nuce. Parte settima (p. 275-280: fogli sciolti riuniti): lista con le segnature dei manoscritti di p. Pius Kolb.
Online dal: 23.06.2014
In una elegante rilegatura decorata con oro il bibliotecario Johann Nepomuk Hauntinger (1756-1823) riunì per il suo abate Beda Angehrn (1767-1796) un elenco delle nuove acquisizioni e accessioni della biblioteca abbaziale tra il 1780 ed il 1792: Verzeichniss der Handschriften, Bücher, Kunst und Naturprodukte, welche seit dem 23. Oktober 1780 bis Ende Mayes 1792 der Stift St. Gallischen Bibliotheke sind einverleibt worden. Alla sua maniera il volume costituisce un singolare documento della politica e della prassi delle acquisizioni del monastero di S. Gallo. In totale, in questi appena dodici anni si poté integrare nella biblioteca 335 incunaboli e cinquecentine, così come 4'000 edizioni più tarde e 146 manoscritti. La maggior parte dei manoscritti giunsero nell'odierna biblioteca abbaziale (per scambio con letteratura a stampa a carattere ascetico-spirituale) da conventi femminili di S. Gallo, per esempio le benedettine di S. Giorgio, le cappuccine di Altstätten o le domenicane di Wil. Vengono menzionate anche le accessioni nel gabinetto delle monete, dei minerali e fossili o delle curiosità, nuove acquisizioni di quadri e stampe, così come alia quaedam bibliothecae illata (diverse altre acquisizioni di vario tipo come sedie di canna (canna spagnola) o un nuovo sigillo per la biblioteca). Sono anche elencate spese generali per lavori di rilegatura e somme di denaro che tutti quegli impiegati o parroci dovevano alla biblioteca, ai quali l'abate aveva conferito da poco un posto da parroco o un incarico secolare.
Online dal: 23.06.2014
Il manoscritto, copiato dal monaco di S. Gallo Jakob an der Rüti (1562-1615) forse per uso privato, contiene nella prima parte (f. 1r-125r) dei responsori per le feste solenni dell'anno liturgico, con melodie in notazione gregoriana di tipo tedesco ("Hufnagelnotation") e spesso con indicazioni per le processioni. Alla fine si trovano indicazioni sul luogo di svolgimento di alcuni vespri (f. 126r-128r), altre indicazioni per l'ordine delle processioni (f. 128v-136v), melodie per la dossologia (f. 128v-140v), indiazioni per il vespro dell'abbas scholasticus nel giorno di s. Giovanni e alla vigilia della festa della circoncisione (f. 140v-147v), così come delle orazioni per le processioni (f. 150r-155v). Jakob an der Rüti ha decorato il manoscritto con alcuni goffi disegni a penna e bordure (decorazioni a piena pagina al f. 1r, 58v-59r e 77v-78r, inoltre rappresentazioni figurate nelle iniziali). Si nomina al f. 126r con le iniziali (F.I.A.R.), a f. 125r con il nome completo (eraso, leggibile con luce UV: Per me fratrem Jacobum An der Rüti …um Anno 1582).
Online dal: 23.06.2014
Diario di viaggio di Georg Franz Müller, viaggiatore alsaziano (1646-1723). Tra il 1660 e il 1682 Müller prestò servizio nella Compagnia olandese delle Indie Orientali come soldato nell'arcipelago indonesiano. Nel suo “Diario di viaggio” disegnò uomini, animali e piante che aveva visto durante il suo viaggio in Indonesia, ove giunse circumnavigando l'Africa del sud. Su tali uomini, animali e piante, compose anche dei poemi sobri, talvolta di non sicura fattura, che volle di proposito scrivere in una scrittura difficile da decifrare.
Online dal: 23.12.2008