Codice miscellaneo trascritto nel monastero di San Gallo. Tramanda una copia databile all'incirca all'anno 900 dei Casus Sancti Galli del monaco Ratperto, la versione più antica ad oggi conosciuta. Seguono testi più lunghi, trascritti tra il IX e il XIII secolo, contenenti sermoni dei primi Padri della Chiesa, un registro degli abati di San Gallo dal VII al XIII secolo, inni, estratti della Collectio canonum dello Pseudo-Remedio, il Micrologus di Bernoldo di Costanza.
Online dal: 09.12.2008
Contiene la più antica copia esistente della cronaca abbaziale Casus Sancti Galli del monaco sangallese Eccardo IV (ca. 980 – ca. 1060), nonché copie dei Casus Sancti Galli del monaco Ratperto e il testimone principale della continuazione anonima di tale cronaca abbaziale (Continuatio Casuum Sancti Galli).
Online dal: 12.06.2006
Il manoscritto contiene alle pp. 3-95 la cronaca dei papi di Martino di Troppau († dopo il 1278). La cronaca arriva fino a Bonifacio VIII; una mano più tarda ha aggiunto alla fine i nomi dei cinque papi successivi. Seguono delle prediche per le feste dei santi (pp. 96-206) e poi, alle pp. 207-224, estratti dalla cronaca degli imperatori di Martino di Troppau, con una continuazione anonima fino a Enrico IX [VII] (1313). All'inizio è rilegato il frammento di un trattato ascetico del XIV secolo (pp. 1a-2b). La decorazione si limita a semplici iniziali filigranate (pp. 105, 107, 184).
Online dal: 18.06.2020
Il codice contiene la guerra di Troia di Corrado di Würzburg, un'imponente opera tarda rimasta incompiuta del poeta ed autore di epica tedesco, morto nel 1287 prima di completarla. L'autore racconta in versi la storia della guerra di Troia in un'ampia disposizione di narrazioni storiografiche, riferimenti precedenti e posteriori ed excursus enciclopedici. Difettoso all'inizio e più tardi completata con un foglio aggiunto, l'opera si estende da p. 4 a p. 893. Alle pp. 895-897 fa seguito il frammento in prosa di un'anonima continuazione della guerra troiana di Corrado. Il testo della guerra troiana di Corrado è scritto da uno scriba. Questi è probabilmente identico al rubricatore al quale si devono le iniziali rosse, le iniziali gotiche nere e le maiuscole decorate all'inizio della colonna, e che ha inserito la data 1471 a p. 893. Il frammento in prosa è di una mano posteriore. Non si conosce il luogo di origine del codice. Questi fu rinvenuto nel 1739 sull'Haldenburg, feudo di S. Gallo nell'Algovia e giunse poi nella biblioteca abbaziale, come ricorda una annotazione a p. 894.
Online dal: 13.06.2019
Manoscritto composito del sec. XIII composto di otto parti: 1) estratti dai martirologi del monaco di S. Gallo Notkero Balbulo e di Adone di Vienne (pp. 3-10), 2) copia della Historia Scholastica di Pietro Comestore fino circa a metà (pp. 11-234), 3) i Canones apostolorum et conciliorum prolati per Clementem papam in un fascicolo di formato minore e di altra mano (pp. 235-252), 4) estratti dall'opera Panormia di Ivo di Chartres (pp. 246b-252b), 5) la Historia Langobardorum di Pietro Diacono con gli annessi di Andrea da Bergamo (pp. 253a-272b), 6) la Historia Hierosolymitana di Roberto Monachus Remigiensis (pp. 273a-313a), 7) delle appendici sulla storia del diritto, sullo scisma della chiesa di Utrecht e sulla morte di Corrado III (p. 313), 8) estratti dalla Chronica pontificum et imperatorum, ab Hadriano usque ad Constantinum di Martino di Troppau (Martinus Polonus; pp. 314-330).
Online dal: 13.12.2013
Copia sangallese del IX secolo dell'opera storica di Paolo Orosio (da Adamo all'anno 417), corredata nel secolo XI di numerose glosse e di alcune mappe dal monaco Eccardo IV.
Online dal: 14.09.2005
La storia universale carolingia del vescovo Freculfo di Lisieux nella copia più antica che sia tramandata, databile agli anni 825/830. Composta nello scrittorio di Lisieux, era già San Gallo negli anni 850/860.
Online dal: 09.12.2008
Copia dell'epitome di Giuniano Giustino dalla perduta storia del mondo (Historiae Philippicae) dello storico romano Pompeo Trogo; scritto nel sec. IX probabilmente nelll'abbazia di S. Gallo. Alla fine del testo si legge il famoso verso del copista in antico tedesco: Chumo kiscreib filo chumor kipeit.
Online dal: 21.12.2009
Copia del Romanzo di Alessandro di Johannes Hartlieb (1468), medico, traduttore e poeta monacense. Si tratta dell'esemplare che Hartlieb nel 1454 commissionò per la trascrizione in scrittura bastarda al calligrafo Johannes Frauendorfer di Thierenstein per il principe Albrecht III di Baviera (1451-1460) e per la sua sposa Anna di Braunschweig. Il manoscritto è illustrato con 45 iniziali a colori, di grandezza variabile da sei a tredici linee, probabilmente della mano del miniatore bavarese Hans Rot, con un gran numero di file di foglie di acanto, semplici o in meandro, tra le quali scorrazzano diversi animali e si lasciano ben riconoscere dei fiori locali. Il Romanzo di Alessandro fu fino nel 1500 uno dei più celebri romanzi in prosa in lingua tedesca.
Online dal: 31.07.2009
Copia del IX secolo della Guerra giudaica di Egesippo/Giuseppe Flavio.
Online dal: 31.12.2005
Contiene il Bellum Judaicum (Guerra giudaica) dello scrittore di origine ebraica Flavio Giuseppe (I sec. d. C.); scritto nel sec. IX da otto diversi copisti probabilmente non nell'abbazia di S. Gallo.
Online dal: 21.12.2009
La parte principale di questo voluminoso manoscritto è costituita da una versione abbreviata della Cronaca universale redatta nel 1459 da Johannes Platterberger e Dietrich Truchseß (p. 3−796), che nella tradizione bibliografica viene anche chiamata “St. Galler Weltchronik”. All'interno di questa cronaca si trovano anche il cosiddetto St. Galler Cato (p. 259−260; Disticha Catonis; Von Catho dem weysen und seinen spruchen), una traduzione parziale dell'opera De officiis di Marco Tullio Cicerone (p. 263−265) così come altre citazioni da varie opere di Cicerone (p. 265−271). Fa seguito una versione in lingua tedesca dello scambio di epistole fittivo del Meister Wichwolt tra Alessandro Magno e Dindimo, capo dei Bramani (p. 809−815; Cronica Allexandri des grossen konigs), la versione tedesca della “Dreikönigslegende” (Historia trium regum) di Johannes von Hildesheim (p. 816−854) e il resoconto del viaggio in India di Jean de Mandeville nella versione in tedesco di Otto von Diemeringen (p. 854−917). Alla fine (p. 918−940) il volume contiene in versione completa il libro di viaggio del bavarese Johannes Schiltberger (1380-dopo il 1427), caduto prigioniero degli Osmani. La decorazione è costituita da numerose lombarde rosse e blu. Nel 1570 il volume si trovava in possesso di Luzius Rinck von Baldenstein (p. 940), cognato del principe-vescovo Diethelm Barer (1530-1564) di S. Gallo e, al più tardi nel XVII secolo, venne integrato nei fondi della biblioteca dell'abbazia di S. Gallo (p. 3: Liber Monasterii S. Galli).
Online dal: 23.06.2016
Il manoscritto contiene la Historia Regum Britannie di Geoffrey of Monmouth (circa 1100-1154) (pp. 3-121, Incipit Prologus in brittannicam hystoriam); estratti dai Collectanea rerum memorabilium di Solino (pp. 122-128) e la Epistola presbiteri Johannis, la cosiddetta lettera del Prete Gianni (pp. 128-130), tutti in latino. Il volume è menzionato nel catalogo della biblioteca del 1461.
Online dal: 23.06.2014
Trascrizione della Historia Longobardorum (Storia dei Longobardi) del monaco e scrittore longobardo attivo a Montecassino Paolo Diacono († 797/799) molto importante dal punto di vista della storia del testo. Il codice è stato scritto da varie mani intorno all'800 nell'Italia del nord, forse a Verona. Il volume si trovava già nel sec. IX nel monastero di S. Gallo.
Online dal: 20.12.2012
Il manoscritto, probabilmente non vergato a S. Gallo, contiene due opere di Sallustio (Gaius Sallustius Crispus): S. 1-95 la Coniuratio Catilinae (storia della congiura di Catilina); pp. 95-206 il Bellum Jugurthinum (storia delle guerre contro Giugurta). Il codice è stato scritto da varie mani; alcuni capitoli sono ripetuti, per es. Coniuratio Catilinae, cap. 46-52 (pp. 195-206).
Online dal: 13.12.2013
Questo voluminoso codice è stato vergato da una sola mano a cavallo tra il XIII e il XIV secolo in un ductus alquanto variabile. Contiene una raccolta tematica di brevi exempla e riflessioni sulle virtù e sui vizi (pp. 3-658), forse tratti da Stefano di Borbone o da Humbertus de Romanis. Questa summa è consultabile tramite un indice redatto da una mano più tarda (pp. 659-661), che aggiunge anche la foliazione. Il manoscritto è interamente rubricato e contiene iniziali di due righe rosse e blu. Quale foglio di guardia anteriore vi è un frammento di documento del 1295. La legatura in pelle rossa conserva ancora i resti di un fermaglio tardomedievale.
Online dal: 22.09.2022
Codice miscellaneo contenente una raccolta di favole (Der Edelstein, di Ulrich Boner) decorate con sobri disegni a penna, divertenti racconti del cosiddetto «Anonimo svizzero» – preservati solo in questo codice –, appunti di cronaca sulla storia di Zurigo e Glarona.
Online dal: 12.12.2006
Il cancelliere Hans Fründ († 1469), di Lucerna ma originario di Svitto, redasse intorno al 1447 una cronaca della Vecchia guerra di Zurigo. Questa copia, accuratamente trascritta ed illustrata con le bandiere delle località confederate, venne eseguita dal cappellano di Rorschach, e precedentemente maestro di scuola a Svitto, Melchior Rupp nell'anno 1476. Il manoscritto, sulle cui ultime pagine sono stati trascritti documenti e materiale inerente alla Vecchia guerra di Zurigo degli anni dal 1446 al 1450, giunse in possesso dell'erudito glaronese Egidio Tschudi (1505-1572) e da lì, nel 1768, nella biblioteca del monastero di S. Gallo.
Online dal: 19.12.2011
Copia trascritta verso il 1520 della cosiddetta «Klingenberger Chronik», composta verso l'anno 1450. La Cronaca ripercorre le guerre di Appenzello (1401-1429) e le antiche guerre di Zurigo (1440-1446) dal punto di vista della nobiltà sottomessa dell'ovest della Svizzera. È illustrata con un gran numero di disegni colorati a penna, rappresentanti scene di disfatta e un gran numero di armi. Il codice contiene inoltre documenti ufficiali, notizie di cronaca, canzoni e, all'inizio, uno stampato incompleto di Strasburgo contenente la storia degli imperatori romani Tito e Vespasiano, opera composta nel 1520 da Sebastian Brant (1457/58-1521). In possesso dell'umanista glaronese Egidio Tschudi (1505-1572), giunse alla biblioteca dell'abbazia di San Gallo nel 1768.
Online dal: 09.12.2008
La più antica copia della Cronaca di Costanza di Gebhard Dacher, trascritta dall'autore stesso tra il 1458 e il 1472 ed illustrata con una serie di disegni a colori a penna e con la più antica vista della città di Costanza. Presente alla biblioteca dell'abbazia di San Gallo al più tardi a partire dal XVIII secolo.
Online dal: 31.07.2009